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Autore: oblivionC    01/08/2014    2 recensioni
Il contrario dell'amore non è l'odio. L'odio è assenza d'amore, così come il buio è assenza di luce. L'opposto dell'amore è la paura.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 3. Adesso o mai più.


Hermione Granger


Voleva rispondergli, dirgli di essersi sbagliato, ma la bocca rimase chiusa e i pensieri rimasero chiusi dentro di lei, senza la possibilità di esprimersi in parole. Sotto la debole luce della luna, i suoi occhi cercarono quelli di lui, sperando di cogliere quella scintilla, ma l’unica cosa riflessa nel suo sguardo era l’immagine di lei, immobile, indifferente, passiva. Quella non era Hermione Granger, ma una persona identica a lei senza la sua forza d’animo e la sua determinazione, senza un briciolo di coraggio. L’idea di apparire realmente così fu la scintilla che diede inizio all’incendio. Un fuoco con origine nel suo petto si espanse in tutto il suo corpo e la costrinse ad alzarsi e, finalmente, reagire.
Eliminò la distanza tra di loro e premette una mano contro la sua bocca, impedendogli di replicare.

« Io non ho mai avuto intenzione di lasciarti, non ho mai usato quelle parole e se tu avessi letto con attenzione ogni mia parola scritta nella lettera allora forse non saresti qui a sputare false sentenze! H—Ho avuto paura. Anche io sono un essere umano, anche io posso dubitare, provare insicurezza, aver bisogno di un qualcosa o – fu allora che lo guardò dritto negli occhi – o di qualcuno. Ho sbagliato, va bene? Ho sbagliato, ho commesso un errore, ho lasciato che uno stupido sentimento si impadronisse di tutto ciò in cui credevo fortemente. Mi dispiace! Mi dispiace – abbassò lo sguardo, il senso di colpa iniziava a diventare opprimente – Mi dispiace di averti fatto del male. Io, l’ultima cosa che desidero è ferirti, deluderti, ed è proprio ciò che ho fatto.»

La verità delle sue parole la fecero di nuovo sprofondare, ma invece di cadere senza opporre resistenza cercò di aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di riemergere. 

« Ti chiedo scusa, mille volte scusa, infinite volte. Non—Non potrei mai dimenticarmi di questi ultimi due anni, sono ciò che ho di più caro. Q-Quando mi hai regalato la chiave ho avuto paura, Ron, che tu mi deludessi di nuovo, come l’ultima volta.. Perdonami. »
A quel punto le fu impossibile trattenere le lacrime, ma permise solo ad una di bagnarle il viso, le altre vennero asciugate dalla manica del suo maglione prima che potessero rigarle le guance.
« Maledetta sensibilità femminile, sto diventando una dalla lacrima facile, santo cielo. » borbottò, evitando di alzare lo sguardo.
 

 


Ron Weasley


Il suo cuore martellava furiosamente, cozzando quasi contro la sua cassa toracica. Aveva pure il respiro affannoso, quasi come se avesse appena corso dalla Tana fino a Casa Granger invece di essersi materializzato. Ecco, lo aveva fatto: aveva riversato su Hermione tutta la sofferenza che quella sola lettera gli aveva provocato; ora mancava solo che lei gli dicesse che tutto sarebbe andato bene e il loro rapporto sarebbe rimasto così com'era stato per due lunghi anni. Aveva paura, tanta paura, ma doveva sapere che cosa ne sarebbe stato della sua vita di lì in poi; Hermione si sarebbe messa con un altro, magari Krum? Oppure loro avrebbero potuto avere quel lieto fine che entrambi avevano tanto agognato? Tutto era nelle mani di Hermione, tutto era nelle mani di colei che era ritenuta da tutti come una ragazza brillante. 
Ron aveva lo sguardo fisso negli occhi castani rischiarati dalle prime luci dell'alba che, a parer suo, erano ancora più belli di quanto già non fossero. Se avesse potuto, avrebbe messo fine a tutto quel ridicolo urlare e l'avrebbe baciata come mai prima d'ora. Purtroppo però, quel litigio - o forse era un addio?- doveva esser concluso e, visto che già la sua l'aveva detta, dovette aspettare una risposta da parte di Hermione.

"Cosa succederà?" 
Pensò Ron, mentre Hermione prendeva la parola.
Da quando era Hermione quella che aveva paura di qualcosa? Non era stata sempre lei la persona sicura di se stessa a cui si era aggrappato nei momenti di maggior dolore? Com'era possibile che per un suo gesto così innocente aveva pensato di mandare all'aria tutta la loro relazione? In quel momento, Ron Weasley capì una cosa importante della vita: anche la sua fidanzata era umana. Insomma, anche lei poteva avere i suoi momenti di debolezza, e lui che aveva fatto? Semplice: era spuntato in casa sua, pieno di lacrime, urlandole contro cose spiacevolissime. 
Improvvisamente, sentì di dover fare qualcosa per alleviare tutta quella sofferenza e paura che aleggiava in quella stanza; doveva rimediare, in un modo o per l'altro, a quella sua impulsività. Senza dir nulla, nemmeno un semplice 'scusa, Hermione', eliminò le distanze tra loro e, nonostante tutto, Ron Weasley baciò Hermione Granger. La baciò come se non ci fosse un domani per la loro relazione, come se quello fosse un vero addio al loro rapporto così travagliato ma così meraviglioso. Ron Weasley, ormai adulto, cercò in tutti i modi di convincerla che il loro spettacolo, la loro storia, doveva andare avanti.

   
 
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