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Autore: Ashueppes    01/08/2014    1 recensioni
Anne fin da piccola è sempre andata in questo campeggio nei periodi festivi.
Un giorno nei suoi attimi di pace conoscerà Ashton un ragazzo nuovo del campeggio e..
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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                                                                                         Capitolo 2
                                                                                         'In Soffitta'




Ero sotto il getto caldo della doccia, cantai qualche canzone, come mi piaceva fare spesso.Ero da circa mezz’ora che ero in bagno, non mi ero ancora insaponata. Sentì Michael borbottare qualcosa da dietro la porta mentre batteva i pugni per entrare. Risi, mi divertivo a vederlo arrabbiato è un qualcosa di troppo buffo.
Come al solito si rassegna e se ne va, infatti pochi minuti dopo non lo sentì più. Al contrario sentivo un gran chiasso al piano di sotto.
Mi  mossi a lavarmi, ero troppo curiosa di sapere che stava succedendo. Uscita dalla doccia  mi misi l’asciugamano intorno al corpo e un altro per i capelli in testa a modo ‘cappello da indiano’ come lo chiamavo io. Camminai a punte di piedi sul pavimento di legno freddo sgattaiolando nella mia stanza.
Senza metterci troppo aprendo l’armadio presi le prime cose che mi capitarono: un jeans  stretto e una felpa rossa spenta con una scritta nera abbastanza figa. Poi indossai le mie converse basse nere.
-I capelli sono bagnati dannazione- Imprecai.
Ci stavo mettendo poco e i capelli mi avrebbero fatto sprecare mezz’ora, anche se il casino non era per niente sparito. Mi legai i capelli in una cipolla.
Uscendo dalla camera tutta pimpante per essermi vestita in modo veloce e bene andai al bagno per mettermi la matita e il mascara per valorizzare i miei occhi ghiaccio, proprio come quelli di Michael.
Mentre stavo uscendo dal bagno, abituata a non mettere l’asciugamano, c’era una pozzanghera d’acqua e ci scivolai sbattendo la testa allo spigolo della porta. Sentii una risata familiare, forse la più strana.
-Ash che ci fai qui?- Sapevo che era lui, anche se lo conoscevo da un pomeriggio, la sua risata era ben nota.
Sentì dei passi pesanti muoversi sul legno e vidi un ombra nera schiarirsi non appena si avvicinò al bagno.
Si era lui.
Mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi, ma la ignorai  -Ebbene sì, sono io- Sorrise – Tuo fratello ha fatto entrare tutti gli amici che ha in casa, sai, ci mettevi troppo nel bagno- rise.
Arrossii, poi tornando seria andai nel bagno a sistemare le cose -Come mai eri qui su?-  Domandai.
-Stavo appoggiando la giacca nella camera dei tuoi, me lo ha detto tuo fratello- mi squadrò dalla testa ai piedi  -Stai davvero bene vestita così- Sorrise.
Non risposi all’ultima affermazione  -Ma i miei dove sono?- Chiesi.
Si portò una mano tra i capelli –Hanno detto che ci lasciano la casa libera e che vanno a dormire da amici-
 
Rimasi scioccata, da quando i miei fanno i ragazzini?!  -Wow .. Quindi rimani a dormire qui?-
-Certo- Fece un sorriso malizioso.
Mi sentii molto a disagio, così per non fare notare la mia agitazione decisi di andare giù in salotto, dove c’erano tutti. Mi seguì.
 
Non appena eravamo scesi, tutti ci guardarono. Io spostai lo sguardo subito verso Michael che mi guardò male e poi fissò Ashton, si alzò in piedi e andò in cucina e senza farsi notare mi fece segno di andare da lui. Lo seguii.
 Chiuse la porta della cucina  -Che avete fatto?- Aveva un tono incazzato.
-Niente! L’ho incontrato su e ci siamo messi a parlare-  Sbottai infastidita.
-Sono geloso, sappilo.- Strinse i pugni  e fissò un punto fermo del tavolo.
 
Non aveva mai detto questa frase, certo lui era più grande di me di quattro anni, ma era la prima volta che mi diceva una cosa del genere. Ok, non avevo mai avuto un ragazzo o amici, quindi comprendo il motivo del perché non ha mai mostrato gelosia nei miei confronti.
 
Si avvicinò alla porta e prima di aprirla finì dicendo  -Stai attenta a quello che fai sta sera, immagino che te l’ha detto quello lì, che rimangono tutti a dormire- lo fermai confermandogli tutto ciò.
 
Appoggiò le mani al divano  -Bene ragazzi, lei è mia sorella Anne- Si girarono tutti a fissarmi.
Che imbarazzo.
 
Si avvicinò una ragazza alta con i capelli castano scuro ondulati, e gli occhi marroni sul chiaro. Con una maglia dei Nirvana e vans.   –Io sono Lola- Sorrise.
-Ciao- Sorrisi, non ero di molte parole, infatti dal viso era delusa della mia risposta.
Per fortuna si avvicinò un’altra ragazza più bassa a interrompere il momento di silenzio. Aveva i capelli castano chiaro e a differenza di Lola aveva gli occhi più scuri dei suoi. –Io sono Alis, lei invece è Roberta- Indicando la ragazza seduta sul divanetto- Fece un gran respiro –Quanti anni hai?- 
 
Mi guardai intorno –Quattordici, voi?- Ero tesa ma cercai di essere più sciolta possibile.
-Perfetto come noi!- Esclamò con entusiasmo Lola.
 
Vidi Ashton fare cenno con la mano di andare da lui. Ci andai subito, mi sentivo a disagio con loro due dato che non sapevo cosa dirle e continuavano a esserci momenti di silenzio. L’unico modo per non farci brutta figura era andare da Ashton per farmi credere ‘indaffarata’ in qualcosa di importante.
 
-Grazie per avermi chiamato- mi tuffai felicemente nella poltrona dove c’era anche lui, eravamo stretti.
 
-Ma se ti metti in braccio?- Sentì il suo grande corpo premere contro il mio, come se volesse esplodere.
Mi batteva il cuore a mille, non volevo sedermi in braccio, non ero così legata da arrivare fino a questo punto. Mi alzai e mi sedetti nella poltrona vuota vicino.
-Oh ma dai- Borbottò.
 
-Ragazzi ora si balla al buio!- Disse mio fratello accendendo lo stereo e spegnendo le luci.
-Ma che cazzo fa!- Esclamai sentendo  ridere Ashton.
Mio fratello ( che non vedevo) si mosse nel buio poi annunciò un’altra cosa. – Allora, potete spogliarvi e fare quello che vi pare, tra un ora si accenderanno le luci e se vi becco fare qualcosa ripulite, tipo un gioco.-
Tutti erano d’accordo per questa scelta. Che razza di gioco era? Era meglio non fare niente almeno nessuno puliva. Bah va beh.
Ero ancora sulla poltrona, Ashton si era alzato, non avevo la più pallida idea di dove fosse, non vedevo un accidente, sentivo solo casino e qualcosa rompersi nel frattempo.
Dopo circa cinque minuti sentì un respiro caldo vicino l’orecchio –Vieni di sopra-  Era lui.
-A fare cosa di sopra?- Cercai di trovargli la faccia muovendo le mani nell’aria.
-Non mi va di stare giù, almeno andiamo su e accendiamo la luce- Furbo il ragazzo.
Sospirai – Ok dai-
Mi prese la mano e senza farci sentire andammo di sopra nella soffitta.  Cercai di trovare l’interruttore, che intravedevo nel buio.
 -Finalmente ci vedo- Esclamò strizzandosi gli occhi e sedendosi  a terra vicino al finestrino della stanza.
Non gli diedi nessuna risposta, lo fissavo con un ghigno sul viso. Non era male come ragazzo, anzi era davvero bello e simpatico. –Ma  quanti anni hai?- ero una ragazza molto curiosa.
-venti, tu?- mi sorrise.
Diamine era grande ..vent’anni .. io quattordici  e lui venti .. se lo veniva a sapere mio fratello mi avrebbe fritto, ma a parte che Michael aveva diciotto anni .. quindi dovevo immaginarmelo..
-q..quattordici..- Avevo vergogna a dirlo..
Spalancò gli occhi –cosa?! Sei così piccola?- era rimasto scioccato pure lui –Pensavo avessi sedici anni..-
-Eh magari- Abbassai gli occhi..
Si avvicinò a me –Non mi importa, sei simpatica comunque e poi tuo fratello si frequenta con Lola che ha la tua stessa età.-
-Cosa?! Ma seriamente?- Lo guardai sbalordita.
Rise –Certo-
-Beh, con questa affermazione dove vuoi arrivare?- Lo guardai sospetta.
-Ehm … Ma no niente era per dire..- si fermò un attimo girando gli occhi – era per dire che possiamo essere comunque amici, mi stai simpatica, chi se ne importa dell’età- Tossii.
Lo guardai ancora con sguardo sospetto. – Mmh, ok.-
-Fa davvero caldo qui- Si alzò e aprì la finestra.
-Già- lo guardai mentre si stava sedendo, dio era bellissimo.. di certo se mi avrebbe letto nel pensiero avrebbe sicuramente pensato ‘ma questa bimba?’ .. si mi sentivo molto piccola e a disagio, non sapevo più come muovermi.
-Non essere paralizzata per la mia età, vedo che da quando te l’ho detta sei tesa. Non sono come credi, oggi abbiamo fatto una bella chiacchierata che motivo hai di non farla più? Fai finta che ho la tua età no? Alla fine ragioni pure come una di venti..-  Si passò una mano fra i capelli .. i suoi bei capelli.. e poi sorrise con quelle fossette che mi piacevano da impazzire.
Durante il giorno non avrei mai pensato a queste cose.. però la sera sono fatta così, se c’è qualcuno di carino comincio a pensare tante cose sulle sue caratteristiche e di ciò che fa, in pratica divento più ‘pazza’ se così si può dire. –Ok, mi hai scoperto.. E solo che penso di essere troppo piccola.. insomma..- mi interruppe.
-Sai, sei molto meglio di alcune persone della mia età, ti sai divertire da sola, riesci a stare bene anche senza qualcuno è ammirevole. Poi sei molto simpatica- Mi avvolse nelle sue grandi braccia, la mia faccia si appoggiava al suo petto, sentivo il suo cuore battere fortissimo. Che cosa significava?
Poco dopo si alzò, io continuai a fissarlo nei suoi movimenti e senza che me ne accorsi, avvolta dai miei pensieri mi coprì con una coperta.
-ma che fai?!- Risi.
Lo sentii ridere –Cerca di liberarti su’!-
Mi mossi come una foca impazzita, non riuscivo ad uscire. –Appena mi libero ti faccio vedere io!- Urlai.
-Non credo riuscirai- Rise.
Con una forza sovrannaturale lo spinsi per terra e gli presi la faccia a modo ‘cioppi cioppi’ –Chiedimi scusa su avanti!- Risi.
Farfugliò qualcosa simile a un ‘no’ – Ah si? e io ti faccio solletic..-
Non feci in tempo a finire la frase che si liberò e  mi girò al pavimento, era sopra di me  e sta volta mi aveva preso lui la faccia a cioppi cioppi –Di scusa tu ora!- Rise
-Mai!- gli tirai una gomitata in pancia che lo fece staccare subito. –Oddio scusa- risi.
-Che peste che sei- Rise in mezzo al dolore. –Tanto non riuscirai a vincere.- Si alzò in piedi e incominciò a farmi solletico. Cominciai a ridere come non avevo mai fatto vedere a nessuno, ridevo ancora più strano di lui.
-Hai una risata stranissima- Scoppiò a ridere. –Sembri un misto fra una foca e un uccellino, non so come spiegare- Rise.
-Non hai una risata tanto diversa sai?- Risi.
-Beh almeno su una cosa siamo uguali!-
Mi alzai in piedi mi tolsi le scarpe e le calze e gli misi i piedi in faccia –Annusa i miei piedi umano!-  mi morse il pollice –Aia!- Esclamai.
-Oddio puzzano- Fece una vocina stridula e poi girò per la stanza ridendo.
-Non è vero.. perdona i miei piedi su!- incrociai le braccia.
Si inginocchiò baciandomi i piedi –Scusate piccoli principi- Scoppiai a ridere.
-Oddio ma tu sei pazzo, mi baci i piedi!- Lo guardai stranita.
Eravamo seduti a gambe incrociate uno di fronte all’altro, lui mi prese le mani e mi fece avvicinare il busto poi guardandomi dolcemente mi accarezzò il viso –Non mi fa schifo niente di te, tranquilla- Rise.
-Pff  lecchino- ritornai nella mia posizione a gambe incrociate socchiudendo gli occhi e incrociando le braccia.
-Cosa?- Rise –Ah è così allora eh?!- mi catapultò ancora a terra mettendomi anche lui un piede in faccia.
Mi liberai dal piede –Cosa fai copi? Non seri originale sappilo.- Risi.
-Zitta- mi prese la faccia  e mi diede un morso in guancia.
-Aiiiiiaaaa!!!!!- mi toccai la guancia –sei Impazzito ?!- gli tirai un piccolo schiaffo.
Mi guardò senza nessuna espressione, poi fece il musino da cucciolo e si allontanò offeso.
-non crederti che vengo li a chiederti scusa, perché non lo faccio- Risi.
Lui si girò ancora con la stessa faccia. –Okay.. – Rispose da cucciolo bastonato.
Gli andai piano piano vicino e lo abbracciai da dietro.
Lo vidi sorridere.
Si girò prendendomi le mani e poi mi fece alzare insieme a lui, mi strava portando verso la porta e all’improvviso ci ritrovammo Michael davanti.
   
 
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