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Autore: Perla Bane    02/08/2014    4 recensioni
Hazel Grace innamoratissima e sana da sempre, dovrà affrontare il cancro che rischia di uccidere il suo amato fidanzato Gus.
Una storia d'amore e di coraggio.
Buona lettura.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Augustus 'Gus' Waters, Hazel Grace Lancaster, Isaac, Sorpresa, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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HAZEL

 

Siamo sedute su questo muretto da quasi un'ora. Monica è silenziosa oggi, continua ad emettere dei lunghi e profondi sospiri.

Guardo l'orologio, manca poco alle sei. Ho fame e mi sto annoiando “hanno quasi finito” le dico.

La ragazza annuisce guardandosi i piedi "gli leveranno anche l'altro occhio... poi sarà completamente cieco" mormora a bassa voce.

Mi mordo un labbro, dev'essere terribile "lo so, ma sarà sempre lui. Il ragazzo che ti ama da più di un anno. Il sempre che vi siete promessi. Dovrà solo usare di più le mani, ma dubito che sarà un problema" le colpisco la spalla con il pugno ridendo, ma lei non sorride, resta immobile e seria a guardarmi negli occhi.

Ops! Abbasso subito la mano e faccio una smorfia. È proprio amareggiata. Continua a dondolare i piedi nel vuoto sbuffando.

Non ho la minima idea a cosa stia pensando, non ci siamo mai frequentate come amiche, facciamo uscite a quattro da quando io e Gus ci siamo messi assieme. Tutto qui.

“Dev'essere brutto, il cancro intendo” le dico pensando ai nostri rispettivi ragazzi.

Monica si passa una mano nei lunghi capelli mori “sì, si perdono tutti i capelli”.

Oddio, com'è superficiale “i capelli ricrescono” le rispondo acida “io pensavo alla costante paura di morire”.

Fa spallucce “a me premono i miei capelli” dice studiandosi le punte “hai avuto debiti a scuola?”.

Scuoto la testa, è stato un anno scolastico piacevole presso la North Central “tu?”.

“Si, matematica e scienze” risponde sbuffando “dovrò seguire i corsi estivi”.

“Isaac?” chiedo.

“Premio Cancro, gli hanno abbuonato storia” risponde inacidita “visto? Non è così terribile il cancro”.

Oddio, in questo momento vorrei solo strapparle i capelli. Mi trattengo, Isaac sta per perdere completamente la vista a causa del cancro e Gus zoppica a causa del cancro.

Il cancro fa schifo.

Decido di ignorare la stupida ragazza al mio fianco e alzo gli occhi guardando il cielo. È terso, l'azzurro si sta leggermente scurendo, il sole tramonterà tra poco.

Finalmente l'estate è arrivata deliziandoci con temperature elevate e giornate lunghe. Basta levatacce per andare a scuola, basta compiti, basta pranzi in mensa. Solo Gus. Trascorreremo tutta l'estate assieme, un sogno diventato realtà.

Dopo il viaggio in California gli chiederò di partire con me per esplorare il Canada in macchina. Guiderà la nuova auto che gli regalerò per il nostro anniversario, gli piacerà sicuramente. Un nuovissimo SUV Range Rover grigio metallizzato. Ovviamente dotato di ambio automatico. Il regalo perfetto per il mio ragazzo perfetto. Sarà fantastico! Visitare posti nuovi e dormire in hotel tutte le notti... wow. Ho già le palpitazioni.

“Quando partirete?” Monica mi guarda sospirando ancora.

“Penso tra un mesetto, devo sentire la mia amica in California”.

Dio, non vedo l'ora di partire!

Monica annuisce seria “posso venire anch'io?”.

Faccio spallucce “dubito che Isaac potrà stare due settimane lontano da casa, sarà reduce di un'operazione importante” gli rispondo.

Alzo gli occhi verso l'entrata della chiesa e vedo Gus sul bordo della strada accanto ad una ragazza. È carina, indossa dei jeans lunghi scoloriti e una maglietta a maniche corte larga. Dev'essere una del gruppo, ha dei tubicini che le partono dal naso e si collegano ad una bombola per l'ossigeno. Chissà cos'ha.

Augustus afferra una sigaretta e se la porta alle labbra sorridendole.

Oddio, amo quel sorriso!

"Chi è quella?" chiedo a Monica, ma non è più accanto a me, è sparita e non me ne sono neanche accorta.

La vedo afferrare Isaac per un braccio e sbatterlo con forza contro la parete della chiesa. Si avventa sulle sue labbra iniziando a succhiarle con avidità. Com'è aggressiva, vorrà sconsacrare la chiesa.

Mi alzo in piedi guardando Gus che sorride dolcemente alla ragazza che ha difronte. È davvero carina, capelli corti, occhi castani, deve avere circa la mia età.

Mi avvicino al mio fidanzato e lo prendo per mano. Gus mi bacia la guancia, come se fossi una delle sue sorelle, e mi accarezza la schiena "Lucie Simon, lei è la mia ragazza, Hazel Grace".

Allungo la mano stringendo quella della ragazza per scoprirla terribilmente fredda "piacere" diciamo contemporaneamente e ci sorridiamo.

Lucie riposa gli occhi in quelli di Gus "alla settimana prossima" dice aggiustandosi i tubicini nel naso.

Oddio, gli piace il mio ragazzo! È arrossita e ha abbassato lo sguardo quando ha incrociato i suoi meravigliosi occhi azzurri!

Dio, non posso neanche prenderla a calci! Mi mordo un labbro con forza, non posso essere gelosa di una ragazza malata!

Gus le sorride dolcemente "alla settimana prossima Lucie Simon".

Mi sorride e si allontana trascinandosi dietro la bombola. Prima di salire sull'auto bianca che la sta aspettando, Lucie sorride ancora a al mio fidanzato.

Mi volto verso Gus "è carina" sussurro incrociando le braccia.

Sorride, quel bel sorriso sbilenco reso speciale dalla sigaretta spenta all'angolo della bocca "non dirmi che sei gelosa Hazel Grace, perchè non ci credo!".

Faccio spallucce e distolgo gli occhi dai suoi, è da stupide essere gelose di una ragazza malata, ma... sì, mi sono ingelosita.

Gus mi prende tra le braccia ridacchiano come uno stupido "tu gelosa, non me lo sarei mai aspettato! Io dovrei essere geloso di tutti quei ragazzi sani che conosci" finalmente mi bacia sulle labbra e mi crogiolo in quel dolcissimo contatto.

Nessuno è migliore di lui.

"Scusa" mormoro "è da egoiste ma... insomma".

Mi alza il viso accarezzandomi dolcemente le guance, ha degli occhi splendidi, racchiudono l'azzurro del cielo "ho capito il tuo discorso, non sei egoista. Sei solo innamorata e, ad essere sincero, questa tua gelosia mi stuzzica parecchio".

Sbuffo e sorrido avvicinandomi alla sua bocca "okay?" gli chiedo sulle labbra.

"okay" mi risponde con un sorriso.

Gus mi prende per mano e assieme ci avviciniamo ad Isaac e Monica. Continuano a pomiciare indisturbati, avvinghiati al muro della chiesa.

Sembrano innamorati, il rumore delle loro lingue che si aggrovigliano arriva fino qui.

“Anche noi facciamo questo casino?” chiedo a Gus facendo una smorfia, ne dubito fortemente.

Lui scuote la testa e stringe la sigaretta tra i denti “così mi ammazzi le vibrazioni, Hazel Grace. Sto cercando di contemplare un amore giovane in tutta la sua splendida goffaggine”.

Faccio spallucce “la goffaggine non è splendida, ormai stanno assieme da più di un anno, non sembrano in sintonia” borbotto.

“Che romantica” dice sarcastico senza guardarmi “non tutti sono perfetti come noi”.

Mi alzo sulle punte dei piedi e lo bacio sulla guancia, noi siamo semplicemente perfetti “okay” gli sussurro.

Isaac e Monica continuano a ripetersi la loro parola, quella che racchiude tutte le speranze e le promesse che si sono fatti. Il sempre che oscura l'oblio.

Sono così impacciati... inclino la testa di lato per esaminarli sotto un altro punto di vista, ma non cambia nulla. Si muovono come dei robots.

"Voi due! Anche se fosse concepito su terra benedetta, un figlio non sarebbe comunque una benedizione!" Gus urla ai due ragazzi inutilmente, continuano a darci dentro come conigli vestiti.

"Dici che se li tolgono gli abiti quando sono soli?" gli chiedo guardando Isaac che stringe un seno di Monica.

"Ne dubito, a momenti le stacca anche la tetta" ridacchia sistemando la sigaretta nel pacchetto "potremmo dargli qualche lezione" dice malizioso.

Sorrido, il cuore inizia a battermi veloce "facciamo scintille assieme, ne sarebbero invidiosi" gli porto le mani attorno al collo accarezzandogli i capelli.

Lui mi stringe il sedere "direi troppo invidiosi. Ti amo Hazel Grace, non hai motivo d'essere gelosa di nessuna. Okay?".

"Okay".

Ci baciamo dolcemente accarezzandoci a vicenda, la mia vita non potrebbe essere più perfetta di così “mi sento così felice Gus, passeremo un'estate fantastica assieme, sarà ogni giorno una favola”.

Mi sistema i capelli dietro alle orecchie e sorride innamorato “tu rendi tutto una favola” mi sussurra prima di baciarmi ancora. Non mi stancherò mai dei suoi baci.

Oddio, il cuore mi si riempie di gioia, voglio solo stringermi di più a lui. Aumento la stretta nei suoi capelli e lo bacio con un amore infinito.

“Domani mattina dovrò fare una cosa con i miei, ci vedremo nel pomeriggio, okay?” Gus mi accarezza dolcemente i fianchi.

Aggrotto le sopracciglia, una cosa?! Annuisco e sorrido, magari andrà a scegliere il regalo per il nostro anniversario.

“Okay” rispondo “ti aspetterò a casa mia. Pic nic e abbronzatura integrale sul bordo piscina, ti va come idea?”.

Ammicca malizioso “hai sempre delle splendide idee Hazel Grace, sei perfetta”.

Mi crogiolo nel nostro amore, la nostra vita è semplicemente fantastica.

“Domani sera vi va di venire al luna park con noi?” Isaac e Monica ci raggiungono tenendosi per mano.

Wow, adoro il luna park! “Sì!” dico con entusiasmo saltando su due piedi “ottima idea!”.

Isaac sembra felice, non si è fatto deprimere dalla diagnosi del cancro agli occhi. Ha l'età di Gus, un anno in più di me e Monica.

Allunga una mano sul fianco della sua ragazza e sorride. Un sorriso sincero di pura gioia.

È un ragazzo come tutti gli altri, magro con i capelli biondi lisci. L'occhio di vetro non si vede molto bene, è nascosto da un ciuffo di capelli. In compenso l'altro, grazie agli enormi e spessi occhiali che indossa, domina l'intero viso.

Sembra un cucciolo. Mi piace, è divertente ed è un grande amico di Gus. Spesso ci troviamo a giocare con i videogames a casa sua o in quella di Gus. A casa mia non ci sono videogiochi.

Gus sorride e mi bacia la testa “okay, ci sentiamo per telefono, devo accompagnare a palazzo questa splendida ragazza. A domani amici”.

Palazzo... adora prendere in giro la mia condizione economica.

Saluto anch'io e ci dirigiamo lentamente al SUV Toyota di Gus.

Gli stringo la mano e mi appoggio con la testa alla sua spalla “sono così felice, grazie!”.

Mi sorride dolcemente “ti amo”.

“Okay” gli rispondo semplicemente.

Una parola che racchiude migliaia di promesse.

 

 
   
 
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