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Autore: Kazu_kun    02/08/2014    1 recensioni
Una nuova galciazione incombe su Arendelle. Un problema da sistemare. Un amore creato e spezzato dallo stesso potere. Un potere diviso in due cuori. Uniti e divisi da questo amore impossibile e dal potere che ne deriva. Un'avventura da affrontare, nuovi amici da incontrare. Elsa, Anna, Kristoff, Sven ed Olaf devono affrontare molte avversità. Elsa deve affrontare le sue emozioni ed un'amore che non può esistere... Riusciranno i nostri amici a scongiurare il nuovo inverno perenne che incombe sul mondo intero? Ed Elsa, riuscirà ad amare l'uomo che non può contraccambiare per via di un antico incantesimo applicato a due cuori destinati ad amarsi? Jack riuscirà a fare la cosa giusta per la sua amata?
Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Elsa si era già ripresa grazie ai capelli magici di Rapunzel, Jack, invece, nonostante le sue ferite non fossero gravi come quelle di Elsa e nonostante fosse stato curato anch’egli da Rapunzel, non era ancora rinvenuto. Lei gli era stata accanto da quando era rinvenuta fino a quel momento, con una bacinella di acqua calda a fianco dove immergeva un panno per poi bagnargli la fronte qualche volta. Il drago e Olaf, che era già stato ritrasformato nel dolce pupazzetto di neve a cui tutti volevano bene, li guardavano con aria più preoccupata in confronto a noi altri ed ogni tanto sfuggiva uno sguardo tra loro due, come se si capissero solo con quello sguardo. Con la mano destra Elsa teneva la sinistra di Jack, che non dava segno di vita alcuno, nell’attesa e nella speranza che lui si risvegliasse. Io ed Eugene stavamo preparando un brodo caldo per Elsa ed Olaf ed il draghetto, entrambi troppo preoccupati per dormire. “È pronta” disse Eugene nel momento esatto in cui avevo girato la testa per vedere la triste scena nella sala della caverna dietro di me… Olaf con la mano sul dorso del draghetto, come per consolarlo, che guardavano entrambi Elsa, che teneva la mano destra di Jack tra le sue. Lui non aveva salvato solo lei, ma anche noi altri; eco perché nell’avvicinarmi mi innervosivo sempre più… era troppo dura pensando a come si dovesse sentire Elsa, e lo immaginavo. “Ehi, Elsa, vuoi un po’ di brodo caldo?” dissi versandolo in una ciotola, ma non ottenni nessuna risposta… Né fisico, né vocalmente. Rimase immobile, fissando con gli occhi pieni di lacrime, ma senza versarle, il ragazzo che giaceva da ormai ore sulla branda di neve creata da Elsa. Il drago e Olaf mi si avvicinarono e richiamandomi alla sua attenzione tirandomi la gonna senza distogliere lo sguardo da Elsa, Olaf, una volta abbassatomi fino all’altezza della sua testa mi chiese guardandomi triste “Si sveglierà, vero?” ”Non lo so, Olaf… Non lo so proprio..” risposi io accarezzandogli il viso, che voltò lentamente di nuovo verso Elsa. Dopo un po’, anch’io girai lo sguardo verso di lei, e mi si strinse il cuore, una fitta che mi riempì gli occhi di lacrime, che non versai. Al contrario, Olaf se ne fece scappare una, ovviamente era ghiacciata, ma era una lacrima che mi strinse ancor di più il cuore, al punto che, stringendo il cucchiaio con cui avevo versato la zuppa al petto, mi voltai, serrando gli occhi e singhiozzando per due secondi, poi mi rivoltai, rilassando il volto e chiedendo, con un falso sorriso e rivolgendomi ai due piccoletti accanto a me, “Allora, … Chi ne vuole un po’?” Olaf, poco convinto dal mio sorriso sforzato, a sua volta si sforzò anch’egli di farne uno, spudoratamente sforzato, allungò i rametti che aveva al posto delle braccia e disse “Grazie, prendo io quello di Elsa e del nostro amichetto. Come saprai, lui non ha le braccia ed Elsa… Beh, ne avrà bisogno. Mentre io mi scioglierei se ne bevessi un po’ ” ed abbozzò un altro sorrisetto, poco credibile anche quest’ultimo. Alla fine della frase, il draghetto spalancò gli occhi guardando Olaf, poi me, poi di nuovo Olaf e infine di nuovo me, ma con espressione triste. Non riuscì a capirlo. Passando accanto ad Elsa, prima posò il piatto accanto ad Elsa, poi le sfiorò la spalla e lei si girò, abbozzando un sorrisetto per ringraziarlo. Olaf, sedendosi per terra accanto ad Elsa, poggiò il piatto del draghetto davanti ed esso, che chinò lentamente il capo e iniziò a leccare la zuppa. Olaf ed Elsa si erano guardati con compassione l’uno con l’altra fino a quando Olaf non fu comodamente seduto. Io a quel punto mi girai, vedendo i loro due volti girarsi verso Jack nuovamente. Fu proprio nel momento in cui io mi girai completamente e sospirai triste, che sentì Elsa gridare: “JACK!!!”. Io mi girai d’istinto preoccupatissima e spaventata e vidi Jack appoggiato sul gomito destro e con la mano sinistra accarezzarsi la testa, mentre con la destra si poggiava sulla mano. Mi misi le mani alla bocca facendo cadere il brodo per trattenere le lacrime, ma stavolta di gioia. Intanto Elsa si era già gettata al collo di Jack felicissima, in lacrime continuando a dire “JACK!! Oh, Jack! Ero così in pensiero per te! Grazie a Dio ti sei svegliato!! Temevo non lo facessi più!”. Io corsi fuori il più in fretta possibile, tanto di fretta che caddi nella neve due volte mentre chiamavo Kristoff e Rapunzel che erano fuori a tagliare legna da ardere. “KRISS!!!! RAPUHUHU… Outch! RAPUNZEL!!! SI È SVEGLIATO!!!! JA oohohohhhh Uhh!! ahia…  JACK SI È SVEGLIATO!!!!!!! PRESTO! PRESTO! SI È SVEGLIATO!!!”. Sentendomi gridare quella frase, Kristoff lasciò cadere l’ascia e Rapunzel i suoi lunghi capelli, che avevano appena colpito un albero. Corremmo tutti verso la caverna dove ci eravamo rifugiati e ci riunemmo attorno a Jack. “AHI! Elsa, mi fai mAHIO! MI FAI MALE!! OH, MA INSOMMA, CHE SUCCEDE QUI!” diceva Jack nel momento in cui arrivammo noi tre. Rapunzel corse tra le braccia di Eugene e Kristoff mi strinse a sé mettendomi il braccio attorno lee mie spalle ed io gli poggiai la mano sinistra sulla sua. Olaf gli rispose prontamente “Ma come? Non ricordi nulla?! Ti sei trasformato in un angelo e ci hai salvati tutti!” “Io ho fatto… COSA?!” “Intendeva dire che hai creato delle ALI da angelo e hai respinto la strega e la sua armata.” Disse con viso dolce Elsa, ancora attaccata al collo di Jack. Subito dopo si rese conto di essergli tanto vicina da sfiorargli il naso col suo, così lo spinse imbarazzatissima e rossa come il fuoco. “EHI!” gridò Jack vedendosi spinto via in quel modo e la guardò con uno sguardo malizioso mentre lei diceva “Oh, scusa! Io… io non volevo davvero, è solo che, si insomma… il fatto è che.. AHI! Ma che ti è preso!!”. Aveva creato una palla di neve e gliel’aveva lanciata in piena faccia. Le fece la linguaccia e poi esclamò “Ben ti sta! Così impari” e le fece un’altra volta la linguaccia. Elsa raddrizzò la schiena(poiché si era chinata verso indietro per l’impatto) e passò le mani sulla gonna per sistemarla, dopo di che riprese una posizione più idonea ad una regina. Tra me e me pensai “Menomale che non è impulsiva come me…” E invece…. Un sorrisino poco confortante si creò sul suo volto, un sorriso che prevedeva… GUERRA! Ma solo divetente… Con quel sorrisino inquietante e allo stesso tempo previsioni di divertimento disse “Va bene, me la sono davvero meritata… ma….” Io Kristoff, Rapunzel e Eugene vedemmo nascere una palla di neve dai gesti eleganti delle sue mani, che teneva dietro la schiena e non potemmo non trattenere una risatina appena percettibile. “Questa ME LA PAGHI!!” Lanciò d’improvviso la palla e lo colpì sulla pancia “AH! Preso in piena pancia!” “Beh, non penserai di passarla liscia, vero?!” disse Jack lanciando una palla di neve a sua volta contro Elsa, però quest’ultima si scostò a destra e arrivò dritta in faccia a Rapunzel. “Ops…” Fecero i due insieme, mentre sul viso di Rapunzel si dipingeva uno sguardo fulminio unito ad un sorrisino inquietantemente malizioso. A quella scena cercai di trattenermi, e ci riuscì per i primi dieci secondi, dopo di che scoppiai in una risata che attirò l’attenzione di Rapunzel su di me. “A si? Ridi? Ora vedrai come ti divertirai!!” Raccolse un po’ di neve da terra e me la lanciò. Io mi abbassai e la neve colpì il petto di Kris che indietreggiò e si guardò la maglietta sporca di neve. Si ricompose, chiudendo gli occhi e rise malignamente con le labbra serrate. Fece una palla enorme di neve e la lanciò a Rapunel che prese una lastra di ghiaccio che fungeva da coperchio per un cesto, anch’esso fatto di ghiaccio, che le stava accanto. Deviandola, la palla di neve gigante andò a colpire La faccia di Eugene, Facendolo indietreggiare di qualche passo e coprendogli completamente la faccia. Togliendosi la neve dalla faccia, ne uscì una espressione tra la noia ed il rimprovero, guardando Rapunzel, che rispose allo sguardo immediatamente con “Scusa” alzando le spalle. In pochi secondi quella espressione di noia si tramutò in una di divertimento. Poi Kris prese un po’ di neve e me la schiaffò in testa: “EHI!” “Se non ti fossi spostata la palla non mi sarebbe mai arrivata in faccia, perciò!... è anche colpa tua! Di conseguenza, te lo meriti pure!”. Ero divertita, ma cercai comunque di fare la seria e rimproverarlo con lo sguardo mentre lui mi faceva la linguaccia, ma la mia serietà durò poco. In pochi secondi ero scoppiata in lacrime dalle risate trascinando anche gli altri dietro me. Una volta tornati quasi seri iniziammo a prepararci per ripartire. Io, essendo stata assegnata alle posate e cibarie, approfittai di un cucchiaio vicino ad Elsa e Jack per avvicinarmi a loro e domandargli “Allora… c’è oppure no del tenero tra voi due? Avanti! Non potete più nasconderlo adesso!” Elsa mi guardò con la coda dell’occhio mentre con il dito zittiva Jack che stava per parlare e disse ”Forse… ma l’ho appena conosciuto e non voglio fare ipotesi azzardate.” Jack spalancò gli occhi guardandola e disse “D-Davvero?!” “Ho detto forse, FORSE, è chiaro?! Non fatevi strane idee voi due.”. Tra me e me mi chiesi se Elsa sapesse già che Jack aveva un debole per lei, e come se mi avesse letto nella mente si voltò verso di me e affermò “È ovvio che…. Cioè… intendevo… Si, sapevo che io gli piaccio, Anna.” Mentre diceva queste parole arrossiva sempre di più e sembrava assorta in… pensieri? Nah! Forse ricordi… ma a cosa pensava? Chi lo sa… “Beh… ecco… Diciamo che…. Me lo ha confessato quella notte, quando siamo andati fuori.” A questa frase sembrava sognare ad occhi aperti, “che fosse accaduto qualcosa quella sera? No, almeno non credo” mi dissi fra me e me. Quando si destò da quel sogno, arrossì ancor di più e disse “Ora, scusami Anna, ma dobbiamo prepararci. Tu non eri…” iniziò a barcollare e poi si accasciò per terra. Dapprima restò seduta a terra poggiata sulla mano destra e con la sinistra si teneva la testa. Poi portò la destra al cuore e cercò di alzarsi,  ma non ci riuscì e si accasciò infine a pancia in giù. Kristoff era l’unico a non essere sconvolto. Subito Jack si precipitò verso Elsa, ma Kristoff gli si mise d’intralcio e lo bloccò ponendo un braccio davanti all’addome. “Cosa fai?! Levati!! Devo aiutarla!” “NO, è proprio per colpa tua che si è sentita male!!” Jack rimase sconvolto da quella affermazione, come tutti. Eugene si avvicinò a Kris per dirgli qualcosa, ma uno sguardo lo bloccò. Kris gli aveva dato un’occhiatacca di quelle che ti sogni la notte. Jack molto più che sconvolto adesso gli urlò contro “Cosa?! COSA DICI?!?! LEI HA BISOGNO DI ME, LASCIAMI ANDARE!!!” “NO!! QUELLO DI CUI ELSA HA BISOGNO È PROPRIO STARTI LONTANA!!!” “MA COSA…. Dici…” ora stava piangendo, mentre osservava Elsa, soccorsa da me e Rapunzel, col braccio teso verso di lei, smise di fare resistenza,e voltò lo sguardo, abbassando il braccio, verso Kris. Egli si rattristò e abbassò gli occhi mentre Jack si lasciò cadere sedendosi per terra. “Kristoff Andreon Bjorgman!! Che storia è mai questa?!?!?!” Ero arrabbiata, ma che dico arrabbiata, Furiosa!! Non riuscivo a capire. Kris disse a Eugene di prendere Elsa, ed a noi di prendere le cose più importanti. Neanche per un minuto rialzò lo sguardo. Aveva qualcosa che gli impediva di sentirsi degno… ma cosa?! Una volta preparati, chiamò Sven che sapeva già cosa fare. Porse a Kristoff una fiala di brillantini viola ed aprendola uscì un fumo molto intenso, di colore magenta. Brillava, sembrava polvere di diamante, tanto intensa che, una volta arrivato agli occhi non vidi altro che nebbia. L’ultima cosa in particolare che vidi era stata la faccia buffa di Eugene, tra lo stupore e l’incredulità. Era buffissimo. Una volta dissolta vidi Arendelle, attraverso una vetrata colorata di una finestra… eravamo nella stanza di Elsa! Olaf era sorpreso, ma si avvicinò quasi subito a Elsa, con Drag(durante la lotta di palle di neve avevamo dato questo diminutivo al draghetto, che aveva fatto una smorfia di disgusto. Probabilmente non gli piaceva?) Kristoff afferrò Jack dalle spalle per rialzarlo, poiché si era lasciato cadere in ginocchio dopo qualche minuto, nella grotta. Eugene, ancora con una faccia a dir poco da morir di risate e guardandosi intorno, prese Elsa e la pose nel suo letto. Kristoff ci fece segno di seguirlo, una volta chiusa la porta alle mie spalle, che io osservai preoccupata per qualche secondo, Kris alzò lo sguardo, rimasto basso fino ad ora, e fisso il suo sguardo, dispiaciuto, triste, straziato dal dolore e dai sensi di colpa e disse “Scusa, Anna… Credo di doverti delle scuse. Venite, ci sono alcune cose che dovreste sapere e che io non ho fermato quando potevo. Io in realtà avevo due missioni,” disse mentre andavamo alla sala del trono “Una missione di importanza vitale. Per Elsa, almeno.”. A queste parole non facemmo in tempo a chiedere spiegazioni a Kris, che aprì il portone decorato del salone del trono, dove ci attendevano, preoccupatissimi dei vecchi amici… Bulda, Cliff, Granpapà, erano tutti lì! Molto nervosi, anche. La preoccupazione si tramutò in orrore e stupore vedendo Jack Frost con noi. “Kristoff Andreon Bjorgman, che diamine ci fa LUI qui?!” disse Granpapà indicando Jack e guardando Kristoff. “Mi dispiace, perdonami! Mi sono distratto! Non ho detto nulla, mi dispiace! È solo che.. si, insomma… vederli così felici insieme, io… non sono riuscito a dirgli che…” Granpapà continuò a guardare il gruppo e notò qualcosa di agghiacciante. “Dov’è Elsa, Kristoff?” disse prima preoccupato, poi vedendo il viso pallido ed inquietato di Kristoff, intuì: “No!, NO,NO,NO,NO.NO,NO! Dimmi che non è vero! DIMMI CHE NON LO HAI FATTO!! DIMMI CHE NON LI HAI LASCIATI INNAMORARE!!” Lo guardò per qualche secondo, nei quali Kris aveva alzati gli occhi, con lo sguardo pieno di tristezza. Il viso di Granpapà si tramutò da furioso a Preoccupato e allarmato, più che mai. “NOOOOOOO! Eppure ti avevo avvisato di cosa sarebbe accaduto!” “Lo sapevo, ma non sono riuscito a dirgli che..” “BASTA, ho sentito abbastanza. Kristoff, tu resta qui, hai fatto abbastanza. Voi altri, venite con me, ci sono alcune cose che dovreste sapere.” Granpapà guardava Jack con serietà il viso stupito del ragazzo che rispose incredulo. Quando iniziammo ad incamminarci e Jack fece per seguirci, Granpapà lo fulminò con gli occhi dicendo “NO!” e lo fermò con il palmo della mano “Tu no. È troppo rischioso farti stare vicino ad Elsa, ne peggioreresti solo la situazione.” Lui spalancò gli occhi, e si infuriò dicendo “Cos-… NO, fermi! Io la..” “NO, non dirlo!! Non dire che la ami!!! Aggraveresti la situazione di Elsa!”. Jack si stupì di quelle parole, quindi tornò indietro per sedersi pesantemente sulla poltrona. “Grazie,” disse Granpapà “grazie per la comprensione, ragazzo, ti spiegherò tutto dopo, promesso.” Io feci per andare da Jack, ma Cliff disse “No, Anna” “È meglio che tu venga con noi, cara.” Intervenne Bulda. Ogni passo mi sembrava più pesante e faticoso del precedente… ero così in pena per Kristoff, che aveva l’espressione di un carcerato colpevole, e per Jack, rimasto nella sala del trono. Quindi ci condusse alla stanza di Elsa e ci fece sedere, Granpapà salì sul tavolino da tè e accorgendosi che era ancora troppo basso per poterci guardare negli occhi, scese, prese alcuni grossi volumi dagli scaffali, li impilò sul tavolino e gli si arrampicò sopra. “Kristoff, dove vai?” disse Granpapà, che era sul punto di iniziare un racconto o qualcosa del genere, lui si girò e disse “Oh, beh, conosco già questa storia, me ne andrò da solo nel fienile, credo.” Sven fece per andare con lui, ma Kris lo fermò con la mano senza voltarsi e guardandolo con la coda degli occhi disse “NO! Ho detto DA-SOLO, chiaro?!” C’era una strana aria, come se i troll fossero furiosi con Kristoff, potevo sentirlo. “Ascoltatemi bene” disse Granpapà con aria dispiaciuta. In quel preciso istante Elsa iniziò a vaneggiare nel sonno dicendo “Jack, Jack dove sei? JACK! Dove sei, Jack?! Ho bisogno di te!!”. A quel punto il viso di Granpapà si fece triste ed oscuro. “Non c’è tempo. Dobbiamo eliminare Jack Frost dalla vita di Elsa!”.






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§Angoolo dello scrittore§

Non uccidetemi, per favore!!! Buone notizie, ho il pc nuovo, quindi potrò caricare più in fretta, credo... QUINDI! Siate felici :D Un saluto pucciopuccioso a tutti :D

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