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Autore: Ali9916    05/08/2014    2 recensioni
Il mio cervello continuava a ripetermi di non fermarmi...di correre il più lontano possibile...perché quello che stava arrivando era terribile, pericoloso..me lo sentivo dentro...mi sentivo il pelo che si arruffava mentre correvo a cavallo del vento..mi sentivo pizzicare il muso..e quando succede significa che qualcosa di terribile sta per accadere. Le voci nella mia testa urlavano di scappare lontano..lontano da tutto...nella foresta, la foresta è sempre stata come un rifugio per me, per noi di questa specie e dopo quelle voci arriva sempre la solita sensazione di benessere, come se fossi la persona più forte del mondo, come se potessi mutare forma..cosa che è vera, perché io sono speciale, sono nata la prima luna piena di ottobre, sono nata in un giorno di perfezione sotto la luce della mia luna, la mia dolce luna, perché io non sono una normale ragazza, il mio nome è Luna, come la signora che ogni notte veglia su di me da lassù, perché io sono un lupo mannaro.
Genere: Fantasy, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Richiusi gli occhi per non destare sospetti e aspettai il momento adatto.
La guardia stava svoltando verso l'interno della struttura e capii che la fuga doveva iniziare adesso.
Con un balzo mi fiondai giù dalle sue braccia, il solito pizzicorio che precedeva la trasformazione mi faceva sentire di nuovo a casa, sapevo che non mi avrebbe tradito, quando atterrai a terra non ero più una ragazza piccola e indifesa, ero un lupo di 90 kg, con un bellissimo manto nero come la pece e con degli occhi di ghiaccio. Incominciai a ringhiare contro il dottore che mi guardò, leggevo nei suoi occhi la paura, sentivo l'odore acre della paura che mi invadeva le narici, perfetto era quello che volevo.
Due guardie si precipitarono davanti al dottore e lo portarono in salvo, ora dovevo pensare a portare in salvo me stessa. Mi voltai verso il vetro e con un balzo lo ruppi in mille pezzi, atterrai su un prato verde e iniziai a correre più veloce del vento. Mi guardai intorno e vidi che davanti a me si estendeva un cancello dorato, circa una decina di guardie mi si pararono davanti puntandomi i loro fucili addosso. Mi bloccai di colpo, pensavano davvero che mi sarei arresa? Oh avevano fatto un grosso sbaglio! Eccome se l'avevano fatto! Non avrei mai permesso a nessuno di toccarmi o analizzarmi, a nessuno!! 
Iniziai a ringhiare contro le guardie, sentivo che la paura si stava impadronendo dei loro corpi, dei rumori di passi attirò la mia attenzione, piegai un orecchio indietro per sentire cosa fosse, ma senza staccare lo sguardo da quelle guardie, altre persone si stavano dirigendo verso di me, probabilmente erano una ventina e non ce l'avrei mai fatta a scappare con loro, era giunto il momento di agire.
Con un balzo mi fiondai su una guardia davanti al cancello e gli afferrai il braccio, senza però mandare i denti in profondità oppure l'avrei trasformato. Non volevo uccidere nessuno così mi limitai solo a morderlo, un rivolo di sangue mi si posò sulla lingua, era buonissimo, quello degli animali sì, era buono pure quello, ma quello umano era qualcosa di indescrivibile, ora stavo iniziando a diventare pericolosa, il mio istinto da lupo diceva di non scappare, diceva di affrontare tutte le guardie e di non lasciarne viva nemmeno una, ma la parte razionale e umana (in tutti e due i sensi) diceva che non potevo ucciderle, d'altronde anche io ero per metà come loro. 
Le guardie si tolsero dal cancello e io tolsi i miei canini dal braccio di quella povera persona, dovevo andarmene prima che l'istinto da lupo potesse prendere il sopravvento.
Mi diressi velocemente verso il cancello dorato e con un balzo e grazie al mio peso riuscii a piegare una parte del cancello quanto bastava a passarci. Prima di dirigermi verso il bosco che circondava tutta la proprietà  lessi su una targhetta in oro "W.E. University" la sigla doveva stare per "Walter Elkann" il dottore che voleva analizzarmi, dovevo tenere a mente di fare delle ricerche al riguardo.
A tutta velocità entrai nel bosco, nel mio habitat, dove mi sentivo in pace e mi sentivo tutt'uno con il lupo, l'odore del muschio e degli alberi mi invase le narici, finalmente ero libera.
   
 
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