Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: LateNight_01    07/08/2014    2 recensioni
Elsa e Anna vivono felici ad Arendelle, finalmente sembrano aver trovato il loro giusto equilibrio.
Ma se Hans ricomparisse nella loro vita, cosa succederebbe? La fredda regina delle nevi riuscirá ad aprire il suo cuore ad un uomo?
E capirá cosa vuol dire veramente amare?
Dopo una serie di eventi che cambieranno per sempre il loro destino, le sorelle riusciranno a rimanere unite?
Questa è mia prima ff, la dedico alla mia sorellina e alla mia migliore amica
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Here I stand'
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Si era sentita afferrare il braccio mentre tentava di scappare di nuovo, ma le gambe erano deboli per la corsa e le facevano male per la caduta.
Cercó di nuovo di liberarsi da quella presa, ma era troppo stretta.
Si voltó, con un'espressione di paura dipinta sul volto, gli occhi che brillavano, i capelli un po' spettinati.
Hans pensó che era proprio bella, nonostante tutto.
Si trovarono faccia a faccia. Lui fece di nuovo quel sorriso terribile.
-Cosa vuoi da me?- chiese lei, cercando di avere un tono fermo. Non ci riuscí.
-Semplice. Voglio te, e voglio il tuo regno-.
-Non avrai mai nessuna di queste cose- Elsa aveva un'espressione mista fra l'odio e la repulsione. Con uno stattone riuscì a liberarsi il braccio, lacerandosi la manica del vestito. Non cercó di correre, sapeva che non ce l'avrebbe fatta. Si allontanó di due o tre passi e cercó di creare una barriera di ghiaccio fra lei e il principe.
Il potere non rispondeva.
Cadde nel terrore e si appoggió contro il muro, guardandosi le mani.
Hans la osservava, senza fare nulla, sapeva che non sarebbe andata lontano.
-Oh, li avró. Ad iniziare da te-.
La schiacció contro il muro, tirando fuori il pugnale. Lei rimase immobile, fissando la lama. Lui si rigiró l'arma fra le mani
-Oppure, ho paura che la tua amata sorellina morirá-.
A quelle parole, lei spinse con tutte le forze possibili il principe. Lui cadde per terra, di schiena.
-Non toccare Anna. Non provarci- sibiló lei.
Lui si rialzó il fretta, e le fu di nuovo addosso. Le puntó la lama alla gola.
-Se tu rifiuterai la mia proposta di matrimonio, sappi che io e mio fratello ci arrabbieremo. Molto. E Anna ne pagherá le conseguenze- la minacció lui. Poi riprese:
-Elsa, vuoi sposarmi?-.
Lei, come risposta, gli sputó in faccia.
-Mi fai schifo e pena- disse. Lui avvicinó ancora di più il pugnale, e le aprì un piccolo taglio sul collo. Cominciarono ad uscire delle gocce di sangue, sulla sua pelle bianca.
-Da adesso in poi, tu sarai la mia futura moglie- con questa frase lui la lasció.
Lei scivoló contro il muro e avvicinó le ginocchia al petto. Lo guardava con odio.
-Sappi che non finirá così- Disse lei -E mantieni la tua parola, non avvicinarti minimamente a mia sorella-.
-Certo- concluse lui -E tu, naturalmente, non racconterai a nessuno della nostra chiacchierata-.
Hans si rimise il pugnale dentro la giacca, e cominció ad allontanarsi da lei. Poi si voltó, come se avesse dimenticato qualcosa.
-Ah, e fissa la data del matrimonio-.
Lei lo fulminó con lo sguardo, ma che altro poteva fare? C'era di mezzo l'incolumitá di Anna, e per Anna lei avrebbe fatto tutto.
Il verme lasció la biblioteca con tutta calma. Appena fu lasciata sola, Elsa si mise a piangere. Ora lui la poteva manipolare a suo piacimento, e lei non poteva fare nulla, solo stare al suo gioco.
Dopo essersi calmata, guardó l'orologio.
Tra meno di quindici minuti sarebbe stata ora di pranzo, e lei non poteva certo presentarsi in quel modo. Si avvió in fretta verso la porta, diretta nella sua camera.
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Anna e Kristoff erano uno accanto all'altra, su una panchina in mezzo a mille fiori. Ridevano.
Avevano trovato il posto perfetto in cui potessero stare soli, senza doversi preoccupare di niente e di nessuno.
Lei indossava un abito blu, piuttosto semplice e leggero, e aveva i capelli sciolti. Finalmente si era potuta togliere quel vestito verde che aveva dovuto indossare tutta la mattina per la visita dei due principi, con il quale sentiva caldo (e le andava anche un po' stretto).
Kristoff era vicino a lei, a raccontarle delle pazzie di Sven ed Olaf, e lei stava ad ascoltarlo e ogni tanto commentava o rideva, era cosí bello essere innamorati.
L'estate era calda ed immobile intorno a loro, e anche se lui era cresciuto in mezzo al ghiaccio, quell'atmosfera lo faceva stare bene.
-E così, ti ho salvato da una passeggiata con Gabriel ed Hans?- rise lui, divertito.
-Non me lo nominare nemmeno, quel verme!- rispose lei -Spero solo che Elsa se la stia cavando con quei due-.
Fece una pausa, e il suo sorriso svanì.
-In realtá, ho un brutto presentimento-. Disse infine. -Forse sará meglio che vada a controllare, ci vediamo dopo pranzo-
lei lo salutó e si mise a correre verso l'entrata del palazzo.
Poi tornó sui suoi passi, e lo bació, tenendogli il viso fra le mani.
-Qui. Alle tre in punto- gli sussurró, e poi andó via.
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Elsa era davanti allo specchio del comó della sua camera.
Si stava pettinando i capelli con una spazzola. E così, sarebbe diventata la moglie di Hans.
Cercó di non pensarci, almeno per un po'. Posó la spazzola e si diresse verso l'armadio.
Si era coperta il taglio sul collo come meglio poteva, per il resto dei segni, li avrebbe nascosti con un vestito a maniche lunghe e con delle calze.
Cominció a far passare la mano su una decina di abiti, alla fine decise per uno beige, con i dettagli dorati. Di solito usava quel vestito per l'inverno, quando faceva freddo, e non in pieno agosto.
Sospiró, chiudendo l'armadio.
Pazienza.
Le facevano ancora molto male le gambe, e ogni passo era faticoso per lei.
Appena si fu preparata (abbinó al vestito delle calze bianche e delle scarpe nere con un po' di tacco) passó ai capelli. Non sapeva proprio come legarli. 
Mancavano tre minuti all'ora di pranzo, e lei non aveva mai fatto ritardo in tutta la sua vita.
In quel momento, sentí bussare. Per un attimo temè che fosse proprio Hans, ma poi sentì la voce di Anna che la chiamava:
-Elsa? Posso entrare?-. Si sentì sollevata, ma ripensó alle parole del verme, come avrebbe annunciato  alla sorellina il suo matrimonio? Si sarebbe insospettita di sicuro. Il corso dei suoi pensieri fu interrotto dalla porta che si aprì: la rossa non aveva ricevuto risposta, quindi era entrata comunque.
-Ciao- la salutó la maggiore, sorridendo.
-Va tutto bene? Come è andata la passeggiata? Scusami se me ne sono andata in quel modo e ti ho lasciato sola con quei due, ma Kristoff voleva passare un po' di tempo con me e io...Elsa, ti senti bene?-
Il fiume di parole della minore si interruppe quando vide lo sguardo della sorella. La regina borbottó un "Tutto bene" che lasció Anna con molte domande, ma preferì non farne piú neanche una.
Elsa si fece una treccia, e poi si diresse con la sorella verso la sala da pranzo. Aveva di nuovo paura. Non sapeva cosa la attendeva, oltre quella porta.
Chi la attendeva.
Trovarono i principi giá seduti a tavola. Elsa stava per prendere posto accanto ad Anna, ma Hans la fermó:
-Perchè non ti siedi vicino a me?-.
Si alzó in piedi e scostó la sedia alla regina, che si sedette tutt'altro che volentieri. La principessa aveva una faccia stupita.
-Elsa ma...tu...?...io....?- balbettó. Da quando la sorella aveva preso in simpatia il verme tanto da sedersi a tavola accanto a lui?
-Ma come- rispose fingendosi stupito Hans -Elsa non ti ha detto niente? Io e lei ci sposeremo!-.
Quell'affermazione portó il silenzio assoluto nella sala. La rossa era incredula.
Capì che non stava sognando tutto quando il principe lo ripetè una seconda volta, quasi come per conferma.
Gli occhi verdi della minore si spostarono prima sul verme, poi sulla sorella, che stava cercando di controllarsi, di restare calma.
Anna lasció correndo la sala da pranzo, quasi sul punto di scoppiare in lacrime
   
 
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