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Autore: amelia spicer    07/08/2014    3 recensioni
Brigitta è ormai agli sgoccioli il suo amore per Paperone è stato rifiutato ancora una volta, una fuga a Ocopoli, lo zampino di Rockerduck e il rimorso di Paperone. Una storia romantica per tutti quelli che come me vorrebbero vedere Brigitta e Paperone finalmente assieme.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Paperon De' Paperoni, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Il giorno dopo Brigitta vaga per la città alla ricerca di un lavoro quando all’ improvviso nota una pasticceria, in quel momento ricordò tutte le torte fatte per Paperone, ma il quel momento il proprietario scacciò una papera in malo modo

Pasticcere: E non tornare più! Bifolca! Quando metterai passione in ciò che fai, potrai fare pasticceria!

Brigitta: S-sentimenti?

Pasticcere: Certo! Senza amore non si va da nessuna parte devi avere passione per fare questo lavoro! Ah, il mio nome Dukky!

Brigitta: Salve, io sono Brigitta e…a lei serve una nuova cuoca? Io cerco lavoro…

Dukky: Fammi vedere come sai fare una torta!

 Se Brigitta è stata molto fortunata ed ha già trovato lavoro, a Paperopoli qualcuno non riesce a lavorare.

Paperone: Sono stanco…sono veramente stanco, queste equazioni hanno deciso di farmi impazzire di noia…

Battista: Qualche problema signore?

Paperone: La finanza ha deciso che oggi non vuole essere né carne né pesce.

Battista: Di solito queste giornate capitano spesso e solo che lei prima non se accorgeva…

Paperone: E come mai sentiamo?!

Battista: Di solito a quest’ora la signorina Brigitta, citofonava con la sua torta e una volta respinta, entrava illegalmente nel deposito…quanto meno la teneva arzilla, signore,
senza di lei le giornate saranno un po’ noiose…

Paperone: Lei non mi manca ed è inutile che tu o Filo mi facciate venire i sensi di colpa! Io non le chiederò scusa e non le chiederò di tornare! Sono stato chiaro?

Paperone disse l’ultima frase così forte che pettinò i capelli di Battista tutti da una parte. Battista si diede una regolata si inchinò e lasciò il padrone al tavolo da lavoro. Paperone, picchiettava le dita sul tavolo, e si teneva la guancia con l’altra mano e rimuginava e più rimuginava più si innervosiva.

Paperone: Ora basta! Battista! Il mio cappello! Vado a smuovere l’economia! Vado al Club dei Miliardari!

Battista: Vorrà dire la monotonia, non l’economia, signore.

Paperone: Non fa assolutamente differenza! Vado a piedi, dica a Miss Paperette di passarmi le telefonate al club…

Disse così, ma Battista giurò che la frase avesse suonato diversamente, come se in realtà dicesse il primo che mi disturba oggi è un papero morto…Battista fece le spallucce e torno a pulire i corridoi.
 Una volta raggiunto il club dei miliardari Paperone si fiondò al tavolo delle libere trattative in attesa che qualche galantuomo o anche no venisse a proporre un affare per spezzare “l’economia” del momento…si deve sapere che al Club dei miliardari quel particolare tavolo era riservato a chi voleva concludere un affare, chiunque volesse poteva sedervi e contrattare con colui che aveva seduto di fronte…peccato che Paperone avesse scelto il momento sbagliato perché proprio in quell’ istante si sedette Rockerduck.

Rockerduck: Allora…signor De’Paperoni…mi dica qual’ è il suo problema…

Paperone: Problema? Quale problema? Io non ho problemi!

Rockerduck: Sempre così scontroso…questo è il tavolo delle trattative dovresti essere…più morbido

Paperone: Guarda, oggi non sono proprio in vena se vuoi tu dei problemi, dillo subito!

Rockerduck con molta flemma tirò fuori dal taschino uno straccetto per pulire gli occhiali e lo agitò davanti al becco di Paperone.

Rockerduck: Io voglio solo aiutarti (si tolse gli occhiali) e se vuoi…ahhhh (ci alitò sopra) non solo negli affari, ma anche nella vita privata.
Detto questo ripulii gli occhiali e se li inforco nuovamente sul becco.

Paperone: Della mia vita privata non se ne deve impicciare nessuno tento meno TU!!

Ma perché che cavolo, tutti si dovevano impicciare della sua vita ora? Cos’è tutt’ a un tratto si erano accorti di volergli bene, o che lo odiavano a tal punto da rinfacciargli tutti gli errori della sua vita in una sola settimana?

Rockerduck: Anch’io non ho molto da fare, sono sempre annoiato…

Paperone: Ah, ah, nulla da fare? Quando mai tu devi fare qualcosa?

Rockerduck guardo di traverso il papero, possibile che dovesse sempre sopportare le sue frecciatine? Un giorno gli e le rifarà mangiare tutte e saranno amare!

Rockerduck: Dicevo…ma oggi mi sento buono e voglio aiutarti, e visto che mi sento ampiamente invogliato dal gossip la mia proposta è questa…cedimi le azioni della Pepper Eletronics e io ti dico dov’è Brigitta MacBridge!

Paperone rimase scioccato e intontito…primo, sapeva che Rockerduck era stupido, ma non fino al punto di comprare delle azioni che non valevano una chicca secca e che lui stesso aveva preso per sbaglio e secondo come diavolo faceva a sapere dov’ era Brigitta! E poi, Gossip? E che c’ entrava il Gossip!? Che fosse un po’ smidollato lo sapeva, ma sperava vivamente non fosse effeminato…anche se quello spiegava un sacco di cose…

Paperone: Fammi un offerta migliore.

Rockerduck scoppiò a ridere: Ah, ah, ah!!!! Allora se vuoi ti compro un animale da compagnia! Ah, ah, ah!

Paperone iniziava a rodersi i denti, voleva strozzarlo con tutte le sue forze ma se lo avesse fatto stai sicuro che era la volta buona che lo cacciavano dal club.

Paperone: la-vuoi-smettere!

Rockerduck: E perché mai? Per una volta che sono in vantaggio io! Ho una voglia matta di divertirmi!

Finalmente Rockerduck aveva la situazione in pugno, aveva in mano Paperone e poteva farci quello che voleva, stavolta riderà lui per ultimo, e ci avrebbe ricavato il miglior divertimento possibile!

Paperone: Allora proponimi un affare serio così magari rido anch’io.

Rockerduck: Ne sei capace? Giuro non ti ho mai visto ridere…una volta forse…con Brigitta.

Si stava divertendo come un matto, vedere Paperone fuori dai gangheri era impagabile. E vederlo in preda a un emozione che non fosse la collera era addirittura affascinante. Ma Paperone, è risaputo aveva poca pazienza ed era già tutta straboccata ed evaporata.

Paperone: Se dici ancora il nome di Brigitta io giurò che mi alzò, ti picchio e me ne frego altamente di tutti i presenti e ti faccio un culo così, per poi appenderti all’asta decorativa fuori dalla finestra!!!

Rockerduck: Perché non vuoi che dica il suo nome? Forse ti pesa? Forse ti ricorda il tuo ennesimo fallimento sociale? O forse sei geloso?

Paperone: G-Geloso? Geloso! Ma come ti permetti! Bombetta senza cervello!

Bingo, bingo clamoroso finalmente era sicuro che Paperone avesse un attaccamento per Brigitta era ancora incerto ma Rockerduck lo avrebbe portato alla luce, solo per il gusto di incasinargli la vita, se lui non ragionava, lui ci guadagnava era sempre così, per questo spesso e volentieri lo faceva arrabbiare apposta. Decise che quello era il momento migliore per uscire di scena dunque si alzò dal tavolo e si avviò per il corridoio. Infine si girò e si rivolse a Paperone.

Rockerduck: La mia offerta è ancora valida…le Pepper per sapere dov’è Brigitta, quando capirai il valore di quella papera verrai in ginocchio per chiedermi dov’è e allora, io mi divertirò a vederti piangere! Ah, ah, ah!

Detto questo il giovane montò sulla sua limousine e sgommo a tutta velocità verso la Duck Tower, sede delle Rockerduck Industries. Paperone si afflosciò sulle scale della sede maledicendo ogni singola parola che usciva dalla bocca di quel papero sciagurato. Giurò a se stesso che un giorno gli e l’avrebbe fatta pagare a quell’ impiastro di averlo trattato così a costo di mangiarsi la sua tuba!

A Ocopoli la cara Brigitta si stava truccando e quasi non credeva che Rockerduck non solo l’avesse richiamata ma anche che un semplice tè fosse diventata una vera e propria cena!

Angelina: Cavolo Brigitta! Sei un vero schianto e poi, diamine, devi aver un qualche trascendente sui miliardari…ne molli uno e ti invita a cena un altro!

Brigitta: Sì ecco, lui sarebbe il suo più acerrimo nemico, io, io non credo di dover uscire con lui…
Angelina: Ah! Niente ma, signorina! Lui è stato quanto meno cortese con te, mentre l’altro, fino a prova contraria ti ha sbattuto fuori dalla sua vita in modo a dir poco miserabile!
Tu con chi andresti con Jonh “gentile, affabile” Rockerduck o Mister “non ti voglio nella mia vita” Paperoni?

Brigitta: Ma io non voglio USCIRE con Rockerduck…lui, io…sono troppo vecchia per lui Angelina! E poi hai visto con che razza di papere va in giro quello?

Angelina: Mister Rockerduck, non ti ha chiesto di andare a letto con lui, ti ha chiesto di tenergli compagnia a cena e visto che lui è stato così cortese da preoccuparsi per te, incontralo e digli almeno che stai bene!

Brigitta: Hai ragione Angelina…devo essere gentile e basta.

Angelina: Vai! E fatti fare un autografo per me!

Una volta arrivata davanti al bar/ristorante Blackwhite, Brigitta sentiva come se i sensi di colpa la attanagliassero e che la ricchezza di quel cafè la sovrastasse l’entrata era finemente decorata con intarsi ottocenteschi dorati dalla finestra vedeva all’interno, le tende erano in raso bianco con decorazioni nere e viceversa, il soffitto era a cassettoni con decori floreali e avrebbe giurato di vedere un piatto con gli intarsi in avorio…come avrebbe mai potuto, pagare la sua parte di cena? Oddio, mica l’avrebbe offerta Rockerduck! Oppure sì?!

Rockerduck: Buona sera, Brigitta…sono felice che non mi abbia dato buca stasera, vuol dire che sta meglio?

Brigitta: Oh, oh sì stò molto meglio grazie…

Rockerduck: Non una parola di più, io ho fame e non voglio farla parlare qui, fuori al freddo e al gelo, entriamo e ceniamo.

Dopo circa le prime due portate e circa 20 paia di occhi invidiosi puntati addosso Rockerduck decise che era il momento più appropriato per discutere degli affari personali della signora Brigitta.

Rockerduck: Allora Miss Brigitta, come mai questa fuga da Paperopoli?

Brigitta: Vede io, non riesco più a sopportare Paperone e ho deciso di abbandonare la città…lo voglio vedere il meno possibile.

Rockerduck: No, per favore oggi siamo in una cena informale mi chiami pure John…

Brigitta arrossì, senza un vero motivo: J-john? È un bel nome stà per Johnatan o solo per John?

Rockerduck: Ah, mia madre mi chiamava Jonhatan, ma mio padre voleva un nome più virile così abbreviava in John. Lei piuttosto… MacBridge…viene dalla scozia anche lei?

Brigitta: Sì, bhè non io, i miei erano scozzesi della zona di Edimburgo…e lei John? Anche lei so che è scozzese…

Rockerduck: Uh, Sì ma sono cresciuto prettamente qui…con mia madre…sa con mio padre non ho mai avuto buoni rapporti.

Brigitta ricordava che già una volta Rockerduck aveva parlato della sua infanzia, che era stata viziata ma non ugualmente felice.

Rockerduck: Brigitta, mi farebbe un gran piacere se lei volesse accompagnarmi al giorno del ringraziamento a Quacktown…vorrei tanto che lei portasse la favolosa torta di castagne, mele e cioccolato dell’anno scorso…potevo morire dal piacere, mangiando quella torta.

Brigitta era tutta rossa dopo un complimento del genere…iniziò a credere davvero che gli facesse la corte poiché non solo si ricordava della torta che aveva cucinato un anno fa ma voleva pure che venisse con lui alla festa!

 Brigitta: Io sono ENORMEMENTE lusingata da tutto ciò, ma davvero non me la sentirei anche perché…

Rockerduck: I parenti di Paperone e lui stesso saranno alla festa, capisco mi creda, ma io, anche se mi ha sconfitto, vado là sempre con la testa alta e dovrebbe farlo anche lei! E non veda la sua fuga come una sconfitta ma come una rinascita, lei non ha ancora dato tutto Brigitta il mondo deve ancora darle qualcosa deve credermi!

Brigitta fu veramente commossa dalle parole e dall’ interessamento del papero per lei.

Brigitta: Verrò, ma non per piangermi addosso per Paperone ma per lei John, che mi ha dimostrato tanta educazione e attenzioni, credo di poterla ripagare solo così.

Rockerduck si risistemo gli occhiali un po stranito, non pensava nemmeno lui di star così simpatico alla papera, ma in un qualche modo lei, gli era sembrata solo una vittima innocente dell’indifferenza di Paperone, anche lui era stato indirettamente una vittima di Paperone…suo padre spesso lo frustava, quando riteneva che sua madre avesse esagerato con i vizi, ma quello che diceva era peggio delle frustate…

 Howard: piccolo disgraziato! SBAM ancora stai a fare equitazione con quel tuo pony del cavolo!

John: Ahi, no così mi fai male ahia!

Howard: Perché! Perché non assomigli di più al mio ragazzo, eh? Perché non assomigli a Paperone!

Rockerduck si mise una mano alla testa e se la passo sugli occhi…

Brigitta: Cos-cosa c’è state male? Avete mal di testa?

Rockerduck: No…sono…sono solo molto stanco. Vuole che la riaccompagni a casa? Ormai la cena è finita manca solo il conto.

Brigitta: Preferirei di no. Non voglio che Paperone in alcun modo sappia che sono qui. Non che non mi fidi di te e solo che…

Rockerduck: rispetto il suo volere di stare da sola, quando se la sentirà e quando lo vorrà, mi inviterà a vedere il suo arredamento…

I due risero e si avviarono verso l’uscita, e dopo aver fatto sborsare a Rockerduck una somma a tre cifre per la cena i due tornarono a casa, letteralmente. Intanto qualcuno
faticava a prendere sonno.

Paperone: Mamma mia? Ma cosa sta succedendo a tutti quanti? Perché all’ improvviso tutti sono dalla parte di Brigitta…e chissenefrega!!!

Ma solo l’eco della sua voce rimbombò nel deposito, lasciando il povero papero con una manciata di mosche.

Paperone: E non che non abbia voluto scusarmi, sono o non sono andato a casa sua a scusarmi! Se lei non c’era era colpa mia?
Ma pure a lui tutte queste parole sembravano banali scuse. L’aveva trattata male e lui lo sapeva, ma la verità e che qualsiasi relazione con una papera lo spaventava, dopo Goldie, lui non ne aveva più voluto sapere delle donne! Lui aveva riposto tutte le sue fiducie e speranze in lei…e lei lo aveva tradito, lui aveva tradito lei…e così la fiamma si spense, lei per una strada e lui per un'altra…

Paperone: Ah! Se solo quella volta in Klondike gli avessi chiesto di sposarmi, se fossi rimasto…a quest’ora avrei dei figli, una bellissima moglie, e non uno sciagurato nipote e una donna assillante alle calcagna.

Ma ora che ci pensava bene Goldie, era sempre stata intrattabile, mentre Brigitta spesso era accondiscendente, Goldie alla prima occasione gli aveva rubato ciò che aveva mentre Brigitta glia aveva dato così tanto.

Paperone: Dio…ho sbagliato tutto! Devo chiedergli scusa e devo farlo adesso! 

Il vecchio papero, si fermò davanti alla Duck Tower e guardò in alto all’ultimo piano le luci erano accese, era tempo di risposte, avrebbe strappato dalla bocca di Rockerduck quell’ indirizzo a tutti i costi. Salì all’ ultimo piano con l’ascensore più pacchiano che avesse mai visto, sorvolò la segretaria e spalanco la porta col bastone.

Paperone: Rockerduck!!!!!

Rockerduck era appena tornato da Ocopoli ma si era già tolto giacca e cravatta e si stava preparando un Martini, che in quel momento decise fosse meglio farselo doppio sia per lui che per l’ospite.

Rockerduck: mooooolto bene…vedo con piacere che hai cambiato idea…hai fatto un esame di coscienza?

Paperone guardò il Martini che stava preparando il papero.

Paperone: Non mi piace il Martini voglio un Long Island Iced Tea…’*


Rockerduck: Non ci credo…ma lo fanno ancora? è dai tempi del proibizionismo che non ne fanno più uno.

Paperone: mi prendi in giro? Hai già ottenuto che venissi qui…che altro vuoi?

Rockerduck alzo il bicchiere che aveva in mano: Un Lucano?

Paperone prese dalla mano del papero il bicchiere e trangugiò il contenuto in un colpo solo. Rockerduck rimase assai basito.

Rockerduck: allora è grave, eh?

Paperone: Zitto e firma!

Paperone passò le azioni della Pepper a Rockerduck, lui si rinforco gli occhiali. E inizio a leggere il contratto allegato alle azioni.

Paperone: Ma…ma prima non li portavi! Allora tu ci….

Rockerduck: ci vedo sai mica sono vecchio bacucco come te! Sono Astigmatico!

Paperone: ah! Allora il patto? Firma e dammi stò benedetto indirizzo!

Rockerduck: Okkei ecco firmo…(firma il foglio) e ti dò l’indirizzo…
Rockerduck prese la mano di Paperone e inizio a scrivere…
Paperone: via Paperpaolo Borsellino 3002 Ocopoli…davvero? E come l’hai ottenuto?

Rockerduck: non ti piacerebbe saperlo perciò te lo dico, con enorme gioia…gli ho dato il mio numero, lei mi ha chiamato, ora ho il suo indirizzo e il numero di casa!

Paperone per poco non gli venne un infarto!

Paperone: Tu-tu l’hai rintracciata?! Stolker bastardo!

Rockerduck: Ehi, l’ho fatto per il tuo bene vecchia tuba!

Paperone: i tuoi metodi sono alquanto discutibili!

 Rockerduck sogghignò trangugiò il suo Martini e congedo il suo rivale.
Rockerduck: Ave a me! Gloria al vittorioso papero! Però, tapino me, volevo che piangessi e non hai versato neanche una lacrima…

Paperone: Io non piango mai!

Paperone sorrise e uscì dalla Duck Tower con un indirizzo e i sensi di colpa leniti dall’alcool e dalla sensazione che la scelta che aveva fatto stava per cambiargli la vita.


note dell'autore: * il Long Island Iced Tea era una bevanda che all'apparenza sembrava thè comune ma che in realtà era alcolico...si usava a tempi del proibizionismo in america, in quel periodo era illegale l'alcool. Un paio di frasi sotto Rockerduck offre un Lucano per fare una battuta in onore della celebre pubblicità: "cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano".
Ehi!!! Allora c'è qualche pazzo che legge che gentili...ringazio la mia mentore che ha preso così a cuore la mia causa, anche se lei tIfa per Goldie...
   
 
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