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Autore: SandrinaWriter    07/08/2014    1 recensioni
Come sarebbe andata se Marissa non fosse morta? Se lei fosse riuscita a sopravvivere a quell'incidente? Come sarebbe continuata la sua storia con Ryan? Cosa sarebbe successo a Seth e Summer? Ecco come io immagino la mia quarta stagione di The O.C., ecco come avrei voluto che andasse. Perché Ryan e Marissa erano destinati a stare insieme. Perché Seth e Summer avevano un futuro davanti a sé. Perché i Fantastici Quattro sarebbero ancora stati Fantastici.
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marissa Cooper, Ryan Atwood, Seth Cohen, Summer Roberts, Un po' tutti | Coppie: Marissa Cooper/Ryan Atwood, Ryan Atwood/Taylor Townsend, Seth Cohen/Summer Roberts
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Kirsten era seduta sul divano con la televisione spenta. Stava aspettando. Stava aspettando Sandy. Avrebbe dovuto dirgli la sua decisione. Non voleva scrivergli nessun biglietto, sarebbe stata una vigliaccheria. Faccia a faccia, doveva affrontarlo. Doveva parlargli guardandolo negli occhi e lui doveva osservarla, come non faceva da tempo. Sentì le chiavi girare nella serratura. Sandy era rientrato.

"Cosa sono quelle valigie?" domandò lui.

"Me ne vado" rispose Kirsten.

"Cosa?"

"Sì, hai sentito bene. Da stasera non vivrò più quì"

"Che cosa vuoi dire?"

"Quello che ho detto"

"Ma.. ma come te ne vai? E dove vai? E perchè? E.."

"E basta Sandy. Ma non te ne sei reso ancora conto? Abbiamo bisogno di stare lontani, almeno per un pò."

"Che ti succede?"

"Che mi succede? Che succede a noi! Lo vedi come tutto è cambiato? Non siamo più gli stessi. Abbiamo bisogno di capire tante cose. Io ho bisogno di capire"

"E non puoi capirle rimanendo quì?"

"Non servirebbe a nulla. Credimi, stare lontani ci farà bene"

"Ma.. dove vai?"

"Da Julie"

"Da Julie? Io..."

"Tu nulla Sandy. Ti ho detto dove vado perchè voglio darti fiducia. Avrei potuto benissimo non dirtelo. So che vorrai venire lì, ma se mi ami, se ancora ci tieni a noi, rimani quì e rifletti"

"Io.. io non so cosa dire"

"Non dire nulla. Non sono arrabbiata con te, forse delusa. E' che ho bisogno di stare da sola, di.."

"Di stare senza di me?"

"Sì, anche se non avrei mai pensato che l'avrei detto. E' così.."

"Kirsten.. Io... Io non mi arrendo"

"Lo so ed è per questo che ti amo"

"Kirsten.." Sandy le prese la mano. "Non te ne andare.. Cerchiamo una soluzione, risolveremo tutto"

"Sandy ti prego.." disse lei.

"Ti prego io.."

Kirsten prese le valigie e si diresse verso la porta.

"Se esci da questa casa vuol dire che davvero non c'è speranza per noi" le urlò Sandy.

"Hai detto che non ti arrendi. Bè, non lo fare. Combatti, ma pensaci. Fallo per te, per me, per noi" disse Kirsten uscendo di casa. Sandy rimase lì, in piedi davanti alla porta, incapace di dire nulla. Avrebbe voluto mollare un pugno al muro stile Ryan Atwood, ma la sua razionalità glielo proibì. Vederla andare via così gli aveva spezzato il cuore. Immaginava già la casa vuota. Immaginava lui privo di lei e sapeva che non sarebbe stato facile. Non riusciva a capire quale causa aveva determinato in lei quella scelta. Sandy sapeva benissimo che il suo lavoro lo stava allontanando sempre di più da lei, ma non era colpa sua. Non poteva tirarsi indietro. Sapeva anche però che amava la moglie, la amava come quando erano ragazzi, come quando si erano conosciuti. La amava e la voleva, la voleva con tutto sè stesso e avrebbe fatto qualsiasi cosa per riprendersela. 

 

 

Providence intanto aveva due abitanti temporanei in più. Già, perchè Ryan e Marissa erano finalmente arrivati. Marissa, presa dalla nostalgia, aveva chiesto a Ryan di rivedere Seth e Summer e lui, per accontentare la sua amata, aveva chiamato i due amici organizzando un'uscita, proprio come ai vecchi tempi. Appena arrivati Ryan chiamò Seth e si incontrarono tutti e quattro all'accademia di Seth. Era l'unico punto di riferimento per tutti. 

"Dici che li troveremo?" domandò Marissa a Ryan.

"Io e il senso di orientamento non andiamo molto d'accordo.. per cui.." rispose lui.

"Ecco, stiamo messi bene!"

"Aspetta... guarda un pò lì.." disse Ryan indicando due ragazzi.

"Ma no, c'è una biondona vicino!"

"Giusto.."

Seth e Summer camminavano velocemente alla ricerca di Ryan e Marissa. Tra la folla, cominciarono a cercare, poi riconobbero la Chanel di Marissa. Quando mai l'abbandona? Iniziarono a correre verso di loro che erano di spalle, fino a quando Summer, senza farsi sentire, strinse a sè Marissa. Marissa sobalzò improvvisamente presa alla sprovvista. Si voltò e vede Summer. L'emozione fu immediata. Si sorrisero entrambe e si abbracciarono più forte che potevano. Finalmente erano di nuovo insieme.

"Coop.."

"Summer.."

"Non sai quanto mi sei mancata.."

"Che bello stringerti di nuovo.."

Nel frattempo Seth si era avvicinato a Ryan con l'intento di dargli un leggero ceffone direttamente sul collo, ma non fece in tempo. Ryan infatti si voltò come se avesse già sentito la sua presenza e scoppiò a ridere.

"E che pizza! Mai che te ne posso combinare qualcuna!"

"E che ci vuoi fare?"

A quel punto scoppiarono a ridere entrambi e si diedero il cinque.

"Atwood ti trovo ingrassato!"

"Anche tu Cohen!"

"Sono le voglie improvvise di hamburger e patatine fritte di Summer.."

"E quelle di Marissa.."

"Ma perchè loro non ingrassano?"

"Sono donne!"

"Sono mostri!"

"Cohen! Smettila!" urlò Summer.

"Ah, guardate chi vi abbiamo portato.." disse Seth spostandosi.

"Anna? Anna!" esclamò Marissa.

"Hai capito Anna!" disse Ryan.

"Ryan! Marissa! Cavolo quanto tempo!" affermò Anna andandoli ad abbracciare.

"Allora? Come stai? Che ci racconti?" domandò Marissa.

"Mah.. solite cose, poi magari un giorno.. Di voi invece so tutto. Seth mi ha fatto un accurato riassunto delle puntate precedenti!"

"Capirai.. ci sono voluti giorni e giorni.."

"Diciamo qualche ora!"

"Anna vieni con noi a mangiare una pizza?" le domandò Ryan.

"Vi ringrazio ma preferisco non venire" rispose lei.

"Ma come? Dai!" Seth cercò di convincerla.

"No, no, davvero. E' la vostra giornata, deve essere solo vostra. Voi quattro e basta" disse Anna sorridendo e andando via.

Così, rispettando e ammirando la scelta di Anna, si diressero in centro. Passarono di fronte ad un Cinema e cambiarono programma.

"Ma che ne dite di un bel filmetto?" disse Ryan abbracciando Marissa.

"Sì, dai! Quello con Tom Cruise sarebbe il massimo!" propose Marissa.

"E' bè, con quel figo da paura!" esclamò Summer.

"Basta che non siamo film romantici strappalacrime. Ho un animo sensibile io e stasera mi sento particolarmente suscettibile.." disse Seth facendo finta di commuoversi.

"Oh, ma non ti preoccupare. Ci sono io a consolarti" disse Ryan scherzando.

"Una commedia?" propose allora Seth.

"Che c'è Cohen, hai paura del confronto con il Cruise?" domandò Summer.

"Io? Paura di Tom Cruis? Ma per favore! Non c'è proprio paragone! Ma l'hai visto?"

"E l'ho visto sì!"

"Ma dai.. è tutto... tutto rifatto.. tutto finto.. Io sono quì in carne ed ossa!"

"Sì, vabbè!"

"Allora andata per Cruise?" domandò Ryan.

"Andata!" rispose Summer.

"Sicuri che è un film tranquillo?" domandò Seth.

"Seth.. non c'è il limite di età, per cui calmo, lo possono vedere anche i neonati!" rispose Ryan.

"I neonati non vanno al cinema Ryan"

"Era una battuta Seth, una battuta!"

Entrarono al cinema tutti col sorriso, tranne Seth, preoccupato per quello che avrebbe dovuto vedere. Si misero seduti in sala e sembrò come tornare indietro nel tempo. Quante volte avevano trascorso le loro serate al cinema, quante volte Seth si era commosso come un bambino e Summer e Marissa dovevano consolarlo, mentre Ryan li guardava cercando di capirli. Fu come un viaggio temporale. Erano di nuovo loro quattro. Erano di nuovo al cinema. Erano di nuovo insieme e capirono che niente potevan dividerli, che erano gli stessi di sempre. Erano loro, i fantastici quattro e lo sarebbero rimasti sempre. Perchè l'amicizia vera non muore mai.

 

 

A Newporth, Kirsten era arrivata davanti casa Roberts Cooper. Scese dal taxi e prendendo le sue valigie, si avviò verso la porta. Suonò alla porta e aspettò. Si asciugò quelle poche lacrime che le erano cadute in seguito al dialogo con Sandy. Cercava di non ripensarci, ma quelle parole, quella scena, era come se la mente gliele riproponesse di proposito, come per farla sentire in colpa. Eppure Kirsten continuò a credere di aver fatto la scelta giusta. Per una volta aveva deciso di sua spontanea volontà, senza interpellare nessuno, senza chiedere il permesso. 

La porta si aprì e Julie le comparve. Aveva una faccia strana, Kirsten lo notò subito. Doveva essere successo qualcosa. Così decise di mettere da parte il suo dolore per fare spazio alla sua amica.

"Julie.. è successo qualcosa?"

"Entra.."

Il tono della voce di Julie era freddo come il ghiaccio. Kirsten entrò in casa e prima che potesse fare domande, sentì il rumore di passi avvicinarsi a lei. Credeva si trattasse di Neil o di Kaitlin, ma poi riconobbe quella voce.

"Ciao Kirsten"

Quel qualcuno era di fronte a lei. Un paio di jeans chiari e una camicia, la sua solita camicia.

"Jimmy? O mio Dio Jimmy!" Kirsten tornò a sorridere. Lo abbracciò. Già, Jimmy Cooper era tornato. Andarono in salone dove c'erano Kaitlin e Neil e si misero tutti seduti pronti ad ascoltare la storia di Jimmy. Tutti pronti tranne Julie. Lei non sapeva se essere arrabbiata, sconvolta, felice, delusa, triste o di nuovo arrabbiata. Il suo ritorno aveva capovolto la sua vita in un istante. Si ripromise che doveva ascoltare le sue motivazioni, ma la voglia di scappare era tanta. Cercò di trattenersi.

"Bè.. che dire.. Non so davvero da dove cominciare.." disse Jimmy.

"Dall'inizio no?" esclamò Kaitlin bruscamente.

"Come mai sei tornato?" gli chiese Kirsten cercando di spezzare i toni.

"E' che.. A Parigi sembrava tutto filare liscio, ma poi gli affari sono andati sempre peggio. Per non parlare della mia nostalgia. Insomma, mi mancava Newporth, mi mancavate voi e così ho affittato un appartamento ed eccomi quì. Ho seguito le orme di Marissa.Aveva ragione lei. Il cuore dei Cooper è a Newporth"

"E non potevi capirlo prima?" Kaitlin corse in camera sua.

"Kaitlin!" urlò Jimmy.

"Lascia perdere. Ci penso io" gli disse Julie freddamente.

"Bè, mi sa che è meglio che vada. Ho il taxi quì fuori.." disse Jimmy.

"Non sai che piacere riaverti quì.." gli disse Kirsten.

"Meno male, almeno per te.. Grazie" l'abbracciò.

"Neil mi dispiace aver portato scompiglio" 

"Non ti preoccupare. Basta che non mi rubi la donna!" esclamò con sarcasmo Neil.

".. no... no... Tranquillo. Credo di non aver molte possibilità. Ci vediamo"

"Jimmy?" Kirsten lo richiamò.

"Sì?"

"Bentornato"

"Grazie Kiki" e poi uscì. Prese il taxi e si diresse verso il suo nuovo appartamento. Tante difficoltà, tanti ostacoli lo aspettavano. Ma non aveva paura. Era pronto a tutto. Sapeva cosa voleva. Voleva ricostruirsi una vita e soprattutto riprendersi le sue donne. 

"Vieni Kirsten ti accompagno nella tua camera" disse Neil facendole da guida.

Kaitlin era corsa in camera sua. Cominciò a piangere come mai aveva fatto, si sdraiò sul letto con la testa immersa nel cuscino. Voleva affogare i suoi dispiaceri, la sua rabbia. Era arrabbiata col padre. L'aveva abbandonata tante di quelle volte che si era stancata di salutarlo ogni volta. Le sue lacrime bagnavano il cuscino, non riusciva a smettere di piangere. Guardò poi la foto incorniciata sul comodino che ritraeva la famiglia Cooper molti anni prima, quando tutto ancora doveva succedere, quando tutto era perfetto. Si alzò così dal letto, aprì l'armadio e prese delle videocassette. Le inserì nel televisore e sedendosi sul letto abbracciando un cuscino, cominciò a guardarle, con la paura di vedere un film che non avrebbe potuto più rivivere. Lì c'erano contenuti i suoi ricordi più importanti, quelli a cui teneva di più. Erano anche i suoi segreti. Nessuno sapeva che ancora li conservava, nessuno sapeva che se li portava dietro in ogni viaggio per poterli rivedere, per sentire di meno la mancanza di casa. Ma non casa intesa come quattro mura, casa come la sua famiglia. Sua madre, suo padre e Marissa. E lì c'era il matrimonio di Julie e Jimmy, la nascita di Marissa, il battesimo di Kaitlin, la loro prima vacanza tutti e quattro insieme. Kaitlin cercava semplicemente di rivevere quei momenti, provare quelle sensazioni, risentire l'emozione di essere in famiglia. Perchè sapeva che quei momenti non sarebbero più tornati. 

Kaitlin stava per spegnere, quando Julie entrò.

"No, aspetta. Lascia" disse Julie guardando il televisore. Si mise poi seduta sul letto accanto a Kaitlin.

"Ma questa è la vacanza in Argentina!" esclamò Julie.

"Sì, ti ricordi che caldo?"

"Il caldo peggiore di tutta la nostra vita. Ma che belli che eravamo!" 

"Già.. guarda quì.. da giovane eri uguale a Marissa" disse Kaitlin riavvolgendo il nastro.

"Il nostro matrimonio... Alza il volume"

 

 

"Io , Jimmy, prendo te Julie come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita"

"Io, Julie, prendo te Jimmy come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita"

"Lo voglio"

"Lo voglio"

"Ti amo Julie"

"Ti amo Jimmy"

 

 

 ... tutti i giorni della mia vita. 

 
  
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