Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: Foglia 21    07/08/2014    1 recensioni
Cosa trasmette la forza per andare avanti? Chi ci consente di superare le delusioni? Un giovane Mika che bussa alle porte del successo e dell'amore, in un viaggio che lo farà maturare e lo aiuterà a capire se stesso.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Mika, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mika camminava a passo spedito per le strade deserte di Miami. Era ansioso di rivedere Carolina, a cui aveva pensato parecchio nelle ultime due settimane. Una mattina, uscendo di casa, aveva trovato una borsa sullo zerbino. Dentro era stata riposta con cura la giacca che le aveva prestato, assieme ad un pacchetto di squisiti biscotti al cioccolato.
Arrivò alla solita via quasi correndo ma, svoltato l’angolo, fu costretto a fermarsi. Sotto la fioca luce dei lampioni non c’era proprio nessuno. Riprese a camminare lentamente, continuando a guardarsi attorno. Che fosse ammalata? Oppure non aveva più bisogno di lavorare la notte. Sperò di rivederla in panni diversi dai soliti.
Mika percorse sovrappensiero il tratto che lo divideva da casa, sentendosi vuoto come mai prima di allora. Arrivò davanti al portone e si mise a frugare nelle tasche per trovare le chiavi. Sussultò quando una mano si posò sulla sua spalla. Si voltò e rimase a bocca aperta.
“Che fai qui?”
Joe lo fissò con uno sguardo strano, senza sorridere, e capì che doveva essergli successo qualcosa.
“P-posso rimanere qui stanotte?”
Mika annuì e riprese a cercare le chiavi.
Una volta entrati Joe si sedette sul divano e si tolse la giacca, mentre lui prendeva cuscino e coperte.
“Fai come se fossi a casa tuaaa!” Urlò mentre era immerso nell’armadio. Prese anche uno dei suoi pigiami e tornò in salotto.
“Hai fame? Ti faccio un toast…”
Joe scosse il capo e finalmente accennò un sorriso, che pur essendo smorto almeno rivelava un po’ di sentimento. “Stai tranquillo…” disse semplicemente, prendendo ciò che lui gli porgeva.
Anche lui abbozzò un sorriso. “Nel mobiletto del bagno trovi asciugamani e uno spazzolino di riserva. Prendi pure ciò che ti serve….e….”
Joe si alzò e gli afferrò improvvisamente una mano, stringendola e accarezzandone il dorso. Lo fissò con occhi lucidi. “Grazie!” mormorò poi, dirigendosi verso il bagno e interrompendo quel contatto.
Mika, basito, lo osservò sparire nell’altra stanza. Avrebbe tanto voluto chiedergli spiegazioni, ma sapeva che non era il momento giusto.
 
Il giorno dopo Mika fu svegliato da un fantastico odore di pancake. Si diresse verso la cucina stropicciandosi gli occhi e trovò Joe, decisamente di un umore migliore della sera prima, mentre sistemava la colazione in tavola. Lo accolse con un sorriso e gli fece cenno di sedersi.
Mika trovava parecchio insolito il trovarsi seduto a tavola di fronte a Joe, ma cercò di far finta di niente. “Allora?” disse mentre versava sui pancake una generosa quantità di sciroppo. “Ti va di dirmi cos’è successo?”
Joe cambiò espressione, mettendosi a giocherellare con la forchetta con aria assorta.
Si pentì di aver parlato. “ S-se non vuoi parlarne va bene…”
“Ho un fratello!” Sbottò Joe interrompendolo.
Questo non era decisamente ciò che Mika si aspettava. Aveva un fratello….e allora? Poi si ricordò di qualche chiacchiera fatta al bar e di Joe che gli diceva di essere figlio unico. “M-ma…non avevi detto….?”
“Sì…ma a casa di mio zio ho scoperto dei documenti, delle foto….ed è saltato fuori lui…”
Stettero qualche secondo in silenzio.
“Sei arrabbiato con i tuoi genitori? Cosa provi?”
“Non sono arrabbiato…e solo che mi sono messo a pensare a tante cose. Al fatto che c’è una persona così vicina a me che non conosco…e…”
“E?”
“Non so…mi sono messo a filosofeggiare sulla vita….poi sono uscito e sono venuto qui.”
Joe lo osservò intensamente, facendo scorrere lo sguardo sui suoi lineamenti, soffermandosi poi sulle labbra.
Mika, prevedibilmente, arrossì fino alla punta dei capelli, senza riuscire a sostenere quello sguardo. “C-come mai proprio qui?”
Joe ridacchiò e si mostrò imbarazzato, forse per la prima volta da quando lo conosceva. “Non so, forse perché sei la persona a cui penso di più ultimamente….”
Pensò di svenire mentre l’altro lo fissava con sguardo a metà tra l’incerto e lo speranzoso. “Davvero?”
“Sì.”
Joe abbassò lo sguardo sui suoi pancake, cominciando a mangiarli in silenzio mentre lui lo fissava imbambolato.
“Ma dimmi…come va con Myspace?” Chiese cambiando completamente argomento.
Mika si batté una mano sulla fronte. Negli ultimi giorni era stato così impegnato da non ricordarsi neppure di controllare. “Non lo so!”
Joe si alzò di scatto e corse al pc. Mika non lo seguì, aveva una paura matta di non essere piaciuto a nessuno. E poi era ancora sconvolto da quell’assurdo cambio di argomento.
Dopo qualche minuto, in cui lui era rimasto immobile sulla sedia, l’altro si mise ad urlare. “Mika, corri! Devi vedere assolutamente!” Dalla voce di Joe non riusciva a capire se avrebbe trovato qualcosa di positivo ad attenderlo.
Arrivò davanti al pc e osservò la pagina. Non ci volle molto perché rimanesse a bocca aperta. C’erano più di mille commenti.
  
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