Te ne sei
andato Bert...un giorno di tanto tempo fa.
Forse non è passato così tanto in fondo...ma sembra un’eternità
Hai detto addio...
Addio alla nostra piccola cittadina...troppo chiusa e conservatrice per capire quello che eri.
Addio alla tua famiglia, che non vedeva che stupenda luce tu fossi...
Addio a quella vita troppo stretta per te... a quella vita che non ti
apparteneva...
E’ stato inevitabile dire addio anche a me, a noi.
Non ce l’ho mai avuta con te.
Era la cosa giusta da fare.
Ti saresti spento restando lì.
Ed io non me lo sarei mai perdonato.
Quindi col sorriso sul volto e la morte nel cuore anch’io ho detto addio.
Addio all’unica persona che abbia mai amato.
Ho sorriso per te, augurandomi che la vita ti desse tutto quello che sognavi,
tutto quello che meritavi.
Ho sorriso, sapendo che probabilmente non ti avrei rivisto mai più.
Ho sorriso mentre dentro di me qualcosa si sgretolava.
E poi un giorno ho acceso la tv ed ho visto il tuo viso.
Bello...bellissimo...forse come non eri mai stato, perché adesso sei felice.
Adesso hai quello che hai sempre desiderato con tutto te stesso.
Non ho mai avuto il minimo dubbio che tu arrivassi dove sei adesso.
Sei sempre stato una stella troppo grande perché la tua luce si limitasse a
brillare laggiù, nello Utah.
Alla fine anch’io l’ho lasciata, quella piccola città.
L’ho lasciata per inseguire il mio sogno.
Consapevole di essere ormai in ritardo per far parte del tuo, di sogno.
C’è voluto del tempo, per accettare quella consapevolezza.
Mi è costata fatica e lacrime.
Ma nonostante tutto adesso sono qui.
In mezzo ad un’infinità di ragazzine che urlano il tuo nome, ma che non sanno
niente di come sia fatto il vero Bert.
Eppure non mi sento più in diritto di quanto non lo siano loro di essere qui,
davanti a questo cancello, aspettando che si apra per poter ascoltare la tua
voce.
Per poter vedere da vicino ancora una volta quel viso.
Ho voluto essere in prima fila, il più vicino possibile.
Quando le luci nella sala si spengono è come un flash.
Ti rivedo lì, nel garage della casa di Quinn, a trasferire su carta tutta la
tua vita, a cantare a squarciagola tutto il tuo dolore.
E sei di nuovo il mio Bert, bellissimo ed irriverente, con lo sguardo
strafottente di chi vuole conquistare uno spazio più grande in questo mondo.
E’ tuo il mondo, Bert.
Chiunque ti abbia incontrato ha capito da subito che sarebbe stato tuo.
Quando la musica finisce e le luci si accendono ti avvicini al bordo del palco
per salutare il tuo pubblico.
I tuoi occhi incontrano i miei, ed un’espressione stupita si dipinge sul tuo
viso.
E di colpo una sala gremita di persone sembra svuotarsi, come in una specie di
favola.
Solo io e te.
I miei occhi ed i tuoi, ancora una volta.
L’ultima volta.
Si, perché le favole non esistono.
Le nostre vite sono diverse. Noi siamo diversi.
Non c’è posto nel tuo sogno per me. Non sarebbe giusto.
C’è un tempo per ogni cosa, ed il nostro tempo è già stato.
Ti guardo un’ultima volta, per imprimermi nella mente la tua immagine.
Sei felice adesso, hai tutto quello che desideravi.
Il mondo è tuo.
Mi volto ed esco dalla sala.
Anch’io in fondo ho tutto quello che desideravo, se tu sei felice, piccolo
Bert.
Addio.
Ancora sull’onda della mia
depressione ho partorito questa nuova shot.
Spero che piaccia.
Un grazie e un bacio a chi leggerà e recensirà.
Ilaria