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Autore: Theautumncolours    09/08/2014    1 recensioni
Mike è stato costretto a vivere i suoi anni da bambino e da adolescente tra le critiche dei suoi coetanei, dovute al comportamento piuttosto strano che assumeva durante la giornata.
Aveva l’inverno dentro e l’autunno fuori che a volte si ostinava a diventare primavera, l’estate non c’era mai stata per lui, non l’aveva mai conosciuta, si considerava semplicemente un libro che non poteva essere interpretato da una persona qualunque ma bensì solo da chi era capace di osservare le sue pagine lievemente stropicciate.
“Mi hanno sempre detto di accettare le persone così come sono, in qualsiasi luogo mi trovassi, in fondo rimarranno sempre quelle e non si può pretendere che cambino per te e nessuno crederà mai in te stesso se non sei tu il primo a farlo.
Ma come si può accettare se stessi per piacere davanti agli occhi degli altri?"
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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-“Anne.”- Sussurrò alzandole il mento appena inumidito dalle lacrime, nel dubbio se fossero lacrime di gioia ad accoglierlo. -“Ha cercato di uccidermi.”- tirò su con il naso facendo attenzione a non far udire nemmeno un bisbiglio a suo figlio, poi ripeté più forte istericamente, con le gote infuocate ed il cuore a mille. -“Anne, cazzo smettila, non esagerare. Sono appena tornato e..”- spiegò il maresciallo aprendo gli occhi e cercando di placare la tensione ardua che si stava componendo intorno a loro, poi posò entrambe le possenti mani sulle spalle di sua moglie, tentando invano di calmarla soffiando aria fresca sulle sue tempie. -“Sì esatto è così, ti rendi conto? Potrebbe spuntare da un momento all’altro con quella posata in mano e rincorrermi fin quando non avrà avuto il piacere di vedermi per terra una volta per tutte.”- interruppe le inutili spiegazioni del moro in piedi davanti a lei che la osservava con lieve ragione, cercando di spiegare a se stesso ogni singola parola che fuoriusciva dalle labbra di Anne, accompagnate da una piccola vena che le si gonfiava come una linea retta parallelamente proporzionale alla gola in ogni occasione in cui alzasse leggermente il tono della voce, oppure mentre era semplicemente presa dall’agitazione. Il marito ebbe tempo solo per posare l’enorme zaino sul pavimento che fu immediatamente tirato per una manica dalla donna e poi trascinato giù per la cantina, per avere maggiore spazio in cui poter parlare, lontano da occhi indiscreti. Ma non tutto scivolò alla perfezione secondo i piani di Anne, la ragazza distesa sul letto cosparso da cuscini e da una pila di libri aperti aveva sentito distrattamente urlare una voce femminile a distanza di due pareti più in là solo l’ultima parte del discorso e poi dei passi troppo veloci che si inoltravano lontano dalle sue orecchie, ma tutto ciò venne ricoperto dalle note del giradischi che Lionel Richie cantava con eleganza “All night long”, mentre Mike era ancora inchiodato in cucina per i fatti suoi, con gli occhi semichiusi verso la luce del sole di mezzogiorno. -“Noi andiamo a prendere una bottiglia di champagne per festeggiare l’arrivo di vostro padre, il pranzo sarà pronto a breve.”- si schiarì la voce Anne con un colpo di tosse dopo aver urlato apparentemente contro il muro il ritorno di suo marito prima di precipitarsi in cantina. -“L’accoglienza devo ammettere che è sempre stata ottima in questa casa.”- le fece eco il moro, inorridito dal solito silenzio comunemente innocuo. La stanza era utilizzata solo per eventuali spostamenti di vecchi mobili, le uniche anime che avevano messo i bagagli erano solo le case di alcuni ragnetti presenti su ogni angolo retto delle travi, il contrasto fra il colore verde della vecchia pittura e quello biancastro di qualche filo di luce era l’intera decorazione abbinata dalla polvere, la cantina non aveva mai avuto modo di conoscere la pulizia, nonché un odore minimamente sgradevole. Il moro era seduto su una vecchia sedia da studio priva di schienale, intento ad osservare distrattamente il tessuto consumato del tavolo su cui aveva poggiato gli avambracci tesi, dotati di un’eccezionale massa muscolare. Si era lasciato sfuggire un pensiero ristrutturativo per quanto riguarda quel pezzo di legno sagomato, avrebbe potuto facilmente riutilizzarlo, sia per lo stesso scopo sia per altro, oppure ci avrebbe guadagnato qualcosa se lo avesse lasciato vendere al suo vicino, quale ogni anno si impegnava nel programmare una rivendita di antichi oggetti usati o scassati nelle industrie maggiormente importanti, peccato però che questo ragazzetto dava una festa giornaliera notturna incosciente di abitare in un paese abbastanza antiquato. Il maresciallo si tratteneva da tempo su due piedi in quei pochi giorni che era presente nel paese di Watton, altrimenti una multa sarebbe stata più che ospitale per gli occhi innocenti del ragazzo.
   
 
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