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Autore: DragonNathe    09/08/2014    2 recensioni
“SCOOP DEL GIORNO: TOP e G-Dragon, membri dei famosissimi BIGBANG, hanno ammesso di avere una relazione!”
- Cos’è questa storia, Yang Hyun? –
- Uno… scoop, no? –
Respiro profondamente e dico, con un tono che non accetta secondi fini: - Da dove ti è venuta questa idea geniale? E soprattutto, perché? Io e G-Dragon non siamo gay, lo sai meglio di noi, figurati. E quindi, cosa fai? Vai a dire l’esatto contrario!? A che giochi stai giocando? –
– Lo sai, no, che al giorno d’oggi, va di moda essere omosessuali. Quindi, è una buona notizia per farvi diventare… -
Non trova le parole.
Quindi lo precedo. – La coppietta gay di più di trent’anni che gira per il mondo alla ricerca di soldi da prelevare dalle tasche delle nostre fan giovani e piene di pensieri strani in testa. –
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daesung, G-Dragon, Seungri, T.O.P., Taeyang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV Seunghyun
Capitolo 5. »
 
What a mess!
Corro via dal negozio veloce come una saetta, fermandomi, con i nervi tesi.
E arriva JiYong, che mi guarda quasi più allucinato di me.
Gli lancio uno sguardo tagliente e stringo i pugni, cercando di mantenere la calma. Fosse così facile. In questo momento vorrei semplicemente prendere a pugni quell’idiota del mio migliore amico. Ma sì, Seunghyun, facciamoci vedere mentre usciamo insieme! Tanto siamo… amici, no? Macché! Stiamo insieme! Ogni scusa è buona per farci fotografare, pure se stiamo respirando contemporaneamente, no?
Non so cosa mi stia trattenendo in questo preciso istante dall’esplodere in mille pezzi. Forse è colpa della faccia visibilmente dispiaciuta del mio amico.
Si è risistemato la maglietta, anche se in una maniera piuttosto azzardata e una manica gli cade oltre la spalla.
- Seunghyun… non me l’aspettavo… - borbotta, giocherellando con il braccialetto di pezza legato al polso sinistro. Ha lo sguardo basso.
- Sai il problema qual è ora? È che ce ne dobbiamo immediatamente andare. –
Quindi, lo afferro per un braccio e, con la mano libera, prendo il cellulare, digitando il numero del mio autista, urlandogli letteralmente di farsi trovare immediatamente davanti al centro commerciale.
Ci facciamo tutta la strada per andare verso l’uscita con tutti gli occhi di queste stramaledette fan puntati addosso. C’è chi ci scatta delle foto con dei cuoricini al posto degli occhi, mentre lanciano urli da gatto in calore; poi ci sono quelle che corrono verso di noi cercando di parlarci (no, volevo dire, aggredirci con schiamazzi frantuma-timpani) e ci sono altri elementi che semplicemente ci indicano, increduli.
Ma non dovevano venire qua per spendere ogni centesimo presente nel loro borsellino? No, devono rompere a ‘sti due poveri idioti.
JiYong osserva la scena con gli occhi curiosi, quasi interessati. Io sono l’estremo contrario. Fulmino chiunque.
E, finalmente, arriviamo all’uscita. Che Dio benedica questa porta.
Non appena siamo fuori da quell’inferno, riesco a scorgere la mia limousine e mi ci lancio immediatamente dentro, seguito dal mio amico, che si rannicchia accanto a me, sempre con lo sguardo basso.
- Ma tu a volte il cervello dove lo lasci? – grugnisco, mettendomi le mani nei capelli, cercando in tutti i modi possibili di mantenere quel poco di calma che mi rimane.
- …Seunghyun, scusami. Non ci avevo pensato. –
Il tono della sua voce è talmente basso che sono costretto a chiedergli di ripetere.
Quindi, gli prendo il viso tra le mani e lo guardo, corrugando la fronte.
- Detto in breve, ti sei completamente dimenticato del fatto che siamo “fidanzati” giusto per far contente le nostre fan? Sai, anche a me sarebbe sicuramente sfuggita una cosa del genere! – il sarcasmo nella mia voce lo irrita, tanto da dimenarsi e stringere i pugni.
- Ma cosa dici? Non immaginavo semplicemente che una fan ci scoprisse. –
Alzo gli occhi al cielo e sospiro, tornando poi a guardarlo.
- …JiYong, che cazzo pretendi? Ci hanno riconosciuto, seguito e fotografato da subito. Quindi non dire idiozie o veramente un pugno non te lo evita nessuno, oggi. –
- Mi dispiace… sì, è stata colpa mia. Ora sicuramente ci saranno altre tremila riviste con questa foto scandalosa. E chissà nel web cosa si scatenerà… -
- Un gran bel putiferio. Sarà divertente. – e tiro fuori dal giaccone un pacchetto di Marlboro, sfilandone una, accendendola poi.
Do una boccata e rivolgo lo sguardo al finestrino.
Il silenzio cala nel giro di pochi secondi.
Poi, JiYong parla. – Peccato, però, quella maglia era bella. –
Scoppio a ridere, allontanando la sigaretta.
- Ne hai talmente tante, Ji. Una in meno non farà la differenza. –
- Ma meritava. –
Ecco che do l’ennesima boccata, alzando le spalle. Mi sento stranamente calmo, nonostante l’accaduto. Forse è grazie al fumo.
Arriviamo poco dopo a casa mia e scendiamo, in silenzio.  
Ma, davanti a noi, il caos più totale. Una folla infuriata di fan si accanisce sulla mia abitazione, credendo probabilmente che io mi trovassi al suo interno.
Lancio un’occhiata disperata a JiYong, che mi guarda con altrettanta preoccupazione.
E ora che cazzo faccio…
Non ho neanche il tempo di muovermi, che tutte quelle ragazze che poco prima erano concentrate sull’edificio davanti ai nostri occhi, rivolgono lo sguardo su me e JiYong.
E… il resto si può immaginare.
Veniamo assaliti in una maniera quasi esagerata e le urla mi danno alla testa. Tanto che comincio ad avere la nausea e per non cadere, sono costretto ad appoggiarmi all’auto, mentre Ji cerca di allontanare le ragazze.
Per fortuna, riescono ad intervenire le nostre guardie del corpo, ma proprio quando la situazione sembra essersi risolta, comincio a vedere tutto sfocato e mi sento cadere per terra. Poi, tutto buio.
 
Apro gli occhi, forse con un po’ di fatica, rendendomi conto di trovarmi nella mia camera da letto, sotto le coperte. Mi rannicchio nel piumone, infreddolito e comunque rilassato. Sono svenuto prima, probabilmente per colpa del caos e della pressione causata dall’intera giornata.
Improvvisamente, la porta si spalanca e vedo Ji che entra nella stanza, con uno sguardo dispiaciuto e stanco. Si siede vicino a me e io mi metto a sedere, sforzandomi per colpa della fiacchezza.
- Mi dispiace tanto, Seunghyun. È stata tutta colpa mia, sin dal primo giorno che abbiamo iniziato questa recita. Non dovevo accettare la proposta di Yang Hyun. Sono stato un perfetto idiota, non ho pensato alle conseguenze. Ora, vedi come ti sei conciato. È colpa mia. –
Gli metto una mano sulla spalla, con fare amichevole e nego con la testa, sorridendogli.
- No, Ji, non fartene una colpa. Tu non c’entri affatto. È stata solo una brutta esperienza, abbiamo provato, ma, come vedi, non ha funzionato. E secondo me, è un bene. Ora dobbiamo solo inventarci qualcosa per mettere fine a questa storia. –
Annuisce, ma sembra lo stesso afflitto e demoralizzato.
- Dai, andrà tutto bene. – continuo a mantenere il mio insolito sorriso, cercando di rassicurarlo in qualche modo.
Poi, improvvisamente, me lo ritrovo addosso, che mi abbraccia, in silenzio. Gli accarezzo la schiena, cercando di calmarlo.
E, ma tu vedi un po’, proprio in questo momento, entra Yang Hyun in camera, che esordisce con eccessivo entusiasmo: - Come stanno i miei due bei piccioncini? –
Giuro che, chi se ne frega del lavoro, gli spacco il muso.
Ji si gira appena, staccandosi da me, imbarazzato. Nel frattempo, il nostro adorato capo, scoppia a ridere e dice: - Beh, allora ragazzi, la relazione sta diventando vera? –
- Sta’ zitto, Yang Hyun. – sbotto e stringo i pugni. Gli occhi mi bruciano e l’ansia comincia  a crescere nel mio animo. Sono stanco di tutta questa messa in scena, mi sta uccidendo.
Yang Hyun si siede sul letto, vicino al mio amico e mi afferra la mano, osservandola.
- Ho saputo quello che è successo prima con le fan. E anche della foto nel camerino. Siete stati bravissimi, complimenti! –
JiYong si sforza di sorridere, ma più che altro, il risultato è una smorfia nervosa.
Io, invece, gli lancio un’occhiata agghiacciante e faccio di tutto per evitare di picchiarlo a morte. Lo sto odiando. Prima di questa storia, ho sempre provato un profondo rispetto nei suoi confronti, nonostante si notasse pochissimo. Dopotutto, è il direttore della casa discografica per cui lavoro e… beh, sarebbe scortese anche solo l’idea di fare l’arrogante con uno come lui. Il mio disprezzo nei suoi confronti è nato solo perché credevo che fosse un minimo interessato alla nostra dignità. Non siamo solo una macchina sforna-soldi, abbiamo anche un cuore e un cervello. Eppure, dopo che si supera un certo limite di… umanità, veniamo messi alla mercé delle conseguenze decise dagli altri. Il problema di noi artisti è proprio questo. Cominciamo con l’essere considerati degli oggetti che fanno tutto quello che devono fare (cantare, suonare, fingere di fidanzarsi con persone al di fuori delle proprie aspettative, buttarsi dal settimo piano e andare sulla Luna) e al diavolo i nostri sentimenti e la nostra salute.
Diciamo che in questo momento sono uno dei tanti esempi viventi del risultato di un lavoro uscito male.
- Comunque, dovevamo parlarti. – esordisco finalmente, dopo attimi infiniti di silenzio da parte di tutti. Mi sento nervoso, so che non la prenderà per niente bene, ma non mi interessa. Dobbiamo assolutamente smetterla, sono stanco di tutto ciò.
- Di cosa? – Yang Hyun ci lancia un’occhiata incuriosita, mentre io e JiYong ci scambiamo degli sguardi d’intesa ed è proprio lui ad intervenire.
Il tono della sua voce risulta pacato, ma riesco ad interpretare una punta di ansia, nonostante lo sguardo serio e… apparentemente concentrato.
E così, dice la sua. 
  
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