Rory_KAULITZ
Pepesale
Nion
Vegeta4ever
stellina86
K93
Angelo Azzurro
Juu_Nana
Scusate se non vi ringrazio come si deve
uno ad uno ma sono dannatamente di fretta (odio lavorare è_é).
Spero che il capitolo vi piaccia e vi comunico che mi sarà mooooolto
difficile aggiornare lunedì perchè sono strapiena di impegni (=
zero tempo TT^TT)
Un bacio
scImMIA
CAPITOLO 73
- IL GIRONE DEGLI ADULTI -
Il marasma formato da quella massa di gente tutta riunita era
impressionante e a fatica mi muovevo in mezzo ad essa non riuscendo a rimediare,
o a donare senza volere, dei colpi accidentali su chi mi stava particolarmente
vicino. Moltissimi erano spettatori impalati a mezzavia che, con conoscenti
o amici, si fermavano a scambiare due chiacchiere mentre io, che sembravo l'unico
sbarbatello che doveva raggiungere il banco delle iscrizioni, cercavo di muovermi
rapido e in punte di piedi donde evitare di calpestare gli arti di chicchessia
per poi dovermi fermare a fornire le doverose scuse a chi dovuto anche perché,
lo ammetto, sono sempre stato in forma ma anche i muscoli hanno il loro peso
ed io di certo non sono proprio una piuma. Ma non sono un barile, questo ci
tengo a precisarlo anche se forse mi stò dilungando un po' troppo su
questa parte superficiale ...
Dicevo: corricchiavo contro quasi corrente alla ricerca del fantomatico banchetto
e questo lo trovai soltanto dopo pochi minuti poiché qualche genio si
era parato proprio di fronte oscurandone la vista. Mi avvicinai ad esso e, di
conseguenza, ai due signorotti bizzarri che erano addetti alla trascrizione
dei nominativi. Parlai a quello più anziano con tanto di baffi e occhiali
poiché, rispetto al collega dall'aspetto canino, dava l'idea di essere
lui a direzione della questione. Fortunatamente non mi sbagliai ...
« Buongiorno, desidererei iscrivermi al torneo. Sono ancora in tempo?
» chiesi gentilmente anche perché non avevo la più pallida
idea se e quando ci fossero state le chiuse per le iscrizioni. Il signore, quando
ebbe terminato di compilare le ultime carte, alzò lo sguardo verso di
me e dopo avere risposto al saluto mi disse ciò che richiedevo «
Tranquillo, le iscrizioni sono ancora aperte. L'unica cosa che devi fare è
dirmi il tuo nome ».
« Solo il nome? » chiesi lievemente spaesato e alquanto preoccupato
per una questione alla quale non avevo minimamente pensato ...
« Certamente ... » disse lui alzando un poco le folte sopracciglia
« ... Non ci serve altro, il resto non ci interessa » terminò
poi riposizionando la sfera della sua penna sul quadro di quella tabella che
doveva includere il mio nome.
Annuii « Io sono Trunks ... ». Vidi il signore scrivere il mio nome
nello spazio vuoto dopodiché mi riosservò e mi sorrise sperando
che dietro di me ci fosse qualchedun'altro che volesse iscriversi. Mi salutò
cordialmente « Buona fortuna per il torneo ». Ringraziai e lasciai
lo spazio leggero come una piuma ... metaforicamente parlando. Il fatto era
che ancora una volta mi ero dimenticato chi fossi, come quella volta in biblioteca,
tanti anni fa: se mi avessero chiesto un documento, un qualcosa sarebbe apparsa
strano l'anno di nascita segnato con il mio aspetto effettivo e se avessero
fatto domande mi sarei ritrovato nei pasticci ... La cosa poi sarebbe stata
strana anche e per mio padre che, per quanto ne so, nemmeno tutt'oggi se ne
va a spasso con un documento che lo segnali come "Principe dei Sayan"
... pure per lui sarebbe stato un problema anche se, visto che stiamo parlando
di lui e non di altri, avrebbe ovviato il tutto con la forza riuscendo per giunta
nel suo intento.
Proseguii per la lunga viuzza di piastrellato superando il varco destinato ai
partecipanti all'evento che, per fortuna e per ovvietà, era decisamente
più libero e meno pullulante di individui del precedente luogo. Mi fermai
al centro della via con un leggero senso di spaesamento nella testa con una
sensazione simile a quell'effetto che avrebbe provocato una mosca nel cervello
... Mi voltai da una parte all'altra alla ricerca del mio gruppo anche perché
Vegeta, all'interno si una piccola sacca, aveva la mia robetta di cambio. Oltretutto
era una delle poche volte nelle quali non sapevo davvero che pesci prendere
ma poi, all'improvviso come se Dende avesse sentito le mie preghiere, un ometto
vestito di arancione come quelli che mi avevano iscritto, fuoriuscì da
una struttura con un megafono richiamando a gran voce tutti i combattenti che
dovevano usufruire degli spogliatoi come il sottoscritto. Seguii il richiamo
ed entrai nella struttura dalla quale l'uomo era fuoriuscito rimanendo in attesa
delle istruzioni successive: « Prego signori, quì ci sono sei spogliatoi.
Entrate in uno di questi ed effettuate i vostri cambi lasciando i vostri oggetti
negli appositi armadietti. Quando avrete terminato vi chiediamo di raggiungere
il ring secondario per iniziare le eliminatorie ».
"Perfetto ... " pensai " ... Adesso devo cercare papà
per farmi dire dove ha messo la roba ... ". Sconsolato abbassai le spalle
iniziando ad affinare i sensi nella speranza di sentire l'aura paterna ... la
trovai poco dopo, nel posto che avrei dovuto raggiungere dopo il cambio d'abito:
era appoggiato con la schiena alla fredda parete e con gli occhi sottili fulminava
con lo sguardo chiunque osasse scrutare la sua persona. Come sperato indossava
la divisa fattagli da me e la mamma: scura ed attillata in parte, sprovvista
di maniche e di armatura speciale ma ugualmente protettiva come la vecchia mentre
i guanti e gli scarponcini erano rimasti identici ai precedenti come se fossero
stati un perfetto marchio di fabbrica sayan ... Il giorno prima papà
non voleva indossare quella nuova tuta preferendo di gran lunga la precedente
forse perché affezionatosi però, insistenza dopo insistenza, l'avevo
convinto ad accettare pure quella anche perché, visto e constatato che
al torneo non ammettevano oggetti che potevano portare lesioni all'avversario,
avevo ipotizzato che non sarebbe stato lecito indossare elementi troppo protettivi
poiché questo sarebbe stato troppo a suo vantaggio a dispetto degli altri
concorrenti. Ma poi alla fine non aveva avuto altra scelta che indossarla anche
perchè, prima di uscire di casa, avevo sostituito le due tute di nascosto
...
Mi avvicinai a lui percependo fin da subito il suo disappunto sulla sorpresa
trovata nella sacca.
« Ciao papà ... » mormorai attirando le sue occhiate alle
quali non potevo rispondere in altro modo se non con un sorriso « ...
Mi sono iscritto ma mi devo cambiare. Dove hai messo la sacca con la tuta? »
domandai mentre il principe mi scrutava con sguardo bieco mentre poco lontano,
dopo avermi salutato, il signor Goku ridacchiava assieme al signor Crillin per
la brutta situazione in cui mi ero cacciato.
« Tzk! Dopo il tiro mancino che mi hai lanciato non te lo dovrei nemmeno
dire, razza di impiastro! » sibilò però ad alta voce facendosi
sentire da tutti gli altri che, appena udirono codeste parole, mi guardarono
con aria compassionevole come se non mi fossi abituato al suo modo di fare.
La pellaccia me la sono dovuta fare venire in fretta perché altrimenti
sarei sempre stato con il morale sottoterra ...
« Non fare così dai, non l'ho fatto con cattiveria e tu lo sai
... » iniziai riuscendo a farmi guardare in un modo un poco meno violento
mentre mi stringevo con le braccia tra le spalle « ... Dai, dov'è
la roba? ».
Vegeta guardò da tutt'altra parte quasi ingnorandomi « Tzk! E'
negli spogliatoi ».
Sorrisi « Sì, ma ce ne sono sei. In quale è di quelli? »
chiesi poi pensando che la domanda fosse ovvia.
Il principe dai sayan voltò lo sguardo verso di me donandomi un sorriso
strano mentre gli occhi erano nuovamente a fessura, come quelli di un felino
che di certo non si avvicinava al micio del nonno come espressione ma a tutt'altro
« Trovalo ».
Spalancai gli occhi « COSA?! Ma dai, non scherzare! Gli spogliatoi sono
tanti e non oso immaginare quanti saranno gli armadietti per ciascuno! »
bofonchiai mentre una goccia di sudore mi stava scendendo lentamente giù
dalla guancia.
Papà si staccò dalla parete lasciando le braccia intersecate mentre
il mento si alzava leggermente verso l'alto e gli occhi si chiudevano accompagnati
da un sorriso lievemente meno arcigno « Così la impari a fare il
furbo Trunks ... ora vatti a cambiare ». Rimasi immobile, fermo come un
baccalà mentre l'interessato si andava ad appoggiare all'esterno dove
il sole batteva. Ruotai gli occhi da una parte all'altra osservando i miei amici:
il signor Goku, Crillin, Gohan affiancato da Videl, Piccolo e C-18 ... nessuno
di loro aveva riscontrato la necessità di un cambio d'abito e pertanto,
molto probabilmente nessuno di loro aveva visto dove Vegeta aveva riposto la
roba. Mi voltai per tornare sui miei passi alla ricerca di cose che molto probabilmente
non avrei mai trovato se in quell'attimo Gohan non fosse corso in mio aiuto:
mi arrivò alle spalle e mi posò una mano sulla spalla «
Io ho visto in che spogliatoio è entrato Vegeta. Ti faccio vedere ».
« Grazie mille Gohan » ringraziai mentre ci stavamo già incamminando.
Entrammo nello spogliatoio numero quattro nel quale ci erano varie persone che
occupavano ciascuno un suo spazio nel quale aleggiava già da quell'ora
un leggero ma già insopportabile alezzo dovuto a qualcuno che non si
era lavato i piedi con sufficiente cura ...
Mi avvicinai a uno dei tanti armadietti vuoti e la fortuna volle che trovai
immediatamente quello giusto. Afferrai la sacca e da essa estrassi la mia tuta
da combattimento verde, la cintura e le polsiere arancioni prima di richiudere
nuovamente lo sportello.
« Beh, io posso anche andare allora ... » mi disse Gohan prima di
voltarsi con l'intenzione di uscire da quella stanza.
« Aspetta un secondo! ... » riuscii a richiamarlo dopo essermi sfilato
la maglietta « ... Vorrei chiederti una cosa ... ». Il Son si fermò
all'istante e retrocedette sedendosi anch'egli sulla lunga e larga panca di
legno che troneggiava nel bel mezzo della stanza « Sì, dimmi pure
».
Mi sfilai gli stivaletti e rimasi un momento a contemplarli non staccando da
esse gli occhi anche se il motivo non era perché ero attratto da essi
bensì tutt'altro ... Mi schiarii la voce « Ho per caso fatto qualcosa
di male? ».
Gohan indietreggiò un poco con la testa facendo il tipico gesto di chi
si trova spiazzato e sorpreso allo stesso tempo « Eh? Ma che dici? ».
Poggiai lo stivale a terra afferrando poi la cinghia della cintura e iniziando
a slacciarla « Ultimamente mi guardi malissimo ... » il sayan rimase
silenzioso anche quando terminai la frase « ... ti disturba che parli
con Videl, vero? ».
Anche se nascosto dagli occhiali potevo sentire che in quell'attimo Gohan non
mi stesse guardando. Mi sfilai i pantaloni per infilarmi subito dopo quelli
del completo verde. Allacciai la cintura di stoffa con un nodo prima di proseguire.
« Posso sapere perché? Non mi sembra di fare nulla di sbagliato
eppure la cosa ti da fastidio ... ».
Gohan sospirò lasciandosi cadere con la schiena ed appoggiandosi con
i gomiti delle braccia alle ginocchia « Mi sono accorto che Videl è
qualcosa di più ... » iniziò con la voce tremante poiché
imbarazzato « ... Però ogni volta che ti guarda sembra perdersi
in un mondo tutto suo. Mi dispiace Trunks ... non volevo essere scortese con
te ... » si preoccupò poi di dirmi con il cuore in mano mentre
io, anche se in perfetto silenzio, avevo finto di vestirmi.
« Io non provo nulla per lei, te lo posso assicurare ma sappi che non
stò facendo nulla per attirare la sua attenzione credimi. Stò
solo cercando di essere gentile ... ».
Il Son si alzò di schiena tornando seduto in maniera composta «
Lo so bene però ... E' ugualmente dura ... ».
Poggiai una mano sulla sua spalla nella speranza di infondergli un poco di forza
emotiva « Tu sei come un fratello per me Gohan e per questo non voglio
fare nulla che ti crei dispiacere ... ». Il sayan si alzò in piedi
lasciando però che la mia mano rimanesse appoggiata a lui. Mormorò
piano come se tra i due il più adulto fosse stato lui « Avanti
Trunks, è ora di andare ... ».
Afferrai la mia roba e la riposi nell'armadietto. Uscimmo e da allora non toccammo
più quell'argomento.
Tornammo nella zona in cui gli altri ci attendevano e in quel
momento mi accorsi che mancava qualcuno all'appello: mi guardai attorno un po'
di volte e quando constatai che effettivamente di chi cercavo non v'era traccia
chiesi al mio "maestro" una qualche spiegazione « Non vedo Goten,
dov’è? ». Gohan lasciò svolazzare il suo lungo mantello
rosso dietro di sé e mi osservò perplesso sotto le lenti scure
degli occhiali da sole « Ma come ... » iniziò accentuando
il suo disappunto « ... Goten non gareggia ».
Mi fermai di colpo « Come?! E perché? ». Il Son alzò
le mani guantate come per frenare le domande che sarebbero sopraggiunte se lui
non mi avesse bloccato « Mi sono spiegato male. Goten gareggia sì,
ma non con noi: è stato inserito nel girone dei bambini ».
« Il girone dei bambini? » chiesi stupito poiché non ero
conoscenza di quell'aspetto.
« Nemmeno noi ce lo aspettavamo e quando i signori hanno inserito mio
fratello tra i piccoli c'è rimasto malissimo. Lo comprendo però:
ci teneva tanto a confrontarsi con noi ... » disse Gohan oltrepassando
la volta che separava l'interno dall'esterno « ... Ieri non se ne stava
un secondo fermo dal gran che era esagitato ». Sorrisi un po' malinconico
riuscendo soltanto ad immaginare il dispiacere del piccolo « Beh, spero
almeno di riuscire a vedere la finale ... ».
Videl era nei pressi del piccolo ring e appena ci vide sembrò rimanere
spaesata ... non ne compresi il motivo.
Tanti erano i concorrenti oltre a noi del gruppo e ognuno rimaneva all'esterno
dell'area di lotta in attesa che un ometto dalla solita tenuta arancione iniziasse
il suo piccolo discorso dinanzi a quel piccolo microfono che era posizionato
al centro del ring. Con lo sguardo cercai papà ed appena lo vidi lo raggiunsi.
Il principe dei sayan non mi disse nulla quando mi fermai al suo fianco sorridente
per aver superato la prova ...
« Signori concorrenti di dò il benvenuto al Torneo Tenkaichi ...
» iniziò l'omino dopo essersi schiarito la voce emettendo sei versi
alquanto fastidiosi « ... Ora vi diremo come si svolgerà la prima
parte del torneo per la vostra sezione: prima di tutto si formeranno otto gruppi
di egual numero e le persone che saranno all'interno di ciascuno si scontreranno
finché non rimarranno due soli partecipanti per gruppo che, considerati
i risultati, saranno i più forti. Al termine delle eliminatorie i partecipanti
dovranno essere sedici in tutto e questi si contenderanno il titolo di campione
». Tra i guerrieri iniziò a serpeggiare un certo brusio mentre
la figlia di Mr. Satan, anche se non c'entrava nulla con l'avvenimento poiché
era inabilitata a gareggiare, iniziò ad augurare a tutti la buona fortuna
mentre anch'ella si inseriva nel mucchio come se fosse stata uno dei tanti «
Buona fortuna ragazzi, spero che capitiate in gruppi diversi così tutti
arriverete a partecipare ».
« Ben detto ... » iniziò Crillin che per colpa della sua
scarsa statura aveva faticato a vedere l'ometto che nel frattempo proseguiva
a tossire « ... Non ho nessuna voglia di scontrarmi con Piccolo o qualche
dun'altro fin dalle eliminatorie ... » concluse poi mentre con una mano
si grattava la zazzera che aveva in testa. Il namecciano osservò dall'alto
in basso il tappeto e sogghignò generando una specie di ilarità
nel gruppo « Tzk, ha paura ... ». Crillin cercò di controbattere
come poté ma ormai la frittata da pollo l'aveva già fatta ...
nel frattempo la mogliettina 18 se ne disinteressava completamente.
Un tizio già visto da qualche parte, vestito di bianco e di marrone ma
con soprattutto una capigliatura quantomeno discutibile, fece un ingresso acrobatico
composto da una piroetta elementare. L'uomo, dopo aver corso e saltato con un
balzo i pochi gradini che collegavano il ring con il terreno al nostro livello,
atterrò sulla superficie piastrellata con le gambe divaricate ... Sfortuna
volle che queste si allargarono fino a fare compiere all'individuo una spaccata
dall'indubbio gusto anche perché sul volto dell'uomo baffuto si era improvvisamente
formata una maschera agghiacciante di disperazione.
Tra i lottatori iniziò ad aleggiare un silenzio imbarazzante ... Videl
poi si copriva gli occhi per la vergogna ...
L'uomo baffuto con un colpo di mano a terra si rialzò in piedi di scatto
sostituendo la smorfia di poco prima con un'aria fiera e altezzosa. L'afro si
avvicinò all'omino con il microfono e con un gesto rapidissimo, ma che
noi riuscimmo perfettamente a vedere, rubò tale oggetto per impossessarsene
avidamente. Inspirò parecchia aria prima di parlare a voce talmente alta
da creare fastidio ...
« AMICI! IO SONO MR. SATAN!! ... » l'omone alzò una mano
al cielo segnando con essa un mero gesto di vittoria, di cosa poi non lo so
ancora « ... Ho partecipato a passate edizioni e sono riuscito a conquistare
ogni volta il titolo di campione. Spero vivamente che quest'anno il tutto sia
davvero avvincente! BUONA FORTUNA!!! » urlò infine a squarciagola
generando nei terrestri, Crillin escluso, un moto di energia tale da costringerli
ad elevarsi a gridare a gran voce il nome dell'uomo/pagliaccio del secolo.
Mr. Satan si guardò attorno pienamente soddisfatto delle ovazioni che
stava ricevendo a flotte però poi, quando vide all'improvviso la figlia
(volete un po' la fortuna o un po' il caso) il campione del mondo di lotta corse
in sua direzione gettandosi poi sul povero Gohan perché all'uomo gli
serviva spazio per abbracciare la sua bambina.
« Videl, ma tu sei ferita! Non puoi partecipare al torneo! » sgridò
poi Videl accompagnato da un indice accusatore.
« Papà non parteciperò al torneo ... Accompagno solo degli
amici ... » la ragazza era paonazza dalla vergogna e mentre indicava noi
tutti con un gesto della mano diveniva sempre più evidente lo stato di
vergogna anche perché tutti stavano osservando la scenetta di famiglia.
Alla parola "amici" il gigante baffuto ci studiò con lo sguardo
fermandosi su di ognuno un paio di secondi facendo aumentare sempre più
il proprio disappunto quando i suoi occhi andavano ad incontrare individui come
Piccolo che, evidentemente secondo lui, non sembrava affatto un tipo a posto.
Mi vide, mi osservò e la sua bocca si piegò verso il basso in
una smorfia di disprezzo che però non ferì minimente la figlia
« Videl, quante volte ti ho ripetuto che i tuoi fidanzati devono essere
più forti del tuo papà? ». La ragazza sbiancò turbata
« Ma che vuoi dire? Quì nessuno è il mio ragazzo ».
Gohan riuscì a riprendere il proprio spazio e a mostrarsi all'uomo che
appena vide anche lui si adirò ancora di più « Non ti permetterò
di frequentare questa gentaglia gonfia e senza spina dorsale! ... » tuonò
Mr. Satan mentre con una mano teneva stretta la poverina « ... Ti terrò
al sicuro io Videl!! » e dettò ciò trascinò fuori
dall'area la figlia che, per colpa delle sue condizioni, non riusciva a controbattere
come voleva.
Rimasi allibito, come gli altri del resto. Prima che però potessi riordinare
le idee lo pseudo - cronista riagguantò il microfono perduto concludendo
la sua tiritela « Hemm ... Ora per cortesia vi chiediamo di dividervi
in otto grandi gruppi. Questi poi, se ce ne sarà uno più pieno
dell'altro, ci organizzeremo per fare parti eguali ».
In quell'attimo avemmo tutti in mente il suggerimento di Videl e pertanto ciascuno
di noi scattò lontano dal punto in quale eravamo per inserirci in un
gruppo differente. Vegeta rimase fermo impalato lasciando che fosse la marmaglia
ad avvicinarsi a lui ...
Le eliminatorie, eseguite in spazi differenti, si erano concluse
molto rapidamente nonostante la grande folla di partecipanti decretando così
i sedici fortunati nei quali io ero assieme a tutti gli altri. Il signore di
gara, lo stesso che aveva fatto da imbarazzante cronista, ci informò
che le estrazioni per i combattimenti successivi ci sarebbero stati al termine
del torneo dei bambini.
Mi voltai verso Gohan « Io vado a vedere come se la cava Goten. Vieni
anche tu? ». Il Son annuì e poi, seguito anche da tutti gli altri
perché non avevano niente di meglio da fare, si incamminò al mio
fianco in direzione della sommità dei grandi spalti che davano sul ring
principale sul quale si sarebbe scatenata l'ultima e decisiva battaglia.
Nel frattanto, in mezzo a tutta la comune gente riunita, Chichi faceva un tifo
pazzesco per il suo piccolino mentre Bulma, sedutagli a fianco, gli dava volentieri
manforte. Il figlio invece, poiché annoiato e totalmente disinteressato
da quegli avvenimenti che apparivano tutt'alpiù come delle baruffe tra
poppanti, stava effettuando la sua ultima partita ad un videogame portatile
portatosi dietro da casa mentre il padre, lui disinteressato ai veri interessi
del figlio, chiacchierava del più e del meno con il suo caro amico Pual
che, nonostante tutti gli avvenimenti, continuava a volere bene al suo amico
umano. Per Light il divertimento però durò poco: l'ennesima morte
del suo personaggio dichiarò la fine decisiva, almeno per le alcune ore
successive, del termine dello svago virtuale. Alla sua sinistra, e pertanto
alla destra della signora Son, la piccola Marron sorseggiava un frullato alla
fragola con una lunga cannuccia ... Il surciare della bambina, e la sua totale
indifferenza per il brusio creato, fecero nascere al pestifero maschietto la
voglia di attaccare briga con la figlia di Crillin: Light strappò di
bocca il piccolo tubo di plastica facendo anche male a Marron che però
poi, quando vide sottrarsi pure il suo frullato dalle mani, iniziò giustamente
a reclamare le proprie cose con le lacrimucce agli occhi mentre Light, con un
sorrisetto perfido sul volto (perché sapeva che il padre non lo avrebbe
fermato così come era in quell'attimo), teneva in alto l'oggetto rubato
impedendo alla piccina di riprenderselo.
« Ridammelo! Ridammelo! » urlava Marron mentre con occhi lacrimosi
osservava la linguaccia che Light gli rivolgeva.
Il bimbo si alzò in piedi tenendo in alto il frullato come se fosse stato
un premio ma poi, quando non se lo trovò più tra le mani, rimase
a dir poco esterrefatto e confuso. Guardò verso il cielo e notò
una figura che lo schernì senza tanti freni: « Non fare il bamboccio
ragazzino! Azzardati un'altra volta e te la vedrai con me! ».
La bambina, che si era portata le manine agli occhi per pulirsi dalle lacrime,
appena udì la voce amica riaprì gli occhi e con gioia grande sorrise
vedendo il volto del suo eroe che la guardava sottosopra « ZIO!! ».
Un ragazzo dai capelli mori fluttuava capovolto mentre i lunghi capelli neri
dondolavano liberi generando una piccola ombra contro la sua nipotina «
Prendi il frullato » disse poi sorridendo a lei mentre gli porgeva il
bicchierone ancora carico di sostanza mentre gli occhi azzurri splendevano.
17, sotto lo sguardo esterrefatto di moltissimi terrestri che non si capacitavano
del fatto di avere visto un uomo volare proprio davanti a loro, si rimise dritto
e, dopo aver afferrato e sollevato Marron per le ascelle si sedette al suo posto
poggiando la bambina sulle ginocchia ricoperte dai jeans. Il cyborg con gli
anelli alle orecchie fulminò nuovamente Light prima di muovere in alto
e in basso le ginocchia facendo sobbalzare la piccola fecendole credere che
stesse su di un bel cavallino. Chichi e Bulma osservarono silenziose il ragazzo
vestito di quella camicia rossa con le maniche arrotolate ai gomiti chiedendosi
come mai fosse lì anche lui. Fu la mora la prima a parlare anche in principio
si degnò di salutare « 17, è da un sacco di tempo che non
ci vediamo. Come stai? » chiese badando più alla figlia di Crillin
che a lui.
« Stò come stò » rispose semplicemente lui mentre
Marron rischiava di rovesciargli tutto il frullato addosso. Chichi, anche se
delusa dalla risposta, non demordé « Al compleanno di Marron non
c'eri. Come mai? ». Il moro si mostrò ben più interessato
al dialogo e pertanto, mentre con il braccio destro teneva stretta a sé
la nipote, con la mano destra indicava l'azzurra poco lontana « Non avevo
abbastanza zeni per comprare un regalo decente perché quella arpia non
mi paga abbastanza! ». Bulma si gonfiò improvvisamente come un
tacchino « MA COME TI PERMETTI! ... » poi si fermò quando
si accorse che il giovane la fulminava con sguardo grave.
Chichi tornò in battuta ben presto ma rivolta verso l'amica « Beh,
l'altro giorno era arrivata 18 alla Capsule Corporation. Se non sono indiscreta
posso sapere che era venuta a fare? ». Il moro, anticipando l'azzurra
sul tempo, rispose al suo posto mentre faceva in modo che la bimba non cadesse
verso gli spettatori che erano seduti davanti « E' andata a farsi togliere
il blocco di energia per avere maggiori possibilità di vincere questo
torneo mondiale. Inoltre ora come ora ci sono molti superiori al nostro livello
quindi sarebbe stato sciocco mantenere attivo il dispositivo: se ci fosse venuto
in mente di uccidere qualcuno in parecchi ci possono fermare facilmente »
... nella parte dell'uccisione gli occhi azzurri erano ricaduti sul piccolo
Light ...
Bulma, impettita poiché in quel frangente sembrava non avere voce in
capitolo, incrociò le braccia e chiuse gli occhi « Comunque l'altro
giorno anche tu, 17, sei venuto ad eliminare il dispositivo ». La Son
osservò entrambi gli individui per poi soffermarsi sul ragazzo «
Perché? ».
« Così » lui rispose non dando alcuna soddisfazione.
« E adesso come ti senti? »
17 strinse a sé la nipotina ed osservò il grande ring di pietra
« Sono carico di energie adesso, mi sento alla grande ».
La mora, con l'ingresso del suo bambino, perse completamente interesse del poco
arrivato tornando a rifare come una matta passando addirittura per una maniaca
secondo alcuni.
Goten entrò sul ring e quello che ne seguì fu
il combattimento più breve della storia: un colpo netto al mento del
quindicenne era bastato per fare crollare a terra il grande come un sacco di
patate. Il piccolo Goten, forse arrabbiato per l'amara delusione per il torneo
affrontato, non aveva dato una minima soddisfazione al pubblico che, vista la
rapidità dell'incontro, non aveva avuto il tempo di iniziare a tifare
che tutto si era già concluso. Il presentatore biondo e vestito di nero
dichiarò il bambino campione assoluto della sezione bambini e, dopo aver
ricevuto un mare di applausi, per colpa dei quali il bambino si ritrovò
però in certo momento in imbarazzo, si dileguò dall'area di combattimento
in attesa che i suoi amici, io compreso per fortuna, gli venissero incontro.
Con passo rapido ci dirigemmo verso il bambino che ci attendeva dove lo avevamo
perso di vista. Quando fummo da lui lo trovammo seduto a terra che di beveva
un succo di frutta. Il padre Goku fu il primo a complimentarsi, a modo suo ovviamente
« Figliolo! Sei stato bravissimo! ». Goten si alzò in piedi
con gli occhi luccicanti e sognanti « Davvero?! Sono stato bravo?! ».
« Ma certo! ... » esclamò il papà mentre si portava
le mani ai fianchi « ... Sei stato davvero velocissimo ».
Il bambino perse il suo entusiasmo e proseguì a sorseggiare la sua bevanda
... l'ultimo complimento non l'aveva gradito perché sottolineava la troppa
differenza di livello tra partecipanti.
Visto che era stata predisposta una pausa tra i due tornei Crillin suggerì
di andare a mangiare qualcosa e così facemmo mentre Gohan, con aria spaesata,
si guardava attorno alla ricerca della sua Videl ...
Trascorse un'ora intera prima che il presentatore della sezione giovani, lo
stesso che avrebbe dovuto poi commentare gli scontri tra adulti, facesse il
suo ingresso nell'area pranzo per richiamare l'attenzione dei classificati ma
anche per scambiare due chiacchiere con Son Goku, Crillin e Piccolo che, da
quanto capii in quell'attimo, erano sue conoscenze di vecchia data.
« Che nostalgia! Sapete quanto volevo vedervi?! ... » esclamò
il tizio dai capelli biondi mentre si avvicinava ed afferrava le mani di Goku
per stringergliele calorosamente « ... A dire il vero, il torneo Tenkaichi
senza la vostra presenza è noioso perché il livello è bassissimo!
». Il Son e Crillin ridacchiarono un po' mentre il presentatore guardava
tutti i componenti di quel grande e vario gruppo « Siete tutti amici?!
».
Il piccolo nanetto, il padre di Marron per intenderci, rispose con un "Più
o meno ..." anche perché Vegeta, mio padre, non sembrava molto in
vena per stare in compagnia e pertanto, anche se sedeva allo stesso tavolo,
appariva lontano e perfettamente distaccato.
Il cronista baffuto osservò meglio tra Goku e un giovane vestito in modo
strambo e vide il piccolo Goten, il vincitore della sezione bambini «
Ma tu sei Goten! Ragazzo, hai fatto dei match eccellenti! ... » iniziò
a decantare lo sconosciuto con un sorriso a trentadue denti « ... Ma ti
capisco sai, non dev'essere stato molto stimolante. Sei il figlio di Goku? »
chiese poi notando la tremenda somiglianza tra i due. Goten annuì con
la testolina e il Son maggiore dichiarò verbalmente chi era « Goten
è mio figlio, così quanto Gohan. Parteciperemo tutti e due al
torneo » disse poi indicando il primogenito. Gohan, senza pensarci minimamente,
sventolò una mano all'insegna del signore per salutarlo e poi si maledisse:
lui doveva essere Great Sayaman e non Gohan! Pertanto si picchiò con
una mano la fronte come segno punitivo per la gaffe ...
L'uomo si voltò verso Piccolo che, come sempre, se ne era rimasto lontano
dalle cibarie « Lei non distrugga il campo di battaglia per piacere ...
». Il namecciano sogghignò mentre teneva ancora le braccia incrociate
« Non posso assicurartelo! ».
Il cronista guardò scrupolosamente il resto del gruppo, me compreso,
chiedendosi sicuramente chi fossimo e che legame potevamo avere con il famigerato
Goku, il suo allegro compagno Crillin e il distruttore (passato) Piccolo. Il
biondo si rivolse proprio al Son indicando ciascuno con un maleducato indice
puntato « Loro chi sono? Sono proprio curioso di sapere … ».
L’eroe (anche lui passato) della Terra sorrise iniziando a fare il giro
delle presentazioni: « Come vi ho detto questi a fianco a me sono i miei
figli; Piccolo e Crillin li conosce; la ragazza è 18 ed è la moglie
del mio amico mentre gli ultimi due sono uno Trunks e l’altro Vegeta »
terminò poi dopo aver indicato l’ultimo personaggio e ricevuto
da lui un’occhiata a dir poco malevola … Papà infatti non
aveva gradito il fatto di essere stato presentato per ultimo: il suo orgoglio
da principe gli impedì di tralasciare la questione …
« KAHAROTH! Come hai osato nominarmi per ultimo!! » sbottò
Vegeta in direzione di colui che stava dalla parte opposta del grande tavolo
rettangolare facendo vibrare le numerose stoviglie con la sua voce tuonante.
« Eddai Vegeta, sono andato in fila, non te la prendere così! »
mormorò il Son mentre si grattava con una mano la testa capelluta. Il
cronista osservò bene la scena e comprese che tra i due guerrieri c’era
dell’astio anche se era evidente soltanto in una direzione. Se ne preoccupò
poco comunque anche perché pensava giustamente che la cosa avrebbe reso
il torneo ancora più interessante!
« Mi piacerebbe fare una piccola presentazione sui concorrenti prima di
passare alle estrazione dei numeri, così da presentarvi al pubblico e
permettergli di farsi un’idea di chi lotterà. Cosa ne pensate?
» chiese l'ometto vestito di nero a noi tutti chiedendoci il parere. Nessuno
trovò da obiettare anche perché poi, elementi come mio padre,
Piccolo e 18, non si pronunciarono affatto.
« Molto bene! ... » iniziò l'omino carico come una molla
« ... Ditemi voi cosa devo dire per presentarvi al meglio » disse
poi afferrando una sedia e sedendosi su di essa per non fare consumare troppo
le gambe. Dimmo il minimo indispensabile, quello che bastava per non attirare
troppo l'attenzione e per non ricordare un certo individuo che poco prima aveva
fatto un vero e proprio spettacolo mettendo la povera figlia in ridicolo.
Prima che l'uomo se ne andasse però lo fermai un istante dicendogli che
avevo qualcosa da aggiungere al suo messaggio ...
« SINGORI E SIGNORE ANCORA BENVENUTI!!! ... » il
pubblico esultò esagitato per il rientro del cronista, simbolo che di
li a poco i giochi sarebbero ricominciati alla grande « ... Prima di incominciare
con i combattimenti, visto anche le estrazioni delle coppie non sono ancora
state effettuate e i nostri uomini stanno impostando il tutto, vi ruberò
un istante del vostro tempo per presentarvi uno ad uno i combattenti che saliranno
sul ring! ».
Dall'alto degli spalti Bulma sospirò impaziente « Accidenti, e
io che pensavo che avrebbero iniziato fin da subito ... » e incrociò
le braccia al petto come simbolo di insofferenza mentre invece il vecchio Genio
non la pensava allo stesso modo e pertanto disse la sua: « E' una cosa
che servirà loro per guadagnare tempo, è vero, ma io penso che
sia interessante vedere contro chi potrebbero essere in nostri ragazzi ... »
bofonchiò il vecchietto mentre con una mano si pettinava i folti baffi
per poi voltarsi verso il signor Brief che, con una sigaretta spenta in bocca,
annuiva con la testa poiché la pensava al medesimo modo ... affinità
tra anziani immagino. Nel frattanto la nonna non la smetteva di cinguettare
mentre viziava la piccola Marron con tante moine visto che la presenza dello
zio, a mio avviso stranamente affettuosa, non le sembrava abbastanza. In definitiva
il pubblico si schierava un po' da una parte e un po' dall'altra e perciò
il cronista iniziò a leggere un testo allegato ad una cartelletta che
si portava appresso mentre parlava forte al microfono a cono: « Innanzitutto
iniziamo signori e signore a presentare Mr. Satan! Il campione mondiale di lotta
nonché vincitore dell'ultima edizione del Tenkaichi! Un bel applauso!
... ». L'interessato salì sul ring e salutò calorosamente
il pubblico che lo acclamava fermandosi poi nel bel mezzo dello spiazzo.
Il cronista proseguì « ... Mighty Mask, che nel precedente torneo
ha perso al primo incontro! Mentre Jewel, l'atleta più amato dalle donne,
nello stesso torneo era stato vice campione! ... » altro sconosciuto che
entrò in pista affiancato da un belloccio spocchioso che seminava baci
volanti a destra e a manca « ... Kira, che ha perso al secondo incontro
al torneo precedente! ... » un energumeno dalla pelle scura e con le mani
fasciate salì sicuro sul ring « ... Punter è conosciuto
per la sua violenza e al precedente torneo ha perso la semifinale finendo fuori
dal campo ... » un gigante salì anch'egli in pista mentre con la
sua stazza mastodontica faceva ombra tutt'attorno.
Il cronista voltò pagina proseguendo con il suo daffare iniziando a presentare
alcuni personaggi un po' fuori dal normale « Spopovich nel precedente
torneo ha perso al primo incontro contro il nostro campione. E' tornato ma sembra
completamente cambiato ... » un tizio dalla pelle livida e i muscolo estremamente
gonfi iniziò a salire gli scalini della piccola scaletta. In noi si iniziò
a muovere qualcosa dentro alla vista di lui e degli altri tre guerrieri che
lo seguirono « ... I guerrieri Yamu, Shin e Kibith non mi hanno dato la
possibilità di sapere qualcosa a loro riguardo e pertanto lascerò
che entrino! Un applauso signori! ». Yamu come aspetto era molto simile
a Spopovich anche se estremamente più piccolo mentre gli altri due personaggi,
soprattutto per colpa del loro abbigliamento e del colore della loro pelle,
ci diedero la netta impressione che non fossero affatto terrestri ...
La presentazione proseguì presentando pure noi e proprio in quel momento,
la curiosità dei nostri amici che guardavano, si attivò anche
perché ciascuno si chiedeva cosa avrebbero potuto dire di uno o dell'altro.
Dopo un gesto di richiamo Goku salì sul ring e l'uomo iniziò a
parlare « Per i prossimi concorrenti posso fermamente dire che è
una sorta di scontro/incontro tra famiglie signori e signore! Innanzi tutto
eccovi Goku, padre del bambino che oggi ha trionfato nella sezione giovani.
Ha partecipato tante volte al nostro torneo arrivando sempre in finale ma soltanto
al torneo disputato quasi vent'anni fa è riuscito ad aggiudicarsi la
vittoria con una fatica titanica! ... » il Son si fermò a fianco
di Mr. Satan poiché l'altra zona era occupata dagli altri combattenti
che attendevano in fila indiana « ... Altro combattente: Great Sayaman!
Eroe della città dell'est che stà iniziando a farsi un buon nome.
Non posso dirvi chi è in realtà ma vi posso assicurare che, se
buon sangue non mente, anche questo ragazzo ci farà divertire! ... »
Gohan fece come tutti gli altri fermandosi però un po' prima ed iniziando
a fare delle pose discutibili ... Notando che era imbarazzante il sayan si affiancò
al padre con la coda tra le gambe.
« Piccolo si è scontrato nello stesso torneo di Goku uscendo sconfitto
proprio contro di lui dopo una battaglia entusiasmante! Successivamente è
diventato più buono allenando anche Great Sayaman nelle arti marziali!
» il tizio venne guardato, giustamente, in malo modo.
« Crillin ha già partecipato al torneo quando era ancora un ragazzino,
ed era anche molto in gamba! Ha deciso di tornare sul ring! ... » il nanerottolo
salutò con la mano la piccola figlia che lo acclamava a gran voce. Tirò
però poi la testa dentro al collo come una tartaruga quando incrociò
gli occhi di ghiaccio del parente acquisito che lo fulminava iracondo ... «
... L'unica donna del torneo ha un nome bizzarro: 18! Questa magnifica ragazza
è la moglie del combattente precedente, non c'è che dire, è
davvero fortunato! ... » il pubblico iniziò a ridere mentre la
donna, impettita più del solito, se ne andava rigida come una scopa in
direzione del compagno per fermarsi poi al suo fianco.
Il cronista si apprestò a presentare il penultimo concorrente: «
Per Vegeta è la prima volta al torneo Tenkaichi ma mi è stato
confermato che saprà emozionare il pubblico intero grazie alla sua forza
straordinaria! Non vedo l'ora che tutto incominci!! ».
Bulma osservò il principe dei sayan ... Non era cambiato in tutti quegli
anni. Sentì il cuore battere forte in petto mentre le lacrime faticavano
a rimanere all'interno degli occhi ...
Alla fine venne anche il mio turno. « Per ultimo, ma non da meno degli
altri, c'è Trunks! ... » incominciai a percorrere il breve viottolo
mentre il cronista baffuto proseguiva con il suo discorso « ... Questo
giovane non mi ha potuto dire molto ma mi ha detto che non è di queste
parti e che vive in un posto lontano ma allo stesso tempo vicino ... »
osservai l'ometto ricordandogli ciò che doveva e non doveva dire e lui,
comprendendo alla perfezione, mi fece un gesto d'intesa con un pollice alzato
mentre proseguivo a raggiungere Vegeta « ... Scontro tra famiglie dicevo:
Trunks è figlio di Vegeta e quindi ci aspettiamo da lui tanto quanto
il padre! UN APPLAUSO A TUTTI I CONCORRENTI!!! ».
Sugli spalti Bulma sembrava avere perso la voce ...
... continua ...