Qualche volta mi
piace leggere le tue lettere. Le tengo conservate in un cassetto
sotto il tavolo della mia parte di laboratorio e ogni tanto, annoiato
perchè l'ennesimo campione di Kaiju non arriva entro i tempi
stabiliti, mi immergo nella lettura. Ogni tua singola parola
traspare di passione e gentilezza. Non che sia un romanticone o cosa,
ma ogni tanto mi viene in mente che esistono e quindi gli dò
un
occhiata, tutto qui... Poi mi accorgo che nelle ultime ricevute
c'è
un tono un po' più freddo. Credo solo sia una mia
impressione, ma
questo tarlo mi tormenta i pensieri, tanto che non ci dormo per due
notti. Mi ritorna alla memoria i momenti in cui mi sono ritrovato a
sorridere, anche a ridere di gusto, in passato. E qui inizio a
dubitare: non ti ho mai sentito ridere con gioia e sinceramente,
nemmeno dalle tue lettere avevo mai percepito una sola volta una
risata divertita. Rileggere le tue missive probabilmente è
stata una
cattiva idea, ma sai, i ricordi, le emozioni, quelle cose che tu
Herms, non credo che tu possa mai sentire, mi hanno fatto rendere
conto di una cosa: tre anni di missive, di parole scritte con
leggerezza e prepotenza e forse sguaiato divertimento da parte mia,
per te non era lo stesso? Probabilmente ti ricorderai anche l'ultima
volta in cui hai smesso di scrivermi con passione riguardo alla tua
matematica e sei passato alla modalità-di-celata-cortesia e
oddio-Newt-smettila-di-parlare-di-intestini-di-Kaiju perchè
adesso
sono nella tua parte di laboratorio, a domandarti di tale evento,
reggendo quelle lettere come carta straccia e che se avessi un
caminetto a mia disposizione le brucerei tutte, una ad una, senza
pentirmi di aver cancellato per sempre un tuo tentato disegno di un
Kaiju, oppure una tua equazione messa lì per scherzo e solo
per
scrivere il tuo nome e non meno importante, cancellare l'odore delle
tue lettere, che sembra che sanno di carta e inchiostro, ma-ma ti
sembrerò fuori di testa lo so, ma sanno di te. Di te, che in
questi
anni non ho fatto altro che odiarti e che mi sembra di non conoscerti
e rileggo le tue lettere appunto per reincontrare l'Hermann che avevo
conosciuto anni prima e, e questa cosa mi fa letteralmente impazzire.
Dico sul serio, non si scherza su certe cose, è da pazzi
pensare che
io debba rivivere qualcosa che non mi dovrebbe importare più
di
tanto, ma eccomi qui, tremante e incazzato (penso di non essere mai
stato così incazzato prima d'ora, e solo tu mi fai incazzare
così,
nemmeno fossi un Kaiju di livello 5 e ti assicuro che sarei molto
più
minaccioso di un Kaiji livello 5 - con una chitarra in mano, pronta
per spaccartela su quel tuo dannato cranio) che, che...
Ho
perso il filo del discorso, perchè tu, cominci a ridere.
Cominci a
ridere e io non ci sto più con la testa. Tu ridi e sento le
mie
guance diventare calde, caldissime, penso di essere in fiamme Hermann
e tu non aiuti con quella tua... Adorabile e sincera...
Mostruosamente fatta apposta per uccidermi e ti do la colpa, si, ti
do tutte le colpe anche se non ne hai, anche se sono io quello che si
fa il più piccolo problema e pensa che niente sia adatto
alle sue
esigenze quando riguarda me o il modo in cui faccio la mia scienza e
sono stanco! Stanco di averti sempre tra i piedi e di sentire le tue
lamentele da professorino so tutto io e...
Ingoio
a vuoto, la gola è secca, il cuore batte più
velocemente del solito
e mi sento mancare, mi sento male, mi sento ferito e solo,
perchè ti
ho sempre considerato come mio amico Hermann... Tutti gli altri erano
solo conoscenti o semplicemente gli altri. Hai aperto una breccia in
me che non sapevo di avere e questa cosa mi ferisce, come, come se
fossi esposto al Kaiju Blue e mi consuma dentro e non avrò
mai il
coraggio di dirtelo e l'unica cosa che mi viene naturale fare
è
andare via - lontano come ho sempre fatto, sognando di essere una
rockstar e di risolvere tutti i miei problemi suonando e rendendo
felici quegli altri che mi avevano sempre disprezzato e anche me,
forse per un pochino, forse per sempre...
Quando
vedi che mi allontano mi chiami, ancora ansante della tua risata
divertita, mi dici di aspettare, mi dici di non prendermela, mi dici
che sto assolutamente esagerando e che ho interpretato male il tono
delle tue missive. Rinunciatario mi volto verso di te e sinceramente
non ho voglia di nascondere i miei occhi lucidi, da bambino dodicenne
a cui hanno tolto il giocattolo preferito.
"Stai
seriamente piangendo? Ti ho procurato davvero tanto male e ferito i
tuoi sentimenti?" Chiede Hermann, sbarazzandosi degli occhiali
che stanno sulla punta del suo naso.
"Se
la vuoi mettere così..." Sento che non ho più
voglia di
parlare con lui ma mi tiene per un braccio. Non so cosa devo dire o
come devo reagire. Il suo viso illuminato e adesso comprensivo? forse
mi sta parlando e io non riesco a capire un accidente.
"Sai
bene che quelle lettere sono scritte con il più profondo dei
sentimenti, molte volte, nel caso tu non te ne sia mai accorto,
finivo ogni lettera con uno svolazzo." Sembra anche soddisfatto
nel dirlo, perchè un mezzo sorriso gli attraversa le labbra.
Batto
più volte le palpebre per la sopresa. Vorrei non aver mai
cominciato
quella conversazione ma esplodo.
"E
questo dovrebbe tranquillizzarmi? Oh Hermann Gottlieb sa fare uno
svolazzo, oh guarda! Il suo svolazzo sul foglio bianco è
come un ala
di angelo spiegata verso il cielo! Non prendermi in giro Hermann e
sii realista. Da quando gli svolazzi fanno parte di frasi e lettere
scritte con passione eh? Forse non ho il tuo stesso spettro di
emozioni, ma uno svolazzo per me, non significa niente!"
A
quelle parole Hermann serra le labbra, sino a farle sparire. Era
arrabbiato, adesso. Oh, eccome se lo era. Le nocche della sua mano
ora erano bianche a furia di stringere il manico del suo bastone.
Tremava leggermente. Cercava di contenersi.
"E
cosa preferivi che ti disegnassi, un cuore? O i tuoi adorati
Kaiju?"
"Io.. Io..."
"Per
l'amore del cielo Newton, sei davvero immaturo e senza speranza!"
Questo fu quello che mise fine alla nostra conversazione. Lui
oltraggiato e io offeso al limite dell'impossibile. Scossi la
testa... Tornai al mio campione di Kaiju come se nulla fosse
accaduto. Dannate lettere... Dannato Hermann!
Il
silenzio che si era creato nei giorni successivi si poteva tagliare
con il coltello, una tensione orribile, penso che anche un Kaiju
avrebbe preferito mangiarsi le tue lettere pur di fare qualche rumore
di sottofondo. Mentre analizzavo delle scaglie, mi sei passato
talmente vicino che ho sentito lo stesso odore della tua
carta da lettere, come se tu ti fossi fatto un bagno nella stessa
carta, improbabile ma vero, e sentì un brivido corrermi
lungo la
schiena. Non capivo perchè ma all'improvviso ti desideravo.
Al
diavolo il lavoro e l'essere colleghi e tutto il resto. Provavo
attrazione - era strano e un pò sbagliato, forse
completamente
sbagliato chissà - ma a vederti lontano da me, miglia e
miglia
lontano, con la mente soprattutto, mi faceva male. Così misi
da
parte le scaglie, presi da un cassetto le tue lettere sgualcite e
fanculo il resto della giornata, che passai ad analizzare meglio le
tue dannate lettere, una ad una, con il rischio di accecarmi sempre
più, ho solo questi occhiali e premedito di comprarne un
paio più
graduati per quando perderò altri gradi, grazie, e mi
accorgo che
hai ragione. Odio darti ragione, ma sembra che non ci sia nessun
segno che ti possa incolpare per non averci messo del tuo dentro
quelle lettere. Mi sento uno schifo, una merda di Kaiju calpestata
più volte... Dio mio, sono una persona orribile e
chissà quanto lo
sono diventata per te in questi ultimi giorni!
Decido
quindi di utilizzare un vecchio metodo per chiederti scusa e faccio
appello a tutte le mie forze e al mio miglior vocabolario, pur di
scriverti una lettera decente (faccio un disegno di Kaiju anche
questa volta? ma si, che non fa mai male)...
Sono
le due di notte, mi accorgo. Ho gli occhi pesanti e il corpo
indolenzito, ma la lettera è finita. Decido di depositarla
sul tuo
tavolo di lavoro, quando sono sicuro che sei nella tua stanza a
dormire, cerco di fare meno rumore possibile e invece guarda un
pò,
ti sei alzato per andare a bere un pò d'acqua. La
temperatura dei
nostri dormitori è molto alta in questo periodo un
pò strambo che
chiamerei estate, ma ormai è solo un lontano ricordo, e so
che,
oltre a non poter dormire per un dolore che ti perseguita la gamba,
ti rechi alla tua lavagna per correggere qualche tuo calcolo,
perchè
durante la notte il cervello pensa meglio, mi hai sempre detto...
Inutile
dire che hai visto mentre mettevo la lettera sul tuo tavolo. Mi
chiedi cos'è e rispondo a metà. "Oh sai non
è nulla, giusto
qualche piccolo appunto per ricordarti quando sei noisoso
e..."
"Aprila e leggila,
Newton." Nel suo tono non c'è rabbia. Solo un ordine a cui
non
so dire di no.
Non voglio leggerla. Ma
al tempo stesso non posso combatterlo. Mi scruta imperturbabile e si
appoggia allo stipite della porta. Attende. Sento che c'è
qualcosa
di perverso in tutto ciò. E non mi piace.
Mi
tremano leggermente le mani quando apro la busta, e tagliandomi un
paio di volte con la carta (ouch, fa veramente male! Peggio di un
morso di Kaiju, se mai ne avrò uno vi farò sapere
quanto male fa)
riesco ad avere davanti la mia patetica calligrafia con il mio
patetico tentativo di scuse.
Mi
schiarisco la voce e comincio a leggere.
"Mio
caro Hermann (l'ho scritto più volte e cancellato, non penso
se ne
accorgerà, ma poi l'ho riscritto eh, ho comunque deciso di
aprire
così questa sviolinata fanculo)
Più e
più volte mi sono chiesto se io ti sia mai piaciuto:
è come
chiedere ad un fiore di crescere in un terreno contaminato dal Kaiju
Blue e sinceramente, non credo avverrà mai. In alcuni casi
però
persiste la speranza; una speranza che il genere umano condivide in
tutte le sue splendide forme e sfumature, che colorano il cielo di un
qualcosa di straordinario, e fanno sì che il Kaiju che
abbatte una
città si accechi a quella luce, perchè si,
avrà anche decimato un
intera razza o un intero quartiere, ma la speranza è
là e pronta a
risorgere.
Fin dalle prime volte ho
osservato te e il tuo lavoro, te e i tuoi immensi calcoli, te e il
tuo viso perennemente imbronciato e il tuo comportamento scontroso -
ti ho odiato. Anche se ti trovavo carino comunque, ma ti ho odiato e
sappi che non cambierò mai idea, ma in fondo in fondo questa
convinzione è solo una menzogna. Ultimamente mi sta a cuore
qualcosa
che credevo fuori dall'ordinario e rileggendo ancora una volta le tue
lettere l'ho notato. E ho cominciato a realizzare che se qualcuno non
mostra il suo amore nella stessa maniera in cui fai tu, non significa
che non provi qualcosa...
Quegli
svolazzi - che io chiamerei ghirigori, sei bravo nel farli, hai mai
pensato di studiare calligrafia? - Mi hanno dato una nuova speranza.
E se sei tu a darmela ancora oggi, in questo mondo sfasciato in cui
le uniche rockstar sono solo i piloti di Jaeger, io sono un altro
tipo di rockstar, e anche la più fortunata del mondo,
perchè sono
alimentato dal fuoco che solo tu mi sai dare e ti ringrazio.
Ti
chiedo umilmente perdono per aver messo in dubbio la tua
amicizia.
-Newt."
Richiudo
la lettera in silenzio. Guardo Hermann in silenzio. Lui mi guarda
sconvolto, con il viso contratto in un espressione che non so
spiegare. Probabilmente non mi ha nemmeno perdonato... Bhè,
perlomeno ci ho provato. Lo guardo un ultima volta ma è
già diretto
nella mia direzione, per ritrovarmelo incredibilmente vicino, che
divora furiosamente le mie labbra, schioccando baci sulla mia bocca
tremula ed ansimante. Forse piango mentre lo abbraccio e caccio un
sospiro che tenevo dentro da troppo tempo ma non importa.
Hermann
mi accarezza i capelli e io mi sciolgo sotto il suo tocco. Lo sento
vicino, talmente vicino che fa male, ma era quello che desideravo.
Farmi male in una maniera un pò sana, condividere un dolore
comune
ad entrambi e risanarlo...
Non mi sono
mai sentito così pieno di una persona, come se fossimo
connessi in
un drift, un drift troppo strano, ma allo stesso tempo
fighissimo.
Hermann continua a baciarmi
e a mordere le mie labbra senza sosta. Rispondo con gemiti e grugniti
e attiro di più il suo corpo a me - caldo e comfortevole,
vestito di
troppi strati, ma comunque buono e meravigliosamente giusto.
"Sai,
ho frequentato per un pò calligrafia..." Sospira tra un
bacio e
l'altro. Sorrido ad occhi chiusi, non voglio perdermi un singolo
attimo dei suoi meravigliosi baci.
"E
perchè hai lasciato?"
"Perchè
mi divertiva di più rispondere ai tuoi disegnini di Kaiju..."
"Già,
ci credo, la tua interpretazione di Hidoi mi ha molto colpito, anche
se non hai azzeccato nulla della sua caratterizzazione e..."
"Per
una volta vuoi stare zitto o ti devo obbligare io?" Dice Hermann
con voce roca e baritonale. Oddio comincio ad adorarla, voglio di
più, molto di più.
Mi lecco le labbra
"Preferisco che sia tu ad obbligarmi."
nda
Finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa su NewtxHerm yey ;u;/
Arrivo tardi alla festa di questo pairing che mi ha fatto letteralmente innamorare di questi due scienziati assolutamente strampalati e fatti l'uno per l'altra, anche se non lo vogliono ammettere in canon, ma tant'è... Penso di aver visto il film 47568338 mila volte e non mi stancherò mai di fangirlare su Newton, specialmente su Newton dio mio quanto è bello? Ma in generale sul pairing stesso. Spero la fic vi sia piaciuta e grazie per aver letto!
-Shun