Anime & Manga > Pretty Cure
Segui la storia  |       
Autore: WhiteMistake    11/08/2014    3 recensioni
- La supernova avrebbe sancito la fine di tutto e l'inizio di un nuovo cammino. -
"Le Pretty Cure 5 torneranno in azione per proteggere il mondo da un antico male risvegliato dopo secoli, che minaccia di conquistare l'universo stesso."
"Tutto ciò in cui credevano sarà messo a repentaglio, il male vero non l'hanno ancora visto."
White is back!
Perdonatemi già adesso per eventuali errori, era da troppo, troppo che non scrivevo.
White
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karen Minatsuki/Cure Aqua, Komachi Akimoto/Cure Mint, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2 – Shadows
 
( Karen )
 
Un leggero venticello regnava incontrastato sul viottolo.
Foglie cadute prematuramente venivano spazzate via insieme al pulviscolo stradale, spedite chissà dove, guidate solo dalla forza maestosa dell’aria.
Solamente il rumore del vento spezzava quell’insolito silenzio, un silenzio quasi perpetuo, preoccupante per certi tratti.
Dov’era la solita confusione, il solito trambusto tipico delle metropoli giapponesi?
Questo era quello che si chiedeva Karen; secondo la ragazza infatti, la città, pur con il suo solito via vai quotidiano, sembrava quasi morta.
Sentiva che mancava qualcosa, qualcosa d’importante, nonostante non sapesse con precisione cosa.
Il non saperlo con esattezza, però, la faceva impazzire; era come se sentisse su di sé un peso morto, un incudine appoggiata al petto sulla quale il martello batteva, e batteva, e batteva ancora.
Ininterrottamente.
 
Un anno.
Un anno era stata via dal Giappone, dodici lunghi mesi lontana da tutto e da tutti.
L’apprendistato in Venezuela, infatti, era durato più del previsto; il numero di volontari presenti nei siti ospedalieri, situati nei sobborghi di Caracas, si era fatto sempre più esiguo mentre la percentuale di feriti e malati aumentava in modo cospicuo giorno dopo giorno.
Il frangente era pessimo: con quale coraggio Karen poteva andarsene di fronte ad un simile bisogno di aiuto?
La coscienza della ragazza le impose di rimanere a dare una mano, almeno fino a quando la situazione non si fosse ristabilita; e così fece.
Grazie a quell’esperienza aveva guadagnato un certificato per l’ottimo lavoro svolto; ma non solo, aveva inoltre ottenuto qualcosa che nessuno, nessuno al mondo, le avrebbe potuto ridare: niente era più gratificante, infatti, del sorriso dei bambini curati; della gioia di coloro a cui, ormai rassegnati al loro tragico destino, venivano donate nuove speranze.
Quelle persone le avevano insegnato tanto; la fanciulla aveva iniziato a vivere la vita in maniera diversa, apprezzando ogni momento come se fosse l’ultimo.
Almeno fino al giorno della telefonata di Nozomi.
Le ansie avevano preso il sopravvento sulla razionalità della ragazza e, pur con dispiacere, era giunta ad un’unica conclusione: doveva tornare a casa.
Aveva la percezione di avvenimenti spiacevoli, avvenimenti che avrebbero fatto la loro comparsa di lì a breve.
 
Nonostante i pensieri negativi, insidiati ormai dentro la mente della ragazza, Karen procedeva con passo rapido, la Natts House ormai era vicina e lei doveva raggiungerla al più presto.
Così iniziò a correre, di punto in bianco; prese la prima a destra e poi la terza a sinistra; svoltò altre due stradine e finalmente raggiunse la via che portava direttamente sulle rive del lago.
Era arrivata, davanti a lei sorgeva indomita la Natts House: luogo di tante giornate spensierate; giornate, purtroppo, appartenenti ormai ad un passato remoto.
“Non venivo qui da oltre un anno eppure, non so, mi sembra tutto uguale. Allora perché ho ancora questa maledetta sensazione?” Pensò distrattamente Karen intenta nel camminare, respirando e cercando di recuperare le forze spese per via della corsa.
Sentiva i raggi del sole splendere sui suoi lunghi capelli neri provocando un interessante gioco di colori, facendoli brillare quasi di blu; mentre il vento, ormai cresciuto d’intensità, li spettinava imperterrito, incurante di tutto e di tutti.
 
Mancavano all’incirca due metri e avrebbe raggiunto il portico del negozio eppure, proprio in quell’istante, si accorse che qualcuno si trovava davanti all’entrata intento a guardarsi in giro, quasi come se stesse cercando qualcosa.
“Scusa…” Disse Karen educatamente “Cerchi qualcuno?”
La figura si girò lentamente, quasi annoiata, e la fanciulla poté finalmente vedere in viso il suo interlocutore: era un ragazzo.
Lo scrutò meglio, quasi per studiarlo: era un ragazzo di media statura, abbastanza muscoloso, come poteva vedere dai risalti della felpa; aveva capelli scuri, di un bruno quasi spento, che si univano alla leggera barba che spiccava sul viso, dalla quale i baffetti erano isolati; gli occhi erano di un marrone talmente cupo che a fatica riusciva a distinguere le pupille, nere come la notte.
I lineamenti del viso mostravano chiaramente che l’età doveva essere compresa fra i ventitré ed i venticinque anni.
Karen poi si soffermò sugli indumenti: oltre alla felpa, il ragazzo aveva indosso un paio di jeans di buona fattura; delle scarpe di tela nere; un orologio da polso d’acciaio; ma la fanciulla fu soprattutto colpita dai numerosi tatuaggi impressi sulla carne di quel ragazzo, nonostante non sapeva con precisione cosa raffigurassero poteva intravederne diversi sia sulle mani che sui lati del collo.
 In ogni caso c’era qualcosa di molto inquieto in lui, lo poteva percepire dal suo sguardo, freddo ed intenso.
“No, stavo solo dando un’occhiata.” Rispose il ragazzo “A quanto pare è chiuso.”
“Già così sembra… Ad ogni modo, davvero, ti serviva qualcosa? Conosco il proprietario, se vuoi posso…” Propose delicatamente Karen.
“Lascia stare.” Tagliò corto il personaggio misterioso “Non ho bisogno di niente e comunque devo andare.” Disse guardandola dritto negli occhi, dopodiché scese le scale e se ne andò.
Un brivido di gelo percorse la schiena della fanciulla, c’era qualcosa di strano in lui, qualcosa di molto strano.
Continuò a scrutarlo, ad osservarlo mentre si allontanava, voleva capire dove si stesse dirigendo.
Un rumore sordo proveniente dalla tasca, un messaggio.
Karen lo tirò fuori distrattamente per poi alzare nuovamente lo sguardo, cercando nervosamente il ragazzo.
Niente da fare, i luminosi occhi blu della fanciulla non riuscivano più a percepirlo: era scomparso.
“Maledizione.” Sospirò leggermente “Forse era solamente un ragazzo sgarbato, perché devo sempre preoccuparmi inutilmente? Lasciamo stare… Chi è chi mi ha scritto… Oh. Urara?”
 
Ehi Karen, sono appena tornata, le altre non mi rispondono, sai per caso dove possono essere finite? Ti va di vederci uno dei prossimi giorni? Fammi sapere.
 
“Urara… Devo chiamarla al più presto!” Pensò preoccupata la fanciulla iniziando a digitare velocemente sul telefono il numero della bionda.
“Non mi convince, non mi convince, non mi convince, sento che sto per impazzire.” Sentiva la mente ormai a pezzi, il cuore batteva all’impazzita, l’orecchio era teso contro il telefono aspettando la fatidica risposta.
“Urara? Ciao, scusa se ti ho chiamato direttamente, ho bisogno di vederti.
Stasera? Perfetto. Sì, ho capito che bar intendi. Vediamoci alle otto là, mi raccomando, è importante. Sono preoccupata, sul serio.”
Conclusa la chiamata la ragazza fece un profondo respiro chiudendo le palpebre.
“Fai che non sia niente, fai che sia tutto uno scherzo.” Pregò mentalmente Karen.
Ne aveva abbastanza di tutte quelle situazioni anormali: la telefonata di Nozomi; la sensazione che mancasse qualcosa; il ragazzo dal comportamento strano.
Si passò una mano sulla fronte, sospirò leggermente e poi, finalmente, iniziò ad avviarsi verso il luogo dell’appuntamento.
Non poteva immaginare che delle ombre lontane l’osservavano.
L’osservavano attentamente.
 
 
Note di White:
Ebbene sì, dopo due mesi, sono riuscito ad aggiornare! Spero mi perdonerete, il capitolo era già pronto da Giugno ma non mi convinceva proprio, neanche tanto adesso a dir la verità...
In ogni caso in questi mesi non ci ho proprio guardato, troppi, troppi, impegni... nei prossimi capitoli però inizieranno le vere sorprese, fidatevi! :D
Ah, spero abbiate gradito il ritorno di una mia vecchia crezione, leggermente modificato, ma sinceramente lo preferisco così!
Questo è tutto... spero possiate apprezzare il capitolo, scusate ancora per il ritardo!
Alla prossima!
White
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pretty Cure / Vai alla pagina dell'autore: WhiteMistake