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Autore: _malikseyes    13/08/2014    7 recensioni
“Fallo per me. E' il calciatore più forte della squadra e la sua immagine deve essere perfetta. Alla società non vanno bene le foto con una ragazza diversa ogni sera e i suoi comportamenti. Dobbiamo trovargli una ragazza che sappia tenergli testa almeno per un po'. Si tratta di qualche mese, il tempo di far capire che è cambiato e poi finirà tutto”
In che guaio mi stavo cacciando?
Sarei stata la fidanzata di Jonathan Filippi, il calciatore più forte del momento e la persona più arrogante al mondo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Da quando è andato via, non ho mai parlato di lui con nessuno ed oggi sono su questo altare a fare un discorso che a voi forse nemmeno interessa” dissi accennando un sorriso. “Francesco era la persona più importante della mia vita, avrei fatto qualunque cosa per lui. Avevo un rapporto speciale con lui, parlavo di tutto con lui, tranne dei ragazzi, era pur sempre mio fratello ed era gelosissimo” dissi ridacchiando pensando alle scenate che mi faceva quando parlavo con qualche ragazzo. “Io e Cesco, come lo chiamavo io, litigavamo sempre ed io amavo litigare con lui perchè dopo facevamo pace. Fare pace con Cesco era forse la cosa più bella, mi rincorreva per tutta casa e quando mi prendeva mi faceva il solletico” dissi mentre le lacrime non smettevano di scendere. “Ricordo la prima volta che andai su un aereo, avevo il posto vicino al finestrino e affianco a me avevo Francesco. Era la prima volta e tremavo come una foglia, Francesco per farmi calmare mi raccontò per tutto il viaggio barzellette e mi cantò delle canzoni” feci una pausa. “Io e Francesco giocavamo sempre alla play station e ogni volta che giocavamo a FIFA mi lasciava prendere sempre il Napoli e mi lasciava vincere. Francesco era bello, simpatico, gentile e dolce. Era il ragazzo perfetto e aveva un sacco di ragazze attorno, ma a lui non interessavano, a lui interessava solo il calcio. Forse è proprio lui che mi ha fatto innamorare del calcio e del Napoli, andavamo sempre allo stadio insieme” dissi ripensando alle nostre domeniche allo stadio. “Francesco era il mio esempio, era un ragazzo fortissimo e riusciva a nascondere tutta la tristezza dietro un sorriso. Era sempre pronto ad aiutare il prossimo e ogni volta che avevo un problema mi aiutava” feci un'altra pausa. “Francesco dava i migliori abbracci del mondo, amavo davvero i suoi abbracci. Mi manca terribilmente, era la persona che amavo di più al mondo e ora non c'è più. Quando ero triste lui riusciva sempre a capirlo, non so come, e cercava sempre di tirarmi su di morale” mi fermai un attimo. “Avevamo fatto tremila progetti, dovevamo crescere insieme ma questo non sarà possibile. Non ci sarà alla festa dei miei diciotto anni, non sarà alla mia laurea, non sarà al mio matrimonio, non mi vedrà mai con mio marito, non si sentirà mai chiamare zio e non cresceremo insieme.” La mia voce risultava ormai spezzata, le lacrime non cessavano di scendere e io stavo per svenire. “Scusate” dissi scendendo velocemente dall'altare per poi uscire dalla chiesa. Non riuscivo a calmarmi, corsi il più lontano possibile da tutti.

 

Appena vidi il volto di mia madre mi sentii terribilmente in colpa per essere scappata in quel modo e per non aver avvisato.
“Dove sei stata? Ci hai fatto preoccupare tutti, avevo paura di perdere anch..” Non la feci continuare, mi buttai su di lei e l'abbracciai.
“Mamma non ce la faccio, non ce la faccio” dissi piangendo ancora di più.
“Lo so piccola mia, ma dobbiamo essere forti per lui” disse accarezzandomi i capelli. Si staccò da me e fece segnò di andare in cucina. Appena entrai in cucina vidi le facce preoccupate di mio padre, i miei fratelli, Nicole e Jonathan. Non ebbi nemmeno il tempo di entrare che la mia migliore amica si catapultò su di me piangendo.
“Non farlo mai più, io ho avuto una paura assurda” disse piangendo e stringendomi forte. “Mi sono preoccupata tantissimo.”
“Non lo farò più, scusami” dissi ricambiando l'abbraccio.
Appena Nicole si staccò arrivo Jonathan con una faccia preoccupata. Andammo in salotto a parlare.
“Scusami sono un coglione, lo so. Scusami ancora, prometto che non parlerò più con Sofia. Non mi interessa, ammetto che se stavo al suo gioco era solo per farti innervosire ma ti prego non odiarmi e scusami” disse per poi fare una pausa. “Ci tengo davvero troppo a te e non voglio perderti e prima quando ti ho visto uscire in quel modo dalla chiesa mi si è fermato il cuore. Mi sono catapultato a casa tua sperando di trovarti ma non eri qui e stavo per morire. Non farlo mai più, non credo di essermi preoccupato così tanto in vita mia” disse per poi abbracciarmi e stringermi forte. Non dissi niente, mi limitai solo a farmi cullare da lui e piangere.

 

“Jonathan sono le tre, dovresti andare” dissi asciugandomi le lacrime.
“Ancora non smetti di piangere, non ti lascio mica in questo stato.”
“Jonathan, ti prego vai via.” Volevo stare sola, odiavo mostrarmi in questo stato.
“Non posso e non voglio. Vuoi la cioccolata calda?” chiese frugando tra i mobili della cucina.
“Voglio rimanere sola” dissi ormai stanca.
Lui mi guardò male e ricominciò a cercare fra i mobili.


“Sono le cinque e devo davvero andare. Domani ho allenamento alle otto, una vera tortura” disse alzandosi dal divano.
“Jonathan ma sei pazzo? Domani morirai duramente l'allenamento, dovevi riposare” dissi sentendomi in colpa.
“Non sarei riuscito a riposare sapendo che eri in questo stato” disse sorridendomi dolcemente. Lo abbraccia forte, aveva davvero fatto tanto per me. Era stato fino alle cinque con me e aveva cercato di farmi sorridere in tutti i modi possibili.
“Buonanotte pulce, ci vediamo domani pomeriggio” disse baciandomi la fronte.
“Buonanotte Jonathan, grazie mille” dissi sorridendo sinceramente. Lui mi sorrise e andò via.

“E' tardi, lo so, ma dopo l'allenamento sono crollato e mi sono dimenticato della sveglia” disse Jonathan entrando in casa.
“Tranquillo” dissi chiudendo la porta.
“Sono passato a prendere dei film, Transformers o Step Up?” chiese mostrando due DVD.
“Step Up l'ho visto qualche settimana fa quindi Transformers” dissi sedendomi sul divano.
“Sai questo dovresti farlo tu, sei tu la padrona di casa” disse mentre litigava con il lettore DVD.
“Fai pure da solo” dissi guardandomi le unghie.
“Ti odio” disse per poi sedersi affianco a me.

 

“Quanto è figa Megan Fox” disse Jonathan.
“Shia è davvero un grande gnocco” aggiunsi io guardando il protagonista maschile.
“Sono più gnocco io” disse dandosi delle arie.
“Non esagerare sempre” dissi prendendo le patatine dalla ciotola.
“Io sono il più gnocco di tutti” disse facendo il finto offeso.
“Mister gnocco ora stai zitto e lasciami guardare il film” dissi alzando gli occhi al cielo.

 

“Comunque grazie davvero Jonathan” dissi sistemandomi meglio sul divano.
“E per cosa? Non sto facendo nulla” disse sorridendomi.
“Se non fosse per te sarei ancora a piangere” dissi sincera. Nicole sfortunatamente aveva problemi in famiglia e non poteva essere con noi.
“Non voglio vederti piangere mai più” disse serio. 

Tornai a scuola due giorni dopo e appena entrati tutti cominciarono a fissarmi con uno sguardo pieno di pietà e compassione. Non volevo la pietà di nessuno, dovevano lasciarmi solo in pace. Nervosa mi catapultai in classe nonostante mancassero quindici minuti.
“So che non siamo amiche e non andiamo per nulla d'accordo ma mi dispiace davvero tanto per tuo fratello, non ne sapevo nulla.” La figura magra di Sofia si presentò davanti a me con il suo solito sguardo e la sua solita faccia da schiaffi.
“Sofia tu lo sapevi fin troppo bene, eri perfino al suo funerale” dissi innervosendomi. Lo sapeva troppo bene e spesso aveva anche fatto delle battute sulla sua morte.
Lei non rispose e andò via.

Durante la ricreazione io e Nicole andammo nel cortile e ci sedemmo sul prato.
“Mamma ieri si è incavolata tantissimo” disse, o meglio sussurrò, con tristezza. Nicole aveva una situazione familiare orribile e io non potevo fare nulla per aiutarla.
“Ti ha fatto qualcosa?” dissi preoccupandomi.
“No, fortunatamente no. Sono io che mi sono rotta le scatole di lei, delle bottiglie di alcol che trovo sparse per tutta la casa e degli uomini diversi che ogni sera escono dalla sua camera” disse quasi piangendo.
“Dai Niki, si sistemerà tutto”dissi abbracciandola.
“L'ho raccontato anche a Matteo, so che sembrerà affrettato ma sentivo il bisogno di dirglielo” disse arrossendo appena pronunciò il nome del ragazzo.
“Oggi pomeriggio devi raccontarmi un po' di questo Matteo” dissi prendendola in giro.

La giornata passò molto lentamente e appena l'ultima ora suonò mi catapultai fuori scuola pronta per prendere la metro e tornare a casa mia. Tutti gli studenti si erano ammassati attorno ad una macchina che non riuscivo a vedere tanto bene, non volevo perdere tempo e non mi interessava nemmeno.
“Aurora.” Era la voce di Jonathan. Cosa ci faceva Jonathan davanti la mia scuola con la sua bellissima Ferrari rossa?
“Jonathan?” dissi abbastanza confusa. Tutti ci stavano guardando e mi infastidiva parecchio.
“Che ci fai qui?” sibilai salendo in macchina.
“Ho fatto una sorpresa alla mia bellissima fidanzata” disse sorridendo.
“Jonathan odio le sorprese e voglio solo andare a casa” dissi mentre lui usciva finalmente dal parcheggio.
“Devo mostrarti un posto e vedrai che ti aiuterà a far passare la tristezza almeno per un po'” disse guardandomi con dolcezza. Sbuffai e mi sistemai meglio sul sedile. 



HOLAAAAAAAAAAA RAGAZZEEE
Inizio col dire che ho riscritto il capitolo due volte e scusatemi se pubblico solo ora. Avevo il capitolo pronto già domenica ma sono andata al Rainbow e quindi non ho potuto pubblicare. Avevo deciso di aggiornare lunedì ma il computer fisso è ormai morto e quindi ho appena finito di riscrivere il capitolo. Mi scuso per il capitolo penoso che ho pubblicato ma è davvero successo un casino con il pc e quindi ora sono incasinata e ho sempre meno tempo per scrivere. 
Il discorso a inzio capitolo mi ha fatto emozionare, e se voi volete cercherò anche di fare un capitolo dedicato a Nicole, personaggio che io adoro! Fatemi sapere cosa ne pensate. 
RINGRAZIO LE PERSONE CHE HANNO INSERITO LA STORIA TRA LE PREFERITE\SEGUITE\RICORDATE.
RINGRAZIO ANCHE LE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO, VI AMO TANTISSIMO.
Ora scappo che sto morendo di sonno, alla prossima e scusate ancora,
I x
ps. SCUSATE GLI ORRORI CHE CI SARANNO.

  
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