L’indifferenza dinanzi
al destino.
Capitol
City è grande,
strabiliante ed eccentrica, non lo metto in dubbio, ma non mi
piace. Dovrebbe
incutere rispetto e ammirazione? Probabilmente sì e molte
persone saranno
rimaste basite. Io sono indifferente, qui tutto mi sembra
così ovvio dopo la
marea di pubblicità che si sono fatti. La città
è troppo pomposa, troppo
artificiale. Lo stilista che mi aspetta davanti alla porta è
finto, con le
piume verdi in testa e un abito arancione: un pugno in un occhio.
Sbuffo, una ciocca di
capelli biondo scuro cade sui miei
occhi chiari, la scosto piano. Un ultimo passo: sono pronto a
conoscere
colui che mi renderà una star.