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Autore: SSONGMAR    20/08/2014    3 recensioni
La leggenda narra che se due innamorati si scambiano una promessa d’amore sotto un fiore di ciliegio, allora il loro amore sarà eterno.
Ma un amore malato, tormentato dalle tempeste, può sbocciare come un Sakura in piena primavera?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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«La nostra storia che era piena di felicità.
  Quel posto in cui ci siamo innamorati..
  Una volta di mattina, una volta ogni notte..
  voglio tenerti tra le mie braccia»
 
 
Il tempo scorreva lento in un silenzio che, meschino, si divulgava nell’aria.
Tutt’intorno era silenzioso, eccetto il mio cuore che sussultava per la sua assenza, un’assenza che, seppur naturale, faceva inspiegabilmente rumore.
Il giorno sedici era arrivato e con esso il mio compleanno e l’atteso anniversario.
Potevo notare l’entusiasmo dipinto sui volti di tutti e che tristemente, invece, si spegneva sul mio.
Quella mattina ero stata accolta a scuola in modo caloroso.
Ana e Molly mi avevano accompagnato sino alla porta della mia classe canticchiandomi felicemente “tanti auguri a te” e una volta arrivate a destinazione Changsun e Cheolyong erano venuti a prendermi per bendarmi e dirigermi alla sala musica dove tutta la classe mi stava aspettando per festeggiare. Il loro era stato un pensiero davvero carino, tanto da farmi disperdere qualche lacrima.
Hikari, Rob e Hitomi avevano contribuito emozionandosi con me ed insieme alle altre c’eravamo strette in un abbraccio amorevole.
Era presente l’intera classe ma, stranamente, quel giorno Seungho era assente.
E quindi mi ritrovavo sola seduta nel mio banco intenta ad osservare il panorama di cui lui sembrava essere perdutamente innamorato.
Sarei dovuta stare attenta alle parole del professore e concentrarmi per portare avanti ciò che mi ero prefissa il primo giorno di scuola, ma da quando l’avevo conosciuto, non ci riuscivo.
Non più.
A ricreazione ci dirigemmo in palestra per terminare gli ultimi ritocchi per la festa. Sembrava tutto così succinto da apparire come una grande sala di un meraviglioso castello.
Alice e Taila stavano dando voce alla loro fervida immaginazione, raffigurandosi tra le braccia di Sanghyun e Changsun; cosa che non mi avrebbe sorpreso o scossa più di tanto se fosse successa, poiché condividevano il banco ed una certa complicità. Shushu e Hitomi, invece, sembravano alquanto preoccupate a differenza di Hikari e Rob che aveva tratto conclusioni fin troppo affrettate.
Io mi sentivo vuota e spaesata, come se in quel momento fossi nel posto sbagliato.
E avevo uno strano presentimento.
Qualcosa stava per accadere.


Era giunta la sera.
Il cielo si era magicamente colorato dei fuochi d’artificio che sbocciavano come dei meravigliosi fiori in piena primavera.
E l’aria era profumata dai fiori di ciliegio.
Guardandomi intorno notai di come gli studenti si sentissero dei perfetti nobili nei loro abiti succinti e pacchiani.
E tra loro c’ero anch’io.
«Hana sei bellissima» Shushu mi venne incontro abbracciandomi accompagnata dalla timida Hitomi «salve ragazze, siete bellissime anche voi. Dove sono le altre?» mi feci spazio con lo sguardo oltre le loro figure alla ricerca di qualcuno che, apparentemente, sembravano essere le mie compagne nonostante il mio cuore suggerisse qualcos’altro o qualcun altro.
I fantastici quattro si avvicinarono accompagnando il resto dell’allegra combriccola ed in quel momento sorrisi; erano tutti meravigliosi.
A dirla tutta la bellezza sovrannaturale dei ragazzi aveva, sin dal primo giorno, attirato e accolto l’attenzione di tutti.
Ma perché lui non era lì?
Il fatto che quel componente tanto misterioso e silenzioso mancasse sembrava importare, ancora una volta, solo ed esclusivamente a me.
Non riuscivo a capirne il motivo.
Quando la pista fu animata dalla musica, tutti gli studenti piombarono al centro per divertirsi.
Sanghyun invitò Alice e Chansung Taila che trascinò con se Shushu.
Hikari e Rob si divertivano con Cheolyon mentre Hito mi restò accanto.
«Davvero non hai intenzione di ballare?» chiese con un filo di voce, mi girai a guardarla e sorrisi stringendomi nelle spalle «preferisco bere qualcosa e prendere un po’ d’aria, tu piuttosto..» mi avvicinai a Byunghee intento ad affogare la sua felicità nel buffett e lo trascinai nella sua direzione «balla con questo bellissimo cavaliere»
Notai gli sguardi increduli e perplessi dei due, e sorridendo maliziosa, mi diressi fuori a prendere un po’ d’aria.
Il mio compito lì era finito.

Non ero abituata a stare troppo tempo su quei tacchi e ormai stavano iniziando a fare male. Mi appoggiai al muretto e chiusi gli occhi per rilassarmi, ma una fitta allo stomaco riprese nuovamente vita.
“Hanami, ho bisogno del tuo aiuto”.
Ed ecco nuovamente quella voce.
Mi guardai intorno e mi accorsi di essere sola, eppure quella voce era così insistente quasi da sembrare fosse a qualche passo da me.
Senza capire bene dove fossi diretta, iniziai a camminare reggendo lo stomaco tra le mani.
A fatica riuscivo a tenere gli occhi aperti a causa del dolore straziante.
Sentivo il mio corpo indebolirsi.
Le forze mi mancavano.
“Hanami, ho bisogno del tuo aiuto”.
Inspiegabilmente mi ritrovai ai piedi del maestoso albero.
Alzai gli occhi e mi accorsi di quanto fosse bello.
Restai lì ad osservarlo per qualche secondo.
Dal buio della notte una figura spuntò d’improvviso lasciandomi alquanto perplessa.
Ed ecco che il flashback del sogno tornò vivido dentro me.
“…la figura di un uomo era ben evidente. Se ne stava ai piedi di un ciliegio avvolto da una luce accecante e misteriosamente interpellava il mio nome, in attesa di una risposta che non riuscivo a dare. A passo felpato si avvicinava a me..”
Hanami, ho bisogno del tuo aiuto”.

Un bagliore di estranea provenienza mi prese in pieno viso, lo stesso bagliore di cui lui stesso era avvolto.
Ripeté, con voce vellutata, ancora una volta il mio nome ed in quel momento sentii una scossa che mi regalò del puro brivido.
Perché era lui..
Seungho!

E si stava avvicinando a me.
Seungho mi afferrò per mano e mi aiutò a rialzarmi.
Quella era la sua voce ed inspiegabilmente mi era apparso in sogno.
Ma perché? Perché tutto quello stava succedendo a me?
Mi prese per le braccia e lentamente mi adagiò al tronco dell’albero.
I suoi occhi gelidi erano puntati nei miei.
Se ne stava lì avvolto nel suo abito bianco, ed era bello, bello ma pur sempre freddo.
Le sue mani, che erano oltre la stoffa dei miei vestiti, riuscivo a sentirle sulla pelle e a contatto con la mia anima.
«Hanami, ho bisogno del tuo aiuto»
Mi sentivo paralizzata e sotto il suo controllo.
Non riuscivo a muovermi ed ero priva di qualsiasi facoltà, se non quella di pensiero.
Lo vidi avvicinarsi pericolosamente a me e con estrema naturalezza posò le sue gelide labbra sulle mie, avvolte dalla paura.
Che cosa mi stava facendo?
In un momento sentii il mio corpo ancora più debole.
Non riuscivo a reggermi in piedi e per questo motivo mi lasciai andare.
Intanto Seungho ancora mi baciava ed il gelo da cui era avvolto penetrava lento dentro di me, lo stesso gelo che sentii quel giorno quando la sua voce mi risuonò nel cuore.
Mi abbandonai alle sue braccia e quando lui ebbe finito, stremata, mi accasciai al suolo «sei stata bravissima» sibilò leccandosi le labbra.
Mi posò una mano sulla fronte e mi spostò i capelli dal viso «Seungho! Che diamine stai facendo? Lasciala immediatamente andare, non puoi nutrirti di lei»
qualcuno aveva detto in lontananza ed ero certa fosse la voce di Byunghee..
Nutrirsi di me?
Seungho si stava nutrendo di me?
Che stai dicendo Byunghee?!

E mentre mille domande mi echeggiavano dentro, chiusi gli occhi ormai stremata e priva di qualsiasi energia.






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