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Autore: Skull D Rix    21/08/2014    2 recensioni
Salve! Sono Jack, un normale ragazzo che viveva nella cittadina di Whitechapel assieme a suo fratello, fino a quando siamo stati accusati di aver ucciso 69 persone! Mio fratello è morto, ma adesso viaggio assieme ad un gruppo di strani ragazzi, capeggiato da Yoru. Inizialmente ero assetato di sangue, ma gli insegnamenti dell'ordine dei Killer mi hanno aiutato a guarire. O quasi...
Dal cap. 5: -Io posso ingannare la mente, ma anche la realtà: creare cose che non esistono, distruggere città in un batter d’occhio. E’ come se fossi sempre in un sogno.- Yoru
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Quella sera i due arrivarono al covo dei Killer. Entrarono da una porta dietro un edificio, che non era neanche molto nascosta.
Sulla porta c’ era una “K” stilizzata, il simbolo di quegli assassini.
Yoru bussò e fu accolto da un grosso uomo che indossava una lunga cappa nera col cappuccio.
<< Non chiedi neanche la parola d’ordine? >> chiese Yoru.
L’ uomo rise ad alta voce, poi rispose: << Non ne abbiamo bisogno: se qualcuno è malintenzionato lo uccidiamo all’istante. Immagino tu voglia parlare col capo, seguimi. >>.
I due furono accompagnati alla fine di un lungo corridoio, dove entrarono in una grande stanza. In fondo, al centro, c’era un vecchio uomo seduto su un trono. Aveva un vestito simile a quello degli altri Killer attorno a lui, ma con qualche dettaglio bianco. A destra e a sinistra aveva due uomini prestanti, in piedi.
<< Oh! Un ospite inatteso! A cosa dobbiamo questa visita, signor… >> fece il vecchio.
<< Puoi chiamarmi Yoru. Tu devi essere Kappa, sono qui per… >> fu interrotto da una delle guardie, che esclamò: << Come osi rivolgerti in questo modo al Gran Maestro? >>.
<< Ohohoh! Non importa, che mi chiami come più gli piace! Dimmi, giovanotto, perché sei qui? >> disse Kappa.
<< Sono venuto a ripagare i debiti del mio maestro, Ryu, nei suoi confronti. Ho qui un capace assassino che vorrebbe unirsi all’ordine. >>.
<< Ohoh! Quel burlone di Ryu! Come se la cava? Spero non giochi troppo d’azzardo! Ma fammi vedere questo ragazzo…>>.
Il Gran Maestro scese dal trono e si avvicinò a Jack. Lui era molto emozionato di trovarsi lì, in mezzo ad altri assassini e a moltissime armi.
<< Oh! Devi essere l’assassino di Whitechapel! Sono certo che diventerai un abile killer, a quanto pare le tue abilità sono sensazionali. Ma quando ti sarai unito a noi, ti dovremo curare: non puoi andartene in giro uccidendo chiunque capiti. >> disse Kappa. Il suo nome, ovviamente falso, poteva farlo sembrare misterioso, ma a vederlo così, senza neanche il suo cappuccio in testa e con quella faccia da vecchio benevolo e saggio, sembrava una persona come le altre.
<< Ma… >> continuò l’uomo, divenuto improvvisamente serio << …i debiti di Ryu sono molti, non basta un abile assassino per ripagarmi. >>.
Yoru pensò: << Maledetto Ryu, potevi dirmelo! >>.
<< Ehi, non puoi creare dei soldi coi tuoi poteri? >> chiese Jack.
<< Le cose che creo usano molta energia, e dopo un po’ svaniscono. >> rispose Yoru.
<< Che ne dici di una sfida? Una specie di scommessa! Se vincerai, non dovrai pagare nulla. >> propose il vecchio, tornato sorridente.
<< Tu e Ryu vi somigliate parecchio… che genere di sfida? >> chiese Yoru.
<< Che ne dici di un torneo di lotta? Sono consentite le armi, ma non i poteri. >> rispose Kappa, facendo un occhiolino al ragazzo.
Yoru annuì disinteressato, e iniziò a camminare con le mani in tasca verso la porta da cui era entrato.
<< Aspetta, ragazzo! Se voi puoi riposare qui nel nostro covo, abbiamo giusto un paio di stanze libere. E non vi faremo mancare neanche la cena! >> disse il Gran Maestro sorridendo.
La mattina dopo, Yoru e Jack vennero accompagnati in una grande sala: era divisa in quattro parti, ognuna occupata da un ring quadrato. Ai lati c’erano molti scaffali pieni di armi di ogni genere, dalle spade alle pistole, e dietro c’era una piccola tribuna dove gli spettatori potevano godersi lo spettacolo. Kappa si trovava su un trono dorato al centro della tribuna, che sorrideva accarezzandosi la lunga barba bianca.
Sei persone erano in mezzo alla sala. Quattro di loro erano coperti dalla cappa nera, dal cappuccio e da una maschera bianca che cambiava da persona a persona. Gli altri due erano probabilmente delle reclute. Erano entrambi giovani, uno sorrideva e l’altro era serio.
Improvvisamente il Gran Maestro si alzò in piedi e urlò: << Ascoltate! I quattro ragazzi sceglieranno il proprio avversario e dovranno sconfiggerlo. Sono ammesse tutte le armi, ma non i poteri. >>. Si rivolse a Yoru << Se tu o Jack riuscirete a sconfiggere il vostro avversario, avrete ripagato il debito. >> poi guardò i due ragazzi affianco a loro: << Invece, per quanto riguarda Mike e Matt, battete l’avversario e sarete ammessi nella confraternita. >>.
Yoru si avvicinò a uno dei Killer: aveva una maschera normale, che rappresentava una faccia senza bocca. Disse: << Io scelgo questo, spero che non parli troppo durante il combattimento. >>.
Poi fu il turno di Jack, che indicò un Killer con la maschera dal sorriso spaventoso, quasi quanto il suo: << Si! Finalmente posso uccidere! >> e sghignazzò.
Il giovane sorridente, Mike, si avvicinò al Killer con la “maschera arrabbiata” e urlò: << Lui, lo concerò per le feste! >>.
Il secondo ragazzo, Matt, si limitò ad indicare l’ultimo Killer rimasto e dire: << Bene, spero che vinca il migliore. >>.
Kappa ridacchiò, e aggiunse: << Ah, quasi dimenticavo, non potete uccidere nessuno! Altrimenti avrete perso. >>.
Jack diventò improvvisamente triste.
I quattro scontri iniziarono contemporaneamente. Mike, afferrata un’ascia, si scagliò sull’avversario urlando e venne facilmente atterrato con la sola forza bruta. Provò a rialzarsi, ma il Killer lo bloccò e lo costrinse ad arrendersi. Dopo la sua vittoria, si scoprì che l’uomo era una delle due guardie del vecchio. Il ragazzo non fu ammesso nell’ordine.
Matt invece afferrò un paio di pistole e iniziò a sparare all’impazzata, ma il suo avversario deviò tutti i colpi con la spada corta e lanciò un pugnale da lancio alla spalla destra del ragazzo, che urlò di dolore. Cadde a terra.
Subito si rialzò e, deciso più che mai, prese un fucile e sparò. Il colpo attraversò la gamba del Killer, che soffocò un grido. Avrebbe voluto continuare, ma Kappa fermò il duello e accolse Matt tra i suoi subordinati.
Yoru era salito sul ring assieme al suo avversario. All’improvviso, lui si tolse la maschera e rivelò la sua identità.
  
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