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Autore: Skull D Rix    22/08/2014    1 recensioni
Salve! Sono Jack, un normale ragazzo che viveva nella cittadina di Whitechapel assieme a suo fratello, fino a quando siamo stati accusati di aver ucciso 69 persone! Mio fratello è morto, ma adesso viaggio assieme ad un gruppo di strani ragazzi, capeggiato da Yoru. Inizialmente ero assetato di sangue, ma gli insegnamenti dell'ordine dei Killer mi hanno aiutato a guarire. O quasi...
Dal cap. 5: -Io posso ingannare la mente, ma anche la realtà: creare cose che non esistono, distruggere città in un batter d’occhio. E’ come se fossi sempre in un sogno.- Yoru
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Si tolse la maschera. Yoru conosceva quel volto: i tratti gentili e la ciocca di capelli viola che cadeva sulla fronte. Era Mi, Mi Murasaki, l’assassina personale di Ryu.
<< Mi? Che ci fai qui? >> chiese il ragazzo.
Dagli spalti arrivò una fragorosa risata. Era Kappa, che disse: << Ohohoh! Era qui per farsi cambiare la maschera, che le si era rotta, ma ho deciso di farla partecipare a questo torneo. Non trovi che la nuova le stia a pennello? >>.
Yoru ci pensò su, poi rispose: << Non credo fosse qui solo per questo. Mi segue da quando ho lasciato Ryu e ho iniziato a viaggiare. Però sembra che il motivo sia segreto. >>.
La ragazza annuì, mentre si toglieva la cappa nera mostrando il suo vestito viola.
Il ragazzo continuò: << Facciamo così: se vinco io, mi dirai cosa nascondete tu e Ryu. Anzi, me lo scriverai, dato che sei muta. >>.
Mi annuì ancora e si preparò al combattimento. Iniziarono: lei prese un kunai e aspettò che Yoru la attaccasse con una spada. Quando uno attaccava, l’altra parava il colpo e contrattaccava, e viceversa. Erano davvero molto rapidi, ma sembravano alla pari.
Il ragazzo provò ancora con un attacco frontale, che Mi deviò. Tornarono agli angoli opposti del ring.
Ci fu un attimo di pausa, poi Yoru decise di ricorrere ai suoi poteri senza farsi notare dal Gran Maestro.
L’ambiente attorno alla Killer stava cambiando. I colori si mescolavano e tutto si deformava. Ovviamente, questo era solo quello che accadeva nella sua mente.
Mi chiuse gli occhi. Lei doveva vincere. Per il bene di Yoru e di tutto il mondo. Avrebbe vinto affidandosi solo al suo udito.
Il ragazzo, nel frattempo, credendola incapace di difendersi, la attaccò a colpo sicuro, ma lei riuscì a parare nuovamente il colpo e ad atterrare l’avversario minacciandolo con la sua arma.
<< Ti avevo sottovalutato. >> disse tranquillamente lui.
Kappa ridacchiò, poi disse: << Ohoh! A quanto pare abbiamo un vincitore! O meglio, una vincitrice! >>.
Nel frattempo lo scontro di Jack andava avanti. Lui e il suo avversario continuavano a ferirsi. Le ferite non erano gravi, ma continuava ad uscire sangue che ormai aveva ricoperto tutto il ring.
I due saltavano da una parte all’altra velocissimi, incrociando le lame dei propri pugnali al centro.
Jack ridacchiava divertito. Perdeva sangue ed era ferito ovunque, ma continuava come se non sentisse alcun dolore. Il Killer era probabilmente l’altra guardia del capo, e doveva essere davvero forte,, ma lottava alla pari contro il ragazzo, venendo ferito spesso.
Poco dopo era a terra. Non era riuscito a resistere agli innumerevoli attacchi del suo nemico. Jack era ferito come lui, ma era in piedi e rideva.
Kappa stava per dichiarare il vincitore, quando il ragazzo si gettò sul Killer urlando: << Ti uccido, ti uccido! >>.
La guardia a terra provò a reagire, e fece un profondo taglio alla guancia di Jack che partiva dalla bocca e arrivava fino quasi all’orecchio. Il ragazzo si fermò sopra di lui, ma quando stava per conficcargli il pugnale nel cuore, sentì la voce di Yoru: << Non ucciderlo, o perderai l’incontro! >>.
Jack non accennò a cambiare espressione. Il suo viso incarnava la pura pazzia, e il taglio da una parte del volto lo rendeva ancora più inquietante.
Della saliva uscì dalla sua bocca e cadde sul povero uomo a terra. Ormai lui era immobile: non aveva mai provato tanta paura in vita sua.
Per sua fortuna, il ragazzo si ritirò e chiese: << Ho vinto? >>.
Kappa non era né spaventato né arrabbiato, ma piuttosto stupito. Rispose: << Non avrei mai pensato che ti saresti fermato. Sì, avete vinto! >> e si alzò in piedi.
Jack era felice. Yoru invece andò verso la porta e disse: << Bene. Abbiamo finito. Jack, ti lascio qui, mentre te, Mi… fai quel che ti pare. >> poi uscì.
Tornato a Blacktown, andò alla centrale. Appena lo vide, Frida gli saltò addosso, felice di rivederlo. Poi notò i suoi sottoposti che la guardavano, e si ricompose.
<< Ehm… signor Yoru! Cosa ci fa di nuovo qui? >>.
<< Sto cercando gente con i poteri, devo fare delle domande. >>.
<< Per te, questo e altro! >> disse lei, poi aggiunse: << Ehm… solo perché ci hai aiutati a catturare la banda di Ronald! >>.
<< Ah, mi serviranno anche loro. E tutti i carcerati simili. >>. Tutti si misero all’opera per contattare ogni persona coi poteri conosciuta.
Yoru non trovò molto, nessuno sapeva nulla sulla sua perdita di memoria, o cercava di nasconderlo. Finite le ricerche, decise di aggregarsi alla polizia per aiutarla nella protezione di quella grande e tenebrosa città.
<< Sei il benvenuto nella polizia! Adesso lascia che ti presenti una persona! >> disse Frida. Da dietro di lei uscì una bambina di circa dieci anni. Era bassa, di carnagione chiara e capelli neri e ricci.
<< Si chiama Duty, è la mia figlia  adottiva! La sto addestrando per diventare la migliore poliziotta della città! E’ un asso con le armi da fuoco! >>.
Yoru abbassò lo sguardo e la fissò. Non sembrava per niente timida, infatti gli disse: << Piacere, tu sei quello carino? >> e subito sua madre arrossì, cercando di nasconderlo.
<< Non fare caso a quel che dice… Piuttosto! Hai detto che vorresti aiutarci a proteggere Blacktown! Bene, dobbiamo mandare una squadra a ispezionare un possibile covo di mafiosi a sud della città. Vai con loro e… distruggili! >> detto questo, Frida si ritirò nel suo ufficio, visibilmente arrossita.
Era notte mentre volava sopra i tetti sulla sua nuvoletta. La gente camminava per strada, c’era molto rumore e le luci erano così tante che pareva ancora giorno. La luna era ben visibile e circondata da una miriade di stelle luminose. Yoru pensava alle sue avventure passate e provava ad immaginare cosa sarebbe successo in futuro. Ma qualunque cosa pensasse, non era neanche lontanamente vicina a quello che gli sarebbe accaduto qualche mese dopo.
  
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