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Autore: Cristin_94    25/08/2014    3 recensioni
La nona stagione di “Un medico in famiglia 9” è iniziata con il mancato matrimonio tra la sorella di Marco e Giuliano in un tranquillo pomeriggio di settembre. Da quel giorno è iniziata la storia d′amore tra la spensierata e dolce Sara Levi e il serio e integerrimo Lorenzo Martini. Puntata dopo puntata i giorni sono passati; le stagioni sono cambiate. Autunno, inverno, primavera… Ma cosa sarà accaduto a Natale, a Capodanno, a San Valentino⁇ Come avranno festeggiato Sara e Lorenzo i loro rispettivi compleanni: insieme o separati⁇ Scopriamolo insieme…
Nota bene : La storia non è inventata ex novo. Ho lasciato intatte le prime nove puntate! L’inizio della mia Fan-fiction corrisponde a una data speciale: 25 dicembre 2013! Il Natale in casa Martini è, appunto, posizionato tra la nona e la decima puntata, prima cioè che il Destino faccia incontrare Sara e Lorenzo al rifugio, subito dopo la fuga di Tommy, Giada e Daniele e gli splendidi sguardi sotto le stelle dei “Sarenzo”…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lorenzo Martini, Sara Levi, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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27 dicembre 2013

Dalla Notte di Natale trascorsa insieme, abbracciati, sul divano, con “Un amore splendido” come sottofondo, Sara e Lorenzo non avevano più avuto occasione di stare da soli, insieme. A Santo Stefano Veronica e Lorenzo erano stati in giro per musei, come piaceva a lei; Sara era stata da Stefano e sua nonna. Il giorno seguente Sara era stata divisa trai nipotini e il bar e Lorenzo aveva avuto una giornata piena in clinica. Insomma: erano stati impegnatissimi tutti e due. Ma appena ognuno dei due aveva anche solo un minuto libero, il pensiero tornava a quei preziosi momenti che avevano vissuto sin da quel loro primo incontro. Quando, dopo quella faticosissima giornata di lavoro, Lorenzo uscì dalla clinica era distrutto. Mentre andava alla macchina involontariamente guardò il cielo. Era pieno zeppo di stelle, con una Luna che brillava nel blu della notte. E, come sempre quando gli succedeva qualcosa, pensò a Lei… 

Lorenzo  
“Tommy aveva organizzato una festa a casa di Veronica, approfittando dell’assenza della madre. Io ero in clinica. Avevo il turno di pomeriggio e, infatti, di mattina ero stato a correre con Lei.. Lì ho imparato un’altra cosa di Lei: è dolce, disponibile, è un raggio di sole nelle giornate storte e nelle notti insonni (come la sera prima quando l’ho trovata in cucina a ballare…), ma è meglio non istigarla sulla corsa, perché lì diventa “competitiva”. Le avevo fatto una battuta, una delle mie solite ironiche e taglienti battute e Lei, dopo avermi fulminato con lo sguardo, mi ha lasciato lì. L’ho rivista a casa e ripensandoci, non so.. mi ha fatto uno strano effetto: sembrava non ce la facesse.. Ma anche lì mi ha lasciato da solo, per correre verso la doccia. Insomma: l’ho lasciata con la tuta e le scarpe da ginnastica e la ritrovo al bar, splendida, con un vestitino con un fiocco blu alla vita che la rendeva una bambolina. Non trovavo Tommy e, come sempre in questi casi, ero andato nel pallone. Se non era per Lei mi sarei messo in macchina e avrei girato a vuoto per tutta Roma. Invece mi ha fatto ragionare e, mentre provavamo a capire dove si fossero cacciati Elena, Giada, Bobò e Tommy ecco che proprio lui mi chiama. Aveva organizzato una festa e un ragazzo, che aveva esagerato con l’alcol ed era poi caduto nel vano tentativo di arrampicarsi chissà dove, si era sentito male. Già questo mi sembrava troppo, figurarsi quando ha aggiunto che era a casa di Veronica. Non gli ho detto nulla. Ho staccato la chiamata, ho aperto la portiera della macchina a Sara e l’ho fatta salire. Ormai era diventata essenziale per me, essenziale soprattutto nei momenti brutti. Non le avevo neanche chiesto se volesse venire o meno. Conoscendola sapevo che avrebbe detto di sì. E lei, conoscendomi, sapeva che avevo bisogno di sentirmi dire qualcosa di positivo, una di quelle frasi che tanto io le avrei distrutto. Così in macchina ho iniziato a straparlare:
- “Ma cosa gli è saltato in mente? Fare una festa a casa di Veronica!!! Ma dico: è impazzito! Pensavo che dopo la lavata di testa che gli avevo fatto dopo la giornata al mare, avesse imparato la lezione. E invece no!”
– “Dai: adesso calmati! Tanto non serve a nulla agitarsi e..”
  Squillò il cellulare di Lorenzo.
- “Lorenzo è Tommy!”
– “Rispondi!”
 - “Tommy sì.. Sì stiamo arrivando. Tu stai calmo! Come sta il ragazzo? Bene.. Tu stargli vicino che io e papà arriviamo!..”
Sara staccò.
- “ E’ preoccupato!”
- “E fa bene!” aggiunse Lorenzo, parcheggiando.
Scendemmo dalla macchina e ci catapultammo in giardino. Fortunatamente Francesco aveva solo esagerato con gli alcolici. Il problema era come avevano ridotto quella casa una classe di quattordicenni. Così, dopo aver mandato tutti a casa, io e Sara abbiamo pulito tutto. Ricordo ancora che mentre mi divincolavo tra mozziconi di sigarette e lattine di birra quasi mi incantavo nel guardarla lì, bella, comprensiva. Ecco Lei parlava del guaio di Tommy come una brutta sorpresa ma, in mente a me, pensavo che quella giornata non fosse stata poi così tanto male, visto che più della metà l’avevo trascorsa con Lei. Una volta in macchina poi… beh poi è riuscita ad incantarmi ancora una volta. Stavo continuando a parlare di Tommy. Non ricordo cosa stessi dicendo quando le chiesi: “Ora ci vuole proprio un bloody mary.. Che dici: sei capace di farmene uno?” e mi voltai a guardarla, in attesa di una risposta. Si era appisolata, lì affianco a me. Era bellissima. Più la guardavo e più mi dicevo che era perfetta, quasi irritante dato che non aveva difetti: tutti li abbiamo, tutti ma non Lei. Ormai eravamo quasi arrivati a casa, quando si svegliò. 
– “Scusa… mi sa che mi sono appisolata!!”
– “E certo: se la notte ti metti a ballare e fai le ore piccole, è normale che poi ti addormenti mentre la gente ti parla!”
E ci guardammo, imbarazzati per quello che era accaduto la sera prima. Io era andato via, e Sara aveva preso la sua tisana. Avevamo fatto finta di nulla l’indomani mattina ma.. beh, entrambi sapevamo che qualcosa era scattato “pericolosamente” nel cuore di tutti e due.
 -“Sì, scusa.. Hai ragione! Che stavi dicendo?” fece Sara.
–“Niente! Le solite cose!!! Arrivati! Dai scendiamo che andiamo a letto!” Le dissi io, guardandola con uno sguardo premuroso.  L’avevo vista stanca e sapevo che, se le avessi detto del bloody mary, Lei avrebbe accettato con un sorriso  e  mi avrebbe accontentato Ma.. questa volta ero io che volevo prendermi cura di Lei. Così chiusi la macchina e le aprii il cancello del giardino.
– “Che giornata! Ci meritiamo un po’ di riposo!” dico io guardando in basso.. Già: anche su questo Sara ha da ridire e forse.. forse ha ragione!!! Ma poi la guardai (quel giorno l’avrò fatto un milione di volte..) e la vidi felice osservare il cielo.
–“Cosa hai visto gli alieni?” E alzai gli occhi verso il cielo.
- “Questa sì che è una bella sorpresa!” disse Lei contemplando un tappeto di stelle.
- “Ma come fai?”
– “A fare cosa?”
– “A innamorarti di tutto… a goderti ogni momento della vita…”  
– “Perché… potrebbe essere l’ultimo, e l’ultimo, l’ultimo, l’ultimo…” 
E mi baciò. Non saprei descrivere come mi sia sentito in quel momento: sorpreso, spaesato, frastornato.. So solo che quando si è allontanata da me, ed è andata via, è come se mi si fosse spezzato il cuore.. Erano giorni che cercavo di resisterle. Di resistere alla sua vitalità, alla sua incoscienza, alla sua pazzia, al suo fascino. L’avevo fatto in cantina; la sera al bar davanti al bloody mary, quando mi limitai a dirle: “Sai una cosa.. Io non ti ho mai vista così bella!”; l’avevo fatto la notte precedente in cucina dove, seguendo la mia “logica ferrea” l’avevo lasciata da sola quando l’unica cosa che avrei voluto fare era baciarla. Ma quella volta, quando si girò a guardarmi, beh ho seguito l’istinto.. O meglio, il mio cuore: sono corso da Lei e l’ho baciata! È stata la notte più bella che la vita mi ha regalato da 10 anni a questa parte. E’ conoscere Lei il regalo più bello che la vita mi abbia fatto.. Ma ora io sto con Veronica e Lei con Stefano.. A quest’ora staranno al bar, abbracciati insieme davanti a una coppa di champagne, naturalmente, e io.. io sto qui a pensare a Lei..”

Ma mentre Lorenzo pensava a ciò squillò il telefono.
– “Amore ciao! Volevo dirti che mi hanno chiamato alcune colleghe e mi hanno invitato per una cena.. Ti dispiace se vado?” disse Veronica tutto d’un fiato. 
– “Ma no! Figurati!!!”  
– “Ok! Però volevo anche dirti che: Marco e Maria portano tutti i ragazzi al cinema e poi a mangiare una pizza; io.. va beh.. ti ho già detto! E i nonni, con Ave, vanno a giocare a Bridge dagli amici.. quindi mentre torni prendi qualcosa da mangiare, perché non abbiamo cucinato nulla..”
– “O al massimo digli di passare da Sara che tra rustici, pizzette e dolci ha parecchia roba!!! Tanto sta lì “da sola” a sistemare…” aggiunse Libero con fare malizioso.  
– “Sì, sì.. non preoccupatevi!!! Non morirò di fame!! Voi divertitevi: ci vediamo a casa dopo!” chiuse Lorenzo.
– “Oh ma che ci fai ancora qui?” fece Oscar.
– “Ehh.. niente pensavo! Va beh: a domani!!” rispose Lui.
Si mise in macchina, accese il motore e andò via, cercando di non pensare a Lei, il suo unico pensiero fisso.


Sara
“E anche la spazzatura l’ho sistemata!!! Ah: questa giornata sembrava proprio non finire più.. Prima il bar, con i fornitori; poi Vittorio che mi ha dato buca perché ha la febbre e, dulcis in fundo, Jonathan e Palù!!! Quando Marco mi ha chiesto di tenerli gli ho detto che non c’erano problemi. Sono sempre stati tranquilli: si sedevano a un tavolino e disegnavano, giocavano: insomma sono sempre stai due angioletti.. Ma oggi sembravano due diavoletti, con tanto di pentole e coperti!! Non stavano fermi un secondo, davano fastidio ai clienti.. Così ho deciso di tenere chiuso il bar per qualche ora nel pomeriggio e li ho portati in piscina.. Già: pensavo che così si sarebbero  stancati e dopo sarebbero stati più calmi! Ma appena arrivati a bordo vasca ho avuto come una fitta al cuore.. Non era reale.. Cioè non stavo male fisicamente.. è che ho iniziato a provare un dolore enorme pensando a Lui. Ricordo ancora quella volta che portai Lorenzo in piscina.
– “Io me lo sento.. Vedrai che sta volta andrà tutto bene!” gli avevo detto quando era venuto al bar, poche ore prima dell’intervento di Marianna.
– “Vorrei sentirmelo anch’io.. Mi piacerebbe svuotare la testa, non pensare a niente, rilassarmi.. Solo che non riesco a non pensare.. Rivedo ogni volta che ho provato a prendere il bisturi e…”
– “Ho capito.. Niente  camomilla” l’ho interrotto io. “Però ce l’ho io il rimedio giusto.. Ti fidi di me?” 
- “No!” ha scherzato Lui.
- “Perfetto!” ho aggiunto io, prima di avvisare Vittorio che sarei stata assente un paio d’ore, per poi andare dai Martini.  
– “Ma dove vai?” mi chiese Lorenzo.
– “Tu aspettami in macchina! Cinque minuti e torno!”
Così sono andata in garage, ho preso il costume con due paia di occhialini; sono andata da Maria e mi sono fatta dare un costume di Marco.  
– “Ma che ci devi fare?” mi ha chiesto stordita.
– “Poi ti spiego!” l’avevo liquidata io. 
Così ho messo tutto in una borsa e sono corsa da Lorenzo. Era appoggiato alla macchina e mi aspettava.
– “Allora: o mi dici che hai intenzione di fare o guidi tu!”
– “Ahah spiritoso! Fila in macchina: guidi tu! Ma io ti dico che strada fare!”
Ci siamo seduti e ho iniziato a dargli le indicazioni. L’ho fatto parcheggiare circa 100 metri prima della piscina. Così l’ho fatto scendere.
– “Ma che siamo venuti a fare: non c’è nulla qui!”
– “Zitto.. e ora metti questa!”
– “No! La benda no!”  
– “E dai!! Non fare storie e fidati!!!”  
– “Sai qual è la vera tragedia?!” mi disse Lorenzo mentre metteva la benda.   “E’ che tu sei pazza ma io lo sono di più visto che ti assecondo!”
– “Va bene.. Va bene! Ora seguimi!”  
– “Oh ma io non ci vedo!!”
– “Grazie: hai una benda sugli occhi… Tranquillo, però, ti guido io!! Allora: due passi avanti e poi attento: c’è un gradino!!!”
– “No! Io non mi muovo di qui se tu non mi dai la mano e mi ci porti tu.. dove mi stai portando, chiaro?”
– “Va bene: dammi la mano e andiamo!”  
Così arrivammo in piscina. Manco a dirlo, appena entrati, all’odore del cloro, Lorenzo si tolse la benda e disse:
- “Mi hai portato in piscina? C’è: io non riesco a operare e tu mi porti in piscina!!”
– “Sì! Esatto! E dato che ora siamo qui ci facciamo due vasche, chiaro!”
E ancora mano nella mano lo portai negli spogliatoi!!!
– “Forza! Tra cinque minuti ti voglio in acqua!” gli dissi.
E così ci mettemmo a fare una vasca dietro l’altra. Dopo un po’ mi fermai e gli chiesi: 
- “Allora come ti senti?”
– “Uguale!”
– “Come sarebbe ?”
– “Sì.. Sì, non è cambiato niente. A me il nuoto mi ha sempre fatto questo effetto.. Mi attiva il cervello!”
– “Allora altre venti vasche!”
– “Cosa??”
– “Forza!”
– “No, no, no..”
– “Dai, su! Andiamo!” 
Ripensandoci, fu proprio faticoso. E, a sentire Lorenzo, era tutto inutile. Così mentre indossava l’accappatoio ho trovato un altro modo per farlo rilassare. Sono salita sul blocchetto di partenza e mi sono tuffata. Devo ammetterlo, non con molto stile!
– “Allora: com’era?” gli ho chiesto!  
– “Sembravi la Pellegrini!”
– “Ah spiritoso! Dai: buttati!!”
– “No! Ok: guarda! Prima dovrei verificare se stai bene.. Magari c’è un trauma cranico!”  
– “Buttati!”
– “Guarda che io sono un medico rispettabile! Ho una reputazione! Non è che posso fare certe cose! Io mi devo tuffare per bene! Devo..” 
E si tuffò.. Quasi mi veniva addosso e da lì saremmo stati più o meno un’ora a scherzare e a fare gli scemi!! Proprio come Palù e Jonny in quel momento. Ma come ogni volta che ci siamo noi due, soli, c’è qualcosa che ci catapulta all’improvviso alla realtà. Il custode ci disse che stava per chiudere e così, a malincuore, ci cambiammo e andammo via. Come Jonny e Palù, che avrebbero voluto rimanere in acqua per sempre.. Ma alla fine sono riuscita a tirarli fuori di lì e a riportarli a casa. La mia giornata è poi continuata, dietro il bancone del bar, a pensare a Lui.. Ma ora che potrei vederlo, a casa, non ho voglia di tornarci. C’è Veronica e non mi va di vederli insieme, lei, Lui e Tommy come una famigliola felice. Quindi… Sì: adesso mi preparo un bloody mary e me lo gusto sotto le stelle!!!”


Così Sara è sotto le stelle, nel giardino di casa Martini, a sorseggiare il suo bloody mary. Non si accorge che una macchina ha appena parcheggiato. È Lorenzo. Ma non entra a casa. Va al bar, certo di trovare Sara. Ma il bar è chiuso!
– “Sarà passato Stefano e l’ha portata fuori.. D’altra parte ieri era pure il suo onomastico!”
Pensa Lorenzo, che però prende la chiave nascosta sotto un vaso e entra al bar. Va dietro al bancone e si prepara un bloody mary, come aveva fatto Lui tante volte, come aveva imparato a fare Lei. Il bloody mary era diventata la loro bevanda.. Perciò quando Sara gli aveva detto che Lei e il suo ”amico” avevano un po’ esagerato con l’alcol, le avevo chiesto: 
- “Fammi indovinare: bloody mary?!”
E quando Lei aveva risposto:  
- “No.. Champagne…”
Beh: sotto sotto era contento! Sì, perché stava morendo dalla gelosia però almeno il bloody mary rimaneva solo loro!
Così, pensando alle volte in cui avevano bevuto davanti al bloody mary (compresa quella in cui, dopo averla vista con Stefano, e dopo aver baciato Veronica, le aveva detto, avendo assaggiato un ottimo drink: “Allora non hai più bisogno di me!”) finì di preparare il drink, chiuse il bar e andò a casa!
– “Che splendida serata! E che stelle: se Sara fosse qui si incanterebbe nel guardarle!” pensò Lorenzo.
Ma si incantò Lui: Lei era lì, splendida, con lo sguardo rivolto alle stelle, con un bloody mary in mano!! La guardò forse per mezzo minuto, al massimo uno intero, quando anche Lei lo vide.
– “ Ma che ci fai tu lì?”
– “Sono appena tornato dalla clinica…” disse, avvicinandosi.
– “E dalla clinica ci torni con un bloody mary in mano?”
– “No.. Dopo aver parcheggiato sono venuto al bar.. Tu non c’eri.. Credevo stessi con Stefano! Allora sono entrato e ho preparato un bloody mary e..”
– “Sei venuto a gustartelo sotto le stelle!”
– “Già! E tu?”
– “Non mi andava di stare da sola a guardare la tv.. Mi hanno avvisato “solo adesso” che sareste usciti tutti e.. Pensavo stessi con Veronica! Così mi sono preparata un bloody mary e…”
” – “Sei venuta a gustartelo sotto le stelle!” 
– “Già! Eee… Ma da quando ti piace guardare le stelle?” gli chiese Sara. 
– “Da quando me lo hai insegnato tu!!! Ma ti ricordi quella volta sul tetto?!” le chiese, sedendosi accanto a Lei.
 - “Certo!!!” esclamò Sara!! “Avevi una faccia pietrificata!! Ammettilo: avevi paura e non ti fidavi!!”
– “No.. non avevo paura.. però sì.. non mi fidavo… però sbagliavo! Era una meraviglia il cielo, quella sera!”  
– “Come sta sera! Guarda che luna.. E’ un incanto!”  
– “E non è la sola!” Disse Lorenzo, guardandola.
Sara restò un attimo in silenzio, poi sorridendo abbassò lo sguardo. – “Ma era un complimento?”
– “Sì!” le disse Lui! “Perché: non posso fartene?”
– “No è che… non ci sono abituata!! Stai sempre lì a criticare.. l’altra volta mi hai detto che ero come la muffa!! Com’è che hai detto…”
– “Un errore di laboratorio che ha salvato milioni di vite..“
– “E poi hai aggiunto: “Non ti montare la testa.. Non salverai milioni di vite!” giusto dott. Martini?”
– “Esattamente! Però stai salvando la mia!!!”
– “Già: se non era per me sul tetto, saresti caduto giù!!!”
– “Ah.. io sarei caduto giù, eh? E tu: “Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità!” e quasi quasi ti dovevo portare in clinica per ingessarti una gamba!”
– “Ma va!!! Mi ero un attimo sbilanciata ma non sono caduta.. Tu piuttosto: “Vuoi una mano?” Ti ho detto sì e mi hai tirato giù dal davanzale!!!”  
- “E’ che mi girava ancora un po’ la testa per..”
– “Per le vertigini? Ma sono io quella che soffre di vertigini, scusa!”
– “Va beh.. Ho capito! Chiudiamo argomento che altrimenti finiamo per litigare!”
– “Ma tu non eri quello a cui piaceva litigare con me?”
E si sorrisero.  
– “Va bene. Smettiamola qui. Ma almeno facciamo un brindisi… Alle stelle?”
– “A me!” disse Lui. “Domani è il mio compleanno!”
 - “Ecco. Appunto! Il tuo compleanno è domani!! Oggi non sei tu il festeggiato, quindi per il momento si brinda a..”
– “A noi!”
– “A noi!” ripete Sara. 
E poi rimasero lì a guardare le stelle, a spiarsi di nascosto fino a quando  Lorenzo non le lanciò una piccola ghianda.
– “Ah, vuoi la guerra?? E guerra sia!!!” disse Sara.
E oltre alle ghiande, iniziarono a bagnarsi con le pistole ad acqua dei bambini, correndo per tutto il cortile. Fu così che li trovarono i nonni e poi Marco e Maria con i ragazzi, che subito si aggiunsero ai due. Sara e Lorenzo erano divertiti, felici ma anche un po’ dispiaciuti. Dispiaciuti che quel momento dove c’erano solo loro due fosse finito troppo in fretta, nonostante fossero stati lì, da soli, per più di due ore. Ma ormai, per entrambi, quel tempo non bastava più.

Dopo un po′ tutti i Martini, sia grandi che piccoli, andarono a letto. Sara, però, non chiuse occhio. Ma, questa volta, non era colpa dell′insonnia ma dell′adrenalina. Di lì a poche ore sarebbe stato il compleanno di Lorenzo e Lei non poteva proprio far finta di nulla. Aveva poche ore per organizzarsi ma le sarebbero bastate.

 

28 dicembre 2013 , ore 6.00

– “Tin-tin-tin-tin..”
 Lorenzo era già sveglio. Aveva passato una notte insonne. Si era girato e rigirato nel letto e.. “e i pensieri diventano più dei cinesi nel mondo!” avrebbe detto Lei. Lorenzo non riuscì a nascondere un sorriso al solo pensiero di Lei. Stava per spegnere la sveglia quando si accorse che quel rumore non era la sveglia, bensì il suo cellulare. Era arrivato un sms. Ed era di Sara. Lo aprì tra lo sconcerto e la curiosità e lesse:
“Lorenzo, scusa l’orario ma ho bisogno di te! Sto al bar ma non mi sento bene.. Non saprei dirti cos’ho ma ho un po’ di paura! Non è che potresti venire qui?”
- “Oddio!!” riuscì solo a dire Lorenzo che saltò dal letto, si cambiò in un minuto ed uscì di corsa di casa.
Ricorda ancora quella volta, prima di andare a correre, quando si era fermato per ringraziarla per la serata precedente e l’aveva vista lì inerme, senza senso. Aveva temuto il peggio. Per fortuna era stata solo una botta, senza conseguenze. Ma che paura che aveva avuto! Paura di perderla! La stessa che aveva in quel momento!! Mentre pensava a ciò era già fuori al bar. Si fermò un attimo, prese un respiro e poi entrò.
– “Sara, sono io! Che hai??”
 Niente. Nessuna risposta.
– “Sara! Sara!!” 
Lorenzo era nel panico. Posò la borsa e mentre sta per chiamarla nuovamente ecco che uscì Sara dal magazzino.
– “Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Lorenzo, tanti auguri a te!!!”
– “Ma tu stai male e pensi al mio compleanno! Su: posa sta torta, siediti e dimmi i sintomi…”  
– “Ma no! Non hai capito! Io sto benissimo. Era una scusa per farti venire qui!!!”  
– “C’è stai bene?? Non stai male?”
– “No! Sto benissimo!! E ora ti posso  fare gli auguri di compleanno???”  
– “Sì!! Ma come facevi a sapere che avrei visto il messaggio???”
– “Perché la notte di Natale mi hai detto che era da un po’ che non riuscivi a dormire e quindi ho pensato che…”
– “Che avrei letto il messaggio e mi sarei catapultato… Sì ho capito!!! Comunque bastava dire che avevi un piccolo problema, non dovevi per forza dire che stavi male.. Mi hai fatto preoccupare!!!”
– “Scusa non volevo… Ma così la sorpresa è più bella!!! Allora: la tagli o no la torta così ne posso mangiare una fetta???”
– “A quest’ora? Vuoi la torta a quest’ora?”
– “Certo: dobbiamo festeggiare!! Su vieni!”  
Sara prese la torta e la portò su un tavolino. Così Lorenzo notò che aveva già preso anche lo spumante e aveva addirittura gonfiato i palloncini.
– “Ma quando hai organizzato tutto questo?” chiese Lorenzo, contemplandola.  
 – “Non riuscivo a dormire..”
- “Capisco!!! Grazie Sara…”  
– “Di nulla.. Ora esprimi un desiderio e soffia sulle candeline!!!”
– “Ma quante ne hai messe??? Ohh.. Io ho solo 35 anni!!!!”
– “Ah sì… Ne mostri di più..” dice Sara ridendo… “Comunque tranquillo.. Ne sono 35! E ora soffia!!!”
 Lorenzo la guardò. Espresse il desiderio e soffiò le candeline!!!
– “E ora??” le chiese Lorenzo.
– “E ora ci mangiamo una fetta di torta!”
E Sara fece per andare a prendere le forchette. Ma Lui la fermò e le disse:
- “No.. Prima ci facciamo le foto.. Che festa è senza foto ricordo!!”
Si sorrisero e incominciarono a scattare una foto dopo l’altra con i propri cellulari. Ora era Lui che la fotografava nei momenti più strani. Ora era Lei a fargli foto senza senso. Ma poi Lui la prese, la tirò a sé e, guardandola negli occhi, cercando di non pensare alla micidiale voglia che aveva di baciarla, le disse:
- “Ora ne facciamo una insieme..”
E ne scattarono una insieme.
“E ora torta!!” fece Lei.
Ma prima che potesse prendere il coltello per fare le fette, ecco che Lorenzo, infilato il dito nella panna, incominciò a sporcarle il viso.
– “Ah.. vuoi la guerra? E guerra sia!!” disse Lei.
E così stettero a rincorsi per un po’ di tempo. Si nascondevano e si cercavano come fanno i bambini quando giocano a nascondino. E fu proprio mentre Lorenzo si nascondeva che notò un pacchetto regalo dietro al bancone.  
– “Ma quello è per me?” le chiese.  
- “Certo.. E’ il tuo compleanno, quindi il regalo è per te!!”   
– “Ma… se hai saputo ieri che oggi sarebbe stato il mio compleanno, quando lo hai preso questo?”
– “Veramente queste le avevo prese mesi fa.. volevo dartele a Natale, ma poi… non c’è stato tempo per dartele…” disse Sara, abbassando lo sguardo. “Comunque: spero ti piacciano!”
Lorenzo le sorrise e iniziò ad aprire il regalo. Era felice, non per il regalo che avrebbe contenuto  quella scatoletta, ma perché era lì, con Lei. Era quello il più bel regalo di compleanno. Anzi: era Lei il regalo più bello che la vita gli aveva fatto. Se ne accorgeva giorno dopo giorno. E ormai aveva anche capito che senza di Lei Lui non era niente. Aprì lo scatolo e notò un nuovo paio di scarpe da corsa.  
– “Tu sei un pronatore e le tue…”
– “ Sì.. sono perfette per i supinatori!! Me l’hai già detto!” disse Lorenzo, guardandola negli occhi.
– “Beh.. spero ti piacciano!”  
– “Sono bellissime!!!” le disse. “E tu.. beh sei immensa…”
E mentre diceva queste parole, si avvicinò a Lei! Era bellissima!! La guardò arrossire e abbassare lo sguardo mentre si avvicinava. Posò il pacchetto sul bancone e  le prese il viso tra le mani. Stava per baciarla, quando.. beh quando sentirono la voce di Tommy.
– “Sara! Sara sei qui? Stiamo organizzando una sorpresa a papà.. Vuoi venir.. Ah! Sei qui!!!!” disse Tommy, notando la presenza di Lorenzo.  
– “Sì!! Sono qui!!! Sara mi…”  
– “Ti ha organizzato una festa a sorpresa!!! Sara sei grande!!! Sì! Però non ditelo ai Martini: ho capito che ci tengono molto a questo tipo di cose… ”
– “Certo!” dissero in coro Sara e Lorenzo, guardandosi.
Non avrebbero detto a nessuno di quelle due ore passate lì insieme, ma non perché i Martini potessero esserne gelosi, e nemmeno per Veronica e Stefano… Perché era una cosa solo loro…
- “Allora: facciamo così!” disse Tommy, prendendo in mano la situazione. “Ora io e Sara andiamo a casa e finiamo di organizzarti la festa a sorpresa che non è più una sorpresa… E tu, dopo dieci minuti circa, entri e fai quello sorpreso, ok?”
– “Ok!!” fecero insieme Sara e Lorenzo.
E così Sara e Tommy si avviarono a casa Martini. Lorenzo, invece, rimase al bar.. Fece un po’ di ordine e poi stette ad aspettare che trascorressero i dieci minuti dettati da Tommy. Prese il cellulare e, aprendolo, trovò le foto appena fatte con Sara e quelle che Lei aveva fatto il giorno prima del compleanno di Tommy, quando involontariamente si erano scambiati i cellulari. Era bella e sorridente!! “Peccato stesse con !!!” pensò Lorenzo. “Ma d’altronde, perfetta com’è, può mai restare sola, ad aspettare uno come me, che non ha il coraggio di ammettere che con Veronica c’è stato un grande amore, una bella storia d’amore che però adesso è finita?” E mentre pensava e ripensava gli arrivò un sms.
“Via libera!!! Ma fai la faccia sorpresa, altrimenti ci rimangono tutti male!!” gli scriveva Sara.    Così mise la giacca, chiuse il bar e si avviò dai Martini. Aprì la porta e, quando tutti si catapultarono a fargli gli auguri, fece la faccia sorpresa, come gli aveva detto Tommy.  Ci fu il momento degli abbracci, della torta, per fino delle foto. Lorenzo ne  fece una con tutti, tranne che con Sara. Nessuno dei due lo notò. Ne avevano fatte così tante prima. Ma Tommy sì. E così… 
- “Sara! Tocca a te!!”
– “Cosa?”
– “La foto con papà!”
– “No.. Ma io…”
– “Dai Sara… D’altronde sei stata la prima persona che Lorenzo ha conosciuto a Roma!” disse Libero.
– “Veramente ha iniziato a tormentarmi già a New York… però, sì è vero!!! Questa avventura a Poggiofiorito l’abbiamo cominciata insieme, quindi…” continuò Lorenzo.
– “Quindi non farti pregare per una foto!!! Ti è sempre piaciuto fare le foto!!!” disse Marco, cercando di essere il più naturale possibile.  
– “Va bene!!!”
Fu Tommy a scattargliela. E, noncurante dello sguardo geloso della madre, disse:
- “Beh siete proprio una bella coppia!! C’è.. se tu non stessi con la mamma e Sara non fosse fidanzata con Stefano, sareste una bella coppia, no?”
– “Sì!!” fecero Jonathan e Palù.
Piombò un momento di silenzio e, mentre Sara e Lorenzo si guardavano, imbarazzati,  Ave disse:               
- “Va beh.. Che ce la mangiamo sta torta, putei???”  
– “Sì!!” dissero i Martini, e così si spostarono tutti in soggiorno, tutti compresi Sara e Lorenzo, che facevano evidentemente sempre più fatica a nascondere quello che veramente serbavano in cuor loro.


In questo episodio, i riferimenti sono ai seguenti episodi:
- 9x05 Lorenzo sulla graticola
- 9x07 Procurato allarme
– 9x08 Il colpo della strega
– 9x14 Ritorno di Fiamma
– 9x17 Il peccato dell’Eden 
– 9x18 I fuggitivi
                                         

   
 
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