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Autore: ShawnSpenstar    25/08/2014    2 recensioni
Tutti noi conoscamo bene la storia dei sei maestri della luce (sette con Kajitsu) che liberarono Gran RoRo dalla tirannia del re del mondo Altrove ma, prima di Dan e soci, c'è stato sicuramente almeno un altro maestro della luce che ha portato quasi a compimento la sua missione. Quella che vi racconterò è l'avventura di questo guerriero, è la storia di una sconfitta certo ma è comunque degna di essere raccontata e io spero di farlo al mio meglio.
Siete pronti per un nuovo, vecchio, viaggio a Gran RoRo?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Julian Fines, Magisa, Nuovo personaggio, Re del mondo Altrove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il guerriero della cittadina verde
 
 
Attraversata la porta di luce Julian si ritrovò nella piazza del paese, esattamente nello stesso punto da cui aveva evocato il varco la prima volta. A qualche passo da lui c'era, disteso a terra, il suo avversario che non dava segni di vita; Julian gli si avvicinò preoccupato, seguito a debita distanza dagli abitanti del villaggio che ancora lo temevano, e cercò di sentirgli il polso pur non essendo certo di dover applicare per un abitante di Gran RoRo una procedura valida per gli umani.
 
"Ehi, non fare scherzi!" esclamò l'inglese "ci sono molte cose che devo chiederti riguardo a questo mondo"
 
"Allora puoi iniziare subito a domandare" disse una voce lieve
 
Il corpo del duellante ebbe uno scossone e l'uomo si rialzò levandosi di dosso la polvere.
 
"Ma quindi tu stai bene?!" gridò il biondo parzialmente alterato "mi hai fatto spaventare, credevo di averti provocato danni gravi"
 
"Purtroppo alla mia età tutti i danni sono gravi" ammise Atroon rimettendosi, con l'aiuto di altri due abitanti, definitivamente in piedi
 
"Sei così vecchio?"
 
"Ho più di diecimila anni"
 
"Cosa?!" esclamò incredulo
 
"Non stupirti troppo" replicò "noi di Gran RoRo abbiamo una vita generalmente più lunga, in più lo scorrere del tempo è un po' diverso…"
 
"Si, mi è già stato spiegato" lo interruppe l'altro
 
"Hai già incontrato qualche abitante del luogo?" domandò sorpreso
 
"No… beh, è complicato da spiegare, forse anche più dei segreti di questo mondo; ti basti sapere che sono arrivato qui con questo" disse l'inglese mostrando la carta extra rara del genere "Divinità vanesia"
 
Molti degli abitanti del villaggio si avvicinarono ai due incuriositi dalla carta e rimasero poi ad osservarla attentamente; molti di loro erano piuttosto sconcertati che una carta con così tanto potere si trovasse in mano ad un umano ma ciò che li stupiva ancora di più era che il duellante della terra non l'avesse mostrata sin da subito, con un simile gesto di forza avrebbe potuto risparmiarsi la fatica del duello; più ci ripensavano più si rendevano conto che non corrispondeva al tipico modus operandi delle truppe del re.
 
"Mi scusi signore" fece un bambino dando voce alle preoccupazioni di tutti "lei è un soldato mandato dal re per imporre il suo volere?"
 
"Non ho la minima idea di cosa tu stia dicendo piccolo" disse Julian accarezzando la testa del suo interlocutore
 
Gli abitanti cominciarono a poco a poco ad avvicinarsi sempre più al piccolo gruppo di persone; improvvisamente Julian si ritrovò circondato da una trentina di persone tutte curiose di conoscere meglio il visitatore che ora non appariva più tanto spaventoso.
 
"Come riuscite a capire la mia lingua?" chiese il campione del mondo
 
"Ci è stato insegnato dagli umani arrivati a Gran RoRo poco dopo l'inizio della dominazione del re" disse sconsolato uno degli abitanti che Julian precedentemente aveva picchiato "è stata una delle poche cose buone avvenute da quel maledetto giorno"
 
"Quale giorno?"
 
"Quello in cui il re ha preso il potere" spiegò ancor più sconfortato "da quel momento la vita per gli abitanti di questo mondo è stata sempre più dura anche se io non sono la persona più indicata per dirti questo dato che ho la fortuna di essere ancora qui"
 
Julian diede un'occhiata intorno a lui; effettivamente aveva notato che le persone intorno a lui erano più o meno sempre le stesse e che, nonostante il villaggio non si potesse definire grande, il numero delle case risultava certamente sproporzionato rispetto a quello che sembrava essere il numero degli abitanti. Ventiquattro case per una trentina scarsa di abitanti erano davvero troppe.
 
"Ma gli abitanti quindi non sono tutti qui?" domandò incuriosito l'inglese
 
"E' abbastanza complicato da spiegare" intervenne un altro abitante incupito "potremmo dire che sono tutti qui quelli che ancora possono dirsi liberi"
 
"Cosa è successo?"
 
"Abbiamo subito almeno sei rastrellamenti" esplicitò l'autoctono
 
"Cosa?!" ribatté inquietato "Sei rastrellamenti?! In un villaggio così piccolo?!"
 
"Hanno deportato gran parte della popolazione del villaggio senza che noi potessimo opporre alcuna resistenza" proseguì rabbioso "purtroppo i soldati sono sempre armati e, dato che al villaggio ci sono solo pochi duellanti, non potevamo nemmeno sfruttare a nostro favore le leggi del re"
 
"Dove vengono portati gli abitanti?"
 
"A lavorare ad un'enorme opera che i soldati chiamano "Scala dell'orizzonte"!" si inserì un terzo abitante "nessuno di noi ha idea di quale sia la sua funzione ma le truppe dicono che ne stanno edificando una in ogni mondo di Gran RoRo"
 
"Già" riprese il secondo interlocutore "si racconta che una sia già stata completata, quella del regno di zaffiro mi pare"
 
"Sono solo voci messe in giro dai soldati per spaventarci" lo interruppe l'ultimo arrivato "evitate di lasciarvi suggestionare, non sappiamo nemmeno se siano realmente pericolose per noi"
 
Vedendo che la tensione stava aumentando Julian decise di farsi strategicamente da parte e si avvicinò ad un gruppo di donne con i loro bambini; era dispiaciuto per la situazione che quegli esseri erano costretti a sopportare ed era risolutamente deciso ad aiutarli ma aveva bisogno di ulteriori informazioni, andare all'attacco senza un piano è, è stato e sarà sempre una pessima idea.
 
"Mi vogliate scusare signore" si inserì "mi è stato detto che molti abitanti del villaggio sono stati deportati"
 
"Si" rispose un'abitante abbastanza giovane "è strano che gliene abbiano parlato, non è esattamente qualcosa di cui amiamo discutere"
 
"Sapreste descrivermi come è fatta questa "Scala dell'orizzonte"?" chiese "per esempio, sapreste dirmi dove si trovano le prigioni?"
 
"Oh, no, cioè si, cioè intendevo…" biascicò terrorizzata "ah… mi scusi; ciò che volevo dirle è che si, conosco la posizione delle prigioni ma non deve sentirsi obbligato ad aiutarci, ci sono troppe guardie nell'edificio, finirebbe solo per perdere la vita inutilmente… co-comunque, g-grazie per la s-sua offerta"
 
"Di nulla" concluse Julian ricordandosi poi immediatamente dopo che gli servivano molte altre informazioni
 
"Aspettate!" esclamò "sapreste dirmi come fa per raggiungere un villaggio vicino ad un lago e circondato alle spalle da una catena montuosa"
 
"Perdonami ma non conosco il luogo di cui parli" replicò l'autoctona "devi sapere che, in tutto il villaggio, solo Atroon e Sanol, i membri più anziani della nostra comunità, hanno viaggiato per Gran RoRo, dovresti provare a chiedere a loro"
 
Il biondo diede un'occhiata in direzione dell'anziano duellante che fino a poco prima era stato suo avversario; si era posizionato in una zona appartata insieme ad altri tre abitanti, uno dei quali probabilmente della stessa età; quasi certamente, data la loro esperienza, avevano previsto le discussioni che sarebbero nate dopo la battaglia e si erano saggiamente fatti da parte.
Rapidamente l'inglese raggiunse il gruppetto intento in un'amichevole discussione che, ovviamente, si interruppe non appena il più giovane dei quattro si accorse della presenza dell'intruso.
 
"Oh, Julian, non ti avevo visto" fece Atroon "ti stai trovando bene qui al villaggio? Spero tu possa scusarci se inizialmente sei stato aggredito"
 
"Non fa niente" replicò l'inglese con un sorriso "alcuni abitanti mi hanno spiegato cosa è successo al vostro villaggio; avrei reagito allo stesso modo"
 
"E' stata comunque una reazione troppo aggressiva" ribatté l'altro "dovremmo provare ad essere un po' meno tesi"
 
"Sei un ottimo duellante e il tuo mazzo è davvero ben costruito" ammise il biondo "se è vero quello che hai detto sulle leggi del re allora la tua presenza dovrebbe bastare a rassicurare i tuoi compaesani"
 
"Grazie mille" disse l'essere "io però pensavo invece di migliorarlo con un altro Altopiano Tempestoso e con un nuovo spirit chiave con effetto Venti Impetuosi"
 
"Ottima idea" confermò Julian "io ti consiglio Biak Garo Re Bestia-Lama o Rafflesio Albero Zanna"
 
"Ti ringrazio di nuovo… ma ora dimmi il vero motivo per cui ti sei avvicinato a noi, dubito fortemente che tu l'abbia fatto solo per darmi qualche consiglio"
 
"Non ti è sfuggito eh?" esclamò imbarazzato "beh, mi è stato detto che tu e il tuo amico Sanol, che immagino sia l'uomo che sta accanto a te, siete gli unici ad avere viaggiato per i mondi"
 
"E' vero, e quindi… ?"
 
"Volevo sapere se, in uno dei vostri viaggi, siete per caso stati in un villaggio vicino ad un lago e circondato da una specie di catena montuosa?"
 
"Uno villaggio tra lago e monti dici?" domandò Atroon facendo poi un cenno al coetaneo "ehi Sanol, ti ricordi qualcosa?"
 
"Non mi sembra" rispose l'altro rivolgendosi poi direttamente a Julian "non ricordi nient'altro di questo luogo?"
 
"No, mi dispiace" fece sconsolato "in realtà si tratta di un luogo di cui ho avuto solo alcune visioni, non l'ho mai visto dal vivo"
 
"E non ricordi proprio nulla di queste visioni?"
 
"No, non mi pare" disse cercando comunque di recuperare qualche immagine dalla sua mente "aspetta…  c'era un tempio se non sbaglio"
 
"Un tempio?" ripeté Atroon
 
"Si… un tempio in cima ad una lunga scalinata di pietra, ricordo anche la porta sigillata"
 
A quelle parole i due anziani abitanti si scambiarono un'occhiata di dubbio, erano sicuri che quella descrizione gli ricordasse qualcosa ma nessuno dei due riusciva a ricordare cosa; per alcuni secondi il silenzio regnò sovrano nel gruppo ma, ad un certo punto, Sanol ebbe la sua illuminazione.
 
"Aspetta!" esclamò all'improvviso "villaggio, lago, monti e tempio… non è la descrizione del villaggio miao-miao, nel regno di rubino?"
 
"Il villaggio miao-miao?" proseguì Atroon "mmm… si, la descrizione me lo ricorda molto"
 
"Dev'essere quello allora" confermò Julian "sapreste dirmi come posso raggiungerlo?"
 
"Perché vuoi andare al villaggio miao-miao?" domandò a bruciapelo Sanol non preoccupandosi di mascherare una certa aggressività
 
"Devo andarci, ho il compito di riportare la carta che mi ha condotto in questo mondo al suo luogo d'origine" spiegò Julian estraendo di nuovo Supremo Drago del Caos "e a quanto pare tale luogo è proprio questo villaggio miao-miao"
 
"Non devi essere così aggressivo amico mio" fece Atroon rivolto al compaesano "Julian non è un soldato del re, non farà nulla di male a quelle ragazze"
 
"Si lo so; perdona la mia prepotenza ma lo sai quanto hanno dovuto subire quelle poverette; ora che non ci sono più uomini al villaggio chi le difenderà? Non ci sono nemmeno delle duellanti tra le superstiti"
 
"Non preoccuparti, troveranno sicuramente qualcuno disposto a difenderle" concluse il duellante rivolgendosi poi nuovamente al suo collega umano "il villaggio che cerchi si trova nel regno di rubino"
 
"Sapresti indicarmi anche la strada per raggiungerlo?"
 
Per i primi secondi l'interlocutore non rispose, si voltò verso i suoi concittadini e discusse con loro; osservando il dispiacere sui volti degli abitanti Julian intuì immediatamente che probabilmente la sua missione era destinata ad incontrare un altro ostacolo e, per quanto lui fosse deciso a superare qualsiasi prova, non faticò ad ammettere che essa non era esattamente cominciata sotto i migliori auspici.
Seppur assorto in questi pensieri, il biondo notò con la coda dell'occhio che la discussione era finita e che il gruppetto si era riavvicinato a lui; le facce non promettevano molto bene ma l'inglese non diede troppo peso a quell'impressione e con un cenno della testa li invitò a parlare.
 
"Abbiamo riflettuto su come rispondere alla tua domanda…" esordì Atroon "… e abbiamo deciso di essere sinceri: è impossibile lasciare uno dei regni di Gran RoRo senza una nave"
 
"E questo è un problema?"
 
"Teoricamente no, si potrebbe facilmente reperirla nella cittadina verde di Selveya, la più grande città del regno di smeraldo, ma putroppo ormai le stazioni sono sotto il controllo del re e quindi le navi sono sotto sequestro permanente"
 
Lo sguardo del campione si rabbuiò; sembrava davvero che il destino stesse cospirando contro lui e la sua missione.
 
"E non ci sarebbe una soluzione alternativa?"
 
"In realtà si" disse una donna interrompendo il più anziano compaesano "una nave libera ci sarebbe: la Stella Blu di Veirhal Olamaris; non è semplice incrociare la sua strada ma, nel caso ci riuscissi, potrebbe rappresentare la tua unica opportunità per raggiungere il mondo di rubino"
 
"Mah, sinceramente non auguro a nessuno di incrociare la sua strada" sbuffò il vecchio duellante
 
"Il tuo rancore nei suoi confronti è assolutamente immotivato" ribatté la donna
 
"Immotivato?! Ha abbandonato il club di Battle Spirits della cittadina verde e ha iniziato un'impossibile lotta solitaria contro il re che, fino ad ora, ha avuto come unico risultato rappresaglie e rastrellamenti ulteriori per il resto della popolazione; sono motivazioni sufficienti per giustificare il mio astio?!" replicò aggressivo l'essere
 
"Almeno lui prova a fare qualcosa"
 
"Il re è troppo forte! In questo momento è inutile "fare qualcosa", è più sicuro cercare di resistere per quanto è possibile"
 
"Questo tuo atteggiamento mi disgusta" concluse laconica "e comunque sai bene che Veirhal è l'unico che può aiutare Julian a lasciare il regno di smeraldo"
 
Seppur molto a malincuore il vecchio duellante fu costretto a confermare ogni parola detta dalla donna; in effetti la Stella Blu era l'unica nave libera rimasta nel loro regno e se il loro nuovo amico doveva raggiungere il regno di rubino quella era senza dubbio la sua unica possibilità.
 
"Va bene" fece rassegnato "cercheremo di portarti da lui; preparati bene Julian, potrebbe volerci molto tempo"
 
"Non ti preoccupare" disse dolcemente la donna "ci penserò io ad ospitarlo tanto… t-tanto n-non penso che mi figlio farà ritorno p-proprio oggi"
 
Le lacrime cominciarono a scendere dagli occhi della creatura; lei immediatamente abbassò lo sguardo, erano stati gli umani a portarle via la sua famiglia ma non era giusto che un innocente si sentisse in colpa per il semplice fatto di essere un simile di quei mostri.
Atroon istintivamente abbracciò la donna e cominciò ad accarezzarla delicatamente sussurrandogli all'orecchio qualche parola consolatoria, più o meno come fa un padre con la figlia. Julian osservò il tutto in silenzio, limitandosi a sfogare la rabbia stringendo i pugni; per quanto incredibile possa sembrare, ogni secondo in più che trascorreva a Gran RoRo sentiva di odiare sempre di più questo malvagio re di cui tutti parlavano.
 
Sciolto l'abbraccio, la donna fece cenno con la testa all'inglese di seguirlo e lo condusse fino alla casa. L'edificio era sorprendentemente grande e somigliante agli edifici del mondo umano: dall'esterno si presentava come una semplice abitazione con almeno due piani, interamente fatta di pietra, ma al suo interno mostrava una spettacolare scalinata interna scavata in un albero il quale fungeva da base per il piano superiore; il biondo duellante era estasiato da tutto ciò, raramente nella sua vita aveva visto una tale capacità di adattarsi a ciò che l'ambiente offriva.
 
"Ti piace?" domandò l'ospitante "l'abbiamo costruita io e mio marito… beh, per la verità più o meno tutte le case del villaggio sono fatte così"
 
"E' fantastica" replicò affascinato
 
"Grazie!" fece con un sorriso un po' sforzato
 
"Qual è la mia camera?"
 
"Al piano superiore, la prima porta a destra"
 
"La ringrazio; vado subito a riposarmi, domani vorrei partire abbastanza presto"
 
"Va bene! Se hai bisogno di qualcosa chiamami!"
 
"Sicuro!" concluse aprendo la porta
 
Con un lieve cigolio la porta si aprì rivelando una stanza di dimensioni piuttosto ridotte con all'interno un letto, un comodino e una piccola scrivania; Julian sorrise istintivamente a quella vista, la stanza gli ricordava la sua camera almeno quanto la sua "albergatrice" gli ricordava sua madre.
Si adagiò sul letto e, dopo aver appoggiato il contenitore del mazzo sul tavolino, chiuse gli occhi aspettando solo che il sonno venisse da se.
 
 
Il risveglio del giorno dopo fu, per Julian particolarmente piacevole.
 
Come secondo progetto, l'inglese si alzò molto presto e si preparò per la ricerca che avrebbe dovuto affrontare; sceso al piano inferiore, con sua somma felicità, trovò ad aspettarlo alcuni dei suoi nuovi amici, tra i quali Atroon e Sanol, e, ancor più piacevole, la padrona di casa con la colazione.
 
"Non doveva signora" disse con un leggero imbarazzo
 
"Dovevo eccome invece" ribatté lei porgendogli una tazza di quella bevanda inglese di cui lui le aveva parlato il giorno prima "non capita tutti i giorni di incontrare un umano perbene come te, quasi mi dispiace che tu te ne debba andare"
 
"Anche a noi dispiace" ammise Sanol "un duellante abile come te sarebbe stato un sicuro toccasana per questo villaggio ma quando si ha un dovere è giusto portarlo a termine"
 
"Grazie della comprensione" replicò il campione del mondo "e comunque non dovete preoccuparvi, se Atroon darà quel leggero upgrade al suo mazzo non ci sarà avversario che potrà resistergli"
 
"Dici davvero?" chiese ironica la padrona di casa "stai parlando di questo vecchietto qua"
 
La casa si riempì di risate come non succedeva da tanto, forse troppo, tempo. Atroon e Sanol si scambiarono un occhiata d'intesa; loro avevano vissuto in prima persona l'invasione del re, gli sembrava impossibile di nuovamente ritrovarsi a scherzare amichevolmente per di più con un umano.
 
"Abbiamo deciso che  sarà Sanol ad accompagnarti" spiegò il quarto membro del gruppo, uno di quelli che Julian il giorno precedente aveva steso "Olamaris è stato un suo allievo al club di Battle Spirits, saprà certamente dove trovarlo"
 
"Ah, quindi anche tu sei un duellante!" esclamò l'inglese
 
"Un tempo forse; le mie ossa, purtroppo, sono ormai eccessivamente fragili per sopportare la scossa del nucleo"
 
"Mi spiace" fece il biondo "quindi tu hai idea di dove possiamo trovare qualcuno di introvabile?"
 
"All'incirca… vedi Julian, il problema con Veirhal è che ormai la sua nave è anche la sua casa e quindi non esiste, nella sua vita, un luogo che è certamente abitato da lui; dorme di solito sulla sua nave o, occasionalmente, nelle abitazioni distrutte di piccoli villaggi"
 
"Ma allora come possiamo trovarlo?"
 
"Non posso condurti in un luogo certo al cento per cento ma conosco due luoghi piuttosto probabili… in particolare uno di questi è decisamente indicato"
 
"Perfetto!" concluse l'inglese alzandosi dal tavolo "allora sei lei è pronto possiamo anche partire subito"
 
"Dammi pure del tu" replicò sorridente il destinatario di quell'invito "io sono pronto, andiamo quando vuoi"
 
Un rapido cenno d'intesa e i due si incamminarono insieme verso la porta che si aprirono permettendo a dei lievi fasci di luce di entrare; fuori i due viandanti trovarono ad aspettarli gran parte della "cittadinanza" che, esattamente come il gruppetto di prima, sembrava essere dispiaciuta per la partenza dell'inglese il quale, dal canto suo, non riusciva a non pensare a quanto, perlomeno in quel momento, gli abitanti di Gran RoRo fossero molto più intelligenti degli uomini; non era certo la prima volta che dei "selvaggi" si dimostravano migliori della cosiddetta civiltà ma la loro generosità e capacità di vedere oltre l'apparenza l'avevano profondamente colpito.
Si vergognò di se stesso ripensando a ciò che stava facendo; lui avrebbe dovuto aiutarli ma evidentemente non era quello il suo destino.
 
Di sfuggita notò un bambino che, dietro di lui, cercava di trovare il coraggio di avvicinarsi; si voltò, lo raggiunse e si abbassò fino ad arrivare ad avere la sua stessa altezza.
 
"Devi dirmi qualcosa piccolo?" domandò il duellante scompigliando la "criniera" impressionantemente lunga
 
"Tu vuoi andare dalla Stella blu, vero?" fece lui
 
"Si"
 
"Allora potresti dare al signore della nave questa?" supplicò il bimbo estraendo da una tasca una carta "il mio fratellone dice che gli può essere utile"
 
Julian prese la carta che il piccolo gli aveva dato tra l'indice e il medio e la portò all'altezza dei suoi occhi.
 
"Falconia lo schermidore?" replicò perplesso "ma è uno spirit blu; voi non usate solo spirit verdi?"
 
"Diciamo che Veirhal è l'eccezione che conferma la regola" disse scherzosamente Sanol
 
L'inglese decise di non fare ulteriori domande, si mise la carta in tasca e si rivolse di nuovo al suo compagno di viaggio.
 
"Dove dobbiamo andare?"
 
"Credo che la via più breve sia la stradina alla tua sinistra" fece l'altro puntando il dito nella suddetta direzione "non preoccuparti, non si tratta di una strada particolarmente difficile"
 
Julian osservò la strada indicata dal suo nuovo amico: si immergeva sin nel profondo della foresta e sembrava essere piuttosto stretta ma, ad un primo sguardo, non sembrava eccessivamente impervia.
Rapidamente fece un ultimo saluto a quella cittadinanza che, nonostante fosse un umano, si era dimostrata con lui tanto accogliente dopodiché invito la sua guida a prendere posto qualche passo avanti a lui e insieme fecero il loro primo passo sulla strada.
 
Sin da subito, Julian si rese conto di essere su una strada generalmente poco battuta: la sottile striscia di terra battuta era ricoperta di foglie ingiallite ma non calpestate e in più, spesso e volentieri, rami e radici degli alberi circostanti allungavano i loro artigli impadronendosi di parte della strada. L'inglese allungò il passo per riuscire a seguire il suo più esperto accompagnatore; stando a quanto l'autoctono diceva, il posto in cui si stavano dirigendo era praticamente sconosciuto perfino agli abitanti della zona, un luogo segreto dove un duellante poteva riposarsi senza temere di essere scoperto dai soldati del re i quali erano noti ridurre in schiavitù, in rigorosa gerarchia di importanza, i duellanti, gli uomini, le donne, i vecchi e i bambini… la gente di Gran RoRo era sempre molto espressiva quando doveva definire le malefatte degli umani.
Per quanto potesse sembrare incredibile, non è che le parole si facessero molto più gentili quando si parlava direttamente del suddetto duellante;  erano in molti a dire infatti che il comandante della nave era in realtà piuttosto disinteressato riguardo alle sorti del popolo del mondo Altrove, che in realtà a guidarlo era semplicemente il suo istinto di duellante e che a causa sua i rastrellamenti erano divenuti sempre più pesanti.
Andando avanti per molti minuti e metri sulla via che doveva condurli al punto d'incontro, Julian non poteva fare a meno di continuare a riflettere su colui che avrebbe dovuto aiutarlo; non poteva dire di essere tranquillo, gli abitanti del paese l'avevano aiutato e lui li "tradiva" così, ma era anche vero che non aveva abbastanza informazioni per giudicare e se davvero quella era la sua unica via d'uscita doveva accontentarsi.
 
"Ehi Julian!" chiamò la guida "c'è qualche problema?"
 
"Eh?" fece l'altro risvegliandosi e rendendosi conto di essere rimasto parecchio indietro "no, niente! Scusami, ti raggiungo subito"
 
Speditamente l'inglese raggiunse il vecchio e diede un occhiata alla strada che avrebbero dovuto percorrere; dopo quella breve collinetta la strada si allargava improvvisamente e, più avanti ancora, si ricongiungeva con una strada laterale per formare un largo viale che si immergeva in una zona della foresta caratterizzata da una vegetazione incredibilmente folta.
Andando di buona lena, i due raggiunsero in punto di intersezione e si avviarono verso il bosco profondo. Istintivamente Julian si voltò per guardare quella che probabilmente era la strada "difficile" che conduceva al loro traguardo.
 
"Quella strada in realtà è più semplice di questa" fece Sanol intuendo, senza nemmeno guardare, il comportamento e i pensieri dell'amico "ma se avessimo preso quella saremmo dovuti passare nella zona della Scala dell'orizzonte per di più senza vegetazione dato che quei bastardi hanno disboscato tutto"
 
"Capisco"
 
I due si inoltrarono oltre una vera e propria parete di liane pendenti e percorsero una strada oscurata dai rami degli alberi particolarmente fitti; avanzarono in silenzio, camminando con cautela a causa del buio e assecondando la via che si faceva poco a poco più ripida.
 
"Il posto in cui dovremmo arrivare è un lago in un'area facente parte di un vastissimo altopiano; è una regione che occupa gran parte del regno di smeraldo e che è nota sia per la sua vegetazione sia per la totale assenza di aree abitate" spiegò l'autoctono
 
"Non ci abita davvero nessuno?" domandò curioso l'altro
 
"No, tutti gli abitati sono concentrati nella piana vicino alla Scala, come il nostro e la cittadina di Selveya o nel minuscolo regno semindipendente di Kakao, nell'estremo est" rispose "ma è proprio l'assenza di persone che lo rende un nascondiglio perfetto per gente che, come Veirhal, è in fuga"
 
"Quanto manca a questo lago?"
 
"Alcuni minuti se non ricordo male" concluse allungando il passo
 
I due viandanti proseguirono la loro salita per raggiungere il lago dell'altopiano; intorno a loro una foresta spettacolare rivelava tutta la sua vita nascosta con sciami di insetti presero il volo sopra di loro affiancandoli nel loro viaggio come durante una parata.
Avanzarono ancora per circa mezz'ora prima di giungere ad una ampia zona pianeggiante. Davanti ai loro occhi una strada naturale delimitata dagli alberi secolari indicava loro quale era la via da seguire, in più il vento, che aveva iniziato a soffiare da poco, portava a loro un intenso odore di umidità.
 
"Il lago è vicino!" esclamò felice il vecchio "siamo praticamente arrivati!"
 
"Aspetta un attimo" lo fermò Julian "non è l'unico odore che si sente però"
 
Si fermarono qualche secondo per cercare di captare questo odore; data la distanza ormai relativa che li divideva dal loro punto d'arrivo, non fu necessario aspettare molto anche perché, purtroppo, l'odore era di quelli che non si possono dimenticare.
 
"SANGUE?!" gridò l'inglese
 
Istintivamente i due iniziarono a correre incuranti della strada sconnessa sotto i loro piedi e dei rami sporgenti; percorsero i metri che li dividevano dal lago in un tempo irrisorio seguendo l'odore, sempre più intenso, di sangue.
Oltrepassata l'ennesima porta naturale, si trovarono finalmente lungo le sponde del lago. Viste le dimensioni notevoli,  Julian e Sanol annusarono ancora una volta l'aria per riuscire ad arrivare alla fonte prima possibile ma non ci fu bisogno di impegnarsi più di tanto.
 
"Ehi, Sanol!" esclamò l'inglese "c'è qualcuno là… si direbbero essere in due"
 
"In due?" fece preoccupato l'altro scattando
 
Il campione rimase fermo alcuni secondi per riprendere fiato, dopodiché corse a sua volta nella direzioni in cui era andato il suo compagno di viaggio.
Raggiuntolo lo trovò in fermo in piedi davanti ai due misteriosi visitatori del lago; costoro erano un uomo vestito con una specie di uniforme nera ferito in più punti e una creatura, di età pari o poco maggiore rispetto a quella del duellante inglese, molto simile agli amici del villaggio, pelle verdastra, foltissimi barba e capelli e rivestito da una specie di armatura.
 
"Julian…" fece Sanol senza staccare lo sguardo dalla scena "… ti presento Veirhal Olamaris"
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
 
Siamo arrivati al terzo capitolo di questa storia che si preannuncia molto lunga; innanzitutto vi chiedo scusa sia per il notevole ritardo sia per il capitolo non proprio eccezionale, purtroppo non son riuscito a fare di meglio, mi dispiace davvero per il ripieno di dialoghi. Ringrazio poi Meteor9, Lacus Clyne e HikariMoon, che sono sicuro che ha letto, per aver letto, recensito o inserito la storia tra le seguite.
 
Il capitolo non è particolarmente movimentato, lo ammetto, ma, visto che voi lettori dovreste, nella mia idea, considerare i capitoli un po' come gli episodi di un anime, non mi andava di fare ogni capitolo un duello come nell'anime e il risultato è questo episodio con poca azione ma altrettanto importante poiché comincia a formarsi quello che sarà il principale gruppo di protagonisti… eesatto, come in ogni serie di Battle Spirits che si rispetti, non avremo un solo protagonista assoluto ma un gruppo di personaggi principali con Julian e, più avanti, Magisa in testa; il primo di questi è appunto Veirhal che ho scelto di far apparire prima di Magisa per non replicare in tutto  e per tutto l'inizio di "Dan, il guerriero rosso" (tra l'altro, tra gli altri del gruppo ci sarà anche una sorpresa molto speciale)
 
Questo capitolo, come il precedente, contiene alcuni, mi pare 2, riferimenti alla seconda serie dell'anime; sono curioso di vedere se riuscite a trovarli, attenzione vi avverto che dovete aver guardato con attenzione anche gli episodi più inutili per capirli.
 
Beh, vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo, sperando di non arrivare di nuovo così in ritardo come in questo caso.
 
Alla prossima dal vostro ShawnSpenstar anche detto Athos.
 
P.S: Vi do il mazzo, anche se non è apparso adesso non vuol dire che non apparirà in futuro, di Veirhal. Si tratta di un mazzo blu basato soprattutto sull'effetto Sgretola; vi avverto subito che, come nella serie, il mazzo di alcuni personaggi si evolverà (per capirci sarà come quando Dan passa da Siegwurm a Meteorwurm a Siegwurm Nova) e quello di Veirhal sarà uno di questi.
 
DECK PRINCIPALE: 44 carte
 
Randolph Re Gigante x 1, Titus Eroe Gigantesco x 2, Douglas il Gladiatore x 2, Automa di Pietra x 3, Humphrey Muscoloso Sbruffone x 2, Rhino Ceros Bestia da Battaglia x 1, Muro Vivente x 3, Pedone Gustav x 3, Bulltop Bestia da Battaglia x 3, Crollo Della Strategia x 3, Duello ad Armi Pari x 3, Fabbrica di Automi x 3, Rissa Internazionale x 2, Martello Magico x 3, Pesca Tre Carte x 3, Eleva Livello x 2, Impatto delle Armi x 2, Blitz x 3
 
SIDE DECK: 23 carte
 
Falconia, lo Schermidore x 1*, Coyo Prode dell'Ascia x 2, Shoujouji, il Tattico x 2, Humphrey Muscoloso Sbruffone x 1, Rhino Ceros Bestia da Battaglia x 1, Norman Soldato d'Assalto x 3, Babyrousa Bestia da Battaglia x 3, Attacco Nexus x 2, Recupera Nexus x 2, Furia di Wirian x 1, Bastione di Zaffiro x 2, Campo di Battaglia Incatenato x 2
 
* ovviamente si tratta di quello portatogli da Julian.
  
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