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Autore: GF2    26/08/2014    0 recensioni
Questa non è la classica storia della bella e la bestia, l'ho voluta riscrivere hai tempi moderni, per vedere che effetto avrebbe potuto fare.
Spero buono, godetevi la storia
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi volto di scatto e vedo una figura grande quanto un armadio posizionata difronte alla porta della libreria. Non riesco a vedere bene finché non viene minaccioso verso di me e la luce del camino lo illumina. Rimango pietrifico quando si appoggia ai braccioli della poltrona impedendo il passaggio e avvicina il suo muso alla mia faccia. Non riesco a dire o a fare nulla l'unica cosa a cui penso è Bell. 
Questo non è un uno ma una bestia ripugnante, i sui occhi enormi e freddi come il ghiaccio puntati su di me mi immobilizzano li dove sono, il muso da cui spuntano canini aguzzi e grondanti di sangue assomiglia all'incrocio tra quello di un lupo e quello di un cinghiale, le sue "mani" sono zampe da cui escono lunghi artigli affilati che penetrano nei braccioli della poltrona e le sue gambe sono simili a quelle di un canguro. Il tutto è ricoperto da un folto pelo nero e marrone. 
-chi sei tu? E cosa ci fai in casa mia?- la sue voce è possente e terrificante, sembra venire direttamente dall'inferno.
-mi-mi-miscusi, credevo fosse un castello abbandonato- non só cosa fare non só cosa dire, ho solo paura.

Pov's Bell
Non só che fare, devo pensare velocemente si è fatto bui e qualsiasi cosa sia successa a mio padre non posso stare qui con le mani in mano, lo devo andare a cercare. Ma da dove inizio? Mi guardo intorno nell'ufficio di mio padre per vedere se trovo qualcosa che mi indichi la sua posizione, quando sopra il computer spicca un biglietto. 
"Ciao piccola Bell, sono andato a cercare un pó di pace nel bosco vicino al laghetto amato tanto da tua madre ai margini di Londra, torneró verso l'ora di cena baci babbo"
Bè questo è meglio di un indizio è direttamente la risposta. 
Meglio partire subito, non c'è tempo da perdere, vado in camera mia e prendo uno dei giacchetti più pesanti dato che stà iniziando a nevicare. 
Preso tutto il necessario corro in strada e fermo un taxi dato che babbo a preso la macchina, gli dó le indicazioni e in meno di un'ora siamo lì. Vedo la macchina di mio padre e ordino all'autista di fermarsi, scendo di corsa e mi inizio a guardare in torno per vedere se trovo qualcosa che indichi la presenza di mi padre, ma nulla a parte l'auto. Ma dove cavolo di sarà cacciato perché mi deve far preoccupare così? 
A un certo punto un movimento all'interno della foresta attira la mia attenzione, mi avvicino e vedo un piccolo capriolo, che strano, non credevo ce ne fossero ancora in queste foreste.
Lo inizio a seguire incantata quando all'improvviso di fianco a una specie di dirupo vedo qualcosa riflettere la luce della luna, mi avvicino per capire meglio cosa sia e rimango senza fiato. Ma quelli sono gli occhiali di mio padre, oh dio non dirmi che è cascato da quì, mi affaccio piano piano pregando di non vedere nessuno e infatti, non c'è anima viva. Ma quando alzo lo sguardo tutto il paesaggio cambia, c'è un castello in fondo al "dirupo" in mezzo ad un enorme giardino, magari papà è la dentro.
Così mi faccio forza ed inizio a scendere giù, con molta calma finalmente tocco terra e mi avvio verso il castello. Quando arrivo al portone la sua immensità mi sovrasta, con difficoltà lo spingo quel tanto che basta per far passare la mia testa.
Dentro è tutto buio -papà- urlo -sei qui dentro?- la mia voce rimbomba in tutti gli angoli ma nessuna risposta. Decido ti entrare del tutto e appena metto piede dentro un enorme lampadario si accende sopra di me, faccio un salto indietro e mi scappa un urlo che strozzo subito, ma cosa succede qui? Faccio un pó di passi in avanti quando dietro di me sento degli scalpiccii, mi giro di scatto ma non vedo nessuno solo la porta che si stà chiudendo, le corro in contro ma non faccio in tempo che sbatte, mi attacco alla maniglia cercando di riaprirla, cazzi sono chiusa dentro e adesso? 
Mi guardo un pó in torno e vedo che della luce stà filtrando da una porta socchiusa al fianco dell'enorme scalinata che porta al piano di sopra.
La apro e sento dei singhiozzi -papà, sei tu?-
- Bell? Sei tu?- 
Appena sento quella voce inizio a correre giù per la scale che si trovano subito dietro la porta. Quando arrivo in fondo vedo tante cella all'interno di quella al centro una candela illumina la saga di mio padre seduto in un angolo, mi avvicino alla sbarre e lo inizio a chiamare -Babbo si sono io- a queste mie parole lo vedo uscire dalla gioca luce della candela e avvicinarsi alle sbarre.
-Bell è troppo rischioso non puoi stare qui devi andare subito via- dice bisbigliando, lo imito e mi avvicino il massimo che le sbarre mi permettono -no perchè? Cosa ci fai qui?- 
Mi prende le mani e a denti stretti dice -non c'è tempo per le spiegazioni, in questo luogo vive una...- non finisce la frase che sento qualcuno arrivarmi alle spalle
- e tu chi sei?- una grande voce possente e profonda che proviene dalle scale mi fà sobbalzare, mi volto e pianto un urlo che strozzo mettendomi una mano sulla bocca. Guardo la bestia, perché non si puó chiamare in altro modo, ai piedi delle scale e con tutto il coraggio che trovo parlo -perché hai chiuso mio padre lì dentro?- dico indicando la cella.
-perché è un lurido ficcanaso e quello che si merita non finisce qui- 
Quella sua voce mi fá venire i brividi su tutta la schiena -Non-non-non vorrai mangiarlo?-
- magari, almeno per un giorno non dovrei andare a caccia-
A quelle parole sento i miei occhi riempirsi di lacrime, mi butto ai piedi della bestia -ti prego nó, prendi me al posto suo per favore- 
Lo vedo riflettere un pó sulla mia risposta e poi annuire - và bene ci stó ti mi potresti essere anche più utile di lui- 
Mi prende per un braccio e mi trascina fino alla cella, la apre e mi scaraventa dentro, prende poi mio padre e la richiude.
- ora torno subito te non ti agitare- 
Trattengo le lacrime fino a che non sento la porta chiudersi e poi crollo in un pianto silenzioso che mi porta ad addormentarmi.
ANGOLO AUTRICE:
Scusate se questo capitolo è un pó più corto degli altri e scusatemi ancora se ci sono degli errori. 
Comunque vi informo che ho deciso di pubblicare due capitoli al giorno se mi riesce, uno la mattina e uno la sera. 
Grazie a chiunque legge, mette mi piace e commenta.
 

  
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