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Autore: Skull D Rix    26/08/2014    1 recensioni
Salve! Sono Jack, un normale ragazzo che viveva nella cittadina di Whitechapel assieme a suo fratello, fino a quando siamo stati accusati di aver ucciso 69 persone! Mio fratello è morto, ma adesso viaggio assieme ad un gruppo di strani ragazzi, capeggiato da Yoru. Inizialmente ero assetato di sangue, ma gli insegnamenti dell'ordine dei Killer mi hanno aiutato a guarire. O quasi...
Dal cap. 5: -Io posso ingannare la mente, ma anche la realtà: creare cose che non esistono, distruggere città in un batter d’occhio. E’ come se fossi sempre in un sogno.- Yoru
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Ripensava a quel momento. E non avrebbe mai creduto che, dopo circa sei mesi, si sarebbe ritrovato lì. Era appoggiato al muro di una prigione, che aveva solo una piccola finestra, con le mani incatenate.
Dell’ elegante completo nero che indossava sempre erano rimasti solo i pantaloni e la camicia bianca. I capelli erano molto disordinati e lui sembrava affaticato, ma non aveva perso l’espressione seria e assonnata che emanavano i suoi occhi bui e profondi come un pozzo.
All’improvviso la porta si spalancò per rivelare un uomo alto e muscoloso, dai lunghi capelli neri, molto disordinati, e lo sguardo nero e cupo. Lo osservava sorridendo compiaciuto e si accarezzava la poca barba che aveva.
<< Finalmente ti ho trovato. Se te lo stai chiedendo, non ho la più pallida idea di quello che farò con te. Potrei anche ucciderti… ma non sarebbe divertente! >>.
Yoru era calmo e fissava il muro, disinteressato.
L’uomo continuò: << Ho dovuto mandare metà dei miei uomini per catturarti, ma sono riusciti ad immobilizzarti con uno speciale gas che blocca i poteri ed indebolisce chi lo respira. >>.
Il ragazzo ripensò allo scontro col suo maestro, Ryu. Possibile che quel gas… pensò: << Ne avevo sentito parlare. Blocca chiunque sia in possesso dei poteri e lo paralizza. Dannato Ryu, potevi avvertirmi. >>.
Riprese: << A quanto pare non ricordi nulla… per sapere chi sono e cosa ci fai qui, devo raccontarti una storia di molto tempo fa, ma siediti comodo, perché sarà una storia piuttosto lunga… fratello. >> disse quelle parole sorridendo, e Yoru alzò finalmente lo sguardo verso di lui, interessato.
Frida era preoccupata. Durante un torneo di caccia organizzato dalla polizia nella vicina foresta, Yoru era sparito, lasciando solo la sua giacca, la cravatta e i segni di uno scontro in mezzo alla foresta. Era passato solo un giorno, ma aveva già fatto spargere manifesti e i poliziotti erano indaffarati nelle ricerche.
Era un valido alleato per la polizia: in pochi mesi aveva già risolto numerosi casi e catturato ricercati. Frida cercava di nasconderlo, ma sua figlia Duty aveva capito che era davvero angosciata per quel ragazzo.
In poco tempo le ricerche avevano portato ad una piana desolata, dove si innalzava un enorme castello in stile medievale.
Moltissimi poliziotti si erano radunati su una collina che era divisa dal castello dall’immensa pianura. Frida pensava tra sé: << I Mutanti… questa non ci voleva. Ma non ha alcun senso! >> e mostrò la sua faccia infuriata, che fece allontanare tutti i suoi subordinati eccetto Duty, incantata da quell’enorme castello.
Si girò verso i sottoposti e, come suo solito, urlò: << Signori! Avete sempre riposto la vostra fiducia in me, e ora io la ripongo in voi! Oggi sarete gli artefici di una delle più grandi imprese della storia, e dimostrerete il vostro coraggio combattendo! Oggi è il giorno in cui i Mutanti verranno distrutti! Chi è con me, faccia un passo avanti! >>.
Le persone attorno a lei erano stupite, ma soprattutto spaventate. Tutti avevano capito a cosa avrebbe portato tutto questo. Una piccola battaglia che si sarebbe conclusa con la disfatta totale della polizia. Nessuno osava avanzare, alcuni stavano tornando in centrale.
Solo una persona fece quel passo: la piccola Duty. Frida tornò a guardare il grande castello davanti a lei. Poi disse:
<< Vi pentirete di questo gesto. Questo è il giorno in cui avete lasciato il vostro Primo Dirigente e sua figlia, il Commissario Capo, da sole nella lotta contro il male. Imprimete questo momento nel cuore, perché sarà una macchia nella vostra anima. E ora andate, ci intralcereste. >>.
Alcuni si misero a piangere, altri chiesero il perdono, ma nessuno di loro cambiò idea, e tornarono a Blacktown con un peso sulla coscienza.
La madre abbracciò la figlia. Quando stavano per muovere il primo passo verso la loro morte certa, un enorme folla di persone arrivò sulla collina. Erano tutti coperti da un vestito nero, una maschera e un cappuccio.
 Quello che li guidava si tolse la maschera bianca che rappresentava una faccia dal ghigno spaventoso, e si rivolse alla donna: << Siamo i Killer. Ho sentito che lei è un’ottima stratega, e può guidarci verso la vittoria. Siamo al suo servizio. >>.
Frida non credeva ai suoi occhi. Quell’uomo così gentile era lo stesso che si era liberato dalle prigioni quasi sei mesi prima: l’assassino di Whitechapel, Jack Trip!
<< Come osi? Siete assassini, dovreste essere tutti dietro le sbarre! Soprattutto tu, demone verde! Perché dovrei lasciarvi liberi di uccidere altra gente e rimanere impuniti? >>.
Il ragazzo, ghignando, rispose: << Perché è quello che desideri. >>.
Frida tornò a rivolgersi verso il palazzo, con una faccia seria. Poi, estratta la spada dal fodero e alzatala verso la base nemica, urlò: << Killer, all’attacco! >>.
Il gruppo partì, lasciando Frida e sua figlia sulla collina. Jack aveva consegnato alle due un auricolare con microfono, per mettersi in contatto con ognuno dei Killer e ordinargli cosa fare.
Mentre la donna prendeva fuori da una tasca il suo cannocchiale d’oro, Duty sistemava il suo fucile da cecchino personale, pronta a sparare. Dal palazzo uscirono tantissime guardie, quasi quanti erano i loro avversari.
Jack era cambiato molto. Ora portava degli occhiali rettangolari neri, la cappa nera aperta davanti che mostrava la maglia e i pantaloni verdi, e una grande cicatrice sul lato sinistro del viso, dalla bocca all’orecchio.  Ma era cambiato anche nel profondo: non era più desideroso di sangue, ma era calmo, serio ed intelligente. A parte quando doveva combattere.
Si passò la lingua tra le labbra e sorrise come solo lui sapeva fare, la cicatrice lo rendeva ancora più spaventoso, e sussurrò: << Comincia la festa! >>.
Intanto Yoru stava per scoprire qualcosa sul passato che aveva dimenticato. Ma anche sul suo futuro.
Lui e l’uomo davanti si fissavano intensamente. Poi lui rise a squarciagola e disse: << Sono Yami. E quella che sto per raccontarti è la nostra storia, che inizia circa cinquanta anni fa. >>.
  
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