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Autore: Mad_Dragon    28/08/2014    2 recensioni
La storia di un Cavaliere di Berk e del suo drago tra battaglie, giuramenti, amori e la vera conoscenza di sé e dei suoi compagni di squadra, fino alla scoperta di un terribile segreto e ciò che ne conseguirà.
Aggiornamenti irregolari, spiegazioni all'interno del capitolo XXV
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dagur 'Lo Squilibrato', Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'A dragon and a Trainer's path'
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Capitolo XV
- La verità parte due-

Karl, Merric, Arcadia, Melanie, Matt e Caleb raggiunsero i loro draghi e, in pochi minuti, furono pronti per la partenza. La vecchia Gothi si avvicinò al gruppo e annunciò che sarebbe partita con loro. "Non credo che sia una buona idea..." obiettò Karl.
"Karl, in questo momento non abbiamo tempo da perdere. Floki non vi parlerà mai, a meno che io non interceda per voi" rispose l'anziana.
"Ma non sareste più utile qui sull'isola?" chiese Matt.
"Stoick può cavarsela benissimo da solo. Ora sbrighiamoci!"
Detto questo, l'anziana signora si avvicinò al drago di Melanie e, senza alcuna fatica, montò in sella. "Pronti?" chiese Karl. Gli altri annuirono e Karl ordinò la partenza.
I draghi spiccarono il volo uno alla volta e si disposero in formazione a V (1), in modo tale da risparmiare energia per il viaggio.
***
Il viaggio per Uppsala durò tre giorni. Il gruppo dovette fermarsi più volte per far riposare i draghi e per dare a Gothi il tempo di abituarsi al volo e alla scomodità del viaggio.
"Gothi, si sente bene?" chiese Arcadia.
"Sì sì, non preoccupatevi per me. L'importante è arrivare a destinazione" rispose l'anziana del villaggio.
"Dobbiamo fermarci" disse Karl.
"Posso continuare..." azzardò Gothi.
"Lei sì, ma i draghi no. Hanno bisogno di riposarsi almeno un'ora"
"Karl ha ragione, dobbiamo fermarci" disse Merric appoggiando la decisione dell'amico.
"Come volete..."
Il gruppo atterrò su un piccolo isolotto ed iniziò i preparativi per la notte. Gohi, stanca del viaggio, si sedette poco lontano dai ragazzi ed iniziò a recitare una litania. Melanie si avvicinò perplessa alla donna ma venne fermata da Matt, il quale le intimò con uno sguardo di non disturbare la loro ospite. Karl si avvicinò ad Arcadia e le parlò sottovoce:" Senti Arcadia, vorrei parlarti"
"Cosa vuoi?"
"Vorrei riappacificarmi con te... Ti chiedo scusa"
Arcadia guardò dritto negli occhi il ragazzo, poi lo invitò a continuare.
"So che non avrei dovuto infiltrarmi così nella tua vita, ma volevo solo assicurarmi che tu stessi bene"
"Anch'io ho sbagliato, non avrei dovuto dirti quelle cose..."
"Se vuoi parlarne..."
"No! No... almeno  non adesso. Mi servirà del tempo pria di fidarmi ancora completamente di te"
"Va bene, mi tiro indietro. Ricordati, però, che sono qui se vuoi parlare."
"Grazie"
Karl era rimasto piuttosto deluso da quell'incontro, ma sapeva che non poteva aspettarsi troppo. La ferita era ancora troppo fresca. Il ragazzo si allontanò e iniziò a parlare con Matt riguardo ai turni di guardia e alla preparazione del campo per la notte.
Quella stessa notte, Karl non riusciva a dormire e abbandonò il suo giaciglio. Iniziò a camminare pensando che la notte e le stelle lo aiutassero ad acquietare i suoi pensieri. Arrivò vicino ad una delle sponde dell'isolotto ed iniziò a scrutare le acque. Mentre guardava i pesci notturni aggirarsi tra le acque, Karl iniziò a riflettere su tutto quello che era successo negli ultimi sei mesi. "Non ce la faccio più!" bisbigliò il ragazzo. "C'è qualcosa che non va Karl?" chiese Melanie, la quale si era avvicinata al ragazzo.
"Oh Melanie, non ti avevo vista!" disse Karl a mo' di scusa.
"Non ti preoccupare... Ho sentito le tue lamentele. C'è qualcosa che non va?"
"No, no... Tutto a posto. Piuttosto, prima ti ho visto mentre parlavi con Matt"
"Non cercare di sviare il discorso. Tu hai qualcosa che non va, si vede lontano un miglio"
 "Si capisce così tanto?"
"Sì, non sei bravo a dissimulare i tuoi sentimenti. Allora, raccontami tutto"
"Mi sto preoccupando un po' troppo: insomma, tra Matt che viene a vivere da me, Arcadia che nasconde qualcosa, lo sterminio delle colonie e tutte le altre beghe delle missioni non ho più tempo per dedicarmi ad altro"
"Forse dovresti preoccuparti di meno"
"Ma come faccio? Sono il vostro leader, più o meno, e non voglio che vi succeda qualcosa di brutto a causa di una mia disattenzione..."
"Senti, forse io non sono la persona più adeguata per parlare di queste cose, ma mi sento comunque di darti un consiglio: affronta un problema alla volta"
"Ma sono tutte cose molto importanti!"
"Ma non tutte ti riguardano. Lascia le missioni e la storia delle colonie a Hiccup e gli altri. Preoccupati di Matt e Arcadia"
"Hai ragione, farò come mi hai detto. Qualcosa mi dice che avrei dovuto parlarti molto tempo addietro"
 "Dai, non dire così!"
"Piuttosto, tornando alla domanda che ti ho fatto prima..."
"Mi sembrava abbattuto, così ho deciso di andargli a parlare. Tutto qui"
"Va beh, non indagherò"
"E fai bene!"
La ragazza ritornò alla sua postazione di guardia intimando nel frattempo a Karl di tornare a dormire. Il moro si stese di fianco al suo drago il quale lo guardò preoccupato. "Non è successo niente, torna a dormire" disse Karl rivolto al drago. Rubyn, rincuorato in parte dall'affermazione del suo addestratore, si acciambellò intorno al ragazzo e lo coprì con una delle  sue ali.
***
Due giorni dopo, il gruppo raggiunse finalmente Uppsala. Atterrarono in una piccola radura poco distante dal centro abitato; Karl mandò Caleb a chiedere dove si trovasse il tempio dove, a detta di Gothi, si trovava Floki. Mentre aspettavano il ritorno del ragazzo, i ragazzi si rilassarono. Karl decise di parlare con l'anziana del villaggio e le chiese come facesse a conoscere questo misterioso sacerdote. "Siamo amici da moltissimo tempo. Vedi, io non ho sempre vissuto a Berk" disse la donna.
"Come? Ma lei ha sempre abitato sulla nostra isola. È la più anziana di tutti!"
"Questo non significa che io non abbia mai viaggiato.  Ho passato in queste terre la mia infanzia e la mia giovinezza..."
"E così che ha conosciuto questo sacerdote?"
"Sì, eravamo molti amici... Ma questo non è il momento di rivangare il passato, guarda laggiù: il tuo amico sta tornando"
Karl si voltò nella direzione e vide Caleb che correva verso il gruppo. Merric, il quale sapeva che Caleb non era adatto agli sforzi ripetuti, andò incontro all'amico e lo aiutò a raggiungere gli altri.
"Grazie Merric" disse Caleb mentre si asciugava la fronte.
"Non ti preoccupare, lo faccio con piacere. Piuttosto, secondo me dovresti aumentare gli allenamenti" disse Merric.
"Fammici pensare dopo, ora vorrei solo il mio letto"
"Mhmm" tossicchiò l'anziana Gothi, richiamando l'attenzione dei due ragazzi.
"Scusate...  Ho trovato un signore che mi ha indicato la via. Dobbiamo prendere un sentiero che si trova lungo la via maestra. L'ho notato prima mentre tornavo qui" spiegò Caleb.
"Bravo Caleb, ottimo lavoro!" disse Karl e poi incitò il gruppo a raggiungere in fretta il tempio. Poi si voltò verso Rubyn e gli disse di seguirli dall'alto con gli altri draghi.
***
Il Grande Tempio degli Dèi di Uppsala si ergeva al centro di una grande radura. Era circondato da molti alberi, alcuni molto antichi, altri molto più giovani. Ad ogni ramo erano appese delle corde con attaccate alla fine una striscia di pergamena. Karl e i suoi amici rimasero pietrificati dalla bellezza di quel luogo. Nessuno di loro aveva visto un tempio di tale dimensioni, abituati com'erano al piccolo tempio situato al limitare della foresta dell'isola. Avvicinandosi alle strisce di pergamena, i ragazzi notarono delle parole scritte su quei fogli. Assomigliavano molto alle leggende che il padre di Karl raccontava al ragazzo quando egli non riusciva ad addormentarsi.
"Benvenuti visitatori" disse una ragazza molto alta, dai capelli color dell'oro e dalla pelle candida come la neve. Gothi rimase stupita dalla ragazza e le chiese:" Seraphine, sei tu?"
La ragazza si voltò verso l'anziana donna e le rispose:" Quello è il nome di mia madre, la conoscete?"
"Eravamo amiche, tanti anni fa... È ancora qui?"
"No, ci ha lasciati molti anni fa..."
"Oh, mi dispiace. Come ti chiami?"
"Io sono Willow. Voi dovreste essere Gothi, mia madre mi parlava spesso di lei"
"Scusate, signore, ma noi dobbiamo cercare quel sacerdote" disse Arcadia con fare titubante.
La ragazza chiese chi stessero cercando e, una volta ottenuta la risposta, invitò il gruppo ad entrare. La sala in cui entrarono i sette era enorme. le pareti erano adornate con affreschi e arazzi multicolore. Sul soffitto era stato dipinto un concilio degli dei e vi erano raffigurati tutti gli dei più importanti da Odino a Freya, da Loki a Thor. Karl rimase spiazzato da tutte quelle decorazioni, ma la sua attenzione venne catturata da delle colonne che sostenevano degli archi. Sotto a questi archi c'erano delle porte, ognuna recante un simbolo diverso.
"Quelle sono le entrate dei templi riservati agli dèi raffigurati sul soffitto. Meno Loki, il cui culto qui è proibito" spiegò Willow, e poi aggiunse:"Ora vi lascio. Devo recarmi nella mia stanza per completare le mie preghiere, tra mezz'ora potrò esservi di nuovo utile"
Detto questo, la ragazza si allontanò dal gruppo e si diresse verso una piccola porta sul lato ovest della stanza. Anche Gothi s'incammino con passo deciso verso un'altra porta, situata vicino all'entrata della biblioteca.
"Dove sta andando?" le chiese Merric.
"Vado a cercare la persona per cui siamo venuti. Nel frattempo, voi iniziate le ricerche dalla biblioteca, che si trova dietro quella porta" rispose la vecchia.
Dopo pochi secondi sparì al di là della porta e nessuno sapeva dove fosse diretta.
***
Gothi era riuscita a trovare la strada verso l'antica biblioteca quasi subito. Niente in quel luogo era cambiato da quando lo aveva lasciato diversi anni prima. Dopo qualche minuto di cammino, l'anziana del villaggio intravide una porta alla fine corridoio che stava percorrendo. La aprì ed entrò nella stanza. Al centro della sala di forma circolare c'era un uomo molto alto. I capelli bianchi gli ricadevano mollemente sulle spalle. Aveva una barba bianchissima e ben curata. La pelle era ricoperta di tatuaggi blu e azzurri che emanavano una tenue luce violastra. Appena Gothi chiuse la porta, l'uomo aprì gli occhi e rivelò delle pupille bianche prive di iride. A prima vista sembrava che fosse cieco, ma in realtà egli  vedeva bene nonostante l'età. Infatti, appena vide l'Anziana del villaggio, il suo viso s'illuminò di gioia e un sorrise si dipinse sul suo volto.
"Floki, quanto tempo!" lo salutò Gothi mentre si avvicinava per abbracciarlo.
"Oh Gothi, sei venuta a trovarmi finalmente!" esclamò l'anziano sacerdote mentre contraccambiava l'abbraccio.
"Sei cambiato in questi anni... Sei riuscito finalmente a diventare il capo di questa baracca"
"Suvvia, non parlare così di questo antico luogo di erudiscenza. Piuttosto, raccontami di ciò che hai visto in queste decadi al dì fuori di questo tempio!" la incitò Floki.
"Ho visto molte cose, alcune belle, altre brutte. Alla fine, mi sono stabilita sull'isola d Berk"
"L'isola dove si addestrano draghi?"
"Vedo che la notizia è giunta fin qui. Sì, proprio quella"
 "Descrivimela, per favore..."
"Amico mio, purtroppo la mia non è una visita di piacere. Sono qui in missione"
"Cos'è successo?"
"Ti racconterò dopo con calma, ora devi aiutarci. Avete ancora la mappa dei Sigilli?"
"Certo... A cosa ti serve?"
"Credo che siamo in pericolo... Ma non è questo il momento. Prendila e seguimi nella biblioteca grande!"
"Mi sembra di essere tornato giovane..." disse Floki ridendo.
"Smettila di lamentarti e muoviti!"
"Agli ordini, mio capitano!"
Gothi si mise a ridere e, per scherzo, tirò un libro contro il suo amico. Le sembrava di esser tornata indietro nel tempo quando, da bambina, passava le giornate a giocare con l'uomo che le stava davanti.
***
Come aveva preannunciato, Willow tornò dopo mezz'ora esatta nella sala centrale e, non vedendo i visitatori, si avviò verso la biblioteca da cui provenivano parole poco consone al luogo in cui si trovavano e grida di ammonimento. Appena varcò la soglia della biblioteca, Willow si sentì mancare. I libri, normalmente riposti negli scaffali in ordine di importanza e secondo l'ordine alfabetico, giacevano in mucchi sul pavimento e sui tavoli. I ragazzi sfogliavano malamente le pagine e, una volta finito di consultarli, li lanciavano su una grossa pila posizionata in una posizione strategica, cioè nell'esatto centro della stanza.
"Smettetela subito!" urlò la ragazza con tutto il fiato che aveva il corpo.
I ragazzi, richiamati dall'urlo della sacerdotessa, smisero subito di fare baccano e si ammutolirono tutti. La ragazza si diresse verso quello che aveva classificato mezz'ora prima come il capo del gruppo e gli disse." Cosa cavolo vi è saltato in mente?! Mi ci vorranno secoli per rimettere tutto a posto!"
"Scusami, stavamo solo cercando un libro..." disse il ragazzo.
"Come ti chiami?"
"Karl, perché?"
"Ascoltami bene Karl, laggiù" disse Willow indicando il bancone posizionato vicino all'entrata," c'è il registro con l'elenco di tutti i libri che ospitiamo in questa stanza, ordinati secondo l'argomento che trattano. Vi bastava consultarlo per sapere dove si trovasse il libro!"
"Il punto è che non sappiamo quale sia il titolo del libro né di quale argomento parli..."
"Allora, potevate aspettare il mio ritorno. Guarda che casino!"
"Suvvia mia cara aiuto-bibliotecaria, non essere così severa nei confronti dei nostri ospiti" disse Floki mentre entrava nella biblioteca con Gothi al fianco.
"Sommo Floki, la prego di scusarmi per il mio comportamento irrispettoso!" disse Willow.
"Non ti accigliare, piuttosto" disse rivolto alla sua amica d'infanzia, " sono questi i giovani di cui mi hai parlato prima?"
"Sì... aspetta un attimo, ma non eravamo in sette?"
"Scusateci, c'eravamo allontanati e abbiamo perso la strada..." disse Melanie mentre si avvicinava al gruppo, seguita da un Matt sorridente. Willow iniziò a pensar male, ma poi scacciò quei pensieri poco consoni al luogo in cui si trovava.
"Bene, ora che ci siamo tutti possiamo parlare..." disse il sacerdote mentre si sedeva su una delle sedie.
"Dovete sapere, ragazzi miei, molti secoli fa esisteva un Demone il cui nome oggi è andato perduto, ma che ai tempi non veniva mai pronunciato per paura dei grandi e oscuri poteri che il demone possedeva" disse Floki, e poi aggiunse:" Egli venne catturato e sigillato da sette eroi in un'altra dimensione. Per imprigionarlo, i sette utilizzarono quattordici oggetti magici, chiamati in seguito Sigilli del Demone. Ad oggi, dieci di quei talismani sono andati perduti o distrutti. Per preservare la tranquillità di questo mondo, quattrocento anni fa alcuni uomini coraggiosi nascosero gli ultimi Sigilli in quattro templi celati da delle magie molto potenti. Su questa mappa sono segnati i luoghi. Tenete"
Finito il suo discorso, Floki porse un foglio arrotolato a Karl e spiegò che la mappa non sarebbe bastata a garantire l'entrata nei templi. "Ogni luogo ha un guardiano, il quale ha un enigma che deve essere risolto o una prova da superare. Non dovete mai abbassare la guardia!" disse l'anziano sacerdote.
"Ottimo, ora dobbiamo tornare a Berk e dare la notizia a Hiccup e Stoick" disse Matt.
"Io non verrò con voi ragazzi. Resterò qui per cercare informazioni" disse Gothi.
"Ma... Senza di lei cosa faremo?" chiese Arcadia.
"Mi sostituirà Willow"
"Ma, ma... Io non sono ancora pronta" protestò la ragazza.
"Sei molto più preparata di quello che pensi, mia cara. Sono più che sicuro che riuscirai a compiere ai tuoi doveri" disse Floki.
"Mi rimetto al vostro giudizio"
"Ma cosa diremo a Stoick?" chiese preoccupato Karl.
"La verità. Quell'uomo sa che sono più utile qui che a casa" rispose Gothi.
"Come desiderate. Partiremo domani mattina" sentenziò Karl.
"Permettetemi di ospitarvi nel tempio. Abbiamo molte stanze libere" disse Floki mentre si dirigeva verso l'uscita della biblioteca.
I ragazzi lo seguirono senza obiettare. Karl si avvicinò a Matt e cercò di parlare con lui, ma il ragazzo era troppo allegro per rispondere alle sue domande. Karl si avviò verso l'uscita e iniziò a ridere con l'amico, godendosi quell'attimo di serenità.
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Buon salve gente, come state?
Allora, capitolo un po' più lungo del solito. Non abituatevi a questa lunghezza, ho scritto così tanto solo per farmi perdonare. Sono andato via senza informarvi e questo è stato scritto proprio durante la vacanza. Allora oggi ho una sola nota: 1) la stessa usata dagli stormi durante la migrazione.
Presto ci sarà una piccola One Shot riguardante Matt e Melanie, ma non vi anticipo niente. Adesso me ne vado, ciao.
Rovo

 
  
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