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Autore: Wellknower    28/08/2014    0 recensioni
Josh è una persona particolare, non riesce a non aiutare le persone...
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da un iniziale stupore per la questione del biglietto da visita, a causa del mio stressante dovere di guardia del corpo, dimenticai di chiamare quel tal "Josh Handly" e proseguii con la mia solita routine lavorativa... "Qua i poveri non è come mio Paese, qua affascinanti, pieni di... qualcosa, semplicemente interessante!". È con queste parole che quel fanatico ricco del mio datore di lavoro volle intraprendere un'escursione nei quartieri più poveri e malfamati della Grande Mela. Non so se per voi è lo stesso ma, per me, il fatto che i poveri americani, spesso di colore, risultino affascinanti solo perché si fanno di crack, ascoltano e producono rap, girano vestiti con agghiaccianti tute sgargianti, non li rende "affascinanti", ne tanto meno interessanti, rispetto ai morti di fame dei paesi arabi da cui proveniva quel viscido bastardo fortunato. Mentre lo sceicco strabuzzava gli occhi a ogni gruppetto di scapestrati con uno spinello in mano, accadde di nuovo... "Oooops!". Una spallata violenta mi colpì da dietro, abbastanza veemente da farmi scattare la mano all'interno della mia giacca, facendo scivolare la mia stupida cravatta giallo ocra, si quel pazzo ci voleva in giacca nera e cravatta gialla, nell'incavo fra pollice e indice, saggiando il grip del calcio della mia pistola pronto ad estrarla. Invece del solito tagliaborse entrò nel mio cono visivo quella stessa enorme sagoma che subito emerse nella mia memoria. "Non posso crederci -sussurai- ancora quel Josh!". La scena si manifestò nuovamente palesandomisi davanti: lui, con una fretta senza pari, si fiondava di fronte a uno di quei ragazzi emuli di 50 Cent in tutto e per tutto. Quattro parole messe in croce e, quello che sembrava essere il più duro gangster di una di quelle violente bande criminali di New York, si alza dal suo muretto, circondato e osservato da tutti i suoi compari, inumidisce gli occhi e stritola il nostro caro Josh in uno dei più virili abbracci che un uomo possa dare ad un altro, con tanto di "cazzottini" fra le scapole. Non credevo ai miei occhi. Tornai con la mente al mio dovere e buttai un occhio sul mio protetto, tutto risultava andar bene, e proprio mentre mi giravo per vedere se Josh fosse ancora fra le braccia di quel ragazzo sentì una pacca sulla spalla sinistra seguita da una frase pronunciata da una voce familiare: "Ehilà, Mr, come va? Si ricorda di me? Il Signor Handly, Josh Handly!". "Mr. Handly che piacere vederla" risposi che ancora non avevo rivolto lui lo sguardo. "Lei mi perdonerà ma purtroppo sono soltanto un ottimo fisionomista ma, per quanto riguarda i nomi, una frana, mi creda...". "Non si preoccupi, più che altro c'è stato un errore da parte mia, l'ultima volta lei fu così abile con quel biglietto da visita che, preso dallo stupore, fui io a non presentarmi... Mi chiamo Gabriele Mantova...". Emise un leggero risolino, e la cosa m'infastidì, non poco. "Non le credo signore, lei non può essere italiano, la sua cravatta è un'offesa alla cultura secolare della moda del Bel Paese, da cui, grazie al suo pomposo nome, capisco lei venga!". Con stizza risposi ringhiando: "Se è per questo sono anche ebreo e lavoro per un musulmano!". Josh non dimostrò minimamente quel giusto imbarazzo, inadeguatezza o sensazione di disagio che mi sarei invece aspettato di veder dipingersi su quel suo enorme faccione, anzi... "Paradossale, la vita dico, eh? -fece l'occhiolino- Ma non importa, non mi è mai fregato nulla della religione delle persone, a me sta a cuore solo la loro anima... Beh, Gabriele Mantova, posso darti del "tu"? Mah si che posso, su! Spero che mi chiamerai presto, sento che sei sempre più interessato a quel che faccio, non credo nel caso, ed è già la seconda volta che mi vede "all'opera", ahahaha, beh, a presto!". Girò i tacchi e scivolo fra i marciapiedi pieni dei rilfessi dei tombini dei quartieri degradati, senza mai voltarsi, e per quanto fastidio provassi, soprattutto dopo quella battuta idiota sul buon gusto riguardo la moda dei miei compatrioti, adesso davvero non riuscivo a tenere a freno l'idea che lo avrei chiamato quella sera stessa...
  
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