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Autore: Scimmietta_Innamorata99    29/08/2014    1 recensioni
Jolanda è allegra e vivace, ha appena cambiato scuola e conoscerà molte persone tra cui LUI, il tipo strano e misterioso che nasconde un segreto...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Io e Sharon eravamo sedute sul mio letto, avevamo appena finito di mangiare il terzo pacco di biscotti al cioccolato che amavamo tanto.

Fortuna che mio papà ne comprava sempre in quantità industriali... solo così potevamo placare l'enorme pozzo senza fondo che si ritrovava Sharon al posto dello stomaco.

“Jolly un giorno voglio assolutamente conoscere le tue compagne di classe che sembrano così simpatiche! Che ne dici se un giorno usciamo tutte insieme?” disse la mia migliore amica massaggiandosi la pancia soddisfatta.

Ah, la signorina è sazia, dunque!

“Mi pare un'ottima idea! Chissà se anche loro sono dipendenti dei biscotti al cioccolato?” risposi facendole l'occhiolino e scompigliandole i capelli mentre faceva una faccia imbronciata.

“Speriamo di no! Quelli li ho prenotati io e guai a chi ci mette sopra le zampe!” replicò abbracciando il sacchetto ormai vuoto con possessività. Aveva gli occhi a cuoricino.

“Sei incredibile Sha... E poi non ingrassi mai accipicchia!” mi lamentai.

Ed era vero, la mia amica nonostante mangiasse più della razione giornaliera di un elefante restava comunque magra.

“Il segreto è uno solo mia cara: bisogna semplicemente muoversi tanto” annunciò tutta fiera della sua mente geniale.

“Hai ragione, pazzoide. Allora che ne dici se andiamo a fare due passi sul lungomare? Sai, devo smaltire tre pacchi di biscotti al cioccolato...” dissi, mentre mi alzavo per andare in bagno a prepararmi e a...ehm...digerire.

 

 

Appena uscimmo di casa intravidi mia sorella che chiacchierava allegramente con una sua amica.

“Sarah hai le chiavi?” le urlai per farmi sentire.

Appena mi vide mi corse incontro.

“No, mamma non è a casa?” mi rispose mentre la sua amica ci raggiungeva e ci salutava con la mano.

“No, è uscita a fare delle commissioni... Ti do le mie solo perchè oggi mi ha addolcita tutto quel cioccolato, altrimenti ti lascerei fuori casa” le dissi spintonandola scherzosamente e facendole l'occhiolino.

“Ok questa è da segnare. Mi porterò sempre con me un po' di cioccolato, se ti fa diventare così mansueta” rispose ridendo, poi prese le mie chiavi e ci salutammo.

 

 

Il cielo era sereno e l'aria fresca ci accarezzava le guance.

Era quasi il tramonto, e stavamo passeggiando da circa un'ora sul lungomare.

Un gabbiano si stava pulendo un'ala, alcune barche dei pescatori svuotavano le loro reti e i padroni delle bancarelle di vestiti stavano sbaraccando.

Ci sedemmo su un muretto e continuammo a parlare ammirando il mare, fino a quando una voce ci distrasse.

“Jolanda, ciao!” mi girai e vidi Nicola che ci stava venendo incontro tutto sorridente.

Sharon mi fissava incuriosita e io presentai la mia migliore amica al mio caro compagno di banco.

“Sharon lui è Nicola, Nicola lei è Sharon, la mia migliore amica” gli dissi, indicandoli reciprocamente.

Si strinsero le mani e Sharon sembrava leggermente più nervosa.

“Sentite io stavo andando al supermercato per comprare delle stupidaggini per mia mamma.

Si è messa in testa di cucinare chissà quale diavoleria ma le mancano gli ingredienti... Vi va di accompagnarmi?” ci propose, guardando prima me e poi Sharon.

Acconsentimmo contente e ci incamminammo con lui verso il supermercato.

Arrivati, Nicola estrasse dalla tasca della giacca un foglietto di carta tutto spiegazzato e decifrò quella che avrebbe dovuto essere la calligrafia della madre ma che a me sembrava piuttosto uno strano codice segreto africano.

“Lo so mia mamma scrive un po' male...”mi disse, notando il mio sguardo confuso. “Secondo te che c'è scritto?” si rivolse poi a Sharon, porgendole il foglietto.

“Allora fa vedere un po'... Mmmm questo è sicuramente formaggio...”bisbigliò più a se stessa che a noi “formaggio di... sale? Nono, quella è una i … Soia? Può essere formaggio di soia?” rispose guardando Nicola divertita.

“Sì, hai ragione, è formaggio di soia... Oddio ragazze salvatemi... Cosa mi toccherà mangiare stasera?” piagnucolò lui con le mani tra i capelli mentre noi ci sbellicavamo dal ridere. Una coppia di signori ben vestiti e con la puzza sotto al naso ci guardarono infastiditi.

“Poi devo prendere aceto di riso e pomodori. Uh, pomodori! Finalmente una cosa normale!” sospirò di sollievo guardando con amore quelle otto lettere come se fossero la sua salvezza.

Pagammo quella bizzarra spesa e uscimmo dal negozio.

 

Ci dirigemmo nella piazza vicina e ci sedemmo sul muretto accanto ad un bar.

Proprio in quel momento scorsi una figura che usciva dal locale, ma non riconobbi subito il viso.

A quanto pare Sharon sì, poiché mi sussurrò “Oddio Jolanda, è Andrea... Ti prego nascondimi”

Velocemente la coprii col mio corpo, ma non fui abbastanza veloce.

Il cretino infatti l'aveva vista e si stava avvicinando a noi con quello sguardo odioso di sempre.

Andrea era il ragazzo di Sharon. Sono stati insieme tre anni, lei era innamorata persa ma lui la ingannava con una ragazza più grande.

Quando Sharon lo aveva scoperto le si era spezzato il cuore, passò un periodo orribile.

Io le fui vicina ogni istante e lei me ne fu molto riconoscente, ma a volte si ha bisogno di un paio di forti braccia che ci proteggono e ci consolano. E lei desiderava le braccia di Andrea.

“Sharon, da quanto tempo!” disse l'odioso prendendola per un braccio.

Lei si divincolò ma lui la stringeva troppo forte.

In quel momento Nicola lasciò cadere la busta della spesa e liberò con uno strattone la mia amica dalla presa del bastardo.

“Non azzardarti a comportarti così. Chi ti credi di essere?” gli sibilò minaccioso Nicola mentre nascondeva Sharon con il suo corpo e le stringeva ancora il braccio, ma delicatamente.

“E tu chi saresti, scusa?”gli rispose Andrea guardandolo malissimo.

“Il ragazzo di Sharon. E ora se vuoi farci un piacere, levati di torno e non farti più vedere” gli ordinò il mio amico.

Sharon era esterrefatta, alternava lo sguardo da Nicola alla sua mano che ancora la stringeva e a me.

Anche io ero sbalordita, ma ero felicissima che avesse protetto la mia amica.

Andrea se ne andò, dopo aver dato un'occhiataccia a tutti noi e sputato per terra.

 

 

“Sharon... Ho inventato di essere il tuo ragazzo perchè ti vedevo in difficoltà e quel tizio ti stava facendo male... Spero non ti sia offesa o...” disse Nicola guardando la mia amica di sottecchi.

“Shhh zitto. Ti sono infinitamente grata di ciò che hai fatto, dico sul serio... L'ultima cosa di cui avevo bisogno era farmi rovinare questa bella giornata da quel coglione” lo tranquillizzò lei dandogli delle pacche leggere sulla spalla.

Stavamo tornando a casa, ormai si era fatta sera e iniziava a fare più freddo.

Salutammo Nicola e ci dirigemmo verso casa mia, Sharon avrebbe dormito da me.

Feci per prendere le chiavi di casa ma una voce nell'oscurità mi fece sobbalzare.

“Ragazza dai capelli rossi... Finalmente sei tornata” disse una voce bassa e suadente.

Vidi Ivan accanto alla porta di casa mia, non lo avevo notato perchè era buio.

“Ivan? Che... ci fai qui?” gli dissi confusissima, il mio cuore aveva inspiegabilmente aumentato i battiti e il mio cervello non riusciva a pensare, i miei occhi guardavano solo lui, appoggiato alla mia porta con le braccia incrociate, gli occhi semichiusi e quel sorrisino da infarto.

“Ho un messaggio da parte di mia sorella. Mi ha dato lei il tuo indirizzo. Vuole che la aiuti a cercare il regalo per Cristina, dato che tra due giorni è il suo compleanno.” mi rispose guardandomi negli occhi.

“Ah... Certo, dille che va benissimo.. Ma non poteva dirmelo lei di persona?” gli chiesi ancora confusa.

Insomma, non che mi dispiacesse ritrovarmelo davanti casa mia, ma ero curiosa.

“Lei oggi ha avuto molto da fare e si è scordata di dirtelo a scuola, quindi siccome io oggi non ero occupato mi ha chiesto questo favore” parlava lentamente e mi osservava. Sembrava divertito della mia espressione confusa.

“Ah benissimo. Allora dille che è perfetto, e che quando vuole può chiamarmi.”

Gli diedi il mio numero, poi mi girai verso Sharon che mi guardava incuriosita.

“Ivan lei è la mia migliore amica, Sharon” gli dissi con un sorriso.

“Piacere” disse lui stringendole la mano.

“Bene allora io andrei... Il mio dovere l'ho fatto” e mi guardò sorridendo un po' stanco.

“Bene allora... Ci vediamo...Buonanotte Ivan” risposi in un soffio.

“Notte ragazza dai capelli rossi” e se ne andò, veloce e silenzioso.

Con la voce che si ritrovava non mi dispiaceva affatto che mi chiamasse in quel modo...

Sospirai, Sharon continuava a fissarmi curiosa.

“Mi sa che stanotte avrò delle difficoltà ad addormentarmi” ammisi, poi lei mi prese sottobraccio iniziando a ridere.

“Allora siamo in due” e mi fece l'occhiolino.

 

 

 

L' angolo della scimmia

Ciao a tuttee :)ecco qua un nuovo capitolo, credo di averlo fatto un po' più lungo del solito :)

Spero si sia capito che l'ultima cosa che dice Sharon sia riferita al fatto che Nicola l'abbia protetta.

Fatemi sapere cosa ne pensate, sono curiosa!

Un bacio extramegagigante <3 alla prossima;)

 

  
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