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Autore: vivy_96    29/08/2014    3 recensioni
Lei una ragazza acida, asociale e invisibile...
Lui un ragazzo simpatico, bello e popolare...
due persone completamente diverse ma con una passione in comune: la musica...
DAL CAPITOLO 2:
“Senti bello, io fossi in te porterei quella canzone alle prove della band… è una troppo bella per essere messa da parte così. E poi non eri tu a dire che avremmo dovuto iniziare a provare pezzi nostri?” disse il moro riponendo i suoi libri nell’ apposito armadietto.
“Si appunto nostri non di una sconosciuta a cui sono caduto addosso” il biondo si appoggiò alla parete,
bianca e fredda ,del corridoio.
“Almeno era carina?” chiese Russell sorridendo malizioso a Jake.
“Scopabile, decisamente scopabile” disse quest’ultimo ricambiando il sorriso dell’ amico.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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2
 
 



La pausa pranzo non aveva esitato ad arrivare quella mattina; Jake uscì dalla classe  assieme  Russell  Miller: un ragazzo alto un metro e ottanta, moro, muscoloso e con  occhi color miele, non che il suo migliore amico.
“Senti bello, io fossi in te porterei quella canzone alle prove della band… è una troppo bella per essere messa da parte così. E poi non eri tu a dire che avremmo dovuto iniziare a provare pezzi nostri?”  disse il moro riponendo i suoi libri nell’ apposito armadietto.
“Si appunto nostri non di una sconosciuta a cui sono caduto addosso”   il biondo  si appoggiò alla parete,
bianca e fredda  ,del corridoio.
“Almeno era carina?” chiese Russell sorridendo malizioso a Jake.
“Scopabile, decisamente scopabile”  disse quest’ultimo ricambiando il sorriso dell’ amico.
“Beh allora chiedile se ci lascia usare la sua canzone e poi scopatela, anzi mi sa che è meglio se prima te la scopi e poi le chiedi della canzone”
Gli occhi azzurri di Jake fulminarono quelli castani i Russell.
“Dai andiamo che sto morendo di fame” si limitò a dire.
 
Quella sera al Mike’s  c’era poca gente: un gruppo di ragazzi seduto al tavolo nell’ angolo, un uomo sulla sessantina stava uscendo proprio in quel momento e le due cameriere dietro al banco del bar.
 “Tu non capisci è una disgrazia” sbuffò la mora mentre puliva il piano bar dove poco prima un cliente ci aveva versato della birra.
“Ma smettila non è vero, cosa vuoi che accada, magari qualcuno la ha trovata e la ha buttata via o magari vedendo quanto sei brava ha deciso di tenerla da parte.” Rispose la ragazza bionda  mentre era intenta a sistemare le bottiglie in modo ordinato sul ripiano.
Lei era Camille la migliore amica di Lucy, avevano la stessa età e si conoscevano fin da piccole, ma non andavano nello stesso liceo però in compenso lavoravano nello stesso posto e riuscivano a incontrarsi quasi tutti i giorni.
“Appunto, sarebbe una tragedia in tutte e due i casi”  rispose Lucy  prima di passare davanti al balcone per pulire il tavolo da dove si era appena alzato il  gruppo di ragazzi. Era disperata, non riusciva a trovare una delle sue canzoni; probabilmente l’aveva persa durante l’incidente di quella mattina.
“È tutta colpa di quel Sullivan” sbuffò.
“Beh ma almeno è figo?” chiese la bionda.
“Figo è dir poco, però è un idiota come tutti gli altri”
 
“Ragazze ditemi che sabato ci siete tutte e due?” un uomo alto e fin troppo magro dai capelli leggermente bianchi e gli occhi neri fece irruzione nella sala; Mike Banner era il proprietario di quel piccolo locale, un uomo di mezza età gentile e premuroso.
“Si perché?” Risposero all’ unisono le  ragazze.
“Benissimo, dei ragazzi hanno prenotato per suonare qui e pare che siano bravi per cui ci sarà un po’ di casino”
“Speriamo solo siano carini” sussurrò la bionda facendo ridere Lucy.
 
Quella sera  era più stanca che mai, erano già le 11 di sera e doveva ancora finire di pulire, Camille se ne era andata poco prima, doveva andare a festeggiare il compleanno del fratello . Era rimasta sola, notando che non c’era nessuno decise ci avvicinarsi allo stereo, collegò tramite il cavo USB il suo telefono e fece partire un po’ di musica. Mentre puliva cantava e ballava.
Quando fin’ di pulire la cucina notò di aver dimenticato un cetriolo sopra il tavolo d’acciaio, senza pensarci trasportata dal ritmo, lo prese e lo usò come microfono.
 Salì sul palco che usavano per gli spettacoli di intrattenimento quando iniziò Walking disaster dei sum 41 .
 
Era rimasto in città troppo a lungo , ma non aveva  proprio voglia di tornare a casa. Ormai erano più di due ore che vagava per le strade di New York senza meta cercando di sbollire la rabbia  dopo l’ennesimo litigio con i suoi.
Un suono quasi impercettibile attirò la sua attenzione, attraversò la strada e si accorse che proveniva proprio  davanti il locale dove lui e i suoi amici avrebbero dovuto suonare sabato.
 Da li riusciva a distinguere bene che canzone fosse: Walking disaster dei sum 41; ignorò il cartello con scritto CLOSE  ed entrò.
 Il bar era completamente vuoto e le sedie alzate sui tavoli.
C’era solo una persona all’ interno  che  cantava  con in mano un cetriolo  sul palco. Jake la riconobbe… quella era proprio la ragazza che aveva scontrato quella mattina, sorrise cercando di trattenere una risata .
Non si fece notare per tutta la durata della canzone.
In qualche modo trovava sexy quella strana ragazza   , aveva movimenti fluidi e morbidi; forse la voce non era il massimo ma non ci fece caso.
 
Mentre le ultime note della canzone rimbombavano  la ragazza fece una scivolata in perfetto stile rockstar e si lasciò cadere all’ indietro appoggiando la schiena sul pavimento freddo sorridendo stanca e col fiatone .
Un applauso riempì il locale. Lucy si tirò su stringendo  il cetriolo e sporgendolo in avanti per usarlo come arma .
Jake si mise a ridere per la reazione della ragazza e fece qualche passo avanti, per farsi riconoscere.
“Certo che è proprio un bell’ arma quella”
“Cos’è sei uno stalker?” chiese la mora facendo ridere ancora di più il biondo.
“No tranquilla, stavo passando di qui per caso ,ho sentito la musica e sono entrato per dare un occhiata” disse cercando si smettere di ridere Jake.
“Scusa ma sei cieco?” la ragazza scese dal palco e si diresse verso lo stereo per prendere il suo telefono.
Il ragazzo la guardò perplesso: “ no, ci vedo benissimo”
“ Hmm… io avrei qualche dubbio”
“Come scusa?” il biondo era sempre più confuso.
“Beh sta mattina mi hai travolta, adesso non hai fatto caso all’ cartello che indica che siamo chiusi, secondo me avresti bisogno di un bel paio di occhiali da vista  ” disse voltandosi verso il ragazzo  sorridendogli falsamente .
Il biondo si passò una mano tra i capelli assunse un espressione dispiaciuta.
“ A proposito si stamattina, mi dispiace… non mi hai dato neanche il tempo di presentarmi e sei scappata via, io sono…”  non gli diede il tempo di finire che lo precedette.
“Jake Sullivan”
Rimase perplesso.
“Oh dai non fare quella faccia, frequentiamo lo stesso liceo da 3 anni e sei uno dei ragazzi ‘guarda come sono figo solo perché vogliono venire a letto tutte con me’ della scuola” 
Jake fece un sorriso malizioso.
“ E tra tutte ci sei anche tu?”
La ragazza fece una faccia schifata.
“Assolutamente no, non sei il mio tipo” mentì, era esattamente il suo tipo ma nonostante questo non ci sarebbe mai andata a letto.
“Hmm peccato, stavo già facendo qualche pensierino su di te” disse il biondo avvicinandosi a Lucy.
“Senti, facciamo finta che oggi non ci siamo mai incontrati? E tu non sai ancora della mia esistenza?” disse fredda lei mettendosi il giubbino di pelle e prendendo le chiavi del locale.
“Dai scherzavo” Jake fece una faccia che avrebbe intenerito chiunque, ma non lei.
“Io no, ora vuoi  uscire o preferisci passare la notte qui?”  fece tintinnare le chiavi per farli capire che era seria.
Il ragazzo si diresse verso l’uscita ma poi si giro.
“Posso almeno sapere il tuo nome?”
“Lucy Black” disse lei fredda.
“Allora ci si vede in giro Lucy Black” esordì il Jake prima di voltarsi nuovamente e uscire dal locale.









Ed ecco a voi il secondo capitolo, mi farebbe piacere sapere che ne pensate per cui se mi lasciate qualche recensione ne sarei felicissima, mi vanno bene anche critiche, è grazie a quelle che si impara e si rimedia agli sbagli no?
beh ora tolgo il disturbo, grazie per aver letto anche questo capitolo.
Baci Vivy96 

 
   
 
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