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Autore: Reddle    31/08/2014    1 recensioni
È per il mio bene, hanno detto i miei superiori. Eppure io mi sento solo in gabbia.[...] sono stata addestrata per essere sfuggente, non per starmene tranquilla a farmi sorvegliare giorno e notte.
Quindi, adesso basta.[...]
Prendo le forbici dall'isola della cucina e vado in bagno davanti allo specchio. Impietoso mi rimanda la mia immagine. Un viso pallido, due occhi azzurri che a tratti spuntano dalla frangia rosso fuoco[...]

Il passato che ritorna prepotente ad avvelenare la nuova realtà selezionata per lei.
Ancora una scelta da prendere, ancora una volta è compito suo.
Fidarsi del passato, combattere e accettare le macerie che inevitabilmente resteranno, o lasciare che sia qualcun altro a muovere i fili di una realtà artefatta, solo per saperlo al sicuro?
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Festeggiando il mio foglio rosa e l'inizio dei mondiali di Pallavolo, ecco a voi il quarto capitolo!
Buona lettura :)



CAPITOLO QUATTRO
 
"Vai a letto presto oggi"
Sussulto con la mano sulla porta.
"Domani dovrò divertirmi a fare la fidanzatina oca di un frivolo ragazzo ricco, ho decisamente bisogno di una bella dormita" gli sorrido e apro la porta, Marcus appoggia la sua mano sul mio braccio, il suo tocco è talmente leggero e fresco che sembra neve.
"Non ti perderò d'occhio neanche un secondo"
"Non c'è bisogno che tu lo ripeta, mi fido dI te"
Incrocio i suoi occhi rossi per qualche secondo più del dovuto.
"Mi fa piacere." Sorride.
"Buonanotte " mi lascia il braccio e torna al piano di sotto.
Con gesti meccanici mi cambio e vado a letto.
Chiudo gli occhi e ripenso a quello strano e quasi naturale scambio di battute. Non capisco come faccio a sapere che lui era sincero, che le sue parole erano prive di ironia.
Forse, però, lo conosco il motivo.
Forse ho solo paura di ammetterlo.
 
Vengo svegliata da qualcuno che bussa alla mia porta. Non faccio in tempo ad aprirla che Jimmy entra come una furia. 
Non mi concede neanche il tempo di aprire bocca per protestare, mi ficca tra le braccia una dozzina di vestiti indicandomi il bagno.
Senza troppo entusiasmo mi provo il primo completo. Scomodo e privo di possibili nascondigli per una pistola.
Marcus ci sorveglierà, é vero, ma trovo comunque rassicurante il contatto con il freddo metallo di una piccola revolver. Il secondo completo, pur non essendo il massimo della comodità, è un passo avanti. Con la vana speranza che Jimmy abbia avuto a cuore la mia sanità mentale, e fatto portare una tazza fumante di caffè, torno in quella che fino a dieci minuti fa era la mia stanza, trasfomata nel camerino di una sfilata d'alta moda.
Tre paia di occhi mi si piantano addosso, ma io ho occhi solo per la tazza di caffè che Chris ha in mano per cui ignoro i commenti sul mio abbigliamento. 
Non deve essere sembrato adeguato, sono spedita indietro nel giro di un minuto o poco più con l'ordine di provare il vestito bianco con il pizzo.
Lo individuo nel mucchio, che poco elegantemente ho buttato sul pavimento, e lo provo. È comodo, mi permette di muovermi agilmente e la gonna può tranquillamente nascondere la pistola. Metto anche i sandali con tacco abbinati. Non sono più abituata a questo genere di abbigliamento raffinato e vedermi riflessa nello specchio, mi fa un certo effetto.
Rufus, per nulla preoccupato del fatto che io potessi avere addosso solo la biancheria intima spalanca la porta del bagno annunciando :"caf.."
Mi giro verso di lui e lo vedo sorridere compiaciuto mentre mi porge la tazza.
"Signor De Villiers le presento la sua incantevole fidanzata" si inchina invitandomi ad uscire.
Con la tazza fumante e con poche eleganti falcate mi fermo al centro della stanza.
"Se trovassi davvero una donna cosi, penso che la sposerei all'istante"
"Chris occhio che cominci a sbavare"
"Sai sempre come rovinare le mie fantasie! Potrai anche vestirti bene, ma rimani la solita stronza ".  Mi fa la linguaccia come un bambino dell'asilo.
"Si, il vestito va bene, adesso però.." mormora Jimmy sempre assorto.
Nessuno parla. L'unico suono viene da me, non sono capace di bere da una tazza senza fare rumore.
Jimmy comincia a girarmi in torno, lo seguo con gli occhi finché non incrocio quelli di Marcus.
Non mi stanno solo studiando in relazione al compito che devo svolgere, è come se mi scavassero dentro, come se fossero alla ricerca di una risposta.
Mi mette a disagio.
"Ok, tutti fuori adesso! Ci troviamo alle 10.30 nel seminterrato, non voglio essere interrotto" li congeda Jimmy. Come pochi giorni prima mi fa accomodare davanti ad uno specchio. Questa volta però non sorride affabile e non prende in mano un paio di forbici.
Mi raccoglie i capelli facendoli aderire alla testa il più possibile. Poi passa ai cosmetici. Io chiudo semplicemente gli occhi, non sarei di grande aiuto, non sono mai stata una grande fan del make up.
Per le missioni, o per le rare occasioni in cui io e Matteo riuscivamo ad uscire da soli,ci pensava sempre l'altra ragazza della squadra.
                                                                                               ***
"Fatto! Puoi aprire gli occhi Red! "
"Sicura che per quello che devo fare vada bene? Mi sento troppo appariscente"
"È proprio questo il punto, testona, se non sei appariscente come credi di poter attirate l'attenzione di quel tizio?"
Sospiro. ha ragione in fondo.
"Non credo di essere la scelta giusta, il file dice che preferisce le ragazze spiritose e spigliate, io mi impappino se devo dire quattro parole dietro fila!"
Mi appoggia il mento su un spalla e mi sorride dallo specchio "Andrai benissimo, pensa che l'obbiettivo sia il famoso ragazzo dagli occhi azzurri"
"Temo che immaginare che ci sia Skyrunner seduto al tavolo di fronte a me non aiuterebbe" il riflesso della mia faccia ricorda il colore dei miei capelli mentre parlo.
"Sei senza speranza amica mia. Andiamo, è tardi"
                                                                                              ***
“Ho finito, scendiamo dagli altri, è ora”
Mi  trascina via dalla sedia.
Con la coda dell’occhio vedo lunghi capelli castani che mi ricadono in morbidi boccoli sulla schiena.
Una parrucca tenuta ferma da un elegante cappello bianco ornato da una fascia rosa pallido e qualche fiore. Questo spiega il peso aggiunto alla mia testa.
Scendendo di corsa le scale del seminterrato rischio di inciampare un paio di volte, sperando che nessuno lo abbia notato prendo posto accanto a Christian.
“Se la nostra star riesce a restare sui tacchi..” ecco,appunto.
“Dacci un taglio Aomine!” rispondo piccata.
“Red questa è tua” Marcus mi lancia una piccola revolver dentro una fondina che allaccio attorno alla coscia.
“Tu e De Villiers entrerete dall’ingresso principale, le vostre fondine sono rivestite da un particolare materiale che non fa scattare i metal detector dell’ entrata. Rufus cercherà di entrare nei server delle banca da qui insieme a Jimmy, mentre io seguirò ogni vostra mossa dal tetto del palazzo a fianco.”
“E quello lì? Non credo che si sia vestito così solo per giocare ai video game” chiedo indicando Aomine.
“Io, cara la mia signorina barcollante, sarò la vostra guardia del corpo”.
Mi sorride sarcastico, la mia risposta è un dito medio alzato.
Mi giro e precedo gli altri sulla decappottabile.
L’aria, pur scompigliando l’acconciatura di Jimmy, non rischia di farmi perdere né  la parrucca né il cappello.
Il furgone bianco che ci segue, prima di svoltare nel vicolo tra banca e un altro edificio, ci lampeggia.
Chris parcheggia di fronte alla banca, da bravo gentiluomo che tenta di far colpo, mi apre la portiera porgendomi una mano per aiutarmi a scendere.
La prima telecamera ci inquadra.
Mi irrigidisco.
Se qualcosa va storto, è la fine.
Se hanno aggiunto una telecamera nel caveau, è la fine.
Respiro.
Sorrido a Chris ed entriamo.
   
 
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