Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: JacobStark    02/09/2014    4 recensioni
Jelsa dovunque, come dice il titolo. La nostra raccolta.
Una parentesi di cristallino amore impossibile nella realtà tra la regina dei ghiacci il lo spirito d'inverno.
Sarete voi a dare la trama per le varie One Shot che scriverò. Accorrete numerose. Perché credo di essere l'unico maschio sul fandom.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Un “caldo” incontro

 

"Perché a me? " questo si chiedeva Elsa, regina di Arendelle, dopo che la sorella minore Anna l'aveva chiusa in camera con Jack Frost. Si scambiarono uno sguardo seccato e si girarono sbuffando,  come due bambini. Dopo quasi un ora di silenzio e sguardi seccati cominciarono a parlare…

 

Medesimo : ma che combini? Stai raccontando il finale prima dell'inizio!

 

Poseidonson97: Si,  ma usavo un analessi per...

 

Medesimo : scuse! Tutte scuse. Se non hai idea di come iniziare comincio io .

Il paese di Ulrichthut era coperto da un manto bianco come la neve. Anzi, era coperto di neve. Quell'inverno infatti...

 

Poseidonson97: Basta. Basta Medesimo. Sei una zappa a scrivere. Questa storia la devo raccontare io.

Questa storia comincia dopo un matrimonio. Un matrimonio tra una principessa e un commerciante di ghiaccio. Insolito? Non troppo. Ad Arendelle non era strano che un nobile sposasse un plebeo. Il matrimonio fu un evento, ma quello che ci importa é un evento avvenuto durante la loro luna di miele. Anna e Kristoff, ora felici sposini, so dirigevano verso una piccola tenuta dove i membri della famiglia reale erano soliti trascorrere la luna di miele. La tenuta era poco distante da un paesino dove non si conoscevano i volti e i nomi dei sovrani di Arandelle, e questo permetteva loro di essere lasciati in pace. La nostra storia inizia proprio durante una passeggiata in paese delle coppia,  quando Anna notò, in mezzo ha dei bambini che giocavano, un giovane che indossava dei poveri indumenti di pelle, quasi da pastore, che rideva allegro dei giochi dei bambini,  ma nessuno sembrava vederlo né sentirlo. In mano aveva un bastoni molto lungo, la cui cima culminava con una strana forma,  a metà tra una G e un punto interrogativo.  Ad un certo punto il ragazzo si alzò in volo come sospinto dal vento, ridendo allegro. Anna spalancò gli occhi,  mentre al suo fianco Kristoff, che si era  girato sentendo la moglie fermarsi, fece altrettanto. Le persone attorno invece, sembravano non aver neanche lontanamente notato il ragazzo,  e, come i bambini, continuavano tranquillamente a farsi i fatti loro. Anna, sempre più incuriosita, si avvicinò al punto in cui era atterrato il ragazzo. Poi vide la cosa più incredibile. Dove passava il ragazzo una scia di neve e ghiaccio si posava, esattamente come succedeva con Elsa. 

Seguirono il ragazzo fino ad una foresta,  dove,  preso coraggio,  Anna parlò: "Ciao!" il ragazzo saltò per aria,  poi si guardò attorno, nel tentativo di capire con chi parlasse la ragazza.  Ma in quel momento non c'era nessuno. "Secondo te mi ha sentito?" chiese la Anna a Kristoff,  la voce bassissima. "Forse, ma sembra confuso" rispose il ragazzo. "Voi mi vedete?" chiese il ragazzo,  così stupito da non riuscire a muoversi. "Si,  non dovremmo?" il ragazzo si gettò avanti,  stritolando entrambi i ragazzi in un abbraccio. O almeno provandoci. Infatti andò a sbattere contro il petto di Kristoff,che si era parato davanti alla moglie per proteggerla. Il ragazzo però sembrava entusiasta perfino dall'impatto. "Posso toccarvi! E voi potete toccare me!" "Perché così stupito?" "Sono decenni che non tocco nessuno. Che nessuno mi vede e mi sente. Ma pensavo che solo un bambino avrebbe potuto vedermi. Non certo due ragazzi." "Chi sei?" "Il mio nome è Jack Frost." disse il ragazzo, con un sorriso malandrino stampato sul volto. "Jack Frost? Lo spirito d'inverno?" "Si, proprio io. Mi conosci?" " I Troll mi hanno raccontato di te, lo spirito che ogni anno porta l'inverno." "I Troll?" "Già, i Troll." 


 

Parlarono per molto, e Jack raccontò loro tutto quello che aveva passato da quando aveva memoria. Anche Anna parlò. Parlò di Elsa, del suo potere, e di quanto lei si sentisse sola. Molto sola e unica. Jack espresse subito il desiderio di conoscerla, anche se con il timore che non lo potesse vedere. Gli era stata descritta come una persona seria e poco propensa a divertimento e risata, quindi non esattamente una persona predisposta a vederlo. Decise comunque di provare, anche grazie alle insistenze di Anna. La ragazza voleva assolutamente che la sorella si sentisse meno sola. Almeno per una volta. Jack lasciò la coppia, e si diresse ad Arendelle, veloce e leggero come il vento d’inverno. Non fu esattamente amore a prima vista. Certo, la ragazza lo aveva visto sin dall’inizio, ma il rapporto non era stato idilliaco. Anna aveva cercato di farli ragionare, di farli parlare, anche perché aveva capito perfettamente che i due si piacevano molto. Purtroppo tutti i tentativi di erano falliti miseramente. Era davvero impossibile far confessare quei due il loro amore reciproco. Era ora di passare alla maniere forti. 

“Elsa!” “Cosa vuoi Anna?” “Potresti venire in camera tua? C’è un problema” La sorella si era precipitata, e Anna l’aveva chiusa dentro, mentre Olaf, che era d’accordo con lei su quanto stessero bene insieme i due ragazzi, aveva fatto infilare Jack in camera con una scusa e aveva chiuso dentro anche lui. Questo li avrebbe costretti a parlare e, magari a chiarirsi.  


 

“Che sia dannato il giorno in cui mia sorella ti ha chiesto di venire qui.  Sei infantile, fastidioso e il tuo umorismo è discutibile!”

“Penso di essermi dimenticato il significato di discutibile, me lo ricorderesti?” 

“Molto molto divertente!”

“Senti, perché non ti dai una calmata?”

I due stavano litigando da ore, ed Anna, che stava sulla porta in ascolto, ormai era senza speranza. Li aveva chiusi dentro, sperando che si chiarissero, ma invece era successo tutto il contrario. Ora si sopportavano ancora meno. Poi un rumore particolare soggiunse dalla camera. Era lo stesso di quello che si sentiva quando lei e Kristoff si facevano le coccole. Sapeva che non era corretto nei confronti di Elsa ma sbirciò dalla serratura. Rimase di sasso. Sua sorella, la seria e fredda Elsa, regina di Arendelle, che limonata con Jack Frost, lo spirito d’inverno! E stavano preparando qualcosa di più!

Era tutto vero? Distolse lo sguardo prima di vedere qualcosa di troppo, felice per la sorella. Quando il marito la raggiunse, con uno sguardo interrogativo al suo sorrisetto “Allora? Ha funzionato?” “Anche troppo.” “Che intendi dire?” “Se andiamo in camera ti faccio vedere” Disse la ragazza, con un sorriso malizioso sul volto. 



Grazie a Irian, che ci ha regalato l'idea per questa perla.

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Salve a tutte shipper della Jelsa! Questa storia non è lunga, ma ci ho messo il cuore per scriverla. Spero che apprezziate, e che capiate la mia impazienenza nel pubblicarla (Sono le 01:24) Leggetela recensite e datemi tante nuove idee. A breve metterò l'idea di Myrenel Bebbe ART5.
Ciao!

Poseidonson97

  
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