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Autore: Inquisitor95    02/09/2014    1 recensioni
"Mi svegliai sobbalzando visto lo strano sogno che avevo fatto: delle creature spaventose correvano contro di me, avevano sete del mio sangue. Io continuavo a correre cercando di scappare visto che non avevo una spada con cui difendermi; se nel sogno fossi stata armata, sicuramente le cose sarebbero andate diversamente. Fortunatamente però era stato solo un terribile incubo, non avevo mai lasciato la mia stanza nel castello di Altura Perenne. Non avevo mai lasciato il mio letto e per tutto il tempo ero rimasta tra le braccia possenti del mio cavaliere. Ero ancora abbracciata a lui in effetti, la testa appoggiata sul suo petto forte e caldo, il fatto che mi fossi svegliata sobbalzando però aveva condizionato anche il fatto che lui si svegliasse. Lo trovai con i suoi occhi brillanti come smeraldi che mi fissavano, allungai una mano percorrendo il suo corpo fino al viso e salendo fino ai capelli morbidi, rossi come le fiamme e leggermente sudati per via del caldo estivo."
Questa è la storia che più volte è stata raccontata, in molti hanno aggiunto dettagli, ma solo io conosco la verità e sono qui per raccontarla: di come il Quinto Flagello si è concluso prima che devastasse il Thedas.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alistair Therin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Leggende del Thedas'
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CAPITOLO QUINDICESIMO
GLI ELFI DALISH


Uno sguardo nascosto, un'occhiata piena di mille significati, un invito a passare la notte insieme, riuscivo a leggere tutto questo in un solo sguardo di Alistair, quei bellissimi occhi di cui mi ero innamorata, un sorriso di sbieco e il suo viso mi rapiva completamente. Anche per lui c'era più dell'attrazione fisica, riuscivo a sentirlo tramite il tocco delle sue dita sulla mia pelle. Il problema principale era che volevamo stare un po' da soli, ci eravamo ormai inoltrati tra gli alberi scuri e i silvani altissimi alla ricerca dei dalish, il nostro accampamento si trovava in una radura con un piccolo e profondo laghetto accanto, il tutto celato dagli alberi però. Riemersi dall'acqua, il mio corpo estasiato dal piacevole fresco che l'acqua dava al mio corpo, un placarsi di quell'aria afosa. Non restai nuda a lungo, qualcuno da dietro mi avvolse tra le sue braccia e mi costrinse a girarmi, il corpo di Alistair era caldo e tra le sue braccia mi sentivo realmente protetta, restammo in acqua per qualche minuto ancora, tanto per goderci quel bagno insieme e per riposarci un po'.
« Non penso che ne avrò mai abbastanza! » disse con malizia, un sussurro al mio orecchio che mi fece spostare il viso e mi fece voltare contro il suo, un bacio rubato e potei parlare anch'io.
« Dovremmo cercare di tenerci un po' di forze per lottare contro l'arcidemone e la Prole Oscura non trovi? » chiesi anch'io con la voce bassa, impercettibile da chiunque tranne qualche animale chissà dove in quell'oscurità.
« Ci penso e dico che dovremmo. Ma poi vedo che stai bene con me... allora mi dico che stiamo facendo bene a goderci ogni istante » annuii e socchiusi gli occhi, mi appoggiai di nuovo a lui, un abbraccio che non avrei mai voluto sciogliere ma che dovevamo interrompere perché gli altri potrevano accorgersi della nostra eccessiva assenza anche se forse era chiaro come il sole cosa c'era tra noi.
« Meglio che torniamo all'accampamento o penseranno male! » dissi scherzando, uscimmo piano dall'acqua, eravamo ancora immersi quando sentii il mio corpo sollevarsi tra le braccia del ragazzo e che mi portò sulla riva in braccio a sé, ci asciugammo come meglio potevamo e poi indossammo gli indumenti per dormire (ovviamente non mettemmo l'armatura o saremmo stati molto scomodi).
« Sai Myalee, ho bisogno di chiederti una cosa. Ora che siamo così intimi... » capii che la cosa non riguardava noi, avevamo già parlato di tutto. Anche dopo il Flagello saremmo rimasti uniti, dovevamo ricostruire l'ordine dei Custodi Grigi insieme no? Chissà dove avremmo fatto sorgere la nuova base.
« Dimmi pure, sai che ti rispondo a tutto » risposi mentre indossavo i miei pochi stracci, Alistair non si fece problemi a restare a petto nudo mentre camminavamo verso l'accampamento.
« Volevo domandarti dei nostri compagni. Che ne pensi di Oghren? Voglio dire... capisco perché Branka l'ha lasciato vista la puzza di alcol! » lo disse a mo' di battuta ma sapevamo entrambi che era vero.
« È un tipo strano. È però un buon combattente e il suo fetore di alcol non sembra condizionarlo in combattimento. Magari stordisce i nemici! » risposi con sincerità, mi ero già detta che avrei detto la verità per ogni compagno.
« E Zevran? Quell'elfo ha cercato di ucciderti mesi fa... ancora non riesco a fidarmi di lui! E gli sguardi che ti lancia... come se ti spogliasse nuda! Impazzisco di gelosia » era dolce ma non volevo che Alistair si preoccupasse di quello.
« Tranquillo! Dovresti essere più preoccupato del fatto che spogli te con gli occhi. Zevran è un tipo apposto e non vuole realmente me, vuole solo avere il mio corpo... » l'elfo era ambiguo ma il suo era un desiderio carnale e nulla di più.
« Sten... quel qunari mi fa accapponare la pelle. Ricordi che cosa disse? Che aveva ucciso una famiglia perché aveva perso la spada... è ridicolo. Non ti preoccupa? » no, Sten era apposto e mi dispiaceva solo non avere più tempo per dedicarmi alla sua spada, ma tutto avrebbe avuto il suo tempo.
« È strano ma mi fido di lui. È come Oghren, è una macchina da guerra che siamo fortunati ad avere con noi. Hai visto come muoiono i nemici sotto la sua spada? » Alistair non sembrava convinto della mia risposta tuttavia annuii.
« Immagino tu abbia ragione. E che mi dici di Leliana? Il fatto della sua visione... forse è stato davvero il Creatore a volerla con noi anche se... non so se crederle. A volte mi sembra così triste... poi sembra di nuovo felice! » mentre lo diceva entrammo nella radura, illuminata dal falò splendente, come al solito superammo la tenda di Morrigan che preferiva passare il tempo da sola, superammo le altre tende e ci mettemmo in disparte accanto alla mia.
« Io credo in lei! » dissi sussurrando a bassa voce. « È mia amica. Credo in ciò che crede lei. Forse il Creatore l'ha mandata a noi... e immagino che le manchi casa. Come tutti noi no? » mi affrettai a risponde, il mio lato dolce emergeva ancora. « Anche se ormai casa mia è ovunque ci sarai tu! »
Fece un sorriso e mi appoggiai alle sue spalle, i nostri compagni erano ancora svegli e qualcuno ci lanciava delle occhiate, Wynne per esempio, sembrava soddisfatta. Leliana era incuriosita e Oghren sembrava rammaricato, forse anche lui e Branka un tempo erano stati come noi due. « Ti fidi di Morrigan? » fu questa l'ultima frase.
« No. Ho sempre paura di ciò che pensa... per questo anche per la maggior parte delle volte la lascio qui. Ho paura di ciò che potrebbe fare... specie da quando le ho dato il grimorio.... ho una brutta sensazione! » un'altra risposta sincera, mi diede la buonanotte, contento che avessi risposto ai suoi quesiti, avevo ancora da fare prima di andare a dormire.
Come prima questione mi avvicinai a Leliana, la suora non mancò di studiarmi con il suo sguardo profondo, un sorriso le si dipinse in volto. « Conosco quello sguardo... avete qualcosa da dirmi non è vero? » chiese con una risata, annuii. « Tu e Alistair? » chiese infine, scoppiammo a ridere entrambe ma senza sghignazzare visto che altri compagni stavano andando a dormire o dormivano già.
« Finalmente è successo! Mi sento felice adesso... adesso che io e lui stiamo insieme. I miei giorni passano più in fretta e sono pieni di felicità » risposi, lei tornò seria mostrando però la soddisfazione nel vederci insieme.
« E com'è a letto? Vi ho studiati da un po'... immagino che se siete così rilassata e felice, Alistair nasconda qualche piccolo segreto! » erano le solite cose tra amiche, qualcosa che mi faceva piacere visto che non ne avevo mai avuto.
« Davvero appagante! » dissi, continuammo a ridere e le raccontai molte altre cose di quelle sere, non volevo scendere nel particolare visto che comunque mi imbarazzavo io stessa a parlarne anche con Alistair. Restammo sveglie fino a mezzanotte passata quando Leliana decise che era ora di andare a letto.
« Grazie per esserti confidata con me. Spero che quando vi sposerete io sarò la damigella d'onore... » annuii con forza e poi la vidi spostarsi verso la sua tenda. Mi restava solo un'ultima persona con cui desideravo parlare, Oghren era fuori dalla sua tenda e probabilmente aveva sentito tutta la nostra discussione. Mi sedetti accanto e lui e tirò fuori una bottiglia di liquore che mi offrì.
« Oghren io non bevo! » dissi in modo molto gentile e rifiutando la bottiglia di liquore, lui cominciò a berla in quantità, potevo vedere chiaramente che il livello del liquido diminuiva esponenzialmente fino a che non terminò. Ci aveva messo un minuto per scolarsi tutta la bottiglia!
« Io bevo moltissimo! E vedere te e Alistair in quel modo... mi fa crescere le ovaie! » disse con voce stranita, chiaramente era confuso e intorpidito dall'alcol che cominciava a circolare nel suo sangue.
« Mi spiace per Branka. Magari potresti trovarti un'altra nana o non so... » il mio era un modo per tirargli su il morale, la cosa ovviamente non parve rasserenarlo.
« Donna... tu ci verresti a letto con uno come me? » chiese, rimasi immobile per qualche istante cercando di pensare a una risposta adeguata per rifiutare senza urlargli contro. « Tranquilla te l'ho chiesto solo perché sono ubriaco. Domani neanche me lo ricorderò che ti ho parlato... » la cosa mi fece sbuffare a ridere, decisi di rispondergli con la stessa moneta, scherzando un po'.
« Certo mio bel nano focoso! » finalmente vidi Oghren ridere, mi aspettavo una risata mostruosa, ma il suo sorriso (escludendo i denti gialli) era sincero e realmente appagato, si mise composto dopo aver finito di ridere.
« Ti piace la vita qui fuori vero? Orzammar sembra un bel posto... ma sono sicura che abbia le pecche di una qualunque città! » continuai a dialogare con lui.
« Già! L'aria pulita mi piace... non mi fa sentire quell'orrenda puzza che emano a causa dell'alcol... » annusò l'aria con forza fino a riempirsi tutti i polmoni. « Senti poi che profumo? Non c'è nulla di simile a Orzammar » mi rispose infine.
« Sono lieta di aver avuto la possibilità di incontrarti. Ma immagino sia giunta l'ora di andare a letto... domani devo svegliarmi presto per arrivare dai dalish, non sarà necessario spostare l'accampamento » dissi salutandolo, fu allora che mi diressi verso la mia tenda e mi stesi, l'indomani avremmo parlato con i dalish, ormai sapevo che avremmo incontrato problemi, forse era questa la sensazione negativa che avvertivo in quei giorni. Come su molte cose, mi stavo sbagliando alla grande!


Il sole sorse in cielo troppo presto, la radura era illuminata da una splendente luce rossastra, quando aprii gli occhi era ancora l'alba, la luna era sparita già da un po' e le stelle che brillavano si stavano spegnendo una ad una. Uscii dalla tenda cercando di stirarmi i muscoli perché mi sentivo indolenzita. Non avevo dormito molto bene in effetti. Quella notte l'arcidemone aveva fatto visita nei miei sogni, ma non era un vero e proprio sogno, solo la mia immaginazione che mi torturava. Mi avvicinai al falò ormai spento e carbonizzato e mi fermai a pensare. Durante il nostro colloquio con gli elfi dalish avremmo dovuto cercare Aneirin, l'apprendista che Wynne mi aveva chiesto di cercare, volevo perciò portarmi lei in squadra. Sono sicura che anche a Zevran avrebbe fatto piacere, essendo cresciuto ad Antiva City, chissà com'era per lui vedere un accampamento di veri dalish. E naturalmente non sarei andata da nessuna parte senza colui che aveva il mio cuore, Alistair. Avevo scelto la squadra per andare a parlare con Zathrian, il guardiano degli elfi; ma cosa avremmo fatto dopo? Ci aspettava un viaggio verso Redcliffe per tornare a parlare con Arle Eamon, inoltre nella città c'era da sbrigare anche la questione irrisolta di Sten, speravo tanto che avrebbe riavuto la sua spada, ovviamente non ne avevo alcuna garanzia.
Fu così che i miei compagni a poco a poco cominciarono a svegliarsi, con nostra sorpresa ricevemmo visite ma non dai Prole Oscura o dai dalish, erano due nani che viaggiavano con una gigantesca carrozza e un cavallo che la trainava, pensavo fossero nemici o qualche problema con Loghain, i due nani però si presentavano bene e sembrava che Oghren li avesse già visti a Orzammar.
« Finalmente vi abbiamo raggiunto! Siete una donna difficile da trovare sapete? » disse fermando la carrozza davanti al nostro accampamento. Potevo vedere che c'erano molti oggetti al suo interno, poteva essere un mercante.
« E voi chi sareste? » chiese Alistair diffidando da quei due, uno aveva lo stesso broncio di Oghren, solo che era capovolto in un'espressione tranquilla. L'altro aveva l'espressione perduta e confusa e mi fissava con occhi spalancati.
« Lasciate che mi presenti, mi chiamo Feddic Bodahn e questo è mio figlio Sandal! » disse quello con l'espressione sveglia presentando se stesso e il nano accanto a lui. Poteva essere vero visto che era molto giovane in viso. « Saluta Sandal! »
« Incantamento! » questa fu la risposta di quel nano. Lo fissai stranita e successivamente Feddic mi disse che il nano era venuto a contatto con una grande quantità di lyrium che l'aveva parecchio confuso.
« Cosa cercavate da me? » chiesi salutando entrambi con la mano, fu ovviamente il padre a rispondere visto che Sandal sembrava conoscere solo quel vocabolo.
« Visiterete molte città... sarebbe buono per il nostro commercio. Inoltre possiamo vendervi armi e armature e, come avrete capito da mio figlio, incantamenti di ogni genere per le vostre armi e corazze.
Non dico che Feddic fosse una cattiva persona, ma i nostri soldi non potevano essere spesi con tanta facilità per comprare tutte le sue merci, io inoltre ero molto attaccata alla mia spada di famiglia e allo scudo di Altura Perenne, non vi avrei rinunciato se nonché vi applicò una qualche tipo di runa del freddo; inoltre potemmo far riparare le nostre armature di nuovo visti i danni che avevano riportato nelle Vie Profonde, sarebbe comunque rimasto al campo e non ci avrebbe seguiti, questo mi stava bene almeno non avremmo avuto problemi con i dalish.
Mi spostai in fretta con il gruppo che avevo scelto, Alistair non era molto d'accordo con la scelta di portare Zevran con noi, sembrava che non riuscisse più a sopportare le battute dell'elfo, ormai era evidente la relazione tra me e Alistair e cercavo di evitare di ascoltare la maggior parte delle sue battute, soprattutto perché sapevo essere date dalla gelosia nei miei confronti. Ci trovammo la strada sbarrata da un gruppo di elfi, erano armati di archi e frecce, spade affilate e dentellate con strani simboli incisi, una tra loro si mostrò con un tatuaggio strano in volto, si fece avanti con le armi pronte per essere usate.
« Se vi siete persi nella foresta sarete perdonati. Ma se così non fosse... vi consiglio di sbrigarvi ad andare via per una strada diversa » chiaramente era una minaccia, a quanto sembrava gli elfi dalish non amavano molto stare con gli umani, forse perché un tempo la situazione era diversa dall'attuale dove gli elfi sono spesso ridotti in schiavitù, come al castello di Altura Perenne stesso!
« Ti sembro una comune viaggiatrice? » le dissi con la stessa moneta, estrassi il trattato e lo mostrai all'elfa. « Vengo in nome dei Custodi Grigi, vengo per parlare con il vostro guardiano per reclutarvi contro la Prole Oscura! » non poteva dire nulla per opporsi, dovette lasciarci passare in silenzio e ci scortò all'interno dell'accampamento.
« Questo è davvero insolito per noi elfi... ridurci a vivere tra la cenere... » questo fu uno dei commenti di Zevran. Chiaramente potevo dargli ragione visto come si presentava la situazione degli elfi ai nostri occhi.
C'erano tantissime tende a mo' di tendopoli, racchiuse come se fossero divise in distretti, gli alberi le separavano e le rendevano più belle con il verde brillante delle foglie, c'erano anche degli alberi dalla corteccia blu intenso, avevo sentito parlare del legnoferro ma mai visto con i miei occhi. I dalish erano in molti, circa un centinaio, forse un numero eccessivo per un accampamento come quello, potei notare che l'intera zona era in pendenza verso un grande lago dall'acqua cristallina, oltre di esso c'erano delle rovine e poi l'immensa foresta, non ne potevo scorgere la fine ovviamente. La maggior parte dei dalish che incontrammo ci fissarono male, non avevano fiducia in noi ma non m'importava avere la loro simpatia, mi servivano le loro armi e la loro preparazione bellica. Superammo una specie di ospedale dove vedemmo moltissimi elfi stesi, soffrivano per qualcosa e tra di loro un in particolare spiccava, un elfo che sembrava farsi in quattro per tutti gli altri, che correva avanti e indietro cercando di guarirli dai loro mali o almeno di alleviare i dolori. Non potevo non riconoscere subito la bellissima veste del Circolo dei Maghi, ormai però era sgualcita e rovinata, sono sicura anche del fatto che si fosse costruito un bastone e che l'avesse incantato con la sua magia. Dovemmo fermarci tutti visto che Wynne sembrava sentirsi di nuovo male visto quant'era bianca in volto, stava vedendo un vecchio fantasma del passato. Era di pietra.
« Dovete parlargli... » dissi cercando di spronare Wynne, l'elfa che ci stava accompagnando si avvicinò a noi incuriosita dal nostro nuovo obiettivo.
« Conoscete Aneirin il guaritore? » chiese lei stupita, era totalmente cambiata in volto: adesso ci mostrava una specie di ammirazione. Wynne ovviamente rispose.
« Ero la sua insegnante al Circolo dei Maghi... » era spaventata. Forse pensava che lui ne avesse parlato male, l'elfa si mostrò ancor più interessata a Wynne, totalmente persa nelle sue parole.
« Ma serannas, shemlen! » disse facendo un inchino profondo. « Grazie, umana. Voi ci avete dato un salvatore... un guaritore! » strinse la mano della donna e poi si fece da parte. Chiaramente non si sentiva quel merito.
« Andiamo Wynne, è giunto di spezzare i vostri rimorsi... sono certa che vorrà parlarvi! » ci avvicinammo all'elfo che si voltò verso di noi, anche lui aveva un tatuaggio sul viso, i suoi occhi si aprirono vedendo la vecchia mentore.
« Wynne... il tempo non sembra essere passato. Siete ancora bella come vi ricordo... » disse con voce da ragazzo, un accento strano e tipico degli elfi. Lei fece un sorriso materno, Wynne era una bella donna anche se era anziana, un viso dolce e affettivo.
« Non mentirmi Aneirin, sappiamo entrambi che sono invecchiata, ma tu sei sempre il solito gentiluomo... » non perse tempo con altri convenevoli. « Voglio chiederti scusa per essere stata troppo dura con te! » lui fece un sorriso e si avvicinò alla donna abbracciandola, un abbraccio pieno di gioia e affetto.
« Non ho nulla da perdonarvi. Mi avete insegnato tutto ciò che mi è servito per aiutare il mio prossimo. Sono venuto qui dove mi sono dimostrato fedele ai vostri insegnamenti... è un peccato che non abbia potuto imparare altro invece! Quanto sono stupido... » fece una pausa per poi riprendere « Ho cercato un modo per guarire dalla corruzione... due elfi sono morti quasi un anno fa per via di un oggetto che aveva corrotto i loro corpi! » non sapevo di cosa parlava ovviamente.
« Potrei sempre insegnarti ancora quando tutta questa storia sarà finita! » propose lei speranzosa in un sì, ovviamente l'elfo annuì felice di aver incontrato la maestra.
Il vero problema adesso era parlare con Zathrian, il guardiano degli elfi dalish, o almeno di quel gruppo di viandanti. Mi aspettavo un anziano elfo troppo malandato per continuare a lottare contro la Prole Oscura, l'elfo che mi si presentava era giovane e arzillo, la testa glabra e il viso privo di rughe, gli occhi affilati e spaventosi, scuri e le grandi pupille come lo erano quelle di Zevran. L'elfa che ci aveva accolto spiegò la situazione e il motivo del nostro viaggio. A quel punto parlò verso di noi nella nostra lingua, molto strana visto l'accento che dava.
« Sono desolato ma non possiamo mantenere quel patto vivo. Abbiamo i nostri problemi... importanti problemi e prima di tutto viene la mia gente! » disse, questo li escludeva dall'equazione? No, non potevano già rinunciare così.
« Noi risolviamo problemi. È il nostro secondo mestiere... diteci di cosa avete bisogno per porre fine ad essi e per avere il vostro supporto! » risposi, Alistair sembrava della mia stessa opinione, Zevran era chiaramente interessato anche se cercava di non darlo a vedere.
« Siamo stati attaccati dai lupi mannari nella foresta. La loro maledizione si riversa sui nostri amici e parenti... li fa soffrire e presto si trasformeranno! » con uno sguardo indicò il piccolo campo dove gli elfi erano stesi a soffrire. « Aneirin ci ha offerto un modo per allungare le loro sofferenze in modo che non si trasformino subito. Ma esiste solo un modo per fermarli: c'è un potente lupo chiamato Zannelucenti... potrei essere in grado di spezzare la maledizione... se mi portaste il suo cuore! »
Era qualcosa di molto pericoloso, inoltre qualunque rito o incantesimo mi avrebbe proposto, somigliava incredibilmente alla magia del sangue. Ma che scelta avevamo? Dovevamo trovare un modo per aiutare gli elfi, saremmo dovuti andare nella foresta e cercare quel potente lupo. Anche se la cosa mi puzzava molto... Wynne mi sussurrò qualcosa come se avesse sentito i miei pensieri. « È molto strano. Una maledizione non si spezza in questo modo... questo Zathrian ci nasconde qualcosa! » forse era stata la sua esperienza nel campo della magia e farla parlare.
« Va bene! Andremo nella foresta e cercheremo questo lupo! Cercherò di risolvere la situazione in qualche modo... » non era convinto delle mie parole, non gli avevo direttamente detto che gli avrei portato il cuore, tuttavia annuì mettendoci in guardia.
« Fate attenzione ai lupi mannari. Sono subdoli e la loro natura li spinge ad attaccare... sono creature maledette e vogliose di sangue. Aspettiamo tutti il vostro ritorno per la nostra speranza... » si voltò verso il suo popolo agonizzante, qualcosa puzzava, ma avrei comunque dovuto trovare un modo per porre fine a quelle sofferenze. E se questo significava uccidere i lupi mannari... avrei dovuto farlo!







Angolo Autore:
Ci stiamo sempre più avvicinando alla fine. Chiedo scusa per il capitolo che ha tardato un po', sono riuscito a scrivere in attimi liberi visti gli impegni che in questi giorni si stanno accavallando. Procediamo col parlare del cap ^^

La foresta di Brencilian mi piace parecchio, sarà perché stravedo per la musica di sottofondo dell'accampamento dei dalish. E che dire... anche la missione di Wynne è completata (anche se nel gioco troviamo Aneirim nella foresta e non nell'accampamento). Siamo dai dalish e finalmente abbiamo visto l'ingresso di Feddic e Sandal nel gruppo, mi sembrava giusto metterli perché comunque hanno viaggiato con il Custode e ho pensato da tempo di metterli dopo Orzammar ^^ E sembra che le cose tra Alistair e Myalee vadano di bene in meglio... insomma: recuperano il tempo perduto! Ancora una volta ci troviamo di fronte all'aiutare qualcuno di importante; ricordo che durante la prima partita ho deciso di schierarmi con gli elfi uccidendo i lupi mannari nella loro tana, Alistair se la prese perché non pensava fosse giusto e ammetto che mi dispiacque; ma cosa accadrà in questa partita? Potrà l'aiutare gli elfi o i lupi mannari essere motivo di un litigio? Lo vedremo presto al prossimo capitolo.

Un ringraziamento speciale ad Alithea, ancora una volta sono curioso di sapere come hai agito ^^ pare che finora abbiamo seguito le stesse scelte: maghi, salvare Connor, Bhelen... (eccetto distruggere Redcliffe xD). Grazie anche a tutti quelli che leggono, potreste anche voi lasciare un commentino u.u A presto con i meandri della foresta e delle rovine dei lupi mannari ^^
  
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