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Autore: Ino_Nara    02/09/2014    1 recensioni
Kensi è una ragazzina che ha perso i genitori tempo fa, ed è ormai abituata a vivere da sola.
Dopo un primo trasferimento a causa del lavoro della zia, la ragazza si trasferirà una seconda volta senza un' apparente motivo.
Scoprirà solo in seguito qual'è il suo passato, per quale motivo ha perso la memoria e grazie ai nuovi compagni tornerà a vivere, anche meglio di prima.
Dal testo: "Una bambina,decisamente cresciuta, stretta al suo ragazzo, in quella che era una disperata ricerca di calore e affetto; un uomo, ancora troppo bambino, che sembrava proteggerla da tutto pure nel sonno, quasi volesse rimediare ad errori passati e recuperare il tempo perduto."
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, La zia/La fata, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Cazzo Kensi corri più veloce > era questo il mio unico pensiero.
Non poteva avermi dato buco cosi, doveva pur essere da qualche parte e io dovevo assolutamente trovarlo.
Fu così che andai a sbattere contro qualcuno, per fortuna il qualcuno che cercavo. Appena lo vidi provai un senso di leggerezza incredibile, e, inutile a dirsi, svenni.

Il peggior risveglio del mondo, porca miseria Kensi, è domenica, puoi dormire e ti svegli alle 5.30 di mattina? Pfff, che tonta.
Sarebbe stato inutile cercare di riaddormentarmi, così andai a fare una doccia. Mi posizionai sotto il getto, ma prima che accendessi l’acqua sentii di nuovo il suono della chitarra. Uscii dalla doccia e mi infilai una camicia al volo e dei pantaloncini di jeans. Mi sistemai disordinatamente i capelli e, afferrando le chiavi, uscii di casa. Castiel mi aveva detto che i nostri appartamenti avevano la stessa chiave, quindi perché non andare a sentirlo suonare? Attraversai svelta la strada e entrai nel condominio. Una rampa di scale ed ero davanti alla sua porta. Misi la chiave, ma non entrava e rimasi perplessa. La porta si aprì ugualmente. Seguendo il suono della chitarra arrivai sul balcone, ma rimasi ferma in disparte a sentirlo suonare. Ero li da una decina di minuti quando la musica si interruppe bruscamente
< Hai sentito abbastanza o posso smettere bimba? Nel caso non volevo svegliarti >
< Tranquillo, non mi hai svegliato tu… suoni… suoni davvero bene Castiel >
Si alzò di scatto dalla sedia e mi venne vicino
< Non hai mangiato vero? >
< No, non ne ho avuto voglia >
< Aspettami qui allora >
Andò spedito verso l’ingresso e si mise a preparare il caffè. Mi aveva detto di stare li, ma non mi andava proprio, così andai vicino a lui e lo aiutai. Dannazione, doveva essere una scena abbastanza carina e dolce quando suonò il campanello.
< Kensi vai un attimo in camera mia e chiudi la porta, arrivo subito >
Me la presi un po’ ma decisi di obbedire.
Andai in camera di Cass e feci quello che probabilmente non avrei dovuto fare: aprii la custodia della chitarra facendo cadere tutti gli spartiti.
Cercai di riordinarli ma mentre li raccoglievo cadde una foto a terra. Mi abbassai per raccoglierla e lessi la descrizione sul retro “Il mese più bello di tutti, grazie” mi sembrava una scrittura davvero troppo famigliare, ma lui non poteva avere una scrittura cosi tanto simile alla mia. Girai la foto e svenni sul letto di Castiel.
Quando mi svegliai Castiel e Lysandro erano davanti a me e tutto nella stanza era al proprio posto.
< Grazie al cielo Kensi! Mi hai fatto preoccupare! > disse preoccupato il rosso
< Sto bene Cass, grazie > cercai di alzarmi.
< Beh, se posso mi intrometto - prese a dire Lys - ma Castiel, ho bisogno di te, vieni un attimo >
e trascinò il rosso fuori dalla stanza avendo la premura di chiudere bene la porta.
Quando Lysandro si metteva a fare il misterioso non lo sopportavo, così ebbi la buona idea di appoggiarmi alla porta per sentire cosa si dicevano.
< Castiel ma cosa ti salta in mente?! Cosa ci faceva lei nella tua stanza?! >
< Se tu non fossi venuto, non sarebbe successo nulla di tutto questo, stavamo preparando la colazione quando hai bussato! >
< Avete dormito insieme?!>
Il tono do voce di entrambi si stava man mano alzando
< Ma cosa ti salta in mente! È venuta perché mi ha sentito suonare, quindi ho pensato bene di passare un po' di tempo con lei! >
< Dopo quello cheble hai fatto?! L'hai abbandonata quando più aveva bisogno di te, e pensi ancora di poter sistemare le cose solo perché lei non ricorda nulla? >
< Lysandro ripeti una sola parola e io... Io non l'ho mai abbandonata! >
< Sai bene che è colpa tua se le sono successe quelle cose, se per l'ennesima volta ha dovuto soffrire per un trasloco e se anche quest' oggi è svenuta! >
< Lysandro ma tu che ne sai? Io le ho scritto che avrei fatto tardi, le ho detto che la sarei passata a prendere a casa, ma probabilmente era già uscita! L'ho cercata ovunque quella sera, e sai bene quello che sto facendo per lei ora! Pensi che tutto questo mi faccia stare meglio di come sta lei? >
< Scusami,  hai ragione Cass, ma dovresti dirglielo >
< Con che coraggio scusa? E poi che le dico, ti sei dovuta trasferire perché hanno abusato di te, e ciò è successo perché ho fatto tardi al nostro appuntamento?! Starebbe solo peggio, e poi è meglio che non si ricordi di uno come me >
Si, adesso ricordavo qualcosa, ma stava esagerando, io ero al sicuro solo tra le sue braccia, come poteva dire questo? Quella foto, era probabilmente il nostro primo mese insieme, e lui aveva uno sguardo così felice... 
Ero forse io la causa di tanta scontrosità?
Non resistivo più,  decisi di fare una pazzia. Spalancai la porta e corsi via, passando in mezzo a quei due ragazzi che forse sapevano anche troppo su di me.
Tornai in casa mia, e serrai la porta, Castiel non avrebbe dovuto trovarmi.
Niente da fare, pochi minuti e già ero abbracciata a lui, piangendo a dirotto.
< Perché non mi hai detto nulla Castiel? >
< Pensavo che se ti avessi raccontato tutto avresti sofferto ancora... >
< Sarebbe stato meglio sapere tutto subito,  piuttosto che passare quasi tutte le notti insonni perseguitata da tremendi incubi... Però almeno adesso so chi è la bella figura che arrivava sempre a fine incubo... >
< Kensi proprio questo non dovresti ricordare, non faccio proprio per te, non dovresti fidarti... >
< E allora perché la zia si fida di te?! Perché ti lasciato le chiavi del mio appartamento?  Mi hai mentito, i nostri appartamenti non hanno la stessa chiave Castiel... >
< Io...> gli poggiai un dito sulle labbra
< Castiel,  va tutto bene,  solo... non lasciarmi più così...>
< Non ci penso proprio Kensi >
Avevo smesso di piangere, ma non avevo il cuore in pace, in fondo chissà cosa mi era successo di preciso e non avevo ancora chiaro il mio rapporto con Castiel...
Con la scusa di andare a farmi una doccia riuscii a rimanere da sola e a chiamare la zia.
Le dissi che dovevo parlarle e che mi avrebbe fatto piacere vederla, quindi l'avevo invitata a pranzo da me.
Andai seriamente a farmi una doccia e cercai qualcosa di decente nell'armadio.
Dalla visita im quel negozio non avevo nemmeno più uma maglietta normale, quindi presi la prima cannottiera e un paio di pantaloncini a caso e andai da Castiel.
< Oh, Kensi, vuoi entrare? >
< Si, cioè, no, volevo chiederti sa per caso potevi prestarmi una maglietta, non ne trovo a casa...>
Lui fece cenno di si con la testa e si tolse la maglietta che aveva addosso porgendomela
< L'ho appena messa, ma tieni >
< Grazie Castiel... > sorrisi appena
Castiel mi prese per mano e mi tirò a sè per poi stamparmi un bacio in fronte
< Ci vediamo dopo piccola >
Tornai a casa e mi misi ai fornelli, quando arrivò la zia era tutto pronto
< Ciao cara di cosa vuoi parl...- si interruppe quando vide la mia maglietta -oh, quello...>
< Non voglio parlare di lui zia, o meglio, anche, ma voglio sapere tutto >
< Kensi io...>
< Si, volevi solo proteggermi, come ha cercato di fare Castiel in questi giorni, facendo finta di non conoscermi, facendo finta che non fosse mai successo nulla! >
Stavo iniziando ad arrabbiarmi seriamente
< Kensi nessuno sa quello che ti è successo veramente, sappiamo solo che avevi un appuntamento con Castiel, lui ti aveva scritto che avrebbe fatto tardi, ma tu non hai mai aperto quel messaggio, hai girovagato per la città, e sei finita nelle grifie di quel mostro, non si sa come sei riuscita a scappare e Castiel sentendo le tue grida ti è venuto incontro. Tu sei svenuta tra le sue braccia e lui ti ha portato a casa, mi ha chiamato e se n'è andato, portandosi via la tua collana come ricordo... Adesso vedo che la collana è al suo posto, e che porti la sua maglietta, il fatto che tu mi abbia chiesto di parlartene implica il fatto che tu abbia sentito qualcosa,non rivolta direttamente a te. Questo è tutto quello che sappiamo, ora ti trovi qui perché ho pensato che dalla stessa città Castiel avrebbe potuto proteggerti meglio... Vuoi sapere altro?>
< Zia...-  stavo piangendo involontariamente -cos'era lui per me? >
< Questo dovresti chiederlo direttamente a lui, penso proprio che sappia spiegartelo meglio di me.. >
Detto questo si alzò, andò verso la porta, dove chissà da quanto tempo era appoggiato Castiel e se ne andò lasciandomi con lui.
  
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