Anime & Manga > I cinque samurai
Ricorda la storia  |      
Autore: SoltantoUnaFenice    04/09/2014    3 recensioni
La prima volta era finito in quel bar per evitare di mettersi a sbattere la testa contro un muro, ed era uscito in compagnia di una ragazza che aveva la metà dei suoi anni e gli occhi gentili. Era finita che erano andati a letto, e Shu non sapeva spiegarsi come fosse successo.
La seconda volta c'era stato per pochi minuti, giusto il tempo di lasciare un biglietto con scritte poche parole.
La terza volta si era ripetuto per tutto il tragitto che era una cosa che non aveva senso, eppure non era riuscito a fare marcia indietro e tornarsene a casa.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Così vicino, così lontano'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Terzo racconto della mia serie "Così vicino, così lontano"

La prima volta era finito in quel bar per evitare di mettersi a sbattere la testa contro un muro, ed era uscito in compagnia di una ragazza che aveva la metà dei suoi anni e gli occhi gentili. Era finita che erano andati a letto, e Shu non sapeva spiegarsi come fosse successo.
La seconda volta c'era stato per pochi minuti, giusto il tempo di lasciare un biglietto con scritte poche parole.
La terza volta si era ripetuto per tutto il tragitto che era una cosa che non aveva senso, eppure non era riuscito a fare marcia indietro e tornarsene a casa.
L'aveva di nuovo accompagnata a casa, e di nuovo avevano fatto l'amore. Quando l'aveva salutata, lei gli aveva infilato in tasca un biglietto con il suo numero di telefono.
Lui non le aveva dato il suo, né le aveva detto che l'avrebbe chiamata. Però non era riuscito a buttare via quel fogliettino giallo, ed aveva finito con l'infilarselo nel portafoglio.
La quarta volta che si erano visti, nel bar non ci aveva nemmeno messo piede. Le aveva telefonato, e lei gli aveva dato appuntamento per il pomeriggio del giorno dopo.
Non erano andati da nessuna parte, non avevano nemmeno provato a trasformarlo in qualcosa di diverso.
Era finita come tutte le altre volte, e Shu ormai sapeva con certezza che tutta quella storia era sbagliata.
Quel pomeriggio l'aria era calda e immobile, dalle finestre spalancate non entrava un filo d'aria.
Shu era steso a letto, senza la voglia di alzarsi e rivestirsi. Nonostante il caldo, aveva tirato su le lenzuola fino all'ombelico: anche se era un carattere istintivo e piuttosto libero, dopo il sesso finiva sempre col farsi prendere dalla timidezza.
Sachiko era seduta a gambe incrociate su una bassa cassettiera, ed indossava solo un paio di mutandine rosa, bordate da un sottile pizzo bianco. Guardava fuori dalla finestra, lo sguardo concentrato ed i capelli che le ricadevano sugli occhi, facendola sembrare ancora più giovane.
Shu si chiese a cosa stesse pensando.
Lei si girò verso di lui, l'aria di chi ha qualcosa di importante da dire.
“Lo sai? Questa cosa non va bene. E' come se avessimo cominciato col piede sbagliato, e continua a girare tutto a rovescio. O a girare a vuoto. - Lui si tirò su a sedere, ma non disse nulla. - Ed è un peccato. Voglio dire... forse dovremmo cambiare qualcosa.”
“In che senso?”
“Guardaci: ci siamo visti tre volte, e non abbiamo fatto niente di più che scopare. - Per un istante sembrò a disagio. Tirò i capelli all'indietro, e subito le ricaddero sulla fronte. - Io non sono così. E sono sicura che nemmeno tu lo sei.”
Shu abbassò lo sguardo sulle proprie mani, senza sapere cosa dire. Se non avesse parlato lei, sarebbe arrivato a dirle le stesse cose. Eppure ora gli dispiaceva sentirle.
“Quindi: qual'è il problema? Hai qualcun altro? Sei sposato?”
“No.”
“Hai qualche terribile segreto? - Ridacchiò, cercando di allentare la tensione. - Sei un sicario della Yakuza e in realtà avevi l'incarico di uccidermi?”
Shu sorrise, ma tornò subito serio.
“No.”
“Allora, semplicemente, non ti piaccio abbastanza. Non abbastanza da fare qualcosa assieme, abbastanza da uscire da questa stanza!”
“Non è così! - Shu si alzò, infilandosi velocemente boxer e pantaloni. Aveva cercato di non accorciare la distanza tra loro, ma ora non ci riusciva più. - Non è questo.”
“E allora, perché? Perché continui a tenermi lontana? Io... sono sicura che potrebbe venir fuori qualcosa di bello. - Arrossì per un istante. - Credo che potrei persino innamorarmi di te, sai?”
“E' una situazione complicata. Mi dispiace, ma non posso dirtelo.”
“Però non ti impedisce di venire qui quando ne hai voglia, no? E poi sparire di nuovo.”
“Mi dispiace. Lo sapevo dall'inizio che non avrei dovuto farlo, eppure...”
“Avanti, Shu. Non sono una bambina, dimmi la verità: ti assicuro che non è facile sconvolgermi. E manterrò il segreto, se è necessario.”
“Credimi, questo ti sconvolgerebbe.”
“Vogliamo scommettere?”
Shu si allontanò di qualche passo. Non parlava mai con nessuno della sua vera vita, nemmeno con i suoi familiari che sapevano dell'esistenza della yoroi. Eppure in quel momento le parole premevano per uscire, come se all'improvviso il peso del silenzio fosse diventato insopportabile.
Esitò ancora un attimo, gli occhi di lei puntati sulla sua schiena.
Poi si avvicinò di nuovo e cominciò a raccontare. Partì dall'inizio, da quando aveva soltanto quattordici anni. Le raccontò dell'armatura, dei demoni, dei suoi nakama, di quale fosse la sua vera età.
Per tutto il tempo lei non disse una parola. Rimase in silenzio anche dopo, come se aspettasse che lui concludesse dicendo che era tutta una favola, inventata per farla ridere.
Solo dopo qualche minuto si decise a parlare, e la sua voce era più dura.
“Mi stai prendendo in giro? - Lo guardava come se dovesse studiarlo, ma le labbra erano strette con rabbia. - Guarda che se non vuoi più vedermi non c'è bisogno di inventare una cosa del genere.”
Shu sospirò. Avrebbe potuto inventare una storia diversa, ma c'era qualcosa che gli impediva di mentirle. Non gli sembrava giusto.
“No, Sachiko. Purtroppo è tutto vero.”
“Dimostramelo.”
“In che modo?”
“Mostrami questa armatura.”
“No. Non è un gioco.”
“Va bene. - si allontanò, andando a sedersi sul bordo del letto. - Scusami, ma in questo momento mi sento piuttosto cretina, e preferirei sentirmi cretina da sola, grazie.”
“Sachiko...”
“Cosa c'è? Scusa se non ti credo sulla parola, ma è tutto troppo assurdo. - Raccolse l'abito che indossava prima e lo infilò. - Non mi piace essere presa in giro.”
Shu rimase in piedi vicino al letto, osservando lo smalto grigio chiaro che lei aveva messo sulle unghie dei piedi.
Aveva detto che avrebbe potuto innamorarsi di lui, e forse almeno un poco lo era già.
Questo significava che quella era l'ultima volta che si sarebbero visti, e non ce la faceva ad andarsene lasciando che credesse che le aveva mentito.
“E va bene. - Stava per aggiungere che non avrebbe dovuto rivelarlo a nessuno, ma si disse che non ce n'era bisogno. - Guardami.”
Lei sollevò lo sguardo appena in tempo per vedere la luce dorata che lo avvolse, e quando si attenuò, il suo corpo apparve ricoperto da una sottile armatura nera.
Sachiko si avvicinò, i piedi nudi un po' incerti sul legno del pavimento.
Poco prima avevano fatto l'amore, e anche se erano pelle contro pelle, Sachiko aveva sentito una sottile barriera tra loro. Ora quella barriera aveva assunto consistenza, divenendo scura e lucida come metallo.
“E' questa?” Chiese, sfiorandola con timore.
“E' una parte. Ma dovrà bastarti, sarebbe troppo pericoloso richiamarla intera.”
Lei rimase ad osservarlo, lo sguardo un po' smarrito. Poteva sembrare un trucco, eppure sentiva vibrare qualcosa sotto la patina che lo avvolgeva. Era diverso da tutto ciò che conosceva, e un po' la spaventava.
Shu aveva ragione, lei non apparteneva a quel mondo, poteva avvertirlo dalla sensazione che l'armatura le trasmetteva. In un attimo le sembrò che Shu fosse lontanissimo da lei. Lontanissimo da tutto.
“E questi ragazzi di cui mi hai parlato... sono tuoi amici?”
“Amici, fratelli, nakama... E' difficile da spiegare. Sono gli unici con cui posso condividere la mia vita.”
“Ma non hai nessun altro?”
“C'è la mia famiglia. E tante altre persone a cui voglio bene, ma è come... come se non potessero arrivare davvero a raggiungermi.”
“Ad un passo di distanza. - Lei sospirò, e gli sfiorò una mano. - E' così che mi sento quando sono con te.”
Shu annuì.
“Può essere solo così.”
“E' una cosa triste.”
“Ma il legame che c'è tra noi cinque è forte, posso sentirli anche quando siamo lontani. Non sono mai davvero solo.”
“E ti basta?”
“In genere sì. - Sospirò. A quanto pareva, era il giorno adatto per essere del tutto sinceri. - A volte no.”
“E allora vieni qui?”
“No! Uhm, forse. - Sospirò, e le posò le mani sulle spalle. - Ma non è giusto. Ed è anche pericoloso per te.”
“Quindi ora te ne andrai, e stavolta lo farai davvero.”
Anche la prima volta le aveva detto addio, e ne era davvero convinto. Quella volta lei sorrideva, ma stavolta sembrava che non ci riuscisse. Lui le sollevò il viso perché lo guardasse.
“Ascolta, perché non usciamo? Andiamo a mangiare un panino, o a prendere un gelato...”
“E dopo?”
“Beh, lo hai appena detto, no?”
“D'accordo. Abbiamo fatto tutto a rovescio fin dall'inizio, quindi direi che un primo appuntamento è perfetto per dirsi addio, no?”
Shu rise piano, e la prese sotto braccio, spingendola verso la porta.
Lei sorrideva, ma gli occhi erano lucidi. Afferrò la borsa ed infilò le scarpe estive.
Lui si tirò dietro la porta, ed ascoltò per l'ultima volta il rumore che faceva quando si chiudeva.



*Shu ha 38 anni, ma ne dimostra 21 o 22. Questo perchè nel mio universo, il loro aspetto è immutato da quando hanno raggiunto la maturità fisica. Sono le armature ad averli "congelati" in quella condizione, per poterli vestire fino a quando sarà necessario. Per non dover dare spiegazioni - peraltro chi ci crederebbe?! XD - quando lui e Sachiko si sono conosciuti (nella mia fic "Così lontano, così vicino"), Shu ha evitato di dire la propria vera età.

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > I cinque samurai / Vai alla pagina dell'autore: SoltantoUnaFenice