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Autore: Marymansi    05/09/2014    1 recensioni
Katniss è tornata al 12 ma è sola, non ha più Prim nè Gale e nemmo Peeta di cui ha finalmente ammesso di essere innamorata.
Come reagirà la ragazza di fuoco quando vedrà Peeta di ritorno da Capitol? E quale sarà il destino del loro amore?
Mi sono ispirata alla canzone dei The Calling "Things will go my way". Buona lettura! :)
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"So take my hands
Don't let me surrender
'Cuz maybe someday
Yeah, in time
Things will go my way"


Quando sento la sua voce chiamarmi, quasi non credo alle mie orecchie.

Non posso credere che lui sia qui. Che sia tornato qui da me soprattutto. Lo trovo molto dimagrito dall’ultima volta che l’ho visto,ma i suoi occhi non sono cambiati. I suoi occhi rappresentano sempre la speranza e la fiducia di cui ho sempre avuto bisogno.

mormoro io, con una voce che stento a riconoscere alla mia.
ci dice il nostro mentore congedandosi da noi.

Peeta intanto si accomoda accanto a me sul divano, inizia a scrutarmi ed io cerco, a mia volta, di guardarlo negli occhi per assicurarmi che non  sia vittima di qualche suo flashback in cui sono la macchina assassina progettata per ucciderlo.
mi chiede il ragazzo del pane.

dice lui con un sorrisino.

Ricordo il suo arrivo al 13, ricordo la mia gioia nel vederlo e il dolore nell’apprendere la notizia del depistaggio che aveva subito. Ma più di tutto ricordo il mio cuore spezzato al sentire lui definirmi un’ibrido.


Dio ero così presa dai miei pensieri che non ho nemmeno ascoltato cosa mi ha detto.

< Dicevo che l’altro giorno, passeggiando per il Distretto ho visto delle primule. Pensavo di sradicarne qualcuna e piantarla nel tuo giardino, per lei, per Prim. Così avrai qualcosa che te la possa far ricordare>

A solo sentir pronunciare il nome Prim vado nel panico più totale.
È stata colpa mia, non sono riuscita a proteggerla ed è per questo che è morta.
È colpa mia solo colpa mia.

Mi metto le mani sulle orecchie e inizio a dondolare su me stessa, come se fossi una pazza. E forse è quello che sono, da quando lei non c’è più. E Peeta anche lui mi abbandonerà perché mi odia, non posso tenerlo legato a me, non posso fargli questo.


Sento la sua voce, devo allontanarmi da lui. Non deve incasinarsi con me, io non vado bene per lui.
Se lo amo, come credo, devo lasciarlo andare.

Mi alzo di scatto dal divano e corro in camera mia, inciampando anche sulle scale.
Arrivata su, sbatto la porta e mi lascio cadere sul pavimento in posizione fetale.
Dove sei ora Paperella? Starai bene? Perdonami se ti ho lasciata andare.


Peeta è qui accanto a me, preoccupato come non mai. Ma perché non mi lascia stare? Così può iniziare la sua vita senza di me.

dico io singhiozzando.
dice lui con un tono dolce 

A sentirlo udire quelle parole alzo la testa di scatto, trovo i suoi occhi color azzurro cielo e mi ci perdo dentro.
pronuncio io.

Peeta mi abbraccia e mi da dolci e lievissimi baci sulla testa. Queste sue attenzioni mi sorprendono non poco, ma sono felice che siano destinate a me. Ci sediamo sul letto e lui continua a tenermi la mano, io lo guardo e penso che non poteva capitarmi qualcuno di meglio di Peeta Mellark nella mia vita. Perché è bastato che venisse a trovarmi, che mi parlasse per farmi provare quel senso di felicità e sicurezza che non provavo più dalla morte di mio padre.

gli dico in sussurro
< Sempre> mi dice lui sorridendo.

E mi basta questo, mi basta questo per sporgermi leggermente e far toccare le nostre labbra in un bacio pieno d’amore.
Lui ricambia subito, ed io mi lascio andare completamente.
< Non lasciare che io mi arrenda Peeta, non lasciare che i fantasmi nei nostri ricordi ci trasformino in ciò che non siamo. Promettimelo.> gli dico io accarezzandogli la guancia, contornata da una leggera barba.

dice lui sulle mie labbra.
Con questo bacio suggelliamo la nostra promessa, e diamo inizio ad una nuova vita. Una vita degna di essere vissuta, priva di paura e dolore e , si spera, piena di gioia e serenità.


Dovrei dirgli che lo amo anche io, che senza di lui ero il fantasma di me stessa. Ma purtroppo io e l’esprimere i  miei sentimenti non siamo mai andati d’accordo. Gli accarezzo la guancia e gli sorrido, lasciandogli un bacio sulla guancia. Spero che abbia capito che per me è lo stesso.
Forse un giorno, riuscirò a dirgli che lo amo anche io.

Forse un giorno, le cose andranno a modo mio.



note d'autore: eccomi qui con il nuovo capitolo.Chiedo scusa per l'enorme ritardo nella pubblicazione, ma la preparazione ai test universitari mi sta portando via moltissimo tempo, ed inolte ho avuto anche io il famoso "blocco dello scrittore"
Questo forse è l'ultimo capitolo ma non ne sono ancora certa al 100%, spero comunque che vi piaccia e come al solito commenti sia negativi che positivi sono sempre ben accetti.
Buona lettura. :)
Maria

 

  
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