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Autore: Dama degli Intrighi    05/09/2014    3 recensioni
“Vi ringrazio per essere entrati nel mio blog e perché mi state leggendo.
Ah, vi do anche il benvenuto e vi ringrazio ancora. Io sono -Invisible Girl-, non dico il mio nome perché forse sono troppo timida o sono semplicemente stufa della mia condizione; questo lo lascio decidere a voi. Non sto cercando di fare la solita persona interessata di gossip, sbandierando a tutti i segreti delle persone più in vista.
Ho iniziato a scrivere questo blog perché cerco un amico, un amico che mi possa aiutare…”
[...]
-Invisible Girl- “Sapete come possono essere duri i giovani di oggi con gli altri loro coetanei, con me è peggio! Sono presa di mira dal bullismo da sempre e ora sono stufa… Non voglio più ricevere scherzi telefonici da quelli del football, non voglio più essere presa di mira da quelle arpie delle cheerleader solo perché loro hanno una stupida divisa mini e io no… Non ne posso più, ma non so nemmeno come uscirne.
Se qualcuno non mi aiuta ho paura di finire come la maggior parte delle ragazze americane prese di mira dal bullismo. Chiunque stia leggendo, Help me”
---
Alcuni episodi sono tratti da fatti veri...
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Blog of an InvisibleGirl'
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***

Alle otto ero pronta, ma nessuno bussava alla mia porta. Ero seduta sulle scale davanti a essa e, con il mento appoggiato alla mano destra, la fissavo intensamente sperando che si aprisse e magari rivelasse la figura di Josh, perché era solo lui che in questi momenti poteva tirarmi su di morale. Ormai avevo perso il conto delle giornate orribili che terminavo davanti alla tv, mangiando gelato e guardando un suo bellissimo film. Ora era chiaro: era stato tutto uno scherzo, un’illusione.
Avrei dovuto capirlo fin dall’inizio che sarebbe finita così: io tutta preparata, truccata e agghindata, seduta sul secondo scalino di casa mia, ad aspettare per tutta la sera. Mi sentivo ferita, molto. Quando -RedBoy- mi aveva chiesto se poteva accompagnarmi a quello stupido ballo studentesco, sapevo che c’erano buone probabilità che si arrivasse a questo, ma mi ero aggrappata così forte alla possibilità che davvero arrivasse un ragazzo che mi salvasse da tutto questo schifo, da non vedere il mio errore. Era stato lui, poi, la prima volta che scrissi sul blog, a dirmi che era il mio salvatore.
In verità il mio eroe è solo e soltanto uno: occhi verdi, capelli castani e un sorriso che ti fa svenire… Josh, il mio dolcissimo Josh. Mi alzai dalle scale con l’intenzione di guardarmi un film. I miei genitori erano in salotto a guardare la televisione. Tuttavia, sapevo perfettamente che facevano finta, stavano, con impazienza, aspettando il momento in cui un ragazzo avrebbe bussato alla porta di casa.
Mia madre non riusciva a celare questa sua euforia cronica. Muoveva le dita o batteva i piedi sul pavimento. Mi si spezzava il cuore, ancora di più, al solo pensiero di dirle che non sarei andata al ballo. Già mi vedevo l’immagine di mia madre in lacrime e mio padre che mi rimprovera per aver dato questa illusione alla mamma. Mentre mi perdevo in questa scena commovente, e piena di sensi di colpa, il cellulare mi vibrò e istintivamente, prendendolo prima dalla borsetta, lessi il messaggio che era apparso sulla pagina del mio blog.
-RedBoy- “Scusami, ho trovato traffico, ti va bene lo stesso se ci incontriamo al ballo? Prometto di arrivare.”
-Invisible Girl-  “Tranquillo. Sarò, come al solito, quella seduta da sola sulle gradinate della palestra. Però, ti dirò, sono contenta che alla fine tu venga.”

Misi di nuovo il cellulare in borsa e, cercando di non farmi sentire dai miei, presi le chiavi della mia auto e andai a scuola. Fu un po’ difficoltoso guidare con il vestito lungo, ma ne valse la pena. Fuori dall’edificio scolastico non c’era nessuno. Mi diressi immediatamente alla palestra. La musica si sentiva già da fuori e le luci colorate illuminavano il cortile.
-Invisible Girl- “Mi viene un po’ da vomitare. Deve essere l’agitazione. Il mio primo ballo, con una persona di cui non conosco aspetto e nome e che ancora non c’è. In questo momento vorrei essere un’altra persona. E se tornassi a casa e indossassi un maschera di Halloween? Non mi riconoscerebbero, spero, ed eviterei tutto il trambusto che minaccia di scoppiare se varco quella soglia.
‘Non avvicinarti al palco prima dell’incoronazione’. Queste sono le parole che mi ripeto. Ma se nella calca mi spingono? Potrei arrivarci comunque. E se mi ci portano a forza? Non sono pesante, sono piccola, se gli sportivi mi acchiappano mi possono trasportare senza problemi. Non so che fare… Entro!”

Le luci soffuse, ma colorate, lampeggiavano sui muri. Tutti stavano ballando nei loro abiti eleganti. Un gruppo di ragazzi distinti si aggiravano intorno al punch, probabilmente già corretto, malgrado la vigilanza del Professor Reed. Le cheerleader se la ridevano nella parte opposta della sala giudicando i vestiti di tutti quanti, meno che i loro o dei loro cavalieri.
Alcuni personaggi, anticonformisti, raccolti in un gruppo su un lato della palestra, cercano di atteggiarsi per far notare le loro magliette con la scritta “vestito” o “smoking”. Sorrisi guardandoli, erano davvero simpatici. Senza alcun dubbio Jennifer avrebbe passato la maggior parte della serata a deriderli. Io, cercando sempre di non farmi notare, raggiunsi le gradinate e mi sedetti.
Il dj sul palco continuava a mettere musiche frenetiche. La squadra di football dominava la pista. Alcune coppiette cercavano di appartarsi da qualche parte, ma i professori li fermavano subito. Ogni tanto, se la canzone era adatta, qualcuno prendeva il controllo di un pezzo della pista da ballo e improvvisava un’esibizione di break-dance.
Io iniziavo a perdere le speranze. Forse -RedBoy-  aveva sbagliato scuola o forse… Jennifer.
-Ma guarda chi è venuta… Potevi startene a casa, tanto nessuno ballerà mai con te!- mi accolse la regina delle arpie, avvicinandosi a me.
-Sto aspettando il mio cavaliere…- le risposi fredda, senza degnarla di uno sguardo.
-Non arriverà mai nessuno, era uno scherzo, ci scommetto- sorrise lei alle mie parole.
Fui tentata di crederle, ma rimasi zitta parlandomi nella mia testa.
-Invisible Girl- “Se fosse uno scherzo sarebbe plausibile. Uno stratagemma per attirarmi al ballo, Jennifer e Matt si sarebbero superati. E così anche la tirapiedi pentita dell’arpia sarebbe stata tutta una falsa, solo per scoprire se avevo intenzione o no di andare al ballo. Che sciocca che sono stata. Vorrei davvero che dalla porta a due battenti della palestra entrasse qualcuno.
Ora come ora ho bisogno di un salvatore, e anche del gelato…”

La capo delle cheerleader, scocciata dal mio non risponderle, salì sul palco. Costrinse il dj a fermare la musica, prese il microfono e iniziò a prendermi in giro davanti a tutti, dicendo che ero venuta al ballo da sola, illudendomi che qualcuno mi avesse invitato. Aggiunse che di sicuro sarei morta da zitella e altre inutili accuse.
Stavo per alzarmi e andarmene, una lacrima ormai mi stava bagnando la guancia destra. Inutili i miei buoni propositi del giorno. Era tutto finito male, finisce sempre così. Ed eccola lì, la mia negatività che tanto oggi ho cercato di tenere a bada, mi assale tutta di colpo. La squadra di football ride, anche le cheerleader. Qualche compagno li asseconda, ma quelle persone che pensavo dalla mia parte non si muovono, non dicono niente. Non sanno nemmeno chi guardare.
Ero troppo presa dai miei stessi pensieri, mentre stringevo con forza la mia borsetta e lottavo per trattenere le lacrime, almeno fino alla macchina, da non accorgermi che nessuno mi stava più prendendo in giro, anzi, nessuno fiatava più. Alzai il mio sguardo e alle porte della palestra c’era un ragazzo alto dai capelli marroni e gli occhi verdi. Portava uno smoking nero, con un gilè azzurro come il mio vestito. Reggeva un fiore da polso, una rosa rossa, uguale a quella appuntata al suo petto. Era inconfondibilmente Josh Hutcherson e tutti lo avevano riconosciuto.
Il mio cuore fece un salto, qualche battito si perse nell’atto e io mi sentii in una dimensione diversa. Stavo forse sognando? Perché quello aveva le sembianze di un sogno lontano e perfetto. Non riuscivo nemmeno a muovermi, il peso che avevo sentito sulle guance poco prima, quell’ardore che mi voleva far piangere, si era spostato: ora era un macigno sul mio stomaco che mi rendeva simile a una statua. Non potevo pensare minimamente che fosse davvero lui.
-Invisible Girl- “Ero l’unica a vederlo? Stavo uscendo di senno? Le troppe minacce, prese in giro, la malinconia e la negatività mi avevano finalmente fatta perdere la ragione? No, lui è lì, io sono lì. Un sogno perfetto che diventa realtà.”
Mentre ancora cercavo la parola e un tornado di emozioni si riversava su di me, mi accorsi che si dirigeva, il bel ragazzo, proprio dalla mia parte, allungando una delle sue perfette mani. L’afferrai e incredula, assaporando il suo tocco così confortevole. Finalmente riuscii a muovermi e mi alzai in piedi per avvicinarmi a lui, senza mai staccare il mio sguardo dal suo volto così conosciuto, ma allo stesso tempo così ignoto. Tenendo ancora la mia mano incollata alla sua, mi infilò il bracciale con il fiore.
-Scusami il ritardo, -Invisible Girl-, io sono il cartomante -RedBoy-… Posso avere l’onore di questo ballo con te?-
Anche se poteva sembrare una domanda non lo era. Josh, senza aspettare risposta, mi portò al centro della pista da ballo. Non avrei mai potuto rispondergli, ero troppo persa nella mia stessa mente, davvero era tutto così bello. Mi veniva quasi da piangere, lacrime di gioia ovviamente. Il cuore mi batteva a mille, ogni suo sorriso era disarmante. Avevo sempre parlato con il mio idolo e non me ne ero mai accorta. Avevo seguito i suoi consigli senza sapere chi fosse, lui aveva aiutato me senza guadagnarci niente e senza sapere chi io fossi.
Josh, quel Josh che riempie il mio soffitto e i miei sogni. Ho sognato il suo incontro così tante volte da perdere il conto, eppure mai avrei immaginato che dietro un umile commentatore ci potesse essere lui. Guardai la rosa sul mio polso e non potei fare a meno di sorridere. Josh mi prese i fianchi e mi avvicinò a lui. Alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti i suoi occhi che mi fissavano a sua volta.
-Incredibile, vero?- mi chiese sorridendo.
-T-tu… Josh…- riuscii solo a biascicare.
Lui rise, ma era una risata diversa da quelle che ero abituata a sentire. Non c’era nessun sentimento negativo in quella risata. Niente odio, niente derisione… Mi riempì ancora di più il cuore di gioia e non potei non sorridere anche io.
Con tutte quelle emozioni positive non mi ero nemmeno accorta che io e Josh eravamo gli unici sulla pista da ballo. Jennifer e Matt ci guardavano a bocca aperta, come anche i loro rispettivi tirapiedi. Qualche mio fan mi sorrideva felice e prendeva il cellulare per spargere la voce che Josh Hutcherson era qui e io ci stavo ballando insieme. Quando un lento risuonò nell’aria, e le luci diventarono tutte blu rendendo il momento assolutamente perfetto e magico, anche altri miei compagni ci raggiunsero.
 Ero ancora estasiata e incredula per quel che era successo. Appoggiando la testa sulla spalla destra di Josh, chiusi gli occhi e assaporai quel lungo e bramato momento. Le sue mani mi percorsero la schiena, accarezzandola delicatamente come mai nessuno aveva fatto con me. Tra le sue braccia mi sentivo sicura e felice. Nessuno, nemmeno Jennifer, avrebbe potuto rovinare questo mio momento di gloria.
-Sono davvero contenta di conoscerti- gli sussurrai all’orecchio, ritrovando inaspettatamente la parola.
-Sono il tuo eroe, te lo avevo promesso-
-E’ incredibile- alzai il capo e lo guardai di nuovo negli occhi, cercando di non svenire come una fan qualunque. -Da anni tu, indirettamente, mi hai aiutata a sconfiggere la malinconia, allontanando i brutti ricordi. E poi, all’improvviso tu arrivi, senza dirmi chi sei, e finisci ciò che avevi già iniziato. Io… Io non so dirti come mi sento ora, ma…-
Lui mi sorrise ancora e iniziò ad avvicinarsi a me, mi stava per baciare quando la musica si interruppe ancora. Questa volta era stato il preside. Abbassai il volto e Josh mi diede un bacio sulla fronte. Poi lasciò la presa sui miei fianchi e mi strinse una mano per rassicurarmi.
-Ragazzi… Calmi prego! Morrow non costringermi a metterti una nota di demerito al ballo. Allora, è arrivata l’ora di incoronare il re e la reginetta della Jefferson High School-
La professoressa di storia, la Signorina Kennedy, accorse sul palco con una busta d’oro.
-Invisible Girl- “Il pubblico era immerso in una suspense agghiacciante. Jennifer si lisciava il vestito trionfante, già pregustava il sapore della vincita. Matt rideva con i suoi compagni di gioco, scambiando pacche affettuose e strette di mano. A me non importa il risultato. Qualunque esso sia, non mi riguarda. Eppure, in quel momento, con il ragazzo perfetto al mio fianco, mi sembra di stare agli Oscar. Le categorie di miglior attrice o attore non protagonista sono state già assegnate. Ma chi sarà la migliore attrice donna? Lo sapremo dopo la pubblicità!”
La professoressa Kennedy consegnò al preside la busta, e sorridendo scese. Alcune ragazze del comitato per la preparazione del ballo raggiunsero il centro del palco con le corone del re e della regina. Il dj, prevedibilmente, mise come sottofondo un rullo di tamburi. Il preside aprì la busta…
  
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