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Autore: Inquisitor95    05/09/2014    3 recensioni
"Mi svegliai sobbalzando visto lo strano sogno che avevo fatto: delle creature spaventose correvano contro di me, avevano sete del mio sangue. Io continuavo a correre cercando di scappare visto che non avevo una spada con cui difendermi; se nel sogno fossi stata armata, sicuramente le cose sarebbero andate diversamente. Fortunatamente però era stato solo un terribile incubo, non avevo mai lasciato la mia stanza nel castello di Altura Perenne. Non avevo mai lasciato il mio letto e per tutto il tempo ero rimasta tra le braccia possenti del mio cavaliere. Ero ancora abbracciata a lui in effetti, la testa appoggiata sul suo petto forte e caldo, il fatto che mi fossi svegliata sobbalzando però aveva condizionato anche il fatto che lui si svegliasse. Lo trovai con i suoi occhi brillanti come smeraldi che mi fissavano, allungai una mano percorrendo il suo corpo fino al viso e salendo fino ai capelli morbidi, rossi come le fiamme e leggermente sudati per via del caldo estivo."
Questa è la storia che più volte è stata raccontata, in molti hanno aggiunto dettagli, ma solo io conosco la verità e sono qui per raccontarla: di come il Quinto Flagello si è concluso prima che devastasse il Thedas.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alistair Therin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Leggende del Thedas'
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CAPITOLO SEDICESIMO
LA NATURA DELLA BESTIA


La foresta di Brencilian non sembrava essere così estesa dell'esterno, ma in realtà era davvero infinita, i suoi alberi erano tutti uguali e i corsi d'acqua scorrevano in egual modo ovunque, rivoli piccoli che si riversavano sui piccoli fiumi che poi andavano a perdersi chissà dove in zone dove non andavamo ad addentrarci. Restavamo sempre in zone illuminate dalla debole luce sole, senza una guida da parte di un elfo del clan era molto difficile spostarsi e ci impiegammo qualche giorno. Non avevamo idea di dove potesse trovarsi la tana dei lupi mannari, sapevamo però di essere sulla giusta strada. O almeno questo lo credevo io, una sorte di senso femminile forse. In quell'intricato labirinto sembrava non esserci una soluzione, fu allora che ci fermammo in mezzo a una radura, una piccola cascata accanto a noi e il dolce suono dell'acqua non faceva presagire nulla, ma un rumore di quel genere potevamo lo stesso sentirlo, specie se era un ringhio!
Eravamo seduti scomodamente su alcune rocce nell'accampamento che avevamo appena montato per passare la notte, all'istante estraemmo le armi puntandole attorno a noi, Wynne sembrava pronta a lanciare incantesimi per proteggerci; sentii il mio corpo scosso dai brividi per ciò che mi trovavo davanti, nulla di paragonabile al vedere i Prole Oscura davanti i miei occhi però. Davanti a noi c'erano tre grandi lupi che stavano in piedi, i colori della pelliccia variopinti e uno di loro in particolare si avvicinò ringhiando, puntai la spada contro la creatura che improvvisamente parlò!
« State lontani dalla Signora della Foresta! Altrimenti vi ucciderò io stesso! » aveva parlato! Ci credereste mai!? Quel gigantesco lupo mi aveva parlato! Allora capì di cos'erano in grado i lupi mannari, restai paralizzata ovviamente.
« Tu riesci a parlare? Ma com'è possibile? » chiesi stupita, forse lo ero solo io, ma non mi sarei mai aspettata che quella creatura potesse parlare.
« Sta' zitta! Noi lupi sappiamo che siete gli sgherri degli elfi! Non vi lasceremo uccidere la nostra Signora... » ringhiò ancora quel lupo mannaro. Fu allora che deposi le mie armi e mi feci avanti come lui.
« Voglio solo parlare. Pensi che la tua Signora possa fare lo stesso che voglio io? Non intendo combattervi. Ma ho bisogno di parlare della maledizione... »
« Neanche io intendo combattere. Ma non vi permetterò di vedere la mia Signora. Andare via! » questo fu l'ultimo ululato del lupo mannaro, poi andò via insieme ai propri compagni e scomparve nel buio del crepuscolo tra gli alberi.
« Davvero interessante come incontro... » commentò con sarcasmo Zevran, ci mettemmo di nuovo rilassati e decidemmo che a turno avremmo fatto a guardia di noi altri, non potevamo andare via dalla foresta, dovevamo risolvere la situazione e forse quella Signora della Foresta poteva darmi la possibilità di spezzarla senza fare strani riti come sacrificare il cuore di Zannelucenti.
Il giorno seguente ci mettemmo di nuovo in marcia, il sole sorse presto e partimmo subito per cercare ancora le rovine di quei lupi mannari, se avevamo incontrato quelli sicuramente eravamo vicini e sulla buona strada. Ci stavamo però infilando nei meandri più oscuri della foresta di Brencilian, fu così che trovammo dei Prole Oscura a tenderci un agguato.
La radura intorno a noi era grande e con degli alberi verde chiaro, uno solo al centro era grande e rosa, un albero diverso dai pini e dai silvani, una grande quercia rosa! I Prole Oscura si calavano dai rami dell'albero come se fossero scalatori di montagne. Corsero contro di noi col le loro armi sguainate e pronte per colpirci e ferirci, io e Alistair ci buttammo nella mischia insieme, schiena contro schiena così da avere le spalle protette da eventuali attacchi nemici. Zevran e Wynne collaboravano benissimo: lei lanciava incantesimi su di lui e poi paralizzava i nemici con dei glifi, a quel punto lui usava le sue lame per ucciderli e poi ricominciavano da capo. Lo scontro fu faticoso, questo perché sembravamo incappati in un'orda delle creature, sbucavano da tutti gli alberi e vedemmo persino gli alberi muoversi, immaginai che la foresta stesse cercando di difenderci, ma scoprii subito che quelle creature erano cattive e cercavano di uccidere qualunque intruso, compresi noi quindi. Mi trovai a lottare contro un gigantesco albero verdognolo, un nemico temibile visto che i suoi attacchi scuotevano la terra, fecero perdere l'equilibrio ad Alistair e accorsi a salvarlo da due Prole Oscura che lo attaccavano, recisi la testa del primo e poi infilzai la lama nel petto del secondo, il terreno poi mancò ai miei piedi e venni sollevata in aria, cercai di muovermi ma la sua stretta era troppo forte. Così come avevo aiutato Alistair, il ragazzo fece lo stesso con me tagliando le radici alla base dell'albero, quello parve accartocciarsi a terra e io caddi con lui, mi liberai dalla sua morsa e mi rimisi in piedi, istintivamente piantai la spada dentro la testa che fuoriusciva dal tronco dell'albero. Poi smise di muovermi.
Sembrava che la situazione si fosse calmata, i Prole Oscura giacevano morti e il loro sangue impregnava le nostre armi, pensavamo che avevamo finalmente terminato lo scontro ma la grande quercia rosa si mosse, pensavamo che ci avrebbe attaccato ma cominciò a parlare. Possibile che ogni cosa in quella foresta parlasse!?
« Chi siete? Cosa volete da me? Perché volete infrangere i sigilli della foresta? » sigilli? Di cosa stava parlando? Mi avvicinai alla quercia ma non vidi un volto, non vidi occhi che potessero vederci.
« Siamo umani. Stiamo cercando la tana dei lupi mannari... sai dove possiamo trovarla? » chiesi gentilmente. La quercia si mosse appena voltandosi dietro di essa, con i suoi rami parve indicare un punto cieco nella foresta, non vidi nulla oltre gli alberi e le grandi radici che c'erano.
« La tana si trova dietro la barriera che ho creato. Ho piantato il sigillo alla mia foresta affinché il ladro non potesse fuggire mai... » disse infine, se quel ladro non sarebbe scappato... ciò valeva anche per noi? Non andava bene.
« E se ti portassimo l'oggetto che ti è stato rubato? Potremmo passare? » propose Alistair, la quercia parve essere d'accordo e ci fece segno che un ramo mancava dalla sua chioma, ogni ramo dell'albero aveva una grande ghianda, ecco cosa avremmo dovuto cercare. Ci spostammo verso la direzione che ci era stata indicata dalla quercia per trovare il ladro, fu in questo spostarsi che mi staccai pochi istanti da Alistair per avvicinarmi a Zevran, l'elfo era stato molto silenzioso da quando eravamo entrati dentro la grande foresta dopo aver parlato con i dalish.
« Come ti senti? Sei strano... è per via degli elfi? » chiesi amichevolmente all'elfo, lui si voltò verso di me facendo un ghigno felice. Un'occhiata di Zevran che conoscevo molto bene, quella che lo faceva sentire un conquistatore.
« Dolcezza... ti sei stancata di Alistair per parlare con me? Dovremmo conoscerci meglio sotto questo punto di vista e forse non è il caso! » rispose.
« Smettila. Sono seria... perché non parli mai di ciò che provi. Sei chiaramente sconvolto nel vedere i dalish... è la prima volta che vedi altri elfi? »
« Cosa ti credi? Io sono nato in un'enclave! » disse offeso, Zevran si stava comportando in un modo parecchio strano, chiaramente non si sentiva bene nel mostrare le sue emozioni e ciò che provava.
« Credo che sia la prima volta che vedi elfi liberi allora! » dissi infine. Zevran era diventato bianco in viso, mi scrutò con i suoi grandi occhi castani, voleva dire qualcosa, voleva farse mostrarmi il lato dolce di Zevran?
« È strano sì. Ma metto a confronto la vita da vagabondi che hanno, con la vita magnifica che ho avuto e che mi serbo di avere! » la sua risposta sembrò sincera e profonda, non mi azzardai però a continuare visto che mi trovavo in disaccordo, aveva sofferto fin da bambino per il fatto che era stato venduto ai Corvi, fin da piccolo aveva vissuto nella lussuria e nell'assassinio. Non credevo potesse essere realmente felice, magari lo era... ma rifiutavo di crederlo.
Trovare il ladro fu molto facile, mi aspettavo di dover faticare, magari di vederlo nascosto su qualche albero con un'armatura mimetica e chissà quali capacità. Ciò che trovammo fu una tenda e un falò, un uomo strano dall'aspetto malconcio, dietro di sé aveva il ramo con la ghianda che cercavamo. Un lungo bastone al suo fianco e subito saltò in piedi rivolgendoci l'arma contro. Avanzammo lentamente e nel frattempo Wynne mi sussurrò qualcosa che quasi non percepii.
« Fate attenzione. È un mago impazzito e chissà quali magie è in grado di fare... »
Il suo avvertimento non risultò molto utile, il mago cominciò a parlare in modo strano, facendoci domande a cui veniva istintivo rispondere con altre domande. Stavo per perdere le staffe quando Zevran mi precedette, avanzò contro l'uomo e gli recise la gola con un coltello atterrandolo e facendolo morire pochi attimi dopo, annegato nel suo stesso sangue. Prendemmo la ghianda e la riportammo alla grande quercia più in fretta che potevamo, il sole sembrava aver raggiunto il suo picco e c'era molto caldo tra gli alberi, era persino faticoso camminare accanto ai ruscelli dove scorreva una piccola brezza rinfrescante.
« Grazie. Adesso vi permetterò di passare... » disse la quercia quando le riportammo la ghianda, i suoi rami si mossero e fu come se un passaggio si aprisse tra alcuni tronchi, vedemmo delle gigantesche rovine di un tempio a pochi metri da noi, alcuni lupi mannari davanti a esse e avanzammo con passo veloce.
Ovviamente i lupi mannari si accorsero della nostra presenza e subito ringhiarono contro di noi, vidi di nuovo il lupo dal pelo rossiccio che ci aveva accolti la notte prima, sembrava essere quello con il ruolo maggiore e parlò tramite i suoi ringhi.
« Non siete andati via! Non vi lasceremo avvicinare alla Signora della Foresta! Dovessimo uccidervi adesso! » chiaramente la sua era una minaccia, pronto a morire per questa Signora della Foresta... mi dissi che era meglio dire la verità.
« Ascolta: Zathrian mi ha mandata qui per uccidere un lupo chiamato Zannelucenti, ma credo che questa Signora della Foresta possa darmi una soluzione migliore per spezzare la maledizione... immagino riguardi anche voi! » erano lupi mannari anche loro no? La cosa interessava anche loro se volevano tornare quelli di un tempo.
« Non mi incanti con le tue belle parole! » ringhiò ancora quel lupo, andarono poi via quando sentirono un ululato, si voltarono e riuscimmo a vedere un grande lupo dal pelo bianco, occhi splendenti come le sue zanne e un viso incredibilmente delicato.
« Zannelucenti! » disse Alistair, avevamo trovato il lupo cercato da Zathrian, e sembrava essere il loro capo e non quella Signora della Foresta che menzionavano. I lupi indietreggiarono dentro lo rovine e questo lasciò il portone completamente scoperto e pulito, potevamo entrare senza preoccupazioni dentro la loro tana.
« Davvero strana come cosa... » commentò Zevran a quel punto. Restammo fermi per qualche istante per fare mente locale. Cosa dovevamo fare?
« Se entriamo ci attaccheranno. Ma sono davvero incuriosita da questa Signora della Foresta... sono l'unica a pensare che possa spezzare la maledizione? Magari purificando i loro corpi in qualche modo... » dissi chiaramente cosa pensavo, naturalmente non mi sarei mai aspettata di essere vicina alla realtà. Quella Signora della Foresta ci avrebbe fornito un nuovo modo per trattare la maledizione. O forse l'unico possibile, questo non lo saprò mai.
Entrammo dentro le rovine a cademmo così nelle ombre, pochissima luce grazie alle finestre in alto al tempio, la luce solare entrava anche delle grandi fessure e fratture nelle pareti generate dalle piante gigantesche che crescevano nella sala. Un atrio molto grande che si divideva in tre, due delle tre porte erano bloccate da grandi pietre e ammassi di alberi e radici, per esclusione scegliemmo la terza, l'unica accessibile anche ai lupi, seguimmo un corridoio largo che portava ad una piccola sala dove ci aspettava un altro lupo mannaro, questo aveva il pelo blu e non sembrava volerci minacciare o intimare di scappare.
« Siete davvero disposti a parlamentare con la Signora della Foresta? Lei è interessata a parlare con voi. Che intenzioni avete voi? » chiese ringhiando, sembrava relativamente tranquillo e mi avvicinai solo io a lui.
« Sì! Non voglio farle del male... ho davvero bisogno del suo aiuto per spezzare la maledizione che non solo affligge gli elfi ma che affligge anche voi! » dissi cercando di non mostrarmi impaurita davanti alla bestia. Lui annuì.
« Non so se le due cose potranno coesistere... ma lei avrà sicuramente molto da dirvi così come tu hai delle domande per lei! » ci fece segno di seguirlo ed entrammo in una nuova porta di legno scuro, una porta che cigolò e che venne chiusa alle nostre spalle quando entrammo.
Anche in questo luogo c'era moltissima desolazione, distruzione ovunque e alberi giganteschi che avevano piantato le loro radici, qui la luce entrava con una specie di filtro che la tingeva di blu, dava all'intera sala un aspetto sacro che non doveva essere profanato. Fu allora che la vedemmo, proprio in mezzo ad una ventina di lupi mannari, una donna sinuosa che si muoveva con facilità, il corpo pieno di arbusti che sembravano fuoriuscire dalla pelle olivastra, gli occhi neri e i capelli lisci e lunghi fino alla vita, l'espressione tranquilla e dispiaciuta per l'accoglienza.
Eravamo al cospetto della Signora della Foresta.
« Benvenuti. Mi dispiace che Passosvelto sia stato... maleducato con voi. Chiedo umilmente scusa al suo posto... » quelle furono le prime parole della Signora, ovviamente si riferiva al lupo mannaro dal pelo rossiccio.
« Non è un problema. Immagino sappiate perché siamo qui? » iniziai anch'io e lei annuì con sguardo grave e dispiaciuto.
« Zathrian vi ha parlato del cuore di Zannelucenti. Non servirà a nulla il suo cuore... il mio in effetti! » ci rivelò. Era lei il lupo dal pelo bianco. « Zathrian vi ha detto di come si è originata la maledizione? Vi ha detto tutta la storia? »
« Che intendete dire? » chiese Alistair intervenendo insieme a me. La Signora della Foresta annuì come se avesse scoperto una grande verità.
« Zathrian ha perso i suoi figli a causa di alcuni umani. Ma questo è successo anni e anni fa... secoli in effetti. È stato lui a chiamare la maledizione per punire quegli uomini e poi l'ha imprigionata nel corpo di un lupo... Zannelucenti appunto! » la cosa era molto confusa e sembrava persino irreale. Zathrian aveva creato la maledizione?
« Ciò che dici non ha senso spirito! » intervenne Zevran. « Se le tue parole fossero vere, Zathrian solo potrebbe spezzare la maledizione... perché non farlo? »
« Perché ha legato la maledizione anche a se stesso. Finché lui vive, io vivo e la maledizione con noi due! » rispose la Signora. Tutto era chiaro adesso. « Vi chiedo questo: parlare con Zathrian e convincetelo che voglio solo parlare. Ve ne prego... » eravamo dalla parte della giustizia e Zathrian stava facendo del male a quei lupi e ai suoi stessi elfi. Avremmo aiutato la Signora.
Tornammo indietro nel tempio, ero certa che dicesse la verità visto che molte cose coincidevano, per esempio l'apparente immortalità del guardiano, inoltre fu ancora più strano il fatto che lo trovammo ad aspettarci nell'atrio del tempio. Sapeva forse come sarebbero andate le cose? « Che strano trovarvi qui... » dissi mentre ci avvicinavamo a lui, ovviamente indagava sul perché non avessimo il cuore.
« Immagino che lo spirito vi abbia convinto a uccidermi! Pensavo che voleste il nostro aiuto ma mi sbagliavo! Forse preferite gli armamenti bellici dei lupi mannari! » disse crudelmente pronto a sguainare il bastone magico.
« Vi sbagliate. I lupi mannari voglio parlare. La Signora della Foresta... »
« Parlare? Vi rendete conto che sono soltanto dei mostri? É questa la loro natura, la natura della bestia! Cattiva e assetata di sangue! » urlò contro di noi. Era tentata di urlare e mi dicevo di stare tranquilla; ovviamente ignorai i miei pensieri reagendo d'istinto e cominciai a urlare nonostante ciò che mi dicevo!
« Facciamo così: voi parlerete con loro e ascolterete ciò che hanno da dire. Se vi torceranno un solo capello se la vedranno con noi. Chiaro!? » l'avevo intimidito e cercava di non darlo a vedere, alla fine cedette e si lasciò portare nella tana dei lupi.
Forse per lui era strano restare in quel luogo, sotto gli occhi di tutti quei lupi mannari, coloro che sapevano chi aveva realmente maledetto la loro natura. La Signora della Foresta era solo la manifestazione della maledizione, una volta spezzata e con la morte di Zathrian quindi, la sua vita sarebbe anche finita. « Ed eccoci spirito! Per quale motivo hai voluto parlarmi? Non vi libererò mai dalla maledizione! I miei figli sono morti per nulla! » non mi aspettavo quella frase da lui, pensavo che ci avrebbe pensato invece nulla. Era completamente puntato!
« Zathrian perché? É successo secoli fa... dovreste pensarci e ascoltare quello che hanno da dirvi! Altrimenti che senso avrebbe il fatto che vi abbiamo portato qui? » gli chiesi voltandomi sconvolta verso di lui, l'elfo rimase immobile nel suo spazio.
« Uccidiamolo e usiamo il suo sangue per cercare un modo per spezzare la maledizione! » ringhiò Passosvelto, la Signora della Foresta era incredula eppure cercava ancora di calmare i propri fedeli lupi mannari.
« Vedete? Bramano il mio sangue! Questa è la natura della bestia. Questa è la natura della bestia! » continuava a ripetere nel panico, mise mani al proprio bastone e lo punto contro tutti noi in modo minaccioso, la punta cominciava a brillare per via di un qualche potente incantesimo.
« Zathrian siete voi nel torto. Sciogliete la maledizione, voi solo potete! Dimenticate gli orrori del passato e smettetela con questa faida! » dissi sguainando la spada e lo scudo contro di lui, i miei compagni fecero lo stesso.
Alistair ovviamente aggiunse qualcosa di suo. « Noi stiamo dalla parte della giustizia. Spezzate la maledizione o vi troverete a lottare contro tutti! »
Chiaramente era titubante, non poteva lottare contro di noi, non contro tutti visto che era da solo. Non poteva farcela o l'avremmo ucciso e comunque non avremmo risolto nulla. Si rivolse alla Signora a quel punto. « Tu spirito... con la maledizione spezzata, io morirò; ma tu svanirai per sempre... non ti preoccupa la cosa? »
La Signora scosse il viso e fece un sorriso amichevole e rassegnato. « Voglio solo quello che farà del bene ai miei fedeli. Tu, mio creatore, hai troppo dolore. Lascia che tutti noi ci libriamo in pace... non temo la mia fine! » disse infine, e dette quelle parole, entrambi furono segnati dallo stesso fato.


Non osservammo il rito, nessuno di noi lo fece, neanche i lupi mannari, aspettammo nella sala che precedeva quella azzurra; capimmo che la maledizione era spezzata quando vedemmo che le creature tornavano umani ed elfi, ritornammo nella stanza che adesso era vuota, c'era solo cenere nel punto in cui c'erano Zathrian e la Signora della Foresta e un simbolo che bruciare per terra. Nient'altro, la maledizione era stata spezzata. Ne avemmo la dimostrazione tornando all'accampamento, gli elfi stavano di nuovo meglio. Lanaya era diventata la nuova guardiana, diceva che l'aveva sentito quando Zathrian era morto, essendo la succeditrice era lei a guidare gli elfi adesso. Mi dispiacque molto per come le cose fossero finite ma lei disse che gli elfi sarebbero stati presenti durante la battaglia finale. L'ultimo contratto era finalmente stato concluso. Ci mettemmo subito in viaggio verso Redcliffe visto che ormai non avevamo più tanto tempo, dovevamo subito metterci in marcia per convocare l'Incontro dei Popoli con Arle Eamon, ogni sera potevamo sentire il magnifico canto di Leliana che ci infondeva coraggio come quasi tutte le sere, fu in una di quelle che Oghren mi disse che voleva andare in una piccola locanda vicino Redcliffe, una locanda che si affacciava sul lago e dove sapeva di trovare una vecchia amante che voleva rivedere, da come ne parlare sembrava qualcosa di più.
Annuii visto che era di strada, e sempre nella città avremmo preso la spada di Sten. Prima di andare a letto Alistair mi abbracciò stretta sé. « Presto saremo a Redcliffe... la battaglia è sempre più vicina! Hai paura? » sussurrò al mio orecchio. Tra le sue braccia non sentivo il caldo che ci circondava e mi ci strinsi di più.
« Sì e tanta » risposi con sincerità. « Ma sento che se tu sarai vicino a me, nulla potrà fermarmi. E farò di tutto per proteggere entrambi... » proseguii nella mia risposta.
« Insieme possiamo fare ogni cosa. Persino sconfiggere l'arcidemone! » l'aveva detto a mo' di battuta ma sapevo che lo pensava realmente. Andammo a dormire, insieme nella stessa tenda e facendo l'amore. L'indomani saremmo usciti dalla foresta.







Angolo Autore:
Nuovo capitolo. L'ultimo della foresta ma soprattutto il capitolo che conclude il lungo viaggio per i trattati. Abbiamo finalmente lo schieramento finale quindi: i maghi, i nani guardati da Bhelen e gli elfi dalish. Non resta altro che vincere l'Incontro dei Popoli e poi avremo l'appoggio di tutti nel Ferelden.

Addio Brencilian, è stato bello finché è durato ma sapevamo doveva finire. Già avevo detto che avrei riassunto in breve quella foresta e ho decisamente preferito tagliare tutto il percorso nelle rovine. Ammetto che solo una volta ho ucciso il ladro con la ghianda e in questa partita ero riuscito subito a prenderla ma così era più drammatico (mi dispiace di non aver scritto in rima le frasi della quercia rose ma non ero ispirato per scrivere rime xD). Inoltre mi piace il fatto di aver inserito la piccola parte con Zevran. D'altronde l'ho scritto io è anche normale che mi piaccia! Alla fine sì... i lupi mannari avevano ragione, Zathrian ha torto marcio, doveva spezzare le maledizione! Almeno questo è quello che penso e che ho sempre fatto (ad eccezione della prima partita come già ho detto nello scorso capitolo). Anche Oghren ci ha detto della sua missione... rimane solo la sua e quella di Sten: perfetto! Infine che dire di Myalee e Alistair... dolci alla fine e preoccupati allo stesso tempo per il futuro.

Un grazie speciale come sempre è solo per Alithea che spende sempre tempo per leggere i miei capitoli e per commentarli. Anche stavolta abbiamo agito allo stesso modo eh? XD Ammetto che mi preoccupa affrontare l'Incontro dei Popoli perché finora non sono mai riuscito a vincerlo, vedremo insomma che cosa riuscirò a fare! A presto e grazie a tutti i lettori e un ringraziamento anche a TheGreyJon che si è unito ai commenti.
  
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