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Autore: Benio Hanamura    08/09/2014    1 recensioni
[Mademoiselle Anne/Haikara-san ga toru]
Tutti coloro che hanno letto il manga Haikarasan ga tooru conoscono la storia d'amore fra la singolare protagonista Benio ed il sottotenente Ijuin, e sanno quale svolta prenderanno gli eventi...
Ovviamente la storia è narrata dal punto di vista di Benio, ma come l'avranno vissuta gli altri? Cosa ha provato Shinobu dopo il loro primo incontro? E Ranmaru che si rende conto che rischia di perdere il suo grande amore? O i conti Ijuin dopo il suo arrivo al castello? E gli altri in altri momenti?
Con questa fanfiction, proposta da mademoiselleBenio, un'utente del mio forum e lì iniziata come fan fiction di gruppo, tenta di dare queste ed altre risposte, attraverso degli estratti dei diari dei vari personaggi.
N.B. Qualcuno di loro resterà per un po' in disparte, perché i loro diari erano curati da mademoisellebenio, che poi ha mollato la storia. Se avrò la sua autorizzazione pubblicherò i diari scritti da lei, altrimenti dovrò riscriverli io daccapo.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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    Caro diario,
questo è stato per me un giorno davvero felice… Poco fa, mentre prima di cena come al solito prendevo un po’ di fresco in giardino lavorando al mio ricamo, il mio Shinobu è venuto da me e mi ha dato la notizia che tanto aspettavo: si è recato in casa Hanamura, dove ha conosciuto la signorina Benio, ed ha avuto un'impressione positiva su di lei, la trova simpatica, quindi la sposerà! Ebbene sì, finalmente grazie al mio devoto nipotino il mio grande sogno d'amore sta per realizzarsi!!!
   Mio adorato Keisuke, anche se il destino crudele ci ha impedito di vivere appieno il nostro grande amore, a breve le nostre due famiglie, ai tempi della nostra triste giovinezza separate dall'immenso baratro delle diversità sociali, potranno finalmente riunirsi, proprio come i rami del fiume Taka, che separati dalle rocce si riuniscono poi nuovamente in uno per confluire nel grande mare… Quanto dolore, quanta sofferenza in tutti questi anni!!!
  Ricordo il giorno della nostra promessa come se fosse ieri: tu mi avevi proposto di fuggire con te, lasciando tutto e tutti, ma come avrei potuto? Abbandonare la mia famiglia, che aveva sempre avuto tante aspettative su di me, gettare loro addosso il disonore inducendoli a fare harakiri per lavare l'offesa che avrei recato alla famiglia Kawashima, la famiglia del mio promesso sposo... Del resto nemmeno tu ci credevi più di tanto, anche tu, anche se con gli occhi lucidi mi avevi fatto quella proposta, lo avevi fatto per pura disperazione... Non ti importava tanto dei rischi che avresti corso quando si sarebbe saputo della tua fuga con una fanciulla di rango superiore al tuo, ovvero diventare un ricercato ed essere condannato a morte, ma anche tu avevi una famiglia alle spalle, che aveva altri propositi che ti riguardavano, e la nostra fuga avrebbe significato la vergogna e la rovina anche della famiglia Hanamura! Me lo proponesti, ma conoscevamo entrambi l'unica giusta soluzione al nostro problema: separarci compiendo i nostri rispettivi doveri di figli; tuttavia eravamo certi che quell'orribile situazione che aveva costretto noi due a questa drastica decisione non sarebbe durata in eterno, il Giappone stava lentamente cambiando e prima o poi queste assurde barriere da diversità sociali sarebbero state superate ed anche due famiglie come le nostre avrebbero potuto imparentarsi. E’ stato per questo che ci scambiammo la nostra promessa, quando ciò sarebbe accaduto due nostri discendenti si sarebbero sposati, realizzando finalmente il nostro sogno che allora appariva così crudelmente lontano ed irraggiungibile!
   Quanto piangemmo quel giorno, Keisuke, quanto abbiamo sofferto, ma quella promessa ci restituì almeno un briciolo di speranza nel futuro, oltre a lasciarci il dolce ricordo del nostro ultimo bacio... Mi stringesti così forte a te che ancora oggi, se chiudo gli occhi e mi concentro, sento il calore di quel tuo abbraccio, dopodiché ti vidi allontanarti per sempre da me per sposare un'altra donna... un'altra donna a cui dedicare tutte le tue attenzioni, i tuoi sguardi... con la quale avere dei figli, i figli che non avrei mai potuto darti io, ma che tuttavia avrebbero rappresentato la nostra unica speranza, come i figli che io avrei dovuto dare a mio marito, per compiere a pieno il mio dovere di moglie...
   I primi tempi furono duri, fin da quando la mia famiglia mi fece incontrare ufficialmente Mitsuhiro non facevo altro che immaginare che lui fossi tu, quando prendevamo un tè insieme, quando passeggiavamo insieme, quando ci siamo sposati e lui ha acquisito il cognome degli Ijuin (oh, soprattutto quando mio padre lo chiamò per la prima volta "figlio", quanto fortemente desiderai che ci fossi tu al suo posto, come nuovo erede del conte Ijuin mio padre!) e poi... sì, persino nell'intimità, per quanto possa sembrare orribile questo atteggiamento nei confronti di un uomo che anche se di mentalità molto tradizionalista è sempre stato molto dolce e comprensivo con me ed infatti aveva anche intuito almeno in parte la mia infelicità... Ma quest'ultima cosa mi pesava troppo e non mi riusciva, tu e Mistuhiro siete troppo diversi, così avevo tantissime difficoltà ad assolvere i miei doveri coniugali come se nulla fosse, facendo finta di stare con te!
  Così quando alla fine, troppo presa di rimorsi, gli confessai tutto, lui mi capì ed ebbe tanta pazienza, non rimproverandomi di nulla e non obbligandomi mai a niente, non pretese mai la mia presenza nel suo letto, aspettava sempre che fossi io ad andare da lui di mia spontanea volontà...    Alla fine ho imparato a volergli molto bene, abbiamo concepito un figlio, Soichiro, ed abbiamo passato anni sereni. Non abbiamo avuto altri figli e tu sei morto lasciando solo figli maschi...
   Il mio Soichiro… prima di lasciarmi per sempre, ha portato con sé dalla Germania un figlio, il mio adorato Shinobu... Non avrei mai creduto, quando vidi per la prima volta quell'adorabile frugoletto biondo, che avrei dovuto fargli anche da madre perché il mio caro figlio sarebbe morto prima di me e così lontano dalla sua patria! Ma fortunatamente, dopo appena un paio d'anni, ecco a consolarmi del maggior dolore che possa sopportare una madre la notizia che la moglie di tuo figlio aveva dato alla luce una bambina, Benio: realizzai così che finalmente si trattava solo di aspettare che lei e Shinobu avessero l'età giusta e poi avrei finalmente assaporato anch'io la vera felicità! Infatti i genitori di Benio mi avevano subito dato la lieta notizia proprio perché erano del tutto intenzionati ad onorare la nostra promessa ed anche il mio Shinobu, quando ha saputo, si è dimostrato ben lieto di avere l'occasione di dare un'immensa gioia alla sua nonna prima della sua morte...
   Ormai è questione di giorni e conoscerò finalmente la signorina Benio, colei che insieme a Shinobu diventerà l'artefice della mia felicità: non vedo proprio l'ora, mi chiedo davvero che tipo sarà... Shinobu la definisce "simpatica" e basta, lui non è poi di tante parole... Beh, non importa, ho aspettato per anni, che saranno mai pochi giorni? E poi sono certa, amore mio, che essendo tua nipote la signorina Benio sarà una signorina molto allegra, sensibile ed ammodo... Spero tanto che tu stia riposando in pace e che possa anche tu vedere, da lassù, la tanto sospirata realizzazione del nostro sogno...
 

 
Nota dell’autrice:
Keisuke è il nome che ho scelto per il nonno di Benio, mentre ho scelto il nome Mitsuhiro per il nonno di Shinobu, perché mi pare più adatto ad un samurai come lui. Non so come si usi ora, ma nel periodo in cui la contessa, il suo promesso sposo ed il suo amato erano giovani non necessariamente la moglie prendeva il cognome del marito: se la famiglia della moglie era di rango superiore accadeva il contrario: il marito entrava nella famiglia della moglie acquisendone il cognome, perciò il nonno di Shinobu ha acquisito il cognome degli Ijuin ed il titolo di conte dopo il matrimonio.
Harakiri era una forma di suicidio rituale che si usava in Giappone, come ultima risorsa per salvare il proprio onore. Era dunque una sorta di privilegio per chi si macchiava di certe colpe, come appunto, venire meno ad un impegno importante! Il condannato si squartava il ventre con la propria katana (la spada giapponese, nota per avere la lama particolarmente tagliente); dato che si trattava di una morte onorevole ma molto dolorosa e non necessariamente istantanea era possibile avere un assistente, qualcuno che mozzava di netto la testa del condannato non appena questi si fosse inferto il colpo al ventre.
  
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