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Autore: Ashura_exarch    09/09/2014    2 recensioni
E se l'impero romano non fosse mai crollato? E se fosse andata in modo diverso?
Io cerco di dare la mia risposta personale, modificando la storia della città a partire dalle origini.
AGGIORNAMENTI PARECCHIO IRREGOLARI
Genere: Guerra, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La classe IG si trovava all'ultimo piano dell'istituto scolastico Aulo Caractoro, proprio in fondo ad un lungo corridoio. Per arrivarvi (e per andarsene) bisognava per forza passare davanti alla porta che dava sul tetto. Fu proprio mentre vi transitava davanti che Matteo Umbrio Senna notò che era socchiusa. Fece per serrarla, quando notò una figura in piedi dietro alla ringhiera. Preso dalla curiosità, uscì.

Il figuro era quasi del tutto in ombra, complice anche il fatto che il sole stava calando. Nonostante questo riconobbe quasi subito l'esile contorno di Sesto Modio Tulla, uno dei suoi allievi. Rimase immobile per qualche secondo, chiedendosi perché uno dei suoi ragazzi fosse lì. Il tetto della scuola non era certo un bell'ambiente. Sporco, polveroso, pieno d'escrementi di uccello, cocci, vetri rotti, bottiglie di plastica vuote, cartacce, cicche di sigarette e resti di cibo avariato: era così perché da anni nessuno lo ripuliva. Il tetto dava un'idea del degrado delle zone circostanti, che forse erano conciate anche peggio.

- Sesto?

La piccola figura parve riscuotersi da una sorta di apatia. Si girò, e nonostante Matteo non lo vedesse molto bene poté intuire che si era impaurito. Del resto non era consigliabile per uno studente andare in un posto come quello.

- Ma-magister...

- Cosa fai qui, ragazzo?

- Io... n-niente...

Era palese che stava mentendo, eppure, oltre alla paura, sembrava che nel suo tono ci fosse anche... tristezza. "Molto strano" pensò Matteo "Tutto mi aspettavo meno che questo."

- Sesto...

Il ragazzo prese leggermente a tremare.

- Sesto, non sono nato ieri. Non si viene qui per non fare "niente". Avanti, dimmi perché sei qui.

Sesto Tulla abbassò la testa, mise le mani dietro la schiena e cominciò a strascicare i piedi. Si vede che stava cercando di dire qualcosa, ma c'era qualcosa che lo convinceva a fare il contrario.

- Il fatto è che... - si sforzò a cominciare.

- Sì?

- Il fatto è che volevo stare un po' da solo, e questo è l'unico posto che so per certo essere evitato dalla maggior parte della gente.

- Non dovresti essere qui, e lo sai.

- Sì, ma... nell'ultima settimana non credo di sentirmi molto bene.

Matteo si inquietò leggermente.

- Cos'è che hai?

- E' da quando è stato annunciato che l'imperatore avrebbe abdicato che non sono più lo stesso. Sento come se mi mancasse qualcosa.

- Tutti siamo addolorati per la decisione dell'imperatore, ma...

- Una volta, qualche anno fa - lo interruppe l'allievo - i miei genitori mi portarono a Roma, in occasione della sfilata della famiglia reale per festeggiare la fondazione della città. Noi eravamo proprio in prima fila, e i reali ci passarono vicinissimo. Quando vidi l'imperatore mi emozionai moltissimo, e cominciai a salutarlo con la mano. Lui mi vide e ricambiò il gesto. Nonostante mio fratello maggiore sostenga il contrario, sono sicuro che l'imperatore guardò e salutò proprio me. Quello fu il giorno più bello della mia vita. E non posso credere che la persona più importante dell'impero...

Matteo pensò al discorso di Sesto. Era sensato in effetti. L'imperatore governava su sette miliardi di persone, eppure tra tutte quelle che c'erano aveva salutato proprio Sesto. E il ragazzo non doveva averla presa bene quando Placo aveva deciso di abdicare. In fondo lo capiva, con la fine di Placo tramontava un sogno.

- Ti posso capire, Sesto. Ma non credo che sia questo il posto adatto per stare da soli a pensare. - dicendo così Matteo gli posò una mano sulla spalla - E poi mica muore! Si vede che si è stancato di tutti quei cerimoniali. Animo! Prima che Placo muoia ce ne vorrà di tempo. Va adesso, i tuoi genitori si staranno preoccupando.

Sesto Modio Tulla corse immediatamente verso l'uscita, fermandosi però sulla soglia. Si girò verso l'insegnante, e gridò:- Grazie magister! - . Ripartì immediatamente, scomparendo nell'istituto. Matteo sorrise. "Ah, i bambini e i loro problemi. Dovrò fargli entrare in testa che Placo non è stato l'unico ad abdicare".

Note dell'autore
Ah, i problemi logistici, continuano ad assillarmi ritardando la stesura della storia. Adesso che inizia di nuovo la scuola non so se riuscirò a mantenere il ritmo.
  
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