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Autore: Fonissa    09/09/2014    2 recensioni
*dal testo*
Ognuna di noi è sporca di sangue e piena di ferite. Avremmo mai una vita normale? Molto probabilmente no. Ci guardiano l'un l'altra e ci abbracciamo. In quel momento non mi importa di niente. "Staremo insieme, per sempre."
Genere: Horror, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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-2 giorni dopo-
Sono passati due giorni da quando Garry è stato ferito da Mary. Lo siamo andate a trovare e devo dire che non mi è sembrato tanto malridotto, ma non potrà uscire ancora per un po’. Ora sono in campagna con Ib, Madotsuki e Poniko per una gita. La città mi piace, ma preferirò sempre la natura.
E’ bello uscire un po’ dalla città, no?
Già, è bello uscire…
Dai Madotsuki, sorridi un po’. Sei così bella quando sorridi…” Si scambiano un sorriso timido mentre arrossiscono.
In questi giorni ho capito più o meno i loro caratteri. Poniko è sempre sorridente e allegra, ma sa affrontare le situazioni serie. Madotsuki invece ha sempre un’aria assonnata, è molto timida e penso si vergogni un po’ di se stessa.
Sto riflettendo su queste cose, quando sento un rumore alle nostre spalle. Mi giro e noto che un alto e voluminoso cespuglio di rose è cresciuto all’improvviso, lasciando Poniko, che era qualche passo dietro di noi, dall’altra parte. Madotsuki si butta contro il cespuglio.
Poniko! Poniko, stai bene?
Si! Io sto bene, voi?
Stiamo bene
Non avvicinatevi al cespuglio! E’ pieno di rose rosse!” urla con aria preoccupata.
Ib…
Scusatemi. E’ passata una settimana, dovrei aver capito che non siamo più nel mondo di Guartena…”  Ib abbassa lo sguardo con occhi tristi. Mi avvicino a lei e le avvolgo le spalle con un braccio.
Dai, stai tranquilla Ib, è normale dopo tutto quello che hai passato. Ma ora dobbiamo trovare un’altra via per ritornare in città
Ma Poniko…
Madotsuki, non ti preoccupare, io starò bene. Ora vai” Dopo qualche secondo Madotsuki si convince e continuiamo a camminare per il sentiero, cercando un’altra via o qualcuno che ci aiuti. Dopo mezz’ora di cammino, ancora non si vede niente.
Non c’è ancora nessuno…
Io sono stanca…
Ragazze, non scoraggiamoci, dobbiamo trovare qualcuno…” ci rimettiamo in cammino e dopo dieci minuti notiamo una grossa villa grigia con un portone in legno.
Li! Forse c’è qualcuno!” con un ultimo sforzo arriviamo alla casa e bussiamo, ma non ci apre nessuno.
La porta è aperta. Entriamo
Ma Aya, non si entra a casa degli altri senza permesso…
Preferisci camminare ancora?” Ib scuote la testa poco convinta, ma entriamo lo stesso. La casa sembra uno di quei antichi castelli con molte stanze. Mi ricorda casa mia.
C’è…c’è qualcuno?!” chiede ad alta voce Madotsuki. Proprio in quel momento, la porta alle nostre spalle si chiude con un tonfo. Proviamo ad aprirla, ma niente. Così iniziamo a camminare. Di fronte a noi c’è una porta, così l’apriamo. Ci troviamo in una stanza piccola, con al centro una macchia di sangue al cui interno luccia qualcosa, mentre sulla parete opposta c’è un foglio.
Non pestate il sangue, non mi convince.” Passiamo al di fianco del sangue e leggiamo il biglietto. ‘Vieni nella mia camera’ dice. Appena lo finiamo di leggere, si riduce in cenere. Sbalordite usciamo e notiamo che la casa è cambiata. La porta di ingresso ora è bloccata da un muro e la porta della camera precedente è sparita.
Q-questo posto mi fa paura…” All’improvviso una strana sensazione si abbatte su di me. Sento come se avessi già vissuto un’esperienza simile. Guarda Ib. Dalla sua faccia, si direbbe che ha la stessa sensazione, ma che è meno forte.
No…no… non di nuovo. No…” riesco a dire solo questo.
Che intendi dire?
Ci risiamo. Siamo di nuovo in un’altra ‘avventura’ molto pericolosa. Come la galleria di Guartena…
O come la mia casa…” Madotsuki ci guarda preoccupate.
Io…io… non voglio morire…
Sono già uscita da un paio di situazioni simile, ce la faremo di nuovo.”
Si… ma ora credo che dovremmo cercare una via…
Li –dice Madotsuki indicandoci una porta a destra- proviamo per di la.” Io e Ib annuiamo e apriamo la porta. Troviamo un lungo e stretto corridoio che porta in su. Lo attraversiamo e in fondo troviamo un orologio a pendolo di fianco a un’altra porta. Quando l’attraversiamo, rimango molto sorpresa da ciò che trovo. Una ragazzina di circa tredici anni, con i capelli biondo chiaro legati in due trecce più grandi di quelle di Madotsuki e con gli occhi azzurri, quasi trasparenti, sta leggendo un diario che si trova su una scrivania al centro della stanza. In mano ha un orsacchiotto. All’inizio sembra non si accorge di noi, ma quando smette di leggere ci guarda stupita.
C-chi siete?!” ci domanda spaventata.
Non ti preoccupare! Non siamo qui per farti del male!”
Noi vogliamo solo uscire di qui! Ma la porta è bloccata da un muro!
Anche voi volete uscire?
Si…anche tu?” la ragazza bionda annuisce.
…vuoi venire con noi? Più siamo, più facile sarà!” All’inizio la ragazzina sembra un po’ dubbiosa, ma alla fine accetta.
Come ti chiami?
Io sono Viola
Piacere Viola, io sono Madotsuki.
Io sono Ib
E io mi chiamo Aya
Piacere di conoscervi” Viola ci fa segno di seguirla e ci conduce a dove eravamo prima, dove era sparita la porta. Poi ci indica un’altra via da quell’altra parte. La seguiamo e troviamo una scrivania con delle forbici incatenate sopra. Viola si avvicina alle forbici e taglia le braccia dell’orso, da cui esce del sangue.
Ma cosa…
Fidatevi di me. Ci servirà.
Un pupazzo da cui esce del sangue. Stai pensando alla stessa cosa che penso io, Ib?
Penso proprio di si.” Viola ci guarda con aria interrogativa, ma la ignoriamo. Subito dopo ci riporta dove c’era il corridoio stretto e lungo, ma invece di prendere il corridoio ci fa attraversare una stanza di fronte. Troviamo un cesto con dentro un grande orso di peluche. Una targa sul muro recita:’Orsi nel cesto’. La bionda mette l’orso tagliato nel cestino e si sente un rumore provenire da qualche parte.
Sapete…sono qui da un po’ più di tempo.” Noi annuiamo.
Dove stavano le forbici… ci stava una porta. Forse si è sbloccata quella.
Ritorniamo nella stanza con le forbici e notiamo una porta semi-aperta. Stiamo per aprirla completamente, quando qualcosa cade dal soffitto. Ci avviciniamo e noto che sono le braccia dell’orsacchiotto, piene di sangue. Viola le raccoglie e se le mette in tasca.
Che cosa macabra…
Già.” Finalmente apriamo la porta e ci ritroviamo in una sala da pranzo con un grande tavolo imbandito. Sopra c’è un teschio pieno di un liquido verdognolo e affianco un foglio con su scritto ‘assaggia la pozione’.
Qualcosa mi dice che sarà meglio stare lontani da quella cosa.” Troviamo un’altra via che ci porta in quella che sembra una cucina. In fondo a tutto un coltello sta tagliando del cibo. Ma si sta sollevando da solo. Cerco di toccarlo, ma vado  a sbattere contro qualcosa di invisibile.
Qualcuno di invisibile sta usando il coltello…” dico più per convincere me stessa che per informare le altre.
E’ impossibile…
Ma è così.
Guardate! Qui c’è un libro. Si chiama ‘La cena degli aristocratici’. Dice che…” si blocca sbalordita.
…dice che per la ricetta c’è bisogno di  una mano…come…ingrediente…
Ma che schifo… aspettate…” Viola improvvisamente si avvicina alla persona invisibile e gli offe le mani dell’orsacchiotto.
“Oh grazie-dice una voce- avevo bisogno di una mano, o due. Lascia che ti mostri il mio apprezzamento.” E detto questo vedo volare una chiave di argento nelle mani di Viola. Stiamo per uscire dalla cucina, quando notiamo una porta nera. Proviamo a usare la chiave, ma evidentemente non è quella giusta. Usciamo e vediamo Viola dirigersi verso la pozione.
Viola, che fai?” lei si gira e nel frattempo la chiave le cade dalle mani cadendo nel liquido verdognolo. In quel momento si sente un suono.
Forse senza volerlo abbiamo sbloccato qualcosa!
Già, che fortuna.”
Forse è la porta nera nella cucina. Andiamo a controllare.” Ritorniamo nella cucina e scopriamo che Madotsuki aveva ragione: la porta non è più chiusa. L’attraversiamo e notiamo due rampe di scale. Mnetre le scendiamo, Madotsuki si blocca all’improvviso.
M-mi è sembrato di vedere qualcuno…” io e Ib la guardiamo allarmate, ma Viola sembra più tranquilla.
T-te lo sarai immaginato…
Si può darsi…
Beh, non sarebbe la prima volta che sogni qualcosa…
Ah-ah- Davvero spiritosa.” Ridiamo e finiamo di scendere le scale. Ci ritroviamo in un largo corridoio che va a destra. Mentre lo attraversiamo, Viola si ferma studiando una statua decorativa di un gatto nero.
Viola, è solo una statua, sbrigati” le dico. Le alza lo sguardo verso di me e ci raggiunge. Alla fine ci raggiunge. Mentre camminiamo per il corridoio, penso a un paio di cose: uno, Viola è strana, ma sembra in gamba. Due, questa casa non è normale, e penso che ci riserverà molti trucchetti.
 
*ANGOLO AUTRICE*
ED ECCOMI DI NUOVO QUI! Ammettetelo che vi sono mancata u.u
Cooooooomunque, Aya, Ib e Madotsuki hanno incontrato Viola, che a quanto pare è strana. (chi ha giocato a The witch’s house, capirà).Beh che dire, alla prossima :*
(Mi raccomando, lasciate tante recensioni u.u)
  
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