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Autore: KatnissEverdeen12    12/09/2014    0 recensioni
Siete curiosi di leggere una fanfiction appassionante, profonda, intensa basata su Ed Sheeran?
Beh, siete nel posto sbagliato!
Storia di una ragazza come tante altre che vorrebbe tanto incontrare Ed Sheeran.
Mamma mia, l'originalità.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero pronta.
Susan mi aveva acconciato i capelli lisciandomeli con una piastra e il mio viso era truccato in maniera perfetta: un eye-liner nero contornava i miei occhi in maniera perfetta, rendendo i miei squallidi occhi color Nutella (per non dire altro) degli occhi guardabili. Quasi quasi rendevano il mio sguardo un po' più accattivante... circa. Se uno sguardo meno ebete può essere considerato accattivante, allora lo era.
Per la prima volta in vita mia avevo messo il mascara e cavolo se funzionava! Sono sempre stata convinta del fatto che il mascara fosse una cosa inutile, ma per la prima volta sono riuscita a dire: "Oh, che lunghe ciglia" (ho le ciglia abbastanza corte).
Ho rifiutato la matita, però. Gesù Santo... non vi entra mai nell'occhio? Oppure non vi brucia, tipo?
Le mie labbra, che considero la parte migliore non solo del mio viso, ma del mio corpo, erano di un bellissimo rosso fuoco. Per quanto fosse semplice il mio abbigliamento, non stavo affatto male. Anzi, riuscivo perfino a guardarmi allo specchio e pensare: "Sono carina".
Di solito non lo pensavo... va beh, vi risparmio le solito stronzate per quanto riguarda l'autostima adolescenziale che, come tutti ben sappiamo, è veramente scarsa nel periodo dell'età "teen". Ma questa è un'altra storia.
Comunque... mi ero lavata, vestita e truccata, ma restava pur sempre il fatto che Tom non mi aveva né A) chiamata per B) chiedermi dove andare e C) a che ora.
Sentii qualcuno fischiare "Che figurino!". Era Ed... o meglio, l'allucinazione. Non riuscivo a comandarla, il che la faceva sembrare molto realistica.
Accennai un sorriso di ringraziamento e vidi Susan che mi squadrava per bene dalla testa ai piedi: "Scusami. Vestita così non ti lascio... hai un appuntamento, non stai andando al cinema"
"Magari l'appuntamento è proprio al cinema"
"Il che è ancora peggio. Lo sanno tutti che al cinema si fa tutto tranne che guardare il film, quando si è ad un appuntamento"
"...ma io voglio guardare un film" risposi con aria da vittima.
"Va bene, guarderai quel film. Ma non con quella roba addosso... te ne prego. Fallo per me"
Alzai un sopracciglio e vidi Ed sdraiato sul mio letto a sogghignare "Ooookay" risposi, con aria di sufficienza.
Batté le mani a mo' di foca e mi fece vedere qualcosa di carino, ma non troppo... "Susan", ecco.
L'allucinazione venne vicino a noi e iniziò a guardare un po' di cose nella valigia, consigliandomi qualcosa.
E che ci crediate o no, mi aveva consigliato qualcosa di piuttosto carino.
Indossavo una giacchettina in pelle nera con sotto un abito un po' attillato dello stesso colore della giacchetta. Ma il tocco di classe, almeno secondo me, erano i fantastici anfibi.
"Non credevo che fossi una tipa da anfibi" le dissi mentre mi guardavo allo specchio.
"Non lo sono, infatti te li regalo"
Mi girai di scatto e la guardai con aria interrogativa: "vuoi scherzare? Costano un botto di soldi"
"Non preoccuparti, erano un regalo di un'amica di mia sorella"
L'abbracciai e la ringraziai: avevo sempre desiderato degli anfibi.
"Allora, ti piaci?"
"Vuoi scherzare? Sembro una cazzo di shadowhunter!"
Mi guardò e fece una smorfia: "Una che?"
"Lascia stare" dissi ridendo.
Andai a sdraiarmi sul letto e vidi che Ed mi raggiunse. Stranamente, iniziai a vederlo e non vederlo.
"Mi sa che la mia allucinazione sta svanendo" pensai, con un po' di delusione.
"Ma Tom? Non ti ha chiamato"
Le sorrisi e socchiusi gli occhi. Sapete... il sorriso alla "E io che ti avevo detto?"
"Beh, se non ti chiama? Cosa facciamo?"
"...andiamo al cinema?"
Fece un lungo sospiro e sentii Ed ridere vicino a me.
"Comunque hai avuto una gran fortuna" disse guardandosi le scarpe.
"Gran fortuna?" le chiesi, sbalordita "Per me tutta questa faccenda non ha questa grande importanza. Tom è carino, è simpatico, ma non sono interessata a lui. Sono interessata ad un'altra persona" dissi guardando alla mia sinistra, ma Ed era già sparito.
"Nominami quello" disse indicando il poster "e giuro che è l'ultima volta che ti parlo"
Alzai gli occhi al cielo e le sorrisi, sbuffando "Che hai contro di lui? Trovi che non sia un bel tipo?"
"Beh, non è da buttare" mormorò "Però... è strano"
"Che vuoi dire?"
"Si è tatuato una capra su un braccio!"
"È stato per ragioni sentimentali!" era riapparso vicino a me e guardava Susan negli occhi.
"Non sono mica i tatuaggi a determinare la normalità di una persona"
Proprio in quel momento arrivò la chiamata di Tom.
"...è lui?" chiese Susan, impaziente. Prima che potessi rispondere, mi disse "metti il vivavoce"
Ci sedemmo tutti e due (anzi, tutti e tre) sul letto e risposi al telefono.
"Pronto?"
"Ehi, piccola!"
"...piccola?" avrei voluto rispondergli. Ma chi cazzo si credeva di essere? Ci eravamo praticamente conosciuti quello stesso giorno e mi parlava come se avessimo un'enorme confidenza da anni? Presi il quaderno e gli tolsi subito 10 punti.
...oh, voi questo non lo sapete.
Ho delle abitudini un po' strane... voglio dire: su un grande quaderno segno i nomi di tutte le persone che conosco e, a seconda delle loro gesta e comportamenti, aggiungo o tolgo dei punti. Non so perché lo faccio... ma sta di fatto che mi diverto un sacco. Niente commenti, okay?
Ed e Susan mi guardarono con aria interrogativa, ma io mi limitai ad ignorarli.
"Ciao, Tom Gustin! Come va?"
Lo sentii ridere "Starò bene solo quando mi dirai dov'è che vuoi andare per il nostro appuntamento"
...no, non mi piaceva come risposta. Non era molto carismatico, in effetti. Gli tolsi altri 2 punti.
"Vorrei andare al cinema. Ti va?"
Vidi Susan mettersi le mani in faccia, in preda alla disperazione, mentre Ed, che era seduto a gambe incrociate sul mio letto, si limitò a giocherellare con i lacci delle sue scarpe.
"Va bene ovunque, purché ci sia anche tu"
Sorrisi, anche se sapevo che non poteva vedermi. Mi girai e vidi Susan implorarmi e sussurrare: "Cambia posto, ti prego!"
Sbuffai: "Oppure... potremmo andare a mangiare qualcosa", tolsi subito il microfono e dissi a Susan: "Il ristorante lo scelgo io, eh!"
"Non McDonald, per favore!" m'implorò.
"Mi va benissimo... dove vuoi andare?"
"Da McDonald" dissi io, decisa. Sorrisi quando sentii Ed ridere ed accasciarsi sul letto.
"Oh, Emma. Non smetti mai di stupirmi... passo a prenderti alle 7. Hai un coprifuoco?"
"No" mentii, ma sapevo che Susan mi avrebbe coperta "Possiamo restare fuori tutto il tempo che vogliamo"
Mi pentii immediatamente di aver detto quella frase.
Ci salutammo e guardai l'espressione sbalordita di Ed e Susan: "Possiamo restare fuori tutto il tempo che vogliamo?" dissero imitando il mio tono di voce.
"...sì, quindi?" chiesi, anche se sapevo di cosa stavano parlando.
"Tu, brutta troia!" mi disse in tono affettuoso, mettendomi un braccio attorno alla spalla "perderai la verginità prima di me: sei contenta?"
Ed ebbe un colpo di tosse, mentre io alzai entrambe le sopracciglia per far notare il mio stupore: "Io... cosa?"
"Ma è una cosa più che positiva! Potrai vantarti con tutti di aver perso la verginità a 14 anni... oppure tutti ti considereranno una sgualdrina, ma è una questione di punti di vista!" si affrettò a dire.
"Io non perderò nessuna verginità, sono troppo piccola. E inoltre voglio aspettare il ragazzo giusto per una cosa così importante"
"E chi vuoi aspettare? Ed Comecavolosichiama?"
"Sheeran!" urlò lui.
"Susan, basta! Okay? Sono IO a decidere cosa fare della mia vita, capito? IO. Insomma, ti rendi conto di come ti comporti? Tutto questo... è ridicolo. Sono una cazzo di ragazzina, che diamine! Credi sul serio che tutto questo sia normale?"
Mi guardò con aria confusa: "E... da quand'è che pensi tutto questo?" mugugnò a bassa voce.
"Da sempre! Mi chiami sempre puttanella, ma l'unica puttana qui sei tu!"
Restammo in silenzio per qualche minuto, fino a quando Ed ruppe il silenzio: "Mi sa che le due amichette hanno litigato..."
"È meglio se vado" disse Susan, prendendo le valigie e uscendo dalla stanza "Divertiti"
Restai in piedi davanti alla soglia, ma uscii subito quando Ed mi fece segno di uscire e di raggiungerla.
"Susan, aspetta!"
Ma era troppo tardi: Susan era già uscita.
Passò qualche ora e arrivarono le 7 in punto. Sfortunatamente, Tom fu puntuale.
Le mie mani erano umidicce e dentro il mio stomaco volava uno sciame di farfalle. Ero nervosa, nonostante non volevo uscire con Tom.
Uscii dalla porta e lui era lì, davanti alla sua moto e con addosso un giubbotto di pelle che faceva molto Danny Zuko.
"Sei incantevole" mi disse, guardandomi attentamente dalla testa ai piedi.
Arrossii "Grazie..." balbettai "Neanche tu sei male"
Mi sorrise e mi diede un casco "Vogliamo andare?"
Oh, come avrei voluto dire "no".
  
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