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Autore: Shade Owl    12/09/2014    2 recensioni
Sconfiggere il destino è un'ardua battaglia. Lo sa bene Nathan Clarke, il quale si è preso sulle spalle più di un fardello, il più recente dei quali lo ha trovato in un bosco durante la caccia. Ma lui ha qualcosa che molti sembrano considerare solo una mera illusione, e che secondo il suo giudizio può portare enormi cambiamenti nel futuro: ha una speranza.
E la speranza di un uomo da sola dovrà tenere testa a mille difficoltà, sostenendo la piccola Athena attraverso un mondo ostile a chi, come lei, sembra avere un solo cammino davanti: quello della morte.
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STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Più si avvicinavano alla stalla e più i nitriti dei cavalli diventavano forti, insieme allo scalpiccio dei loro zoccoli. Nei loro versi si sentivano chiaramente disperazione mista a paura. Athena fu la prima a entrare, camminando più in fretta senza nemmeno rendersene conto, ma dopo appena un paio di passi si sentì afferrare per il colletto e tirare bruscamente indietro, proprio prima che l’anta del cubicolo si aprisse con uno schianto a causa di un calcio particolarmente violento di uno degli animali. Evitò per un pelo di rompersi qualcosa, mentre il cavallo si agitava sempre più, uscendo nello spazio aperto davanti a loro e poi fuori dall’edificio, gli occhi che roteavano impazziti. Le due indietreggiarono rapidamente per evitare di essere travolte o colpite dai suoi zoccoli.
- Ma che cavolo succede?- esclamò Athena.
- Sembra che… qualcosa lo abbia terrorizzato a morte!- disse Margareth - Aspetta, ora provo a…-
Fece per avvicinarsi nel tentativo di calmarlo in qualche modo, ma all’improvviso quello si impennò sulle zampe posteriori e, contemporaneamente, venne avvolto da un’intensa luce che le abbagliò entrambe, costringendole a coprirsi gli occhi. Un fenomeno simile parve accadere all’altro animale, ancora nella stalla, da cui filtravano lame lucenti e i suoi versi disperati.
Poi tutto finì, senza alcun preavviso, proprio così com’era cominciato. Del cavallo non c’era più traccia.
 
Per un istante Athena rimase immobile a fissare il punto in cui, fino a un secondo prima, c’era la cavalcatura di Margareth, e adesso solo aria e pioggia leggera; ripresasi dallo shock si precipitò nella stalla, e scoprì che anche il suo cavallo era sparito, dileguatosi nell’aria senza apparente motivo.
- Morti.- disse Margareth alle sue spalle, in tono sorprendentemente tranquillo, solo vagamente venato di allarme - Deve essere stata una qualche magia runica, ma non so proprio cosa…-
- È stata l’acqua.- la interruppe Athena, voltandosi verso di lei - Hanno impresso nell’acqua una runa di cancellazione… fa letteralmente sparire chiunque la beva.-
Margareth sgranò gli occhi, sorpresa.
- Una runa… impressa in acqua?- ripeté - Ma… com’è possibile? Non si può imprimere una runa nel liquido!-
- Si può, se sai come fare.- corresse Athena - E se hai la runa giusta, ovviamente. Non è facile, questo no, ma se sei un incantatore abbastanza bravo…-
- D’accordo, ma tu come lo sai?-
Athena si strinse nelle spalle.
- Nate.- rispose semplicemente.
Non era un’incantatrice, questo no, ma lo aveva già detto in passato, l’educazione che le era stata impartita comprendeva anche le rune. Se avesse voluto, ma soprattutto se ne avesse avuto tempo, avrebbe potuto passare alle esercitazioni pratiche. Certo, senza un maestro capace e paziente avrebbe impiegato decenni, ma sarebbe potuta diventare un’incantatrice.
- Potrebbero essere stati gli assassini di Nathan Clarke?- chiese Margareth.
- Beh, non so… non è una runa che possono usare tutti, servirebbe un sacco di energia, per non parlare di… ah, insomma, il succo è che potrebbe farlo solo un maestro di altissima classe.-
- E visto che di loro non sappiamo niente… ma quel tipo, l’altra volta, non sembrava un incantatore, anche se aveva frecce di fuoco. Di certo hanno qualcuno capace di usare le rune, quindi potrebbero essere stati loro.- si avvicinò all’abbeveratoio, stringendo le braccia tra di loro - Se quest’acqua è inquinata dalla magia runica potrebbe esserlo anche quella che stavamo per bere noi. Non è sicuro qui.-
- Beh, finalmente l’avete capito.-
La voce che ruppe il silenzio fece sussultare entrambe, nuova e improvvisa in tutto quel silenzio di tomba. Non si erano aspettate di trovare qualcuno, dopo la lunga ispezione che avevano fatto in città, e adesso una donna parlava loro. Si guardarono attorno per qualche istante senza vederla, prima che dicesse ancora qualcosa.
- Sono quassù.-
La individuarono appollaiata sul soppalco della stalla, una gamba che penzolava nel vuoto e l’altra ripiegata contro il petto. Indossava un mantello da viaggio e abiti da caccia, e sulla fronte spiccava chiaramente la sua cicatrice, solo vagamente coperta dalla frangia bruna.
- Tu chi sei? Sei stata tu a uccidere tutti gli abitanti della città?- chiese Margareth.
La donna scosse la testa.
- Mi chiamo Astrid. Era già così quando sono arrivata.- rispose.
- Perché dovremmo crederti?- sbottò Athena, la mano già sull’impugnatura della spada - Sei una Figlia di Caino, no?-
- Lo sei anche tu, piccolina.- osservò la donna.
- Sì, ma io non cerco di uccidere nessuno. Sei una compagna del tizio dell’altra volta, vero?- replicò lei, accigliata.
La donna mosse appena una spalla, senza rispondere.
- Se non sei stata tu…- disse Margareth, portando le mani sui fianchi - … allora cos’è successo? Come mai l’acqua è stata inquinata dalla magia runica?-
- Beh, perché non sono certo io la prima a mettere piede da queste parti.- rispose l’altra - Saranno almeno due mesi che ci prepariamo, forse anche di più. Non avete idea di quello che abbiamo fatto per essere in grado di affrontare anche gli Architetti, oltre che le autorità costituite… e visto che non potevamo raggiungere i Drow abbiamo dovuto accontentarci. Se riuscirò a bloccarvi qui sarà un ottimo risultato, per me.-
Prese qualcosa da una tasca e lo lanciò ai loro piedi: era un sasso, su cui era stata impressa una runa di fuoco.
- Maledizione… a terra!-
Entrambe si lanciarono di lato, rotolando nel tentativo di allontanarsi dalla pietra. Pietra che però non si attivò: rimase semplicemente a terra, inerte e senza vita. Solo allora, con Margareth quasi fuori dalla stalla e lei sempre più all’interno, Athena comprese.
Un trucco!
E allora un coltello volò nell’aria, piantandosi in una delle travi portanti dell’edificio di legno. A quel punto sì che la runa brillò, emettendo un intenso fiotto di fiamme che distrusse l’asse in pochi secondi.
 
Con un potente scricchiolio il soffitto franò a terra e il fuoco si espanse in fretta, ignorando la pioggia che entrava dai buchi formatisi sopra di lui, troppo sottile per fare la differenza. Paglia e altri materiali infiammabili presero rapidamente ad ardere, sollevando fumo acre e pesante. Una barriera infuocata la separò da Margareth, impedendole di raggiungerla, e Astrid era sparita.
- Margareth!- gridò Athena, indietreggiando e sollevando un braccio per coprirsi il naso e la bocca - Mar… marga…-
Un eccesso di tosse mozzò le sue parole, costringendola a inginocchiarsi: aveva inalato troppo fumo, e a malapena riusciva a respirare.
Cercando di riprendersi e di schiarirsi la vista offuscata dalle lacrime, Athena guardò le lingue incandescenti che la circondavano e si alzavano sempre di più, minacciando di inghiottirla: era morto così Nate? Bloccato in un edificio rovente, soffocato dal fumo e dalla tosse? O il coltello era riuscito ad arrivare prima, e non aveva sofferto?
Onestamente, sperava proprio che fosse morto prima.
 
Margareth si ritrovò tagliata fuori dalla stalla in fiamme, e Athena era sparita dalla sua vista, sicuramente ancora all’interno dell’edificio e da sola. Le parve anche di sentire la sua voce, per un momento.
Maledizione…
- Athena!- gridò.
- Oh, ma non mi dire… ti preoccupi per una Figlia di Caino?-
Furiosa, Margareth si voltò verso la sua sinistra, dove era ricomparsa Astrid, con una spada stretta nel pugno.
- Dopotutto è solo un’altra assassina, dovresti saperlo. Perché avere così paura per la sua incolumità?-
- Lei non ha fatto nulla di male, feccia.- rispose Margareth, sguainando il fioretto - Al contrario di voi, è onesta e innocente quanto lo sono io.-
A quelle parole, Astrid scoppiò a ridere di gusto, tenendosi la pancia con la mano libera, e scosse la testa vigorosamente.
- Innocente? Sul serio? Mai sentita una sciocchezza simile!-
- Ha passato tutta la sua vita finora al fianco di Nathan Clarke in persona, e nonostante questo…-
- No, non partire per la tangente, carina… non parlavo di lei.- rispose Astrid, accennando alla stalla incendiata e tornando di colpo seria - Sì, concordo che è sorprendente… tutti i Figli di Caino nascono tali in quanto destinati a uccidere almeno una persona nel corso della loro vita, ma io parlavo di te.-
Margareth esitò, ora sorpresa.
- Come?-
- Su, tesorino… sii onesta, almeno con te stessa.- replicò la donna - Tu non sei innocente, come non lo è nessuno dei tuoi preziosi Architetti… a dire il vero, per quanto detesti la cosiddetta “gente normale”, voi riuscite addirittura a disgustarmi.-
Puntò la spada contro di lei, e il suo sguardo si fece ancora più torvo, più deciso.
- Vi professate promotori del progresso e del benessere di tutti, ma nemmeno voi riuscite a trovare spazio per noi Figli di Caino, in questo vostro “mondo perfetto” che cercate disperatamente di creare. Le persone che erano in questa città almeno ammettevano di detestarci. Voi invece vi limitate a ignorarci.-
- Questo non è vero!- esplose Margareth, schiumante di rabbia. Alzò il braccio di scatto e indicò furiosa la stalla - Athena! Quella ragazza è una Figlia di Caino come te, eppure è stata cresciuta nientemeno che da Nathan Clarke in persona! Il nostro capo! Non puoi dire che noi Architetti…-
- Lui è stato il primo ed unico uomo a mostrare pietà per noi. Quanti di voi lo hanno sostenuto? Quanti hanno, o avrebbero, preso uno di noi in casa e lo avrebbero allevato come un figlio?-
- Questo vi rende solo più colpevoli di quanto già siate!- urlò Margareth - Avete ucciso l’unico uomo che vi abbia teso una mano!-
Astrid sospirò.
- Già… purtroppo, il suo metodo era troppo lento. Un giorno, forse, saremmo stati accettati… ma tra molti, troppi anni. E non avrebbe mai approvato il nostro sistema, ci avrebbe contrastati. Era una minaccia troppo grande, per questo è morto.-
- E ora volete uccidere anche Athena, giusto? Per nascondere la verità!-
- A noi basta che non arrivi alla Rocca viva. In effetti, al momento sei tu a preoccuparmi. Perché vedi, Athena Asimov da sola è una cosa… ma Athena Asimov accompagnata da un Architetto che crede alla sua storia e che può testimoniare a suo favore… questo è un vero problema.-
Dopodiché, in un battito di ciglia, le fu addosso.

Ok, rieccomi. Ci ho messo qualche giorno, ma sono riuscito a preparare il nuovo capitolo della storia, e adesso si comincia a fare un po' più sul serio. Ringrazio Ely79, Alice Spades, Shiho93, Kira16, NemoTheNameless, FabTaurus, Lune91, Iryael, KuRaMa FaN, King_Peter, Jasmine1996, Terry5 e Wendy90, che ancora mi stanno seguendo. A presto!

   
 
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