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Autore: vivy_96    13/09/2014    3 recensioni
Lei una ragazza acida, asociale e invisibile...
Lui un ragazzo simpatico, bello e popolare...
due persone completamente diverse ma con una passione in comune: la musica...
DAL CAPITOLO 2:
“Senti bello, io fossi in te porterei quella canzone alle prove della band… è una troppo bella per essere messa da parte così. E poi non eri tu a dire che avremmo dovuto iniziare a provare pezzi nostri?” disse il moro riponendo i suoi libri nell’ apposito armadietto.
“Si appunto nostri non di una sconosciuta a cui sono caduto addosso” il biondo si appoggiò alla parete,
bianca e fredda ,del corridoio.
“Almeno era carina?” chiese Russell sorridendo malizioso a Jake.
“Scopabile, decisamente scopabile” disse quest’ultimo ricambiando il sorriso dell’ amico.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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5
 



Erano già due giorni che Lucy evitava Jake, dopo  quella sera a casa sua ne era stata alla larga e il fatto di non avere materie in comune la aiutò, ma quel giorno avevano letteratura e biologia assieme.
Fu una delle prime ad entrare nella  classe di lettere , così decise di sedersi in uno dei banchi infondo sperando di non essere vista e notata da nessuno come era abituata.
 
Sasha Allen era seduta proprio difronte a lei e quando Jake entrò dalla porta lo salutò energicamente con la mano, il biondo le concesse un piccolo sorriso annoiato.  Quando le passò accanto per poi sedersi al banco dietro al suo, la bionda ci rimase malissimo pensava che si sarebbe seduto affianco a lei. Quando si girò e notò Lucy La fulminò con gli occhi ma la mora non ci fece minimamente caso.
“È da un po’ che non ci si vede è Black?” disse rivolgendole un sorriso a trentadue denti.
“Già, Sullivan non immagini quanto mi sei mancato” rispose ironicamente la mora guardandolo. Aveva addosso una semplice canottiera nera che evidenziava i pettorali e lasciava scoperte le braccia muscolose, un paio di blue jeans un  poco stretti e strappati  e gli anfibi neri ai piedi, non riuscì a non pensare che era davvero bellissimo.
 
Quando entrò in classe la professoressa Smith il chiacchierio che c’era  si spense.
“Buon giorno ragazzi!” disse l’insegnante con un bel sorriso sulle labbra.
“Ho buone notizie per voi, quest’anno  il corso di letteratura sarà più movimentato e allegro del solito. Essendo che inizieremo Lev Tolstoj  ci concentreremo soprattutto su uno dei suoi grandi classici… Anna Karenina e per farvi capire meglio la storia organizzeremo una recita che metteremo  in scena prima dalle vacanze estive;”  gli occhi di quasi tutte le ragazze della grasse si illuminarono mentre quelli dei ragazzi e di Lucy si incupirono, non aveva nessuna voglia di fare una stupida recita, era vero che adorava quella storia, ma non aveva minimante voglia di partecipare , non capiva il senso di farla anche perché si sa che quella storia non è una delle più caste per cui non è esattamente adatta a essere rappresentata da una classe di liceali al quarto anno. “ Dai maschietti non fate quelle facce tristi, le sorprese non finiscono qui… faremo anche una bella gita scolastica  dove è stata ambientata la storia e da dove proviene l’aurore … in Russia  .”
Sta volta nella classe si alzò un boato, la professoressa rise contagiata dall’ immensa felicità dei ragazzi.
Ma qualcuno infondo alla classa era impassibile, non sorrideva ne parlava.
“Che cos’hai? Non sei contenta?” Jake rivolse il suo sguardo incuriosito alla sua  vicina di banco.
“È soltanto una stupida gita, non vedo che ci trovano di così speciale, passeremo la maggior parte delle giornate a visitare la città.”
Il biondo scosse la testa divertito e rise talmente piano che solo lei riuscì a sentire quel suono così dolce e allegro.
“Sei incredibile” Jake la guardò negli occhi, e solo allora si rese conto di quanto realmente quel verde fosse bello, il sole che in quel momento stava scaldando il viso di Lucy faceva risaltare le diverse sfumature di quel colore contornato da una sottile linea di nero.
“ ok ragazzi, tornate a me.” La Smith richiamò a se l’attenzione della classe battendo il suo libro sulla cattedra. “ Visto che in effetti non abbiamo molto tempo direi di iniziare subito a scegliere i protagonisti; prendete un foglietto e scrivete il vostro nome, sceglieremo i ruoli ad estrazione.”
 
Mancavano solo i ruoli dei tre  protagonisti, Lucy pensò che non sarebbe mai uscito il suo nome, almeno ci sperava; avrebbe preferito fare da aiuto registra o qualcosa del genere  invece di recitare in qualsiasi ruolo, non avrebbe accettato di fare nemmeno la comparsa.
“Ok, allora i nostri Vronskij  e Karenin saranno…” L’insegnante  infilò la mano nella ciotola dove vi erano i nomi maschili, ruotò più volte il polso in cerca dei nomi, quando tirò fuori i due  pezzetti  di carta guardò il contenuto e sorrise soddisfatta. “ Set Lerman e Jake Sullivan ”
Set era uno dei migliori giocatori della squadra di calcio.
Lucy portò lo sguardo al primo dei ragazzi nominati, doveva ammettere che era davvero un bel ragazzo: i capelli biondi scuro in quel momento  erano un po’ arruffati, occhi neri come la pece , i lineamenti erano perfetti e aguzzi , il naso un po’ a punta, ma questo lo rendeva in qualche modo ancora più sexy.
Jake si accorse dello sguardo della ragazza e sentì uno strano fastidio alla bocca dello stomaco.
“Anna sarà…” sta volta la Smith non ci mise più di trenta secondi a tirar fuori il biglietto della prescelta. “ Lucy Black” La mora sgranò gli occhi, guardando l’insegnante incredula, un mormorio si era sollevato tra gli alunni; ovviamente nessuno sapeva chi era. Almeno fin che la diretta interessata non aprì bocca.
“Ci deve essere un errore, io non posso farlo signorina Smith, ripeschi e scelga qualcun altro” disse incitandola con le mani.
“ Mi dispiace Lucy ma non hai scampo, sarai tu. Ormai è deciso”
L’unico pensiero che le passò per la mente quando vide che tutti gli occhi erano puntati su di lei fu uno solo: ‘oh porca merda!’
 
Durante la pausa pranzo Lucy si era sdraiata  su una panchina del giardino scolastico, amava il sole e il calore che emanava, e adorava quando (come in quel giorno) il vento soffiava piano così da far provocare brividi leggeri e piacevoli;  aveva chiuso gli occhi per cercare di rilassarsi.
 
Qualcosa le fece ombra, all’ inizio pensò fosse soltanto una nuvola passeggiera ma dopo un po’ vedendo che quel qualcosa non si spostava decise di aprire gli occhi.
Tre ragazze vestite da cheerleaders  erano difronte a  lei , Quella in mezzo era Sasha Allen: aveva le mani sui fianchi  lasciati scoperti dal top  della divisa e la guardava come si guarda uno scarafaggio da dover schiacciare. Alla -sua destra una rossa era intenta a bere il suo frullato alla fragola e alla sua sinistra una mora  si fissava le unghie ammirando il suo smalto.
Lucy le guardò indifferente e chiuse nuovamente gli occhi.
“Potete spostarvi, coprite il sole” .
La ragazza sdraiata quando sentì nuovamente il sole che le accarezzava il viso fece un sorriso, che però si spense subito quando sentì qualcosa di freddo e appiccicoso bagnarle l’addome.
Si alzò di scatto aprendo la bocca per lo stupore, vide prima una gigantesca macchia di frullato alla fragola sulla sua maglietta e poi quando si girò Sasha con in mano il bicchiere che poco prima teneva la bionda, però sta volta era vuoto.
“ ma che diavolo fai? Ti ha dato di volta il cervello?”  sbottò Lucy con gli occhi colmi di rabbia.
“Senti , non so chi tu sia, ma odio la gente che mi ignora e tra l’altro cerca di rubarmi ciò che mi appartiene.” La bionda era seria e i suoi occhi castani guardavano in cagnesco Lucy che cercava in tutti i modi di non saltarle addosso e strapparle i capelli uno ad uno, aveva appena rovinato una delle sue magliette preferite e questa gliel’avrebbe fatta pagare.
“Senti tu razza di stronza bisbetica e pazza che non sei altro, io non sto cercando di rubarti niente se hai qualche problema mentale esistono persone che si chiamano strizzacervelli.” Sta volta la mora si era alzata in piedi e teneva le mani strette a pugno.
“ Invece si, mi hai già rubato la parte da protagonista nella recita, non ti lascerò portarmi via anche Jake”
Lucy non riuscì a trattenere una risata.
“No, ma ti senti? Se vuoi quella stupida parte in quella stupida recita chiedi alla signora Smith di dartela, io nemmeno la voglio, anzi se la convinci mi fai un grossissimo piacere. E riguardo a Sullivan fidati non ti devi preoccupare, gli idioti non mi piacciono.”
A quelle parole la bionda scattò in avanti, Lucy non si mosse guardandola con aria di sfida, era a due centimetri da lei quando qualcuno tirò indietro la bionda velocemente.
“Sei impazzita Sasha? Che diavolo stai facendo?”  la voce fredda e dura di Set Lerman riecheggiò in quel luogo aperto e fortunatamente poco popolato.
“Quella è una stronza” sbottò la bionda cercando di liberarsi dalle braccia del ragazzo. Set portò il suo sguardo a Lucy che  guardava Sasha  sorridendo maliziosa alzando un sopracciglio divertita e quando vide lo sguardo curioso del ragazzo si strinse semplicemente  nelle spalle.
“Beh a me pare che quella impregnata di Frullato sia lei e non tu” il biondo guardò male Sasha “Ora vattene, ci penso io” disse prima di lasciarla andare.
“Non è finita qui stronzetta” disse la ‘Pazza bisbetica’  prima di giare i tacchi e sculettare via.
“Waw, mi sembra di essere entrata in un episodio di Pretty Little Liers dove  A si sgama da sola” Disse Lucy mentre rovistava nella borsa in cerca dei fazzoletti per cercare di rimediare a quel disastro che la bionda aveva creato sulla sua maglietta. Il ragazzo rise alla sua affermazione ma poi si fece nuovamente serio.
“Stai attenta, mettendoti contro di lei giochi col fuoco” disse il biondo rivolgendole uno sguardo leggermente preoccupato.
“Quella? Fuoco? Ma la hai vista? È una di quelle persone tutto fumo e niente arrosto” La mora era concentrata sulla sua maglietta e non fece caso alla smorfia di disapprovazione di Set.
“Hai qualche maglietta di ricambio?” il ragazzo sapeva benissimo che con quei fazzolettini di carta non avrebbe risolto niente e anche Lucy lo sapeva ma tentar non nuoce si disse, alla domanda del ragazzo alzò gli occhi incontrando quelli castani di lui e scosse la testa per poi tornare a pulirsi.
“Dai vieni, ne ho una pulita nell’ armadietto io” Set le sorrise calorosamente.
“Non serve, ho quasi finito” Non voleva che lui la aiutasse nuovamente, odiava essere aiutata.
“Hmm io non dire… dai è solo una maglietta, domani me la riporti.”
Lucy guardò attentamente la sua maglietta e poi Set, fece lo stesso procedimento per altre due volte, in effetti sarebbe stato umiliante girare per la scuola e prendere il pullman per tornare a casa in quello stato.
“Ok.”
 
Arrivati al suo  armadietto Set lo aprì e vi rovistò dentro.
“Eccola” disse felice a tal punto che avrebbe potuto fare i salti di gioia, poi porse una maglia alla ragazza che lo guardava divertita. “Ti starà un po’ grande, ma è pur sempre meglio di quella che hai addosso.”
La ragazza sorrise e aprì la maglietta per poter osservarla meglio, quando vide l’immagine stampata sopra rimase a bocca aperta, Set se ne accorse e si preoccupò.
“Non ti piace?” Chiese abbassando lo sguardo “ Cioè, lo so che è una band che alcuni non apprezzando ma io li adoro.”
“Stai scherzando vero? come potrebbe non piacermi?” alla ragazza si illuminarono gli occhi prima di girare la maglietta verso di lui per fargliela ammirare come se fosse stata di sua proprietà. “ Guarda, sono i Blink182 una delle mie Band preferite io li amo, dico sul serio.” Lucy sembrava una bambina a cui avevano appena regalato un giocattolo che desiderava da tempo.
“Quindi verrai al oro concerto tra due settimane?” chiese Set con gli stessi occhi di lei.
Lucy però a quella domanda si rabbuiò.
“Sfortunatamente no, non posso permettermi il biglietto, questo mese le mance a lavoro sono state poche”
Il suo nuovo amico la guardò dispiaciuto, poi però una lampadina si accese nella sua testolina.
“Ho un biglietto in più, vienici con me, in due sarà più divertente.”
Lucy fece un sorriso di quelli che in poche occasioni regalava alle persone, uno di quelli veramente felici.
“ se non fossi ricoperta di frullato giuro che ti abbraccerei.”
Il ragazzo ricambiò il suo sorriso capendo che quella era una risposta affermativa.
In quell’ istante la campanella che segnava la fine della pausa pranzo suonò, i due si salutarono e Lucy prima di dirigersi verso la classe di biologia andò in bagno a cambiarsi.
 
La lezione era stata noiosa, ma fortunatamente era passata in fretta; sta vola Jake si era seduto in un banco abbastanza lontano da quello della ragazza e al suono della campanella era schizzato via in un lampo.
Quando la ragazza uscì dalla classe si sentì trascinare via per un polso, stava per emettere un urlo ma una mano le tappò la bocca, poi sentì quel profumo, dolce e frizzante  e si tranquillizzò.
 

 


Eccomi qui con il quinto capitolo finalmente, scusatemi se vi ho fatto aspettare tanto e se non è esattamente come ve lo immaginavate, ma spero vi piaccia. Volevo dirvi grazie di cuore per il fatto che siete sempre di più a leggere e seguire questa storia, e per ringraziarvi ho preparato un piccolo regalo per voi, che vedrete infondo.
Ora vado e non vi annoio più mia mamma rompe perché devo passare l’aspirapolvere… che due palle…
Baci Vivy.




 
   
 
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