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Autore: Inquisitor95    13/09/2014    1 recensioni
"Mi svegliai sobbalzando visto lo strano sogno che avevo fatto: delle creature spaventose correvano contro di me, avevano sete del mio sangue. Io continuavo a correre cercando di scappare visto che non avevo una spada con cui difendermi; se nel sogno fossi stata armata, sicuramente le cose sarebbero andate diversamente. Fortunatamente però era stato solo un terribile incubo, non avevo mai lasciato la mia stanza nel castello di Altura Perenne. Non avevo mai lasciato il mio letto e per tutto il tempo ero rimasta tra le braccia possenti del mio cavaliere. Ero ancora abbracciata a lui in effetti, la testa appoggiata sul suo petto forte e caldo, il fatto che mi fossi svegliata sobbalzando però aveva condizionato anche il fatto che lui si svegliasse. Lo trovai con i suoi occhi brillanti come smeraldi che mi fissavano, allungai una mano percorrendo il suo corpo fino al viso e salendo fino ai capelli morbidi, rossi come le fiamme e leggermente sudati per via del caldo estivo."
Questa è la storia che più volte è stata raccontata, in molti hanno aggiunto dettagli, ma solo io conosco la verità e sono qui per raccontarla: di come il Quinto Flagello si è concluso prima che devastasse il Thedas.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alistair Therin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Leggende del Thedas'
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CAPITOLO DICIOTTESIMO
L'INCONTRO DEI POPOLI


Le porte della residenza ci furono aperte, l'ombra notturna che ci stavamo lasciando dietro fu accecata dalla luce dentro il salone. Facemmo entrare per prima Anora ed Erlina, poi seguimmo io e Alistair e poi gli altri due che si dispersero per le stanze del castello. I domestici di Eamon si avvicinarono per aiutarci ma li allontanammo, le notizie probabilmente avevano corso per i vicoli ed ero certa che tutti sapessero ciò che era successo ad Arle Howe, andammo direttamente nello studio di Eamon dove trovammo l'Arle che parlava con Riordan, il Custode Grigio che avevamo liberato.
« Sono tutte informazioni preziose. Loghain ne avrà da soffrire... » stava dicendo l'Arle. Quando entrammo nella stanza i due uomini tacquero.
« Non preoccupatevi Eamon. Anch'io sono concorde. Mio padre ha ormai esagerato. Voglio aiutarvi e voglio ristabilire il mio onore di Regina! » disse Anora avanzando verso di lui, accennò un inchino ed Eamon sembrò in difficoltà.
« Anora.... sapete benissimo che ho convocato l'Incontro mettendo in discussione la vostra carica. Bisognerà scegliere un nuovo rappresentante... ma a cosa stavate pensando? » Eamon stava sbagliando approcciò e lei divenne nera in viso per la rabbia, scoccò un'occhiataccia ad Alistair che parve ignorarla.
« Nell'Enclave elfica gira parecchio malcontento. Suggerirei di scoprire cosa sta accadendo, credo che di mezzo ci sia mio padre » disse lei. Chiaramente era un altro compito per noi.
« Possiamo pensarci noi, Eamon » cominciai. « Magari meglio parlarne domani visto che penso l'Enclave sia già chiusa a quest'ora. » annuirono tutti.
Avevamo una pista da seguire, l'ultima che ci divideva dall'Incontro dei Popoli che si sarebbe tenuto nel pomeriggio seguente. Anora si avvicinò a me e mi sussurrò qualcosa all'orecchio. Mi costrinse a seguirla in un'altra stanza. « Myalee giusto? Ho sentito molto parlare di voi... non credo centriate con la morte del mio amato Cailan! » disse lei, cercava di stare la persona forte ma potei chiaramente vedere nei suoi occhi quanto stava soffrendo, la morte di Cailan era storia passata se pensiamo che era passato un anno dalla caduta di Ostagar. « Vorrei farvi riflettere sul trono... perché chiariamoci: l'Incontro dei Popoli verrà convocato per far capitolare mio padre e ci riusciremo. Ma poi toccherà a voi decidere chi sarà il prossimo sovrano »
« Pensate davvero che avrò questo potere? Non sono nessuno... » non più visto che avevo perso Altura Perenne, ormai non ero una Cousland. Lei sorrise sarcasticamente e poi parlò ancora.
« State radunando l'esercito. Voi deciderete il prossimo sovrano... e vorrei che sceglieste me! » mi fissava intensamente con i suoi occhi chiari, un duello tra i nostri sguardi che mi costrinsi a sostenere.
« Perché dovrei scegliere voi? Cosa vi rende migliore di Alistair? » dissi infine.
« Semplicemente il fatto che sono una sovrana migliore. Eamon porterà in gioco il fatto che in me non ci sia una goccia del sangue di Maric, non mi importa. Alistair non ha diritti al trono... » proseguì. Dovevo fare il suo gioco per adesso.
« Va bene. Terrò in considerazione l'idea di eleggere voi. Un'alta considerazione... » parve sollevata, gli bastò e mi lasciò andare nelle mie stanze.
Il mattino seguente ci svegliammo tutti presto. Decidetti in fretta chi volevo portarmi: scelsi Alistair visto che mi aveva seguito per tutto il percorso (naturalmente tenni conto anche del fatto che lo amassi), volli portare anche Leliana per avere eventuali forze di scassinamento e il piccolo e distruttivo Oghren, la sua forza ci avrebbe senza dubbio aiutato in caso di qualche scontro. Ci mettemmo subito in marcia e arrivammo al distretto del mercato dove la gente aveva già piazzato i loro banconi e stava esponendo le proprie merci, avanzammo lungo il perimetro della zona e ci avvicinammo alle mura per entrare in una gigantesca porta con una cancello di legno che era stato issato permettendo l'entrata o l'uscita dagli elfi. Entrammo e percorremmo un piccolo ponte di pietra che ci portava in una zona murata e piena di case, molto diverse dagli altri distretti di Denerim. Le case si reggevano in piedi per miracolo viste le loro pessime condizioni e le strade erano sporche, c'erano cani rognosi e morti ovunque, corpi di elfi che puzzavano di marcio e altri elfi che mendicavano cercando soldi per non patire la fame.
« Posso chiederti una cosa Myalee? » chiese Alistair titubante, mi voltai verso di lui mentre superavamo un gigantesco albero che profumava, l'odore mi ricordava molto quello che aleggiava nell'accampamento degli elfi nella Foresta di Brencilian.
« Certo Alistair. » risposi con naturalezza. Fu allora che mi disse qualcosa che non mi aspettavo, qualcosa che avrebbe ovviamente condizionato la mia scelta.
« Hai già un'idea di chi sceglierai all'Incontro dei Popoli? Voglio dire... non voglio che scegli me perché ci amiamo. Io mi sento pronto per decidere da solo... ricordi che lo dicesti anche tu quando parlammo con Goldanna? »
« Certo. E lo penso ancora... ma il trono... sei sicuro di poterlo sopportare da solo? Voglio dire è una grande responsabilità! » annuì e mi espose le sue idee.
« Sarà difficile ma... non parliamo di me. Tu hai già un'idea di chi sceglierai? » chiese infine. Gli rivolsi un sorriso e annuì. In verità ero in dubbio, Anora poteva essere un buon partito, e Alistair era l'amore della mia vita ma che sarebbe accaduto se fosse diventato re? Non parlo solo della relazione tra me e lui. Fortunatamente Leliana ci interruppe indicando una grande massa di elfi ribelli davanti un istituto.
« Non esiste nessuna cura. Dateci i nostri familiari! Li state imprigionando! » urlavano gli elfi in coro. Non capimmo molto di ciò che realmente accadeva.
Chiedemmo un po' in giro e ci rivolgemmo ad un'elfa di nome Shianni, sembrava riluttante a parlare con noi ma le dissi che ero dalla sua parte. Ci disse che dei maghi stavano utilizzando una qualche magia per curare gli elfi nell'enclave da un'epidemia che stava girando per le strade. Il problema era che nessuno degli elfi entrati nell'istituto era mai tornato indietro per raccontare. Ci parlò di un ingresso secondario e ci disse che c'erano delle guardie pure lì per cui era impossibile entrare.
« Non preoccuparti. Ci penserò io! » le dissi, dopo ci allontanammo dalla folla e dalla confusione che stava soffocando l'area intorno l'istituto. Cercai di vedere meglio com'era articolato ma vidi solo due piani, il tetto con le tegole e tutte le finestre erano sbarrate con forza da grosse sbarre di legno. L'interno era sconosciuto per chiunque.
Ci spostammo lateralmente costeggiando il perimetro dell'edificio e trovammo il misterioso ingresso secondario, una piccola porta e accanto ad essa c'erano due guardie proprio come descritto dall'elfa. Ci avvicinammo a loro e subito ci notarono, ci fissarono con uno sguardo strano e colmo di risentimenti che mi appariva immotivato. Salimmo i pochi scalini che ci separavano dal pianerottolo su cui stavano e cercai di corromperle. Sembravano solo interessati al denaro e così offrii loro alcune sovrane, parvero soddisfatti e non si sentirono in colpa nel farci passare per la porta. Sospettai di una possibile trappola, forse sviluppavo capacità di vedere nel futuro visto che dentro c'era una decina di persone.
La maggior parte di quei dieci erano vestiti con armature abbastanza scadenti di un ferro vecchio, avevano spade e archi come armi, uno tra loro spiccava per la sua tunica da mago, un cappuccio che gli copriva la cute e che mostrava solo i suoi occhi gelidi. Era voltato verso i suoi compari che si stavano occupando di qualcuno dentro delle gabbie, c'erano almeno una ventina di elfi imprigionati. La cosa non mi piaceva.
« Sapevo che un Custode dava rogne a Loghain. Pare che oltre vendere schiavi avrò anche il piacere di liberarlo dalla tuo piaga! Prendeteli e uccideteli! » un ordine rivolto ai suoi uomini e ci trovammo a combattere contro di loro.
Lo scontro fu duro ma Leliana scoccò due frecce con le quali uccise due nemici che avanzavano, Oghren caricò un gruppo di tre e mosse la sua grande mannaia facendola ruotare e facendo saltare le teste degli uomini. Io e Alistair ci muovemmo ancora una volta insieme, spalla a spalla. Davanti a me si presentarono due uomini, evitai loro colpi parandone la maggior parte con lo scudo, diedi un colpo al primo che cadde per terra e cominciai ad attaccarlo, stavo per ricevere un fendente al fianco e feci un salto, caddi addosso all'uomo con tutto il mio peso e mi rialzai appena possibile. Diedi alcuni fendenti e colpi di spada all'uomo che mi aveva fatto saltare mentre l'altro si era rimesso in piedi. Uccisi il secondo uomo infilando la spada nel suo sterno, fu allora che l'uomo incappucciato evocò una bufera di neve attorno a noi, ciò mi fece vacillare soprattutto per il freddo che stava portando dentro la stanza, misi lo scudo in avanti in modo da difendermi da eventuali colpi e vidi chiaramente il mio nemico davanti agli occhi, con un colpo netto gli tagliai la testa. Non sentivo più rumori della battaglia e questo significava che era rimasto solo il mago, mi mossi a fatica e alla fine lo vidi con le braccia alzate, mi spostai velocemente rinunciando allo scudo e caricai un colpo, la spada lo trapassò da parte a parte e sputò sangue addosso alla mia armatura, mi guardò cercando pietà ma non ne trovò. Estrassi la lama e morì poco dopo dandoci la possibilità di aprire le gabbie con la chiave.
Trovammo anche dei documenti firmati da Loghain in persona. « Parlano della vendita di schiavi all'Impero Tevinter. È tutto autorizzato da Loghain... immagino nel suo folle sogno di combattere Orlais! » dissi leggendo meglio i documenti.
« Già... Eamon sarà felice di queste notizie. Incrimineranno Loghain all'Incontro dei Popoli oggi pomeriggio! » rispose Alistair con freddezza. Erano perfetti. Liberammo gli elfi imprigionati, nessuno di loro era realmente malato. Chissà quanti erano però stati venduti... quanti avevano già sofferto?
Dovemmo fare in fretta: aiutammo gli elfi ad uscire (e per farlo dovemmo liberarci delle due guardie e quindi ci riprendemmo i soldi) e la folla davanti alla clinica si calmò dopo pochi minuti. Poi svanimmo di nuovo tra le strade fino a tornare al distretto del mercato per andare subito da Arle Eamon. Al nostro arrivo mostrammo le prove a Eamon e disse che le avrebbe portate con sé, ci disse anche che avremmo dovuto raggiungerlo subito dopo pranzo, io e Alistair da soli contro la nobiltà. Aspettammo la suddetta ora mano nella mano, cercando di immaginare cosa sarebbe successo di lì a poche ore; ormai non si tornava indietro: corremmo per le strade rivolti al magnifico castello reale, il centro della capitale, il punto di riferimento di tutto il Ferelden. Entrammo tramite una gigantesca porta di metallo pesante e ci trovammo in un piccolo atrio con delle colonne e gli stendardi con i colori fereldiani, lo stemma di Maric che brillava negli scudi alle pareti e un'ultima porta che ci separava da qualcuno che stava già parlando.
Entrammo e avanzammo lungo la folla di nobili e di invitati all'Incontro dei Popoli, c'erano delle balconate su cui vidi che stavano alcuni importanti lord, ne contai in tutto cinque, su una inoltre c'era anche Arle Eamon che puntava il dito colpevolizzando Loghain della sua follia, del fatto che fosse un errore rivolgere le nostre forze contro un nemico che non c'era: Orlais.
« Eamon, voi volevo solo piazzare un fantoccio al potere. Alistair non è il vero sovrano, è di discendenza bastarda e il suo posto qui è discusso. Volete piazzare una marionetta... guidata dalla nostra burattinaia. Eccola là! » dissi indicando me mentre mi facevo strada tra la folla di nobili. Era il momento di parlare.
« Loghain basta combatterci, rendetevi conto che il nemico reale è il Flagello e non Orlais! » dissi come prima cosa. Molti nobili acconsentirono e poi una donna tra i cinque lord presenti parlò.
« Il mio Bann ha accolto abbastanza rifugiati per rendere chiaro il punto! » Loghain sembrava stranamente in difficoltà e non seppe cosa rispondere in un primo momento. C'erano solo dei mormorii.
« Non permetterò che il Ferelden cada preda dei sovrani orlesiani, non rischierò che tutte queste anime innocenti cadano morte sotto di loro! » sembrava convinto di ciò che diceva, chiaramente era accecato dalla follia e dalla stupidità.
« Parliamo di innocenti giacché ne fate menzione. Che mi dite di Rendon Howe? Sapevate benissimo che torturava innocenti e lo permettevate pure! » urlai contro di lui, altri mormorii tra la nobiltà e stavolta fu un uomo a parlare tra i lord, dietro di sé aveva uno stendardo con un drago disegnato.
« Mio figlio era tenuto prigioniero e ha sofferto per mesi! » urlò diventato rosso in viso e gettando altre ingiurie contro l'ormai defunto Howe. « E so che anche il fratello di Bann Alfstanna è stato torturato fino alla follia! » indicò la donna che prima aveva parlato e allora capii che doveva essere la sorella del templare che aveva dato l'anello a Riordan. Loghain ancora una volta era in difficoltà.
« Non sono responsabile delle azioni di un uomo morto. Voi Custode, l'avete ucciso brutalmente senza farvi troppo problemi! » quella scintilla continuò a farmi urlare, una grinta, una spinta in avanti per continuare a incriminarlo.
« Rendon Howe ha subito giustizia per il tradimento nei confronti dei Cousland. La mia famiglia! Inoltre che mi dite delle ingiustizie nell'enclave? E delle prove che avete venduto elfi all'Impero Tevinter? » Loghain non aveva speranze di vittoria.
« Loghain spiegatevi! » urlarono i nobili, il caos sembrava essere accaduto nella stanza, non si riusciva più a capire qualcosa in quella sala e la pace fu conquistata con il fatto che l'uomo aveva trovato le parole.
« L'Enclave è ormai perduta. Ma a proposito di Howe... avete rapito la mia regina. Anora è scomparsa dalla tenuta, l'avete per caso uccisa!? » era assurdo e stavo per rispondergli continuando a urlare ma fu Anora stessa a parlare.
« Sono viva. Ma non per merito di mio padre... » si fece avanti stando vicina al trono e dietro Loghain stesso. Accanto a me c'era Alistair che fremeva, avevo l'Incontro dei Popoli in pugno ormai. « Mio padre non è più l'eroe che era un tempo. La sua mente è stata accecata dalla paura... » Loghain sussurrò qualcosa ma non compresi cosa disse. « Votate per chi favoreggiare! » disse infine Anora.
« Distesa Meridionale a favore del Custode Grigio! » era stata Bann Alfstanna a parlare per prima.
« Mare del Risveglio sta con i Custodi Grigi! » rispose un altro lord nella balconata.
« Picco del Drago con il Custode. Per mio figlio » era stato l'uomo con lo stendardo del drago dietro a parlare.
« Colli Occidentali stanno con Loghain. Solo lui può guidarci! » rimasi di sasso, che cosa voleva quel nobile per convincerlo a stare con noi? »
« Io e il mio bann stiamo con il Custode. Che il Creatore possa vegliare su tutti noi in questo periodo buio! » infine era accaduto, avevamo vinto l'Incontro dei Popoli.
Fu Eamon a parlare in proposito. « Loghain Mac Tir, siete accusato di tradimento. Quest'Incontro dei Popoli vi dichiara sconfitto e solo noi potremo adesso amministrare Denerim e scegliere il nuovo sovrano. Vi condanniamo a morte! »
Non ci fu tempo per replicare visto che Eamon aveva in pugno l'Incontro dei Popoli, avevamo vinto e potevamo chiedere la testa di Loghain. Anora non ebbe tempo di impedire la sua esecuzione che Alistair piantò la propria spada nel petto dell'uomo, squarciò la debole armatura e l'uomo morì agonizzante, per poi spirare definitivamente. A quel punto Eamon scese tra noi, i nobili si fecero indietro e la zona venne ripulita dal cadavere di Loghain, finalmente morto!
Mi trovavo accanto all'Arle, alla mia destra c'era Alistair e alla mia sinistra stava invece Anora con il suo splendente vestito intonato alla pelle. « Myalee... tocca voi decidere chi guiderà il regno. Dovevate da sempre immaginarlo... la scelta tocca unicamente a voi! » già me lo aspettavo in effetti. Fissai Alistair che con lo sguardo mi pregava di scegliere lui, ma da solo poteva regnare sul Ferelden? E Anora? Lei poteva essere in grado di amministrare il regno, ma in che modo? Alla fine ebbi un'illuminazione, qualcosa a cui non avevo mai pensato, qualcosa che non era decisamente nei piani, e io e Alistair avremmo avuto un futuro certo.
Feci pochi passi in avanti e superai tutti e tre rivolgendomi alla nobiltà. « Alistair Theirin sarà il nuovo sovrano del Ferelden, e io regnerò insieme a lui come sua Regina! » quelle parole dichiararono non un sovrano, ma due: me e Alistair.


« Abbiamo pessime notizie! » queste furono le parole di Riordan quando ritornammo al castello dell'Arle. Era quasi il tramonto e avevamo passato il resto del pomeriggio nel caos al Palazzo Reale, soprattutto perché Anora non accettava il fatto che potessi essere io la nuova Regina, e forse non ci avevo neanche pensato bene. Alistair era l'unica cosa che mi teneva legata alla realtà, stringeva la mia mano e mi teneva ancorata. Alla fine avevamo dovuto imprigionarla, avremmo pensato dopo a cosa fare di lei, di certo non avrei iniziato a regnare con un atto di crudeltà.
« Che succede Riordan? » chiese Alistair, sembrava diverso, forse perché di li a pochi mesi sarebbe potuto diventare mio marito. Avevo diciannove anni e stavo per sposarmi. Non era come quando dovevo farlo con Dairren, adesso ero felice.
« L'orda di Prole Oscura sta camminando verso Denerim. Arriveranno qui in città entro due giorni... e l'arcidemone si è finalmente rivelato. È a capo dell'orda... »
Un lungo attimo di silenzio che infransi con le mie parole. « Abbiamo radunato un esercito. Maghi, nani, elfi. È giunto il momento di usarlo! » dissi con voce solenne. Riordan e Eamon si scambiarono uno sguardo, era giunta la battaglia finale.
L'Arle uscì dallo studio per pochi minuti. Quei pochi bastarono a Riodan per rivelarci qualcosa di spaventoso. Qualcosa che mi fece tremare il cuore. « Sarò sincero con voi: siete due novelli e dovete saperlo, serve un Custode Grigio per uccidere un arcidemone, l'anima del Prole Oscura entra nel corpo del Custode che muore subito dopo. Ne usciremo in due da questa battaglia... » prese pochi istanti di pausa e non ci permise di capire a pieno le parole. « Farò in modo di essere io a fare il colpo di grazia visto che sono il più anziano. Ma se toccasse a uno di voi... tenetevi pronti! » non ribattemmo, lasciammo la stanza stanchi, io mi spostai verso la mia camera e quasi sobbalzai nel trovarmi davanti la seducente Morrigan.
« Che ci fai qui? » chiesi avvicinandomi di pochi passi a lei. Stava davanti al camino, aveva una luce spettrale in volto e si mise a fissarmi.
« Sei in pericolo. Conosci già il destino del Custode che dona la morte all'arcidemone? » pure lei lo sapeva? Pensavo fosse una cosa riservata ai Custodi. « Intuisco dal tuo sguardo di sì. Ho però una via di fuga... qualcosa che potrà salvare tutti e tre... un rituale da consumare nella notte! » ammetto che ebbi paura che Morrigan ci stesse provando con me, voleva fare sesso? Che razza di rituale era!?
Fu allora che capii che io non ero implicata nel rituale, almeno non direttamente. « Che rituale? In cosa consiste esattamente!? » sentivo già il sangue ribollire, ecco la vera natura di Morrigan: la crudeltà in persona.
« Hai capito a cosa mi riferisco. Per quanto mi faccia schifo l'idea, devi convincere Alistair a fare l'amore con me. Dal nostro rapporto nascerà un bambino che potrà contenere l'anima di uno degli Antichi Dei... ciò accadrà alla morte dell'arcidemone che non mieterà l'anima di chi gli infligge il colpo di grazia! »
Gelosia. Rabbia. Via di fuga... Morrigan ci aveva dato l'occasione di uscire vivi dallo scontro con l'arcidemone, Riordan non sarebbe dovuto morire. Nel peggiore dei casi io non avrei dovuto rinunciare ad Alistair e lui non avrebbe assistito alla mia morte. L'idea era perfetta, ma come potevo lasciare che lei e Alistair dormissero insieme!? « Che razza di rituale è? Lo hai appreso dal grimorio non è vero? » scosse il viso con mia grande sorpresa.
« No. Probabilmente è per questo momento che Flemeth mi ha mandata con te. Te lo dico da amica... accetta la mia proposta e parla con Alistair. E dimentica la vostra patetica relazione per un momento e pensa alla vostra vita futura! »
« … » avevo centinaia di domande, ma sapevo che Morrigan non avrebbe risposto a nessuna di tutte, volevo però chiederle una cosa in particolare. « Che accadrà al bambino? Voglio dire... come faremo a sapere che un giorno non marcerà su Denerim rivendicando il trono? » chiesi infine. Lei fece un ghigno.
« Ti assicuro che non accadrà mai una cosa del genere! » marcò ogni sua parola e con quella frase mi congedai cercando Alistair; ero pazza, non potevo chiedergli realmente ciò che stavo per dire, inoltre sentivo già le lacrime agli occhi al pensiero di quei due nello stesso letto, la bella Morrigan con le braccia legate al mio Alistair, lui che gemeva grazie al tocco della strega! La cosa mi faceva impazzire e sentivo il cuore scoppiare. Senza rendermene conto ero entrata nella stanza di Alistair.
« Oh eccoti. Sai pensavo al fatto del nostro matrimonio e delle parole che ha detto Riordan... se dovessimo uscirne vivi grazie a lui, sapete che il popolo si aspetterà un erede al trono molto presto? » non riuscii a sorridere nonostante lui fosse felice.
« Vorrà dire che faremo il possibile e proveremo più volte a darglielo. Anche se abbiamo già iniziato bene mi pare... » dissi senza mutare espressione, si avvicinò a me e mi tenne per le braccia.
« Che ti prende? Ti senti male? » era molto vicino alla realtà più di quanto pensasse!
« Alistair ho bisogno di spiegarti una cosa... » riportai ogni parola che mi era stata detta da Morrigan, anche sulla nascita del bambino, non avrei mai vincolato quel rituale senza essere certa che lui sapesse tutte le sfaccettature del rito.
« Quindi è così che deve finire... o morirà uno di noi o devo andare a letto con Morrigan! Come puoi chiedermi questo? » la mia voce tremava proprio come la sua, gli occhi erano pesanti e colmi di lacrime. Il mio respiro era affannoso.
« Ti amo più della mia stessa vita. E non potrei sopportare una vita senza di te... » riuscii a dire debolmente, quello gli bastò. Annuì e ci legò in un bacio, passionale come sempre, quella fu una dura decisione, a quel punto scoppiai in lacrime perché non potevo accettare la cosa. Non potevo accettare il pensiero di lui a letto con lei!
« Myalee ti prego: non voglio fare questo rituale, lo faccio solo perché me lo chiedi e perché il pensiero di poter rinunciare a te è un tormento paragonabile all'Oblio! »
« Non preoccuparti! Ora vai... credo ti stia aspettando. Io starò qui! » dissi trattenendo le lacrime, cercando di mostrarmi forte per incoraggiarlo, volle farsi accompagnare fino in camera e poi lo lasciai insieme a Morrigan.
Tornai di corsa in camera di Alistair e mi stesi sul letto con tutta l'armatura, singhiozzando e scoppiando in lacrime ad un certo punto; in quel momento riuscivo a sentire (o forse lo immaginavo solo) ogni loro sussurrò, ogni loro respiro. L'armatura che cadeva, lo scostarsi della seta delicata del letto, lei che saliva sul corpo di Alistair e... volevo solo urlare! Morire sarebbe stato piacevole perché almeno la morte sarebbe stata un piacevole sollievo a tutto quello... passarono cinque minuti, dieci, quindici. Poi finalmente le lacrime fecero in modo che fossi troppo stanca e venni reclamata dal sonno. Almeno là non ero tormentata dall'immagine di Alistair e Morrigan!







Angolo Autore:
Salve a tutti e buon pomeriggio. Finalmente sono riuscito a pubblicare il capitolo dopo quelli che sembravano secoli, se sarete riusciti ad arrivare fino alla fine... capirete il perché l'Angolo sarà abbastanza serio.

Non voglio parlare dell'Enclave. Credo che tutti noi sappiamo cosa accada: abbiamo giocato la nostra partita e abbiamo tutti fatto qualcosa. Nella prima partita come in questa con Myalee, ho scelto di uccidere lo schiavista e liberare gli elfi.
Non voglio parlare dell'Incontro dei Popoli, vittoria o sconfitta poco importa, sono fiero di essere riuscito a vincerlo per la prima volta in tutte le mie giocate, e che dire... Alistair e Myalee diventeranno i prossimi sovrani del Ferelden, la scelta più sensata a mio parere visto che ho sempre tifato per il nostro cavaliere.
Voglio adesso arrivare al nocciolo della questione, la parte finale del capitolo e vorrei davvero incentrare tutto l'Angolo su ciò che è successo (tralasciando il fatto che mi sembrava assurdo tornare a Redcliffe per poi ritornare a Denerim): Morrigan ha parlato del rituale e Myalee, con dolore, ha convinto Alistair nel compierlo. Ritengo questo uno dei momenti più dolorosi e importanti della storia, io personalmente non so come avrei reagito, in quella parte ho cercato di impersonare Myalee.
Perché ci si trova ad un bivio: o far compiere il rituale e quindi accertarsi di salvarsi una volta ucciso l'arcidemone, oppure dover dire addio alla persona amata o a se stessi. Che farei io nella realtà? Non lo so, perché immagino il dolore (che spero di aver descritto bene anche se forse le parole non bastano) e fa troppo male. Ma forse fa più male il sacrificio. Questo è come ho agito io.

Voglio ringraziare ancora una volta Alithea e vorrei proprio sapere cosa hai fatto tu in questo punto del gioco, vorrei saperlo da tutti. Pensate che sia possibile agire come Myalee? Grazie a tutti coloro che hanno letto il capitolo e che seguono la ff e soprattutto mi scuso per la forse eccessiva serietà dell'Angolo, ma è così che mi sento: sono triste come Myalee, condivido la sua sofferenza. A presto con il prossimo capitolo, la battaglia finale contro l'arcidemone :)
  
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