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Autore: Lumos and Nox    13/09/2014    8 recensioni
[Finalmente, le origini di Nerissa e Helios] [AGGIORNATO!]
Cosa succede quando, in una lotta per il proprio Lieto Fine, sia i Buoni che i Cattivi si ritrovano a allevare un loro Prescelto?
Quale dei due porterà la propria fazione alla vittoria?
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Phentesia'
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Tra Balli e Pappe




La Festa d'Inverno*1 era iniziata già da un po' e nella Sala Principale del castello di Good si susseguivano camerieri pinguini carichi di qualsiasi tipo di leccornia, che venivano servite ai numerosi Buoni. Risuonava un tranquillo chiacchericcio, accompagnato dal basso crepitio delle fiamme del camino.
Ad un tratto, Sebastian si allontanò dalla folla e raggiunse il resto dell'orchestra- un'accozzaglia di pesci prontamente travasati in comode ciotole d'acqua, quattro o cinque sirene, due principesse, qualche nano e un coccodrillo con una tromba.
Un colpetto sul leggio del maestro per attirare l'attenzione di tutti e un attimo dopo nell'aria scivolavano le note di una dolce melodia, che pareva quasi invitare i Buoni a ballare.
Rapunzel non se lo fece ripetere due volte: afferrò Belle da una poltrona su cui si era rifugiata a leggere e si catapultò sulla pista da ballo.
Furono subito seguite da altre coppie, ideate appositamente per le danze.
Taron entrò timidamente in pista con Lilo e lo stesso fecero Esmeralda e John Smith.
Quasimodo sorrideva impacciato mentre Lady Marian gli volteggiava attorno, mentre poco più in là  Pocahontas mostrava una danza tribale ad un alquanto perplesso Tarzan.
«Vieni a ballare, papà?» domandò Kiara, facendo un cenno con la testa verso la pista da ballo, dove Re Andrew*2 e la Fata Turchina danzavano con grazia accanto a Baloo e Terk, che ballavano con tanta enfasi da costringere gran parte dei presenti a tenersi ben alla larga.
Simba sorrise. «Perchè non vai con Kovu?»
Kiara emise uno sbuffo divertito. «È molto impegnato a evitare Rafiki e Merlino».
Il leone si accigliò in uno sguardo interrogativo, che ottenne subito risposta.
«Vogliono un pelo della sua criniera per non so che pozione».
Padre e figlia non riuscirono a trattenere le risate.
«Comunque non posso, mi dispiace» si scusò poi Simba. «Sto badando ad cucciolo speciale, ora» disse, accennando con la testa al piccolo Helios, che cercava di afferrare la coda del leone, ridacchiando divertito.
Kiara sorrise e, dopo aver regalato al Prescelto del Bene una piccola spinta affettuosa con il muso, si gettò in pista, coinvolgendo uno scatenato Koda.
Simba sospirò divertito, alzando lo sguardo da sua figlia per scorgere Peter e i Bimbi Sperduti che svolazzavano insieme a Dumbo e a qualche indiano.
Era tutto così sicuro che a volte non gli sembrava reale.
Non c'era più Scar, non c'era più Zira. Nessuno avrebbe ucciso Kiara, nessuno gli avrebbe portato via un altro dei suoi figli*3...
Non avrebbe potuto chiedere di meglio per Kiara e Nala e il branco, ma... a volte non poteva fare a meno di domandarsi cosa sarebbe successo, cosa sarebbe accaduto se fosse esistito il White Realm prima di Kopa, prima dell'assassino di Kopa, del suo cuore...
«Se vuoi posso badare io al cucciolo d'uomo per un po'» decretò una voce, interrompendo i suoi pensieri.
Simba si girò, scoprendo accanto a sè un fiero quanto imperscrutabile Bagheera.
«Oh, ciao Bagheera» salutò con un cenno amichevole.
«Salve, Simba» disse la pantera, accomodandosi di fianco a lui.
«Non ti ho visto all'ultima assemblea. Va tutto bene?» chiese il leone.
«Sono stato molto impegnato con lui» si spiegò la pantera, accennando a Mowgli, che ballava con Alice.
«Davvero?» domandò Simba, continuando a muovere la coda per divertire Helios.
«Già. È passato dalla fase "sono un lupo e starò per sempre con i lupi" a "gli umani non sono così male", per poi arrivare alle avventure nello spazio».
«È tutto preso da questo Jim Hawkins» rispose la pantera ad uno sguardo perplesso dI Simba. «Che per fortuna non sembra essere al ballo. È quel cucciolo d'uomo che aveva un rapporto strano con John Silver...»
Le sopracciglia di Simba schizzarono verso l'alto. «Quel Malvagio?»
«Proprio lui» concluse dura Bagheera, tornando a squadrare Mowgli con gli occhi assotigliati.
«Capisco il tuo stato d'animo. Ho vissuto una situazione simile con Kiara e spero che Helios...»
Si voltò a guardare il Prescelto e spalancò gli occhi, ritrovando la sua coda a penzolare nel vuoto.
Il leone e la pantera si scambiarono un'occhiata allarmata, per poi scattare in piedi- o meglio, sulle zampe.
Osservarono freneticamente la pista da ballo, dove centinaia di piedi, zampe, zoccoli e ali rischiavano di colpire il bambino.
Sembrava di sentire le sue risate ovunque.
«Io vado a sinistra. Tu dall'altro lato» esclamò Bagheera, prima di sparire con due agili balzi.
Simba corse alla destra della sala, cercando di scovare un paio di piedini e una zazzera di capelli scuri in quella massa informe di gente.
Non poteva aver perso un bambino!
Non poteva finire come Kopa!
Cercò di tranquillizzarsi, prendendo dei respiri profondi. Lì Zira non c'era, non c'erano nè lei, nè Scar. Il bambino stava bene e lo avrebbe ritrovato, perchè ora...
Due piedini gli schizzarono davanti, tra la folla.
Era lui!
Con un balzo, si gettò nella pista e lo afferrò. Si rialzò, tenendo il Prescelto in bocca per il colletto e cercando con gli occhi Bagheera per tranquillizzarlo.
«Ehi! Ma che stai facendo?»
Simba sobbalzò, riuscendo fugacemente a pensare che Helios non sapeva parlare e non puzzava così. Abbassò lo sguardo, accorgendosi di avere in bocca nient'altro che Timon.
«Lasciami andare!»
«Oh, scusami!» farfugliò il leone, depositando delicatamente la suricata a terra.
«Ma che ti prende, Simba?» strepitò Timon, alzandosi e spazzolandosi con cura il pelo. «Posso capire che tu senta la mia mancanza» proseguì, regalandogli delle pacche sulla spalla, «ma... non vedi che sto ballando con la signorina?» concluse, indicando con un gesto della mano Gilda*4, che sbuffò per scostarsi un ciuffo di capelli dagli occhi. «Salve, dolcezza!»
Simba imprecò mentalmente. E ora? Che avrebbe fatto? In due era troppo difficile riuscire a trovare Helios... lo avrebbero accusato, avrebbe deluso ancora una volta tutti. A meno che...
«Bè, ehm... mi dispiace interrompervi, ma...» afferrò di nuovo Timon, stavolta per i piedi. «Mi servi urgentemente!»
«Oh, certo! E ti pareva!» si lamentò la suricata, a testa in giù e con le braccia conserte. «Le sorti ci sono avverse, mia adorata! Ma... chiamami!» strillò poi in direzione di Gilda, mimando un telefono con le dita.
La cagnolina lo guardò appena, indiferrente, mentre continuava a ballare con un cavallo magicamente comparso dal nulla.
«Si può sapere che diavolo c'è?» domandò scocciato Timon, una volta che Simba lo rimise per terra, lontano dalla pista. «In pratica, mi stava quasi per saltare addosso! L'avevo conquistata con il mio fascino!»
«Ho perso Helios».
«Si, immagino che per te sia un buon motivo, ma... aspetta, cosa?»
«Ho perso Helios» ripetè di nuovo Simba, masticando per bene quelle parole, per non farsi sentire dagli altri.
«Ok, aspetta». Timon si portò le mani alle tempie. «Come fai ad aver perso un bambino?»
«Parla piano! Stavo parlando con Bagheera e... oh, insomma, non è importante. Trova Pumbaa e cercalo con lui. Senza farvi scoprire.»
Timon gli rivolse un'occhiata tra lo scettico e l'annoiato.
«Per favore» lo supplicò il leone, completo di sorriso adorabile e sguardo implorante che avrebbero fatto invidia a Flynn Rider.
«E va bene» sbuffò dopo un attimo la suricata. «Solo per bontà del mio animo!»
Simba recuperò la sua solita espressione, soddisfatto, mentre la suricata si girava per cercare Pumbaa. Lo individuò dall'altro lato della sala, intento a strafogarsi di tartine.
«Ehi, Pumbaa!» urlò Timon a pieni polmoni, attirando l'attenzione di tutta la sala.
Il leone si battè disperato una zampata sulla fronte.
Timon si intrufolò nella pista, mollando spintoni qua e là per raggiungere il facocero. «Tornate pure a ballare voi, non c'è niente da vedere! Trattasi di emergenza privata!»
Simba preferì non guardare oltre e tornò alla ricerca di Helios.
Saltando da una coppia all'altra della sala e improvvisandosi di tanto in tanto ballerino per non insospettire gli altri, si imbattè in Bagheera, un'espressione alquanto disperata sul muso.
«L'hai trovato?» chiese, sperando che il suo cervello stesse sbagliando e che in realtà il piccolo Helios fosse in groppa alla pantera.
«Nemmeno l'ombra... e nemmeno tu a giudicare dal tuo sguardo».
Simba scosse la testa, disperato. «Se gli capitasse qualcosa, io...»
«Ehm, scusate» si intromise una vocetta stridula.
La pantera e il leone si voltarono, ritrovandosi davanti Timon, Pumbaa, Mama Odie e Topolino, che li fissavano severamente. O meglio, solo il topo li fissava, la strega si limitava a scuotere il suo serpente a mo' di bacchetta, ballando.
«Pumbaa ha spifferato» spiegò Timon con aria di sopportazione.
«Non ho resistito!» si scusò il facocero, arrossendo così tanto che Simba temette che stesse per... bè, per sganciarne una.
Il leone sospirò, per poi guardare Topolino. «Ho perso Helios». Abbassò il capo con aria colpevole. «Sono un incapace, lo so».
«Non è stata colpa sua» si intromise Bagheera, fiero anche in un momento come quello. «L'ho distratto io, pertanto sono colpevole quanto lui».
«No, non posso accettarlo, Bagheera» esclamò Simba. «Sappiamo entrambi che non è vero e...»
«Stop, stop, stop» sbottò Timon, con le mani alzate. «È tutto veramente molto commovente, ma non dovremmo cercare il piccoletto, adesso?»
«Timon ha ragione» decretò Topolino, lo sguardo che scivolava sulle coppie danzanti della sala. «Potrebbe essere ovunque. Farò fermare il ballo e...»
Venne fermato da un colpo sulla testa ad opera di Mama Odie, che ridacchiò. «Ascoltate la vostra mamma, adesso! Conosco un modo molto più veloce!»
Timon non fece nemmeno in tempo a sussurrare a Pumbaa uno dei suoi commenti sarcastici, che la maga si era già  portata le dita in bocca per emettere uno dei fischi più acuti mai sentiti.
Il Tappeto Magico emerse dalla folla, planando accanto a Mama Odie.
«Eh, eh, he!» strillò questa, facendo leva su Zuzu per salire con un balzo sul tappeto. «Forza, bambini! Andiamo a cercare il birbantello!»
Il resto del gruppo salì, riluttante.
Appena la coda di Pumbaa lasciò il pavimento, il Tappeto schizzò in alto a tutta velocità, con Mama Odie che ululava dalla gioia, attirando per un breve attimo l'attenzione dei presenti, ormai abituati alle sue trovate un po'... estreme.
La maga guidava il tappeto sfiorando il soffitto e sbandando qua e là  per evitare i Bambini Sperduti e il resto della loro compagnia volante.
«Mamma a bordo!» gridava euforica. «Spostatevi, carini!»
Timon rischiò ben due volte di vomitare, appoggiato stremato a Pumbaa, mentre Topolino e Simba si aggrappavano con tutte le loro forze per non cadere.
Bagheera si teneva in tutte tranquillità, nonostante avesse un colorito piuttosto pallido e sembrasse tormentato da una preoccupazione interiore. «Ma non era cieca?» domandò infine a Topolino, accennando a Mama Odie che intanto agitava il suo serpente per farsi largo.
Proprio in quel momento, la maga sembrò ricordarsene. Rischiò un frontale con Dumbo, sterzò ed evitò per un soffio una delle grandi colonne del salone.
Il tutto mentre gli altri gridavano.
Topolino ebbe la geniale idea di scostare Mama Odie e prendere il controllo del tappeto, portandolo ad una velocità  normale.
«Non vi sarete mica spaventati, eh, bambini?»
«Ora l'ammazzo» borbottò Timon, mentre Pumbaa si sporgeva per scaricare le tartine di sotto, evitando di poco il bel visino di Katrina*5.
«Avete sentito?» domandò all'improvviso Bagheera, gli artigli ben impiantati sulla stoffa.
«Io stavo scherzando, lo giuro!» si difese immediatamente la suricata, alzando le braccia come per parare un colpo.
«Non quello!» esclamò seccata la pantera. «Ascoltate».
Il gruppo tese le orecchie. Da qualche parte, tra l'orchestra di Sebastian, il chiacchiericcio della folla e il canticchiare assurdo di Mama Odie, sembrava quasi di sentire delle risatine, di bambini.
«Da quella parte!» esclamò Simba, indicando il lato destro del salone.
Topolino virò bruscamente, facendo scivolare addosso a Timon Mama Odie, che squittì deliziata.
«Abbassati un po'» disse Bagheera e Topolino ubbidì, scendendo quasi fino a sfiorare i cappelli deI presenti. Entrarono in un piccolo colonnato, che dava su diverse stanzette.
Girarono un poco a vuoto per capire quale fosse quella giusta. Una musica molto più ritmata seguiva risatine infantili e canzonicine stridule.
«È qui» decretò Topolino, fermandosi davanti alla terza porta.
Scesero dal tappeto con un balzo e Timon si sistemò subito sulla groppa di Pumbaa, assumendo un piglio deciso.
Spalancò la porta.
«Che nessuno si muova! Ho un facocero qui e non ho paura di usarlo!»
Pumbaa emise uno sbuffo aggressivo dal naso, come a confermare quanto detto.
Topolino, Simba e Bagheera li seguirono nella stanza, ansiosi, mentre Mama Odie entrò in tutta calma, ballando al ritmo della musica che ormai si era interrotta.
Davanti a loro, una moltitudine di piccoli dalmata li fissava con tanto d'occhi. In mezzo a loro, Matisse era seduto ad un vecchio pianoforte, Bizet era circondato da trombe e tamburi mentre Minou sedeva al centro della stanza, attorniata da gran parte dei cagnolini.
«Che c'è?» chiese la gattina, arricciando il naso. «Mamma dice che una vera signora deve anche saper insegnare e loro volevano imparare a cantare».
«Tutti quanti voglion fare jazz!» evidenziarono in coro Bizet e una dalmata, scambiandosi poi uno sguardo complice.
«Quando uno crede di sapere già tutto sul rapporto cani e gatti...» mormorò Simba.
«È la nostra sorpresa per la festa!» aggiunse un altro cagnolino, supportato da una musichetta drammatica di Matisse.
«Perciò non ditelo a nessuno!»
«Per favore!»
«Ci avete portato qualcosa da mangiare?»
«Hai già fatto tre spuntini, Ollie...»
«Hai mai provato i vermi?» si intromise Pumbaa con aria gioiosa. «Sono molto gustosi, specialmente quelli gommosi!»
«Pumbaa, Pumbaa, Pumbaa...» lo rimproverò Timon. «Lo sanno tutti che sono meglio quelli croccanti!»
«Vermi? Ma che schifo!»
«Bleah!»
«Gommosi!»
«Croccanti!»
«Gommosi!»
«Croccanti!»
«Ragazzi...» tentò inutilmente Simba, mentre gatti e cani li osservavano a metà  tra il perplesso e il divertito.
«Gommosi!»
«Croccanti!»
«Smettetela» ordinò Bagheera, con tale autorità nella voce che tutti lo ascoltarono. Tutti meno Mama Odie, ora intenta a ballare con un cagnolino, incitando così Matisse a continuare a suonare.
«Scusate se vi abbiamo interrotti, ragazzi» iniziò Topolino, decidendo di lasciare perdere la maga.
«E ragazze» lo interruppe una cagnolina.
«E ragazze» aggiunse Topolino.
«Signorine, prego» replicò Minou, sistemandosi i fiocchi rosa.
«Ragazzi, ragazze e signorine. Ma è importante, stiamo cercando il piccolo Helios e il super udito di Bagheera ha sentito le sue risate provenire da qui».
«Potevate dirlo subito!» esclamò Ollie.
«Eccolo là!» disse Matisse, indicando il cagnolino che ballava sfrenato con Mama Odie.
Bagheera si accigliò, mentre Topolino e Simba si avvicinavano stupiti a quello che doveva essere Helios per controllarlo- Timon e Pumbaa erano ancora piuttosto impegnati in una discussione mormorata.
«Ecco qui il piccolo!» esclamò Topolino, prendendo in braccio Helios, che ridacchiava.
«Perchè è ricoperto di macchie?» chiese Simba, evidentemente perplesso.
«Gliele abbiamo fatte noi!» spiegò un dalmata, accennando a due o tre suoi fratelli armati di pennello. «Dopo devono farsele anche i gatti per lo spettacolo!»
Minou rabbrividì visibilmente.
«Ma Helios quando è arrivato qui?» domandò Bagheera.
«Boh...»
«Non saprei...»
«Circa un'ora fa...»
«Non sei preciso, Bizet!»
«Sta' zitta, Minou!»
«Ah, lo dirò alla mamma che non ti comporti da Aristogatto!»
Topolino approfittò del fatto Matisse continuasse a suonare per Mama Odie e per alcuni dalmata, Simba cercasse di fermare il litigio tra Timon e Pumbaa e Bagheera quello tra i due gattini, per prendere in disparte il piccolo Helios.
«Helios» iniziò, accarezzandogli i capelli scuri.
Il bambino sorrise. «Be... buo!»
Topolino non sapeva se essere divertito o dispiaciuto. «Sono felice che ti sia divertito, ma...» sospirò. «Dovrò fare rapporto all'Assemblea. Sai che ci tengono che il tuo comportamento sia di un Buono impeccabile e quindi dovremmo discutere tutti insieme della tua disobbedienza».
Il bambino lo squadrava con i suoi grandi occhi marroni, facendolo sentire uno stupido.
Era stupido, stupido, parlare così ad un bambino di un anno scarso, stupido dover discutere ogni suo sbaglio ad un consiglio dei più bravi educatori del White Realm, con la convinzione che il bambino dovesse avere un'educazione perfetta.
Helios era un bambino, un bambino più piccolo dei Bambini Sperduti, della piccola Melody o di Pinocchio, ma doveva essere il Buono perfetto.
Non poteva nè doveva sbagliare.
Era ingiusto caricare un bambino di un peso del genere, era ingiusta la sorte dei Prescelti, come anche era ingiusta la Profezia di Merlino. Non poteva sopportarlo, doveva fare qualcosa, doveva...
«Buono!»
Topolino fissò il Prescelto con gli occhi sgranati, cercando di capire se non avesse pensato per caso lui quelle parole.
«Ha parlato!» strillò una cagnolina, indicando Helios, che ripetè di nuovo le sue prime parole, battendo le mani.
L'intera sala andò in visibilio, tramutandosi in un coro di applausi, abbracci e complimenti.
Simba prese con delicatezza Helios e, seguito da Bagheera, cani e gatti, uscì dalla saletta per portarlo in trionfo nel salone principale, dove tutti i Buoni ebbero un motivo in più per festeggiare.
Tutti meno Timon e Pumbaa, che ancora discutevano a mezza voce dei vermi più buoni.

Uncino era indeciso se gettarsi o meno dalla finestra. Venire divorato dal coccodrillo in quel momento sembrava la scelta più rosea.
Aveva sempre tenuto il pugno di ferro con i suoi uomini perchè la Jolly Roger fosse impeccabile e ora...
Tutto era stato rovinato da quella mocciosa. Osservò disperato la sua cabina: spruzzi di cibo macchiavano ogni mobile decente, per non parlare dei rimasugli di qualsiasi peluches gettati ovunque. Il suo bel mobilio vittoriano, il fior fiore della sua nave...
Ma il peggio era ben altro.
Si portò una-anzi, la mano alla testa, mentre Spugna ricominciava.
«Aprite la bocca, avanti! Yuum, pappa buona!» trillò il marinaio, con un cucchiaio colmo di brodaglia stretto tra le mani.
«Spugnaaa...» esalò il Capitano, sull'orlo della depressione. «Siamo pirati, dannazione. E poi non funzionerà».
Come a dimostrare la sua tesi, Nerissa tenne ostinatamente la bocca chiusa, scuotendo la testa.
«Ma è buonissima!» la rassicurò Spugna, avvicinandole il cucchiaio alla bocca.
La Prescelta mollò un urlacchio, gettando le manine sul piatto della brodaglia, che partì ovunque, ricoprendo gli occhiali di Spugna e gran parte dell'arredamento.
Il marinaio la ammonì con l'indice, scandalizzato. «Non si fa così! Il vostro comportamento è da veri maleducati!»
Per tutta risposta, ricevette un'altra porzione di pappa dritta in faccia.
«E va bene... che cosa vorreste mangiare, mia cara?»
«Cane!» esclamò la Prescelta, battendo le mani.
Gli occhiali che Spugna stava pulendo caddero a terra con un tonfo. «C-cane? M-ma...nemmeno quei selvaggi degli indiani o i leoni...»
«Intende dire carne» bofonchiò Uncino, sepolto tra le carte nautiche della sua scrivania. «La "r" non le riesce particolarmente bene».
«Cane! Carrrne! Cane!!» strillò Nerissa, buttando altra pastella ovunque.
«Va' a cercarle della carne, Spugna!» sbottò il Capitano, tappandosi le orecchie.
«Certo, Capitano... ma siamo in mezzo al mare! Dove la trovo la carne?»
Prima che Uncino potesse ribattere che erano soltanto al molo e che potevano sempre ammazzare qualche gabbiano, qualcuno bussò alla porta.
«Avanti!» urlò Uncino per sovrastare la voce di Nerissa.
La porta si aprì e Sir Rattigan fece il suo ingresso. «Sono venuto a prendere la bambina» disse, scostandosi con eleganza il mantello.
Uncino sospirò felice. Aveva quasi dimenticato che, come ogni mercoledì, la mocciosa doveva andare da Malefica per assistere in prima persona ai processi che l'avrebbero resa più malvagia. Sembrava che avesse effetto, dato che i capelli inizialmente chiari della poppante si stavano arricchendo di piccole ciocche nere.
«Si, prenditela pure!» esclamò con un altro sospiro.
Rattigan fece un paio di passetti avanti per avvicinarsi alla Prescelta, che Spugna aveva prontamente liberato dal seggiolone.
Nerissa immerse ancora di più le mani nella brodaglia, probabilmente intenzionata a colpire di nuovo il marinaio, ma ebbe una sorta di illuminazione quando il suo sguardo si posò sul topo, che a malapena le arrivava alle caviglie.
«Ratto!!» esclamò con un ghigno un poco sadico.
Gli occhi di Rattigan si spalancarono, mentre la sua bocca si apriva in un ringhio schiumante di rabbia. «Non sono un ratto!!» urlò, furibondo.
Cadde quasi a terra, investito in pieno dalla poltiglia di Nerissa.
La mocciosa rise deliziata. «Ratto, ratto!» continuò, muovendo le mani nella sua direzione.
Rattigan sembrava sul punto di scagliarsi contro la Prescelta, ma riuscì in qualche modo a controllarsi. «Vado a chiamare Clayton, così intanto può terminare di pranzare».
E prima che Uncino potesse dire qualcosa, il topo era già  sparito.
«Vado a cercare della carne, Capitano?» chiese Spugna, con tono molto più allegro del precedente.
Uncino smise di ridacchiare per l'umiliazione del piccolo Malvagio. «No» decretò, asciugandosi una lacrima. «Va' a vedere se quell'imbecille riesce a scendere dalla nave o se ha gli occhi ancora otturati».
«Subito, Capitano» disse il marinaio, uscendo mentre ancora ridacchiava.
Uncino sospirò divertito. Poi si avvicinò al seggiolone della mocciosa, che era ancora lì seduta.
«Cane?» domandò quella con uno sguardo speranzoso.
«Clayton te ne darà quanta vorrai» borbottò. Prese il cucchiaio, lo riempì e lo portò alla bocca di Nerissa, che mangiò senza nemmeno troppe smorfie.
Uncino sbuffò. Ma perchè proprio lui doveva avere una ciurma di tali incapaci da non riuscire nemmeno a dare da mangiare a una marmocchia?



N.d.A (estoy aqui!)
Eccomi qua. Perdonate il ritardo ma il periodo pre scuola è sempre un disastro D: in più non avevo idea su come svolgere la parte su Helios. Ammetto che muovere i Malvagi e Nerissa è diecimila volte più semplice. Il risultato è che questo capitolo non mi convince poi così tanto, perciò ditemi se anche a voi non piace, così in caso lo cancello. Ecco le note:
*1(Festa d'Inverno): per motivi religiosi, ho provveduto a sostituirla con la solita "festa di Natale".
*2 (Re Andrew): scusate, avevo dimenticato di inserirlo. Fortuna che c'è Mitica :) allora, riguardo a questo re, mi sono permessa una piccola lincenza poetica: in pratica si sta parlando del re padre del principe di Cenerentola. Solo che non si conosce il suo nome, quello del suo doppiatore originale, Luis, è troppo simile al coccodrillo Louis della Principessa e il Ranocchio, mentre il doppiatore italiano ha il banale nome di Mario. Re Mario, uhm, suona male. Quindi prima gli ho affibiato il nome Francesco, perchè semplicemente mi ispirava, ma ora l'ho da poco cambiato in Andrew, in onore del secondo doppiatore originale. Ma perchè non gli hanno dato un nome al posto di "The King"?
*3 (i suoi figli, Kopa): Kopa (che significa "cuore") è il primogenito di Simba (si vede alla fine del primo film) e è stato ucciso da Zira. La sua storia è raccontata soltanto sui fumetti del re Leone. Ho immaginato che Simba si sentisse ancora molto scosso dalla perdita di un figlio che non è riuscito a salvare.
*4 (Gilda): per chi non si ricordasse chi è, è la cagnolina che appare in Lili e il Vagabondo durante la prigionia di Lili al canile. È una delle ex di Biagio :)
*5 (Katrina): l'ochetta che appare ne La Valle Addormentata, il cartone disney sul Cavaliere Senza Testa (non so voi, ma a me fa ancora paura guardarlo. Brr!)
Vi consiglio di tenere particolarmente a mente la Profezia di Merlino accennata da Topolino, avrà  un ruolo particolare più avanti...
Ci tengo inoltre a ringraziare le fantastiche personcine che hanno recensito negli scorsi capitoli, MissVillains he ha messo la storia tra le seguite e GispySoul, _Bianka_ e Giulia9799 che hanno messo la storia tra le preferite. Nerissa è orgogliosa di voi :')
Scusatemi ancora per il ritardo. Il prossimo capitolo dovrebbe arrivare la prossima settimana, e sarà  molto più incentrato su Nerissa, che avrà  ben quattro anni :)
Se poi vi piace sia Hogwarst che la Disney, potreste dare un'occhiata al mio crossover Segreti Sotto le Stelle, in cui Capitan Uncino è il protagonista e ha a che vedere con una folle ragazza abbastanza nota... Chissà  se tra i due nascerà  qualcosa...
Un grazie speciale a coloro che leggeranno/recesiranno.
Baci
Nox
  
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