Serie TV > Gossip Girl
Ricorda la storia  |       
Autore: Dark_S97    13/09/2014    4 recensioni
E se Lily dopo il divorzio con William avesse capito di non essere in grado di prendersi cura di Eric e Serena e li avesse dati in affidamento? E se loro passassero di famiglia in famiglia fino a quando un misterioso benefattore paga loro la retta della Constance Billard/ St. Jude? E se gli Humphrey vivessero ad Hudson?
Serena frequenta l'ultimo anno alla Constance e lì incontra i nostri altri personaggi preferiti di Gossip Girl. Diventeranno lo stesso il Non-Judging-Breakfast-Club? Che cosa succederà?
Entrate e lo scoprirete! Buona lettura!
NS, BC, accenni NB. Possibile (ma spero di no) OOC.
ATTENZIONE: STORIA INCOMPIUTA.
Dal prologo:
Papà che esce di casa e non torna.
Uomini a caso che entrano ed escono da casa nostra.
Un uomo che porta via la mamma.
Un uomo elegante che porta me ed Eric in un orfanotrofio.
Decine di famiglie non degne di questo nome che ci accolgono ma ci ignorano.
L'alcool come unica distrazione.
La mia fuga.
Sirene accecanti e la polizia che mi riporta indietro.
Le cicatrici sui polsi di Eric.
Queste immagini si mostrano nei miei sogni ogni volta che chiudo gli occhi e questa notte non fa eccezione.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Erik Van Der Woodsen, Nate Archibald, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass, Blair Waldorf/Nate Archibald, Nate Archibald/Serena Van Der Woodsen
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prologo.
 
Serena.
Papà che esce di casa e non torna.
Uomini a caso che entrano ed escono da casa nostra.
Un uomo che porta via la mamma.
Un uomo elegante che porta me ed Eric in un orfanotrofio.
Decine di famiglie non degne di questo nome che ci accolgono ma ci ignorano.
L'alcool come unica distrazione.
La mia fuga.
Sirene accecanti e la polizia che mi riporta indietro.
Le cicatrici sui polsi di Eric.


Queste immagini si mostrano nei miei sogni ogni volta che chiudo gli occhi e questa notte non fa eccezione. Mi sveglio ansimante e con le guance bagnate. Eric nel letto accanto al mio si agita nel sonno e geme. Lo scuoto per svegliarlo.
Sobbalza, poi riprende lucidità: "Serena!". Leggo gratitudine nei suoi occhi.
"Vuoi un bicchiere d'acqua?" gli domando.
Lui annuisce e glielo porto. Gli dico di tornare a dormire e pochi secondi dopo sonnecchia tranquillo.
Provo a fare lo stesso, ma non riesco, così, senza fare rumore, vado nella stanza di Carter Baizen. I Baizen sono una ricca famiglia a cui io ed Eric siamo stati affidati da un paio di mesi. I genitori di Carter si comportano come tutti gli altri, come se io ed Eric non esistessimo, ci usano per fare la loro buona azione quotidiana, ma Carter... Carter non mi tratta come un'orfanella pezzente ed è il primo ragazzo dopo Eric che si sia mai davvero interessato a me. E io amo Carter Baizen. Certo, a volte è volubile, ma a modo suo credo che mi ami.
Il ragazzo dorme in una posizione che occupa tutto il letto, perciò sono costretta a svegliarlo sperando che non si arrabbi.
"Serena, ma che cazzo?" esclama con la voce impastata di sonno.
"Posso dormire con te?"
Lui grugnisce e si sposta ad un lato del letto come se l'azione gli costasse fatica. Ma ha ragione, probabilmente al suo posto anch'io sarei irritata.
Mi sdraio su un fianco accanto a lui e Carter mi abbraccia da dietro mettendo la mano sul mio seno. Lo sento russare e dopo un po' cado anch'io tra le braccia di Morfeo.
Quando mi sveglio al suono del mio telefono -che costerà sì e no venti dollari-, Carter non è qui. Anche se me lo aspettavo, sono lo stesso delusa.
Rispondo al cellulare. È il mio assistente sociale.
"Pronto?"
"Ciao, Serena. Tu ed Eric potete incontrarmi in un'ora nel mio ufficio?"
"Certo, signor Smith. È successo qualcosa?"
"Oh, sì. Ma sono sicuro che sarà una piacevole sorpresa."
"Non vedo l'ora. Ci vediamo più tardi."
"Ciao."
Vado in cucina, dove trovo dei biscotti che Carter mi ha lasciato e ne sgranocchio un paio. Pochi minuti dopo Eric mi raggiunge con un'aria riposata. Non parliamo di quello che è successo durante la notte. Non lo facciamo mai, perché le notti sono solo pause in cui le paure diventano realtà.
Racconto ad Eric della telefonata del signor Smith e lui ne è entusiasta, anche perché oggi non dovremo andare a scuola.
Dopo la colazione, vado a vestirmi. Visto che in tutto ho circa venti capi di abbigliamento non ho molta scelta. Indosso una canotta bianco panna che un tempo era gialla, dei jeans strappati e una giacca di pelle marrone molto rovinata. Ai piedi mi metto le décolleté nere che la signora Baizen mi ha regalato visto che a lei non piacevano più.
Io ed Eric usciamo e prendiamo la metropolitana fino all'ufficio del nostro assistente sociale, che si trova nell'Upper West Side. Passiamo di fianco alla Columbia University e non posso fare a meno di pensare a quanto ci vorrei andare, ma non ne avrò mai la possibilità visto che non ho un soldo e a scuola faccio pena.
Il signor Smith ci accoglie con un sorriso sulle labbra, ci offre il caffè e ci fa sedere di fronte a lui intorno ad un tavolo nel suo studio.
"Allora, qual è la novità?" domanda Eric.
"Non dovrete più andare in quell'orribile scuola pubblica." risponde il signor Smith.
"Ci mandano in Asia a lavorare in nero?" esclama Eric.
Mr. Smith ride e ci informa della situazione: "Andrete in una scuola privata. La Constance Billard/ St. Jude nell'Upper East Side. Si trova di fianco al Met..."
"La scuola di Carter! Ma come è possibile?" lo interrompo io.
"Una persona che preferisce rimanere anonima vi ha pagato la retta."
"Non ci credo! E vivremo ancora dai Baizen?" chiede mio fratello.
"No, vivrete in un loft a Brooklyn. Da soli. Lo stato vi fornirà un sussidio ogni mese per comprarvi i beni essenziali e pagarvi l'affitto."
"Ma siamo ancora dei minori..." obietto io.
"Serena, smettila di rovinare tutto." mi rimprovera Eric.
"Eric, in tutti questi anni nessuno si è mai preso davvero cura di noi. E di punto in bianco ci capita questo. Sto solo cercando di capire se questa cosa abbia un senso." ribatto.
Il mio fratellino è sempre stato quello che nutriva speranza. Era convinto che i nostri genitori sarebbero tornati, che un giorno saremmo stati davvero felici.
Il signor Smith pone fine al battibecco dicendo: "Visto che mancano pochi mesi al tuo diciottesimo compleanno, rimarrete formalmente sotto la tutela dei Baizen per quel tempo, poi tu, Serena, sarai la tutrice di te stessa e di tuo fratello. Ho chiamato i Baizen e sono d'accordo. Non c'è fregatura in questa cosa, ve lo assicuro."
Finalmente un sorriso riesce a illuminare il mio volto.
"Adesso andate a portare le vostre cose nella vostra nuova casa." ci esorta Mr. Smith. Ci scrive l'indirizzo e ci saluta.
Riprendiamo la metro fino a casa dei Baizen, dove troviamo Carter intento a prepararsi uno spinello. Eric va nella nostra stanza a fare i bagagli, mentre io rimango in salotto con Carter.
"Ho fatto fuga." dice lui con un sorriso da cattivo ragazzo.
"Io ed Eric ci trasferiamo a Brooklyn. Ma ci vedremo ogni giorno perché da domani frequenteremo la tua scuola!" esclamo.
"Fantastico!"
Appoggia l'erba sul tavolo e mi bacia. Le nostre lingue giocano per un po', fino a quando lui si mette a baciarmi il collo e mette le mani sotto la mia maglietta dandomi i brividi. Le sue mani scendono: la vita, il sedere, le cosce. Mi solleva e mi appoggia sul tavolo. D'istinto allaccio le gambe attorno alla sua vita. Quando le sue mani raggiungono il gancio del mio reggiseno una brutta sensazione mi attanaglia.
"C'è mio fratello di là." dico.
Carter si stacca da me con un'aria un po' delusa e annuisce. Mi capisce. Capisce che io non voglio un ragazzo che pensi solo a quello, come tutti coloro che hanno tentato di avvicinarsi a me e se ne sono andati quando io ho rifiutato.
"Sarà bellissimo." mi promette Carter.
"Non ne dubito" rispondo io.
Gli dò un altro bacio poi vado in camera da Eric. Ha messo in un borsone tutti i nostri affetti personali. Saluto Carter. Non gli dico di salutare i suoi genitori da parte nostra perché sarebbe inutile. Io ed Eric decidiamo di dividerci: lui porterà la nostra roba al loft mentre io andrò a scuola a ritirare le nostre divise e a parlare con la preside.


 
***
Nate.
Saluto Blair con un bacio e mi dirigo al mio armadietto per prendere la roba di lacrosse. Apro l'armadietto e mi sposto per evitare i libri che cadono da esso, ma per farlo sbatto contro qualcosa. O qualcuno. Una ragazza. Una ragazza bellissima: alta, magra, fisico da paura, capelli biondi, occhi azzurro cielo che mi scrutano.
I pacchi che teneva in mano cadono per terra. Glieli raccolgo.
"Grazie! Scusami, sono un disastro!" esclama lei mordicchiandosi il labbro in un modo adorabile.
"Oh no, è colpa mia!" ribatto.
"In realtà è del tuo disordine." dice guardando i miei libri sparsi per terra.
"Eh già." Raccolgo le mie cose e le rimetto nell'armadietto alla meno peggio. "Non ti ho mai vista da queste parti. Sei nuova?"
"Inizio domani, sono solo passata a prendere della roba." mi spiega lei sorridendo. Se non fosse che sono innamorato di Blair, giurerei di avere le farfalle nello stomaco. Sarà qualcosa che ho mangiato...
"Capisco, be' se posso aiutarti fammelo sapere."
"Veramente, puoi..." dice lei arrossendo "non capisco come uscire da questo posto, è enorme!"
Mi offro di accompagnarla. Visto che l'uscita è proprio dietro l'angolo, non abbiamo modo di chiacchierare. Inoltre non appena varco la soglia del portone d'ingresso, l'istruttore di lacrosse mi chiama e io devo andare. Solo quando arrivo al campo mi ricordo di non aver chiesto a quella ragazza nemmeno il suo nome.
"Carina la biondina, Nathaniel. Me la presenti?" mi domanda Chuck.
"Così la metti sul tuo libro nero?"
"Preferirei aggiungerla alle mie conquiste."
Veniamo interrotti dall'istruttore: "Bass, Archibald, meno parlare e più giocare!"




Angolo dell'autrice
Ciao a tutti! Vi spiego qualche cosa della storia. Allora: Dan e la sua famiglia non sono a New York e quindi non c'è nessuna Gossip Girl muahahaha (e nessuno stupido Dan)!
*insulta Dan perché è Gossip Girl e lei lo shippava all'inizio*
Il loft degli Humphrey è abitato dai fratelli VDW. Serena come vedrete nei capitoli successivi ha un carattere diverso a causa della diversa storia. Ad esempio non si innamora del primo che passa! Nate è l'eccezione.
Nel prossimo capitolo racconterò l'arrivo di S alla Constance Billard. Che rapporti avrà con gli altri del in-questa-storia-non-ancora(?)-esistente Non Judging Breakfast Club? Secondo voi chi è il misterioso benefattore? La risposta è prevedibile :'( Cosa c'è nel misterioso passato di Serena?
Lo scoprirete leggendo muahahahaha
Lily e William non hanno mai vissuto insieme a New York perciò nessuno in città sa che hanno avuto dei figli.
Lasciate tante recensioni, fatemi sapere che ne pensate della storia e tirate tante pomodorate a Carter!
L'aggiornamento è di sabato, se non riesco a pubblicare un giorno lo farò un altro sabato, possibilmente quello successivo.
Un bacio, Serena alias Dark_S97.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Gossip Girl / Vai alla pagina dell'autore: Dark_S97