-È uno scherzo?
-Quale scherzo? Devi venire con noi. Su, muovi il culo, è un viaggio lungo.
Okay, non mi piace. Cerco di scappare chiamando l'ascensore che (sfiga vuole) è scomparso.
Esatto. Scomparso.
Avete presente, prima c'era un ascensore e adesso c'è un muro poco consigliato per sbatterci la faccia. E che fa male.
Molto male.
Molto male al mio autocontrollo.
Anche se i tre personaggi qui presenti sembrano innocui preferisco non lasciarmi rapire.
Sapete, è una cosa che fanno le persone sane di mente. Può sembrare strano, ma è così.
Cerco un'altra via di fuga correndo verso sinistra aspettandomi di sentire dei passi dietro di me mentre l'allegra combriccola rimane ferma al suo posto, a guardarmi.
Mi giro rallentando il passo per dare una rapida occhiata allo strafigo che prima mi ha risposto simpaticamente e rimango di sasso(?).
Fermi tutti, dov'è il figo?
Mi rigiro trovandomelo davanti a pochi centimetri di distanza (si è anche chinato il bastardo, per farsi ammirare meglio) i ciuffi dei suoi capelli neri che toccano i miei, gli occhi blu che mi osservano e le dita, lunghe e sottili, che schioccano sotto il mio naso come per richiamare la mia attenzione.
Come se non avesse già tutta la mia attenzione.
All'improviso due luci compaiono alle sue spalle e ci accerchiano. Due moto nere sbucano dall'oscurità e su una vengo caricata di peso io.
-Hey...no!- urlo (il mio cervello raramente riesce a concepire una frase compiuta davanti a rapitori o strafighi. Non che se la cavi meglio con tutti e due insieme).
-Tanto non ti puoi muovere- ribatte il rapitore bastardo.
E rimango ferma mentre Alen sale sulla mia moto e Josh segiuto da Maxwell ci seguono sull'altra mentre partiamo dirigendoci verso la luce, verso la fine di quel piano scomparso dal nulla.
E ho paura.