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Autore: VeRoFuSa    17/09/2014    3 recensioni
Fin dall'antichità c'era una divinità che veniva raffigurata come il male. I nomi in cui si rispecchia il Diavolo sono molti, in ogni religione c'è un Dio e un Diavolo. Uno l'opposto dell'altro, se vive uno vive l'altro, se muore uno muore l'altro.
In questi tempi non tutti credono in Dio e di conseguenza neanche nel Diavolo, altri, invece, sono fanatici e credono solo nell'uno o nell'altro.
Io? Sono tra chi ci credere in entrambi, perché? Semplice, sono la figlia di Lucifero.
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono a casa mia, negli inferi. Nella torre dove passo le mie giornate libere a osservare il cielo stellato studiare e prepararmi al mio futuro esame per essere ammessa al consiglio come attendente di mio padre. Ci vuole molto impegno e devozione per riuscire ad arrivare a quel incarico.

Studio il cielo cercando la costellazione della fenice, quell'animale mi ha sempre affascinato e ho sempre sperato di riuscire a vederla un giorno, fiera e imponente che passa nel cielo. Credo proprio che rimarrà solo un sogno, l'ultima volta che è stata vista risale alla creazione dell'uomo e quindi non ho speranze.

All'improvviso mi ritrovo davanti Caronte con Alexander al suo fianco.

-guarda guarda chi c'è qui.-

-siete voi che siete entrati senza permesso nel mio sogno. Andatevene e lasciatemi almeno sognare in pace.-

-come sei scortese. Noi siamo venuti solo a farti visita.-

-come siete amichevole. Devo dedurre che sotto sotto state tramando qualcosa.- rispondo incrociando le braccia -volete una lezione entrambi oppure ve ne andate tranquilli senza neanche un graffio.-

-tu buttarci fuori? E come credi di fare?-

-questo è il mio sogno.- dico richiamando la mia spada -allora sto ancora aspettando la risposta-

-la bambina vuole giocare. Che ne dici Alexander l'accontentiamo?-

-perché no- risponde a sua volta richiamando la sua spada.

-è una dichiarazione di guerra?- chiedo tranquilla

-se la guerra vuoi, guerra...-

Non lo lascio finire, carico un destro e lo tiro dritto sul suo visino troppo pulito e poco ammaccato, finisce lungo disteso per terra per la sorpresa e con un rivo di sangue che cola dalla parte sinistra della bocca.

-piccola bastarda che non sei altro. Come hai osato?-

-ho solo migliorato la tua faccia. Non dirmi che non ti piace? Se vuoi posso provarci di nuovo- rispondo guardandoli tranquilla. Qui dentro siete in svantaggio.

Caronte fa un cenno della testa ad Alexander, fa alcuni passi avanti portandosi a pochi metri da me, libera le sue ali e scatta verso di me cercando di colpirmi con la sua spada, mi scosto di lato parando il fendente senza tanti problemi e tirandogli un calcio in pieno petto facendolo finire dov'era prima. Anche il suo "paparino" parte all'attacco sulla destra, corro verso di lui appena sono vicina la mia spada sparisce lasciando il posto a un sigillo sul palmo. Un sigillo?! Non mi ha nemmeno toccata! Qui c'è qualcosa che non va.

Gli sferro un pugno che mi blocca con estrema facilità

-non questa volta-

Provo a spiegare le ali, ma anche in questo caso c'è un sigillo a bloccare i miei poteri.

È categoricamente impossibile che riesce ad applicarmi dei sigilli senza pronunciare una formula magica!

Cerco di liberarmi, ma mi sferra un calcio che mi fa finire per terra non lontano da dove si trova Alexander.

"Nica svegliati!" l-la voce di Archangel?

La testa inizia a farmi un male cane che mi impedisce di rialzarmi

-hai già finito le forze? Eppure mi sembravi molto sicura di vincere prima-

Porto una mano alla testa cercando di calmarmi e capire quello che sta succedendo. Qui siamo nella mia mente com'è possibile che lui abbia fatto tutto... No, dev'essere stato qualcuno di fuori, non ci sono altre spiegazioni.

-sei un bastardo.- dico prima di portarmi alla bocca un dito e morderlo fino a farlo sanguinare.

 

Mi siedo di scatto con la fronte grondante di sudore. Avevo perfettamente ragione. Stringo i pugni, come si è permesso di entrare nella mia mente?

-figlia mia...-

Alzo la testa guardando le persone che si sono intorno a me.

-tutto bene?- chiede abbracciandomi piano

-s-sì...- mormoro ricambiando

Noto che sono seduta per terra, sulla mano ho un sigillo che impedisce di richiamare il potere demoniaco, non è stato Caronte a metterlo ma mio padre. Vuol dire che mi stavo trasformando anche nella realtà?!

Guardo Sousuke e noto subito il suo sguardo atterrito e spaventato. Adesso sono davvero nei guai.

-p-padre...-

-sta tranquilla. Il Consiglio ha dato la sua approvazione.-

-c-cosa?!- esclama Archangel al mio posto

-orucis la olrenet rep oirassecen otterts oL .ottut ilgratnoccar iarvod-

-osseda non am, ottaf àras erdap, is- dico alzandomi e stiracchiandomi. Fuori è notte fonda, la luna è in fase crescente e si vede solo uno spicchio, neanche una nuvola in cielo il tempo perfetto per volare.

Mostro la mano a mio padre e lui subito scioglie il sigillo e quello sulla schiena

-?ermrofsart rep ivats it éhcrep-

-etnem iam allen isralofurtni a otitrevid è is etnoraC- rispondo intrecciando i capelli in una treccia sola -con il vostro permesso padre vado a fare un giro-

-vai figlia mia. Archangel te l'affido senza di te sarebbe persa.-

-non si preoccupi signore la tengo sotto d'occhio io- risponde con un inchino -allora dove vuoi andare?-

-il più lontano possibile da quei due.-

-bene allora andiamo- dice prendendomi per un braccio trascinandomi verso la finestra

-ehi guarda che quella non è la porta.-

-si, lo so, ma quella è troppo lontana. Quindi in alternativa la finestra-

-siamo nell'attico. Un volo di quasi sei metri-

-su su-

Sospiro rassegnata, mi giro verso Sousuke che mi guarda non capendo -vieni domattina e ti spiegherò tutto.-

-m-ma...- cerca di fermarmi inutilmente

-va bene hai vinto Archangel- aggiungo scavalcando il davanzale lanciandomi giù dalla finestra, prima di schiantarmi contro la portico della casa spiego le ali riprendendo quota, tornando alla finestra.

-esibizionista- mi accusa Archangel ridacchiando

-su forza, muoviti. Anche tu non sei diversa da me.-

-sì sì...- spiega le ali a sua volta raggiungendomi -allora dove vuoi andare?-

-ti voglio mostrare un posto- dico spiegando le ali e volando verso una radura nascosta da occhi indiscreti, è situata appena fuori città ai piedi della cascata -so che tu cerchi piante rare per le tue medicine.-

-sì, ti ho anche mostrato il libro con le foto-

-si tratta proprio di una di quelle- rispondo mostrandole una pianta con i fiori a forma di campanula di vari colori che spuntano dalla parete rocciosa vicino alla cascata -sono quelle che stai cercando?-

-sì... sono questi... c-come hai fatto a trovarle?-

-segreto.- rispondo ridacchiando

Si avvicina e ne raccoglie diversi mettendoli nella borsa che si porta sempre dietro -bene adesso posso coltivarne anche a casa- sorride -e adesso?-

-io vengo qui perché da qui si può vedere perfettamente la luna... anche se oggi non è piena.- dico sdraiandomi sull'erba umida. L'aria umida dell'autunno mescolata a quella dell'acqua mi entra nei vestiti e mi fa sentire bene. A casa mi diverto spesso ad andare nella parte più remota dell'anello, dove ci sono le catene montuose più alte e fare il bagno nei laghi ghiacciati. Forse non è il passatempo di una persona normale, ma siamo parlando di una pazza svitata figlia di Lucifero. Mi tolgo o vestiti restando in intimo e infilandomi sotto il getto della cascata.

-ehi dico sei impazzita?-

-sono due anni che non faccio un bagno nei laghi ghiacciati, non ha la stessa temperatura ma va bene lo stesso.-

-a te manca qualche luna-

Sorriso nuotando fin dietro la cascata sedendomi della piccola insenatura che presenta. Archangel mi raggiunge poco dopo.

-com'è che sei asciutta?-

-c'è un passaggio li vicino che conduce qui.-

-è più facile passare da sotto.- rispondo schizzandole addosso un po' d'acqua

-no, ferma.-

-ah uffa non c'è divertimento a scherzare con te.-

-che intenzioni hai con Alexander?-

-perché questa domanda?-

-beh...- indica di fuori -è qui-

Mi blocco di colpo incredula -c-cosa?-

-ti sta aspettando.-

Sospiro alzandomi e uscendo, affrontarlo adesso dopo l'altro giorno, non ne ho molta voglia. Soprattutto perché non voglio che lui finisca nei guai con Caronte per colpa mia.

-perché sei venuto qui?-

-a essere sincero... è solo... una coincidenza....- mormora guardandomi incantato

Prendo la mia felpa infilandola non curante di quelle occhiate incredule -una coincidenza?-

-s-sì... ero qui sopra e vi ho viste...- risponde indicando la cascata.

Era a un soffio da me eppure non ho percepito neanche un briciolo della sua forza spirituale, come ha fatto?

-me ne vado, non volevo disturbarti- fa per andarsene ma si blocca e torna indietro avvicinandosi a me, si toglie il suo amato giubbetto di pelle, lo sistema sulle mie spalle, alza una mano scostandomi una ciocca di capelli incollata al viso e senza aggiungere niente spiega le ali e se ne va. Porto una mano al giubbetto stringendolo piano. Sto sognando o questa è davvero la realtà?

-N-Nica... ma che gli prende?-

-anche l'altro giorno a scuola aveva quello sguardo quando gli ho detto di andarsene...-

-non hai mai preso in considerazione che non se ne è andato di sua spontanea volontà?-

-si, ci ho pensato diverse volte. E se c'è un responsabile quello è Caronte... vuole il trono per sé e non ha mai digerito la mia nascita...-

-si lo so è sempre stato un tipo sadico e bramoso di potere.-

-andiamo a casa Archangel... sono stanca.-

-va bene.-

Spieghiamo le ali e con il sole che sorge alle spalle raggiungiamo casa appena i primi raggi del sole toccano la terra.

-io vado a farmi una doccia, se arriva Sousuke prima del tempo non ucciderlo ok?-

-prometto di ignorarlo completamente-

-bene-

Salgo in camera togliendomi il giubbotto di pelle e sistemandolo con cura sul letto, recupero alcuni vestiti e mi fiondo sotto il getto dell'acqua calda. Alexander, ho una voglia matta di abbracciarti. Te ne sei andato senza neanche salutarmi, lasciandomi da sola. Perché non mi dici perché non vuoi stare più al mio fianco? Almeno me ne farei una ragione.

Sento il campanello suonare e poco dopo aprirsi la porta, adesso ho un altro problema da affrontare.

  
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