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Autore: BlackCrimson    17/09/2014    3 recensioni
( Per Favore immaginate la storia come se fosse un Anime o Manga )
In un tempo lontano, l'oscurità era riuscita a dare vita ai peggiori incubi dell'umanità, creando degli esseri immondi denominati creature della notte. Non tutte queste creature però costituivano una minaccia ma altre, non esitavano a bramare con sempre maggiore foga la vita degli altri.
Per questo motivo, venne istituito un ordine per combattere e limitare tali disgrazie. Coloro che ne facevano parte erano chiamati Hunter.
Elizabeth, una giovane cacciatrice, che però teme fortemente i vampiri, si troverà a sua insaputa a combattere al fianco di uno di questi. Riuscirà ad affrontare la sua paura e realizzare il suo sogno?
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Segreto svelato

 

 

 

Una violenta scarica elettrica attraversò il cielo notturno, rischiandolo per un brevissimo istante. Ne susseguì un assordante fragore che si disperse rapido nello spazio.

Ancora un lampo e un tuono, poi nulla. Ora, solo il rumore della pioggia che si infrangeva sulle verdi foglie della foresta, era in grado di rompere il silenzio sinistro di quel luogo ai confini più lontani della cittadella.

 

Poi, silenziosa, un'ombra attraversò rapida quel fitto bosco, dirigendosi verso una meta ben precisa impressa nella sua mente. Scavalcò le possenti radici, saltò i piccoli fiumiciattoli e superò agilmente ogni ostacolo che quel percorso gli aveva riservato, fino a giungere ad uno spazio aperto fra i fitti alberi, ovvero, il quinto campo di allenamento.

Era quello il luogo dell'incontro.

 

Keyn si guardò attorno. I suoi occhi attenti percorsero con rapidità l'intera area. Se vi era solo l'ombra di una trappola, la avrebbe sicuramente trovata.

Dopo pochi istanti, la sua attenzione venne attirata da una sagoma che avanzava fiera e composta nell'oscurità.

« Sei stato veloce a raggiungermi …» esordì Vincent con voce calma.

« Detesto far aspettare i miei nemici …» replicò l'Hunter portandosi difronte al suo avversario a spada sguainata.

« Mi sembra giusto, ma per quanto strano possa sembrare, preferirei evitare di scontrarmi contro di voi. Dopotutto, sono venuto qui solo per parlare »

Keyn allora ripose di nuovo l'arma nel suo fodero e incrociò le braccia al petto – Bene, allora ti ascolto. –

« Prima di tutto vorrei presentarmi come si deve... » disse facendo un lieve inchino.
« Il mio nome è Vincent, ultimo discendente della nobile dinastia dei Moore. E voi siete invece?… »

« Keyn Blacksword … » rispose semplicemente l'Hunter.

« Blacksword eh? » Vincent parve riflettere nell'udire quel nome.

« Hmm… dove l'ho già sentito? » Si chiese volgendo lo sguardo altrove, strofinandosi il mento con il pollice e l'indice della mano.

« Naaah non me lo ricordo… Pazienza … »

Sbuffò per poi ritornare a guardare l'uomo difronte a se, che non si era ancora mosso di un millimetro.

Si ricompose aggiustandosi il mantello peloso che portava sulle spalle, ormai completamente zuppo d'acqua.

« Mi pare di capire che voi non siate quel genere di persona che si perde in chiacchiere inutili, vero? » Iniziò a parlare e, vedendo Keyn non accennare a dire niente continuò. « … Sappiate che sono a conoscenza del fatto che siete venuto a visitare la mia bellissima città qualche tempo fa … »

« Se con “bellissima città” intendete una cittadina semidistrutta, avvolta dalle tenebre e deserta … Beh complimenti, avete uno spiccato senso di cosa è veramente bello. Orripilante sarebbe un termine più appropriato per descrivere la vostra città … » Lo interruppe Keyn, marcando con disgusto le ultime due parole.

Vincent sogghignò appena. « Certo che siete strano signor Blacksword … Preferite per caso un bel sole caldo? »

« Dico solo che vi siete appropriato di una città che non vi apparteneva » Ribatté.

« Per la verità mi sono preso la libertà di dare una casa alle creature della notte, anche noi abbiamo diritto ad averne una, no? »

« Sottraendo e distruggendo la casa di altri però… » Precisò l'Hunter.

« Di chi? Degli umani forse? Deboli come sono non valgono niente. Voi dovreste saperlo bene » Disse forzandosi di mantenere un comportamento calmo e disciplinato.

« E' qui che vi sbagliate! » replicò ancora Keyn « Non saranno forti fisicamente ma hanno qualcosa che noi, o meglio voi non potrete mai avere... »

Vincent prima lo guardò perplesso poi rise facendo intravvedere i suoi denti bianchissimi.

« Ti stai forse riferendo ai loro stupidi sentimenti oppure alla loro inutile speranza per un futuro migliore? Dove pecorelle e lupi possano vivere insieme e in armonia? »

Keyn non riuscì a controbattere che Vincent riprese subito la parola, alzando di colpo il tono della voce.
« Che assurdità! Io non so che farmene! »

Poi aprì le braccia al vento e mostrò fiero i suoi canini da vampiro alzando il mento.

« Guardaci Keyn! » disse ampliando ancora il suo sorriso. « Noi siamo gli unici esseri capaci di governare questo mondo! Siamo i più forti delle creature! Siamo i Purosangue! Tutti ci temono e ci rispettano! Insieme potremmo sottomettere gli umani e a quel punto saranno solo le creature a governare come è giusto che sia! »

« Questi non sono altro che i pensieri di un folle! » Gli inveì contro Keyn.

« No, tu sei il folle! Unisciti a me, e forse potrò chiudere un occhio sul fatto che sei un Hunter e che hai dato la caccia a quelli come noi »

« No grazie, i pazzi come te, di solito gli elimino » Disse lanciandogli una severa occhiata ed estraendo nuovamente la sua spada nera che emise un suono sordo.

Vincent si fece subito serio. Si portò una mano sul volto, chiudendo gli occhi, e sospirò abbassando il capo.

« Ai ai, cosa mi tocca sentire … » Disse rivolto più che altro a se stesso.

« Siete un uomo stupido e testardo Keyn Blacksword … »

Dettò ciò il suo corpo iniziò a trasformarsi. Le mani si ricoprirono di squame nere e le unghie si allungarono i modo tale da assumere la forma di veri e propri artigli, neri come la pece. Quando tolse la mano dal proprio viso e alzò lo sguardo, i suoi occhi parvero brillare ancora più intensamente nella notte.

« Mi costringete a fare una cosa che avrei preferito evitare … » Una nube nera e oro cominciò ad avvolgergli lentamente il corpo, espandendosi rapidamente intorno a lui.

« Dovrò … »

Non finì la frase che ad un tratto la sua aura scomparve, fluendo verso il cielo, mentre i suoi occhi puntarono in una direzione ben precisa nella foresta.

Keyn seguì il suo sguardo e annusò un po' l'aria. Con orrore riconobbe perfettamente l'odore che proveniva da quella direzione.

« Oh... A quanto pare, questo posto non è desolato come sembra » pronunciò Vincent tornando normale. Sogghignò appena e fece qualche passo indietro.

« Dato che sono qui, se non ti dispiace, approfitterei della situazione per divertirmi un po' »

Detto ciò scomparve nel nulla lasciando al suo posto solo una piccola polvere nera che si dissolse nel vento.

Keyn imprecò a denti stretti e si mise a correre il più velocemente possibile per raggiungerlo.

 

 

* * *

 

 

Nel frattempo, in un Saloon in città …

 

« Un altro per favore » chiese un cliente appoggiando il bicchiere vuoto sul balcone del bar.

Il barista lo guardò un po' contrariato ma ugualmente preparò un altro boccale di birra e glielo porse.

« Signore, è già il decimo che beve, non farebbe meglio a smetterla? »

All'uomo bastò alzare gli occhi argentei e fissare il barista per rispondere alla domanda. Poi si portò il bicchiere alle labbra e bevve un altro sorso di quella bibita che adorava tanto. Non era da lui rifugiarsi in un bar, ma quando il suo orgoglio veniva calpestato le alternative erano due: o distrarsi o fare a pezzi chi aveva osato insultarlo. Purtroppo aveva dovuto optare per la prima scelta.

Poi il cigolio dei cardini della porta preannunciò l'arrivo di un altro cliente, che in quel momento indossava un lungo cappotto nero e un cappello a cilindro del medesimo colore. Era completamente fradicio per via del temporale e quindi si affrettò a levarsi gli indumenti bagnati appendendogli all'appendi-abiti sulla parete.

Si avviò al balcone e si sedette vicino a Blaze Hergron, alzando una mano per richiamare l'attenzione del barista.

A Blaze non servì nemmeno guardarlo per riconoscerlo.

« Ma quale onore … » Esordì con fare ironico « Non mi sarei mai aspettato di incontrarla qui Signor Keige… » continuò sorseggiando un altro po' di birra a doppio malto.

« Ogni tanto mi piace cambiare un po' d'aria » Ammise Raphael.

« Voi, invece, state cercando invano di ubriacarvi? » domandò spostando lo sguardo sui nove boccali di birra vuoti sul tavolo.

Blaze rise appena. « Così pare, ma in realtà stavo solo pensando »

« Capisco … » fece calmo Raphael. Di sicuro non aveva nessun interesse ad approfondire l'argomento, o meglio, sapeva che era meglio non immischiarsi degli affari di un lupo come lui...

Passarono alcuni minuti di completo silenzio fra i due, interrotti solo dall'arrivo del barista pronto a servire il nuovo cliente.

« Rum per favore » chiese calmo e venne subito accontentato.

Blaze lo guardò stranito « Rum? Non vi facevo tipo da Rum. Non bevevate del semplice vino una volta? »

Raphael accennò un lieve sorriso « Si, infatti era così, ma vedete, con il passare degli anni ho avuto modo di provare ogni sfumatura dei vini più pregiati. E nonostante il vino sia la mia bevanda preferita, ogni tanto mi piace provare cose del tutto differenti. Per non abituarmi troppo al suo gusto capite? »

« Non potrei biasimarvi allora... Ma, torniamo alla questione principale del perché siete venuto a cercarmi … » Disse Blaze facendo girare in modo circolare il liquido che aveva nel bicchiere.

« … E' anche per questo che siete qui, no? » aggiunse poi guardandolo.

Raphael si fece serio. « Dritto al punto come sempre eh? Voi due sotto certi aspetti siete uguali... » esclamò fissando il suo bicchiere ancora pieno, riferendosi chiaramente a Keyn. Poi anche lui volse lo sguardo a Blaze facendo notare una certa serietà e preoccupazione negli occhi.

« Oggi qualcuno di molto potente è entrato nel nostro territorio e la cosa non mi piace per niente … »

« E sapete già di chi si tratta? »

Raphael scosse la testa « Purtroppo no. Ammetto che è abile a nascondere la sua aura ma almeno so dove si trova. Io non posso allontanarmi da qui, ma voi si e vi pregherei di raggiungerlo il più in fretta possibile perché adesso non è più solo »

Blaze ingoiò tutto d'un fiato la birra che aveva ancora nel bicchiere e poi lo sbatté sul balcone.

« Ok, ditemi dove e con chi. Ho proprio voglia di sfogarmi un po'! » esclamò poi, gettando alcune monete sul balcone. Non c'era modo migliore per distrarsi se non prendere a pugni qualche mostriciattolo.

« Si trova al quinto campo di addestramento, ed è con Blacksword »

Udendo quel nome, Blaze scattò subito in piedi per poi precipitarsi il più in fretta possibile fuori dal locale non dando nemmeno il tempo a Raphael di aggiungere altro.

Se Keyn si era recato da solo ad incontrare quel tipo, voleva dire che erano in arrivo grossi guai e i guai, a lui, non piacevano per niente.

 

 

* * *

 

 

« Accidenti! » Esclamò Elizabeth dopo aver immenso involontariamente i piedi in una pozza di fango. « Ma guarda, ora ho tutti gli stivali sporchi! »

Si guardò intorno per capire meglio dove si trovasse, ma la vegetazione della foresta in quel punto, sembrava tutta uguale. La pioggia continua e il terreno fangoso, inoltre, non miglioravano di certo la situazione.

« Uffa, credo proprio di essermi persa … » Sospirò sconsolata « Ma perché sempre a me capitano queste cose … Potevo rimanere nella mia stanza invece di seguirlo … Naah che stupida … » si disse.

Decise di tornare indietro, sperando con un pizzico di fortuna, di ritrovare la via del ritorno. Proseguire oltre sarebbe stato un suicidio, soprattutto con un tempo del genere. Si maledisse di non aver avvertito nessuno della sua “passeggiata notturna”. Se lo avesse fatto, sicuramente qualcuno sarebbe venuto a cercarla, invece, ora si ritrovava completamente sola e dispersa chissà dove. Sperò almeno di non incrociare qualche animale selvatico o peggio, una creatura della notte.

Passò vicino ad una grande quercia e le venne in mente di raggiungere la cima, così da poter individuare la posizione della villa. Ma scartò subito l'idea. Con la sfortuna che si ritrovava, sicuramente un fulmine l' avrebbe colpita.

Stava per perdere ogni speranza quando intravide qualcuno aggirarsi per la foresta.

Ricondusse subito la figura umana a Keyn e gli corse incontro tirando un respiro di sollievo. Ma non appena questa si voltò, Elizabeth si fermò subito, mentre un'altra espressione si impadronì del suo volto.

Come aveva fatto a non notare quell'immensa pelliccia che portava sulle spalle e soprattutto quegli occhi rosso sangue che la fissavano famelici?

Vincent le si avvicinò piano, sfoderando uno dei suoi sorrisi meno rassicuranti.

« Salve, cosa ci fa una bella signorina come voi da queste parti? » le chiese.

« E tutta sola per giunta … »

Elizabeth fece qualche passo incerto indietro, continuando a fissare con orrore l'individuo che gli stava difronte.

« Suvvia, non fate così … » le disse lui, quasi per incoraggiarla « Non voglio farvi del male »

Lei, ovviamente, non gli credette e cercò disperatamente una via di fuga. Ma come poteva competere con la velocità di un vampiro?

Provò ad urlare, ma dalla sua bocca non uscì neanche un singolo suono. La paura, ormai, si era completamente impadronita di lei.

« Sapete, il vostro profumo non mi sembra del tutto nuovo … Ci siamo già incontrati per caso? » Continuò lui.

Lei non rispose. In quel momento era come se il suo corpo fosse paralizzato, sotto il completo controllo di quegli occhi.

Vedendo che non rispondeva, Vincent decise di avvicinarsi ulteriormente e si inchinò verso di lei quanto bastava per prenderle con una mano una ciocca di capelli. Senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi gli annusò delicato.

« Avete davvero un buon profumo … » le sorrise.

La paura dentro di lei crebbe ulteriormente. Non era mai un buon segno quando un vampiro sorrideva in quel modo. Ma perché non riusciva ancora a muovere un singolo muscolo?

Finché …

« Elizabeth! »

Con enorme sollievo riconobbe subito quella voce. Keyn, infatti, comparve alle spalle di Vincent.

« Allontanati subito da lei! Subito! » Ordinò scandendo ogni singola parola con rabbia.

Vincent sbuffò seccato « Ma guarda che scocciatore … Non pensavo arrivaste così in fretta … »
Poi raddrizzò la schiena e si voltò verso il nuovo arrivato, dando finalmente l'opportunità ad Elizabeth di muoversi.

Questa, stando attenta a mantenere le distanze dal vampiro, corse immediatamente dietro a Keyn.

« Stai bene? » le chiese subito e lei annuì piano guardandolo per qualche istante. La paura che aveva provato poco fa stava lentamente diminuendo, lasciando al suo posto un nuovo senso di sicurezza.

« Ora, per favore, resta dietro di me. Intesi? » Le disse piano tornando a concentrarsi sul vampiro che aveva difronte.

Elizabeth non gli aveva mai visto quello sguardo. Solitamente, Keyn manteneva un atteggiamento fiero e prepotente nei confronti dei suoi avversari. Inoltre gli provocava spesso e volentieri, senza il minimo timore di farli infuriare.

Ma adesso, c'era qualcosa di diverso in lui. Sembrava come se quel vampiro lo preoccupasse, e non poco.

« Ora mi ricordo dove ho sentito il vostro profumo signorina … »

La voce di Vincent ridestò Elizabeth dai suoi pensieri.

« Voi siete l'umana che era venuta a Caisonville insieme a costui. Non è così? » Affermò poi, indicando Keyn con lo sguardo.

Elizabeth deglutì e cercò di nascondere al meglio la sua figura dietro il corpo di Keyn.

Vincent rise appena. « Perché avete ancora così tanta paura di me signorina? » Le chiese calmo.

« Dopotutto, non sono di certo diverso dall'uomo che ora sta cercando di proteggervi … »

La ragazza non capì immediatamente il vero significato di quelle parole, ma involontariamente fece un passo indietro, allontanandosi da Keyn.

« Non ascoltare quello che dice, sta solo cercando di confonderti » disse poi quest'ultimo rivolgendosi ad Elizabeth.

« No, vi sbagliate. Io non sto cercando di confondere nessuno. Voglio solo sapere perché questa graziosa ragazza è così terrorizzata dalla mia presenza e non dalla vostra … » Si intromise nuovamente Vincent per poi rivolgersi direttamente a lei.

« Curioso... Non sembrate essere sotto il controllo di nessun incantesimo, eppure state al suo fianco come se fosse uno della vostra razza. Perché? »

La ragazza tremò leggermente e arretrò ancora, mentre un nuovo senso di inquietudine sembrò impadronirsi di lei. Cominciava ad avere seri dubbi sulla vera natura del suo compagno e molte domande incominciarono a fluire nella sua testa come un fiume in piena. Domande che mai prima d'ora aveva pensato di porsi.

« Elizabeth Ignoralo! » Keyn cercò disperatamente di attirare l'attenzione della ragazza, ma ormai, sembrava non ascoltarlo più.

« Cosa vi prende? Ho detto forse qualcosa di sbagliato? » le chiese nuovamente Vincent, ma lei non rispose. In quel momento era troppo confusa e disorientata per farlo. Una parte di lei aveva già capito tutto, ma un'altra si rifiutava di accettare la vera realtà dei fatti. Keyn non poteva essere veramente uno di loro, si rifiutava di crederlo. Tutto ma non loro!

« Concentrati su di me Vincent! Lei non centra niente con noi! » Si affrettò a dire Keyn con la forte paura che potesse rivelarle il suo segreto. Anche se in cuor suo, sapeva già che era troppo tardi.

« Keyn … » Sussurrò appena la ragazza attirando l'attenzione dell'Hunter.

Per qualche breve istante i loro occhi si incrociarono.
Keyn non riuscì a sostenere lo sguardo innocente di Elizabeth, che sembrava supplicarlo di fornirle una spiegazione plausibile a quello che aveva appena sentito.
Colpevole, abbassò lo sguardo , tremando leggermente nel tentativo di nascondere la frustrazione che in quel momento gli avevano serrato il petto in una morsa d'acciaio.

« Allora è vero… » Le parole uscirono dalle labbra di Elizabeth in un sussurro sforzato. Colme di dolore e amarezza. Si sentì crollare il mondo addosso e nuovamente, le lacrime della disperazione le bagnarono il volto.

Tutto quello che aveva creduto di sapere sul suo conto era sbagliato. Tutto quanto era stato solo un maledetto inganno e lei ci era cascata in pieno.

Ora, si presentava solo un'unica e amara verità.

« Sei uno di loro »







Ciao a tutti!!
Mi vergogno del tremendo ritardo:(((((((( Ho avuto moltissime complicazioni una dietro l'altra! Prima di tutto non avevo un computer perchè il mio si è rotto :(
Poi scrivere questo capitolo è stato dannatamente difficile, soprattutto perchè mi sono reso conto che il mio italiano fa schifo e non avevo idee per scrivere:( Me ne vergogno tantissimo:(
Però questa volta ho voluto pubblicare un capitolo ancora più lungo:) Spero che vi piaccia :) Unico lato positivo xP Spero che mi possiate perdonare.
Bene, ora passiamo ai ringraziamenti come sempre!:))
Grazie a Cristina Maurich 55 per aver recensito!!! E scusa ancora il ritardo xP
Poi ringrazio anche LoStregatto!!:)) GRAZIE!GRAZIEEEEE!:))
Ed infine grazie a tutti quelli che leggono e seguono la storia!! **:)))
Al prossimo capitolo! Che spero di pubblicare presto xP Ora che inizierò l'Università però sarà tutto più difficile ma farò il possibile ! Sappiate che terminerò questa storia a qualunque costo!:)ciaooooooooooooXD

  
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