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Autore: Ale_xandra    18/09/2014    4 recensioni
L'equazione di Dirac afferma che se due sistemi vengono a contatto per un periodo di tempo, anche se poi vengono separati continuano ad influenzarsi a vicenda, per cui non possono più essere considerati come due sistemi distinti. Lorenzo e Damiano sono due sistemi che, pur a chilometri di distanza, continuano ad essere impercettibilmente incastrati insieme, come avevano previsto o temuto fin da principio:
"Cosa ne sarebbe stato di quella felicità, quel desiderio?
Sarebbe arrivato il dolore del ricordo, prima o poi, a travolgerlo quando meno se lo sarebbe aspettato, trovandolo nudo e indifeso, in lotta contro un istinto a cui non aveva dato ascolto. E avrebbe passato i giorni in riva a quel mare insondato che era la sua coscienza a rinfacciarsi il coraggio mancato di dire no: a se stesso, a Damiano, alla felicità, al formarsi di quei ricordi che avrebbero annientato ogni nuovo presente nell'insostenibile confronto con il passato. Mai nulla e nessuno gli avrebbe dato ciò che era capace di dargli Damiano con un semplice battito di ciglia. Mai nulla e nessuno gli avrebbe impedito la sofferenza per un'ennesima, definitiva perdita."
PS titolo modificato in nome di un'antica promessa fatta a LadyDepp :)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Damiano e Lorenzo'
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Sei tu sei tu

 

Se avessi potuto andare avanti senza pensare l'avrei fatto. Se, come abbiamo scoperto, non pensarti era impossibile, avrei preferito rimanere immobile nella mia vallata di lacrime ad attendere il nulla infinito. Ma ti avevo lasciato perché tu ed io potessimo emergere dalla palude in cui affondavamo sotto il peso del nostro abbraccio, e rimanere lì ora che mi ero concesso la possibilità di risalire senza di te sarebbe parso infame.

Come potevo sperare che tu, voltato l'angolo, imboccassi la via per la tua personale città dell'oro, se io stesso mi fossi lasciato morire prima che scendesse la notte?

Ti ho lasciato volare via perché ti amavo, per quanto banale possa sembrare. Mi avevi avvisato, ne ero più che consapevole, ma era giunto il momento di preservare me stesso. Perché non sono mai stato un egoista.

E spero di rivederti un giorno felice come non sono mai stato capace di renderti.
Sono solo servito da anestetico. Una malsana ancora di salvezza che prima o poi si sarebbe spezzata. Avevi bisogno di camminare sulle tue gambe, anche se probabilmente stai ancora gattonando e piangendo per il dolore che ti ho procurato. Non ti accorgi di come il tuo petto sia più leggero, ora che sei libero di volare.

Se fossi qui con me, Lorenzo, ti direi di nuovo di scappare, correre, urlare. Inseguire tutto ciò che hai sempre cercato.

Non era il momento per noi due. Forse non lo sarà mai. Ma se c'è un modo per essere felici, lì fuori, per entrambi, allora è il caso di trovarlo.

Noi due insieme non lo eravamo.

 

Visto dall'esterno, anche se nessuno poteva vedermi, chiunque avrebbe pensato che fossi una povera anima abbandonata. Ed era così che mi sentivo. Ma Lorenzo, dopotutto, non avrebbe mai avuto il coraggio di lasciarmi. Neppure se non mi avesse amato. Un innato stato d'inerzia lo portava a mantenere intatte anche le situazioni più dolorose.

Dal canto mio, non sono un masochista e, innamorato com'ero, appena mi resi conto di quanto poco ero stato in grado di renderlo la persona più felice e serena della Terra, l'ho lasciato andare via.

Non perché credessi che quella ragazza su cui stava progettando di ripiegare l'avrebbe mai reso tale, ma se ancora pensava, lui, di poter essere felice mentendo e sacrificando se stesso, allora non era pronto. Non era pronto per me, per noi, per la vita.

Doveva smettere di sognare. Smettere di fingere d'essere qualcun altro. Smettere d'uccidersi. Smettere di vedere nero dove io gli indicavo il bianco.


I primi tempi... I primi tempi sono stati puro, folle dolore. E nonostante tentassi di lasciarmi convincere dalle più che plausibili motivazioni per cui avevo agito, sapevo solo che mi mancava enormemente. Io forse non gli mancavo, forse gli sarei mancato più tardi.

Intanto mi sentivo così vulnerabile e fragile.

Così perso e sconfitto dalla vita. Ma un'altra parte di me, forse il Vincenzo su cui Damiano si è sempre appoggiato, mi ricordava che la voglia stessa di sopravvivere mi avrebbe permesso di superare anche questo, soprattutto questo, perché niente mai era stato tanto difficile.

Forse essere lasciato sarebbe stato più facile, per quanto agghiacciante sia tale consapevolezza, ma aver rinunciato a lui era stato stato come strapparsi via un pezzo malato di cuore e aspettare di vederlo ricrescere, contro ogni logica. Dovevo solo aver fede, sperare.

In bilico tra emozioni e razionalità, tra ciò che il mio cuore esigeva di diritto e ciò che la mente gli vietava per proteggermi... Li odiavo entrambi. Avrei tanto voluto non provare alcun sentimento e allo stesso tempo zittire quella coscienza prudente che mi aveva strappato via ciò che più amavo al mondo.

Ma mi prometteva tanto in cambio di quel sacrificio; aspettava solo che io mi rimettessi i piedi, scostassi la calce e i detriti della battaglia dalla mia anima logora, e partissi alla ricerca del mio premio.

Non sapevo neppure che forma avesse, sapevo solo come avrei dovuto sentirmi quando me lo sarei trovato di fronte.






Buongiorno folli creature (masochiste direi) che osate aprire ancora gli aggiornamenti di questa storia malata - come lo sono poi tutte le storie del genere umano - e perché no? mi fate sapere che ci siete. Tra l'altro scusate se non ho mai risposto, ma progettavo di farlo nel momento in cui sarei stata sicura di tornare, di riportare in scena i miei amati Damiano e Lorenzo. Ora il cerchio è completo. Avete sofferto insieme a loro (e mi avete odiato... sentimento assoolutamente necessario per la buona riuscita del piano), nel momento del brusco allontanamento, avete vissuto i primi attimi di "Puro e folle dolore" come lo chiama Damiano attraverso i pensieri di Lorenzo e Damiano stesso, e ora, finalmente, iniziate a scoprire il perché di tutto ciò, a partire dal fatto che sì, come si può intuire dal terzo capitolo di questo prologo infinito, è stato Damiano a porre fine alla loro relazione. 
Ora che voi siete pronti a proseguire e lo sono anch'io, possiamo ritornare ad immergerci nelle vite di Damiano e Lorenzo, che un po' sono anche le mie (vi capita mai di rivedervi in alcune delle loro scelte? a me sì... ma sarà perché ne sono l'autrice). 
Per caso ho notato che il 26 è l'onomastico di Damiano. E il 27 quello di Vincenzo. NOn è straordinario?? :) un segno del destino... che devo aggiornare proprio il 26. Ed è questo che farò, sperando che ci siate anche voi a festeggiare insieme il nostro amato Damiano Vincenzo;) 
Piccolo consiglio: ascoltatevi Videogames di Lana del Rey. se quella canzone non esistesse, probabilmente non esisterebbe questa pagine di Word, per quanto scarsa... 

  
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