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Autore: mavima    21/09/2014    2 recensioni
Sara e Lorenzo dopo il matrimonio, un nuovo amore per Tommy ed Elena, una nuova famiglia per Francesca, un fiocco rosa che arriva avventurosamente, Stefano incontra Marguerite....una donna dalle mille risorse
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lorenzo Martini, Sara Levi, Tommy Martini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stefano quella mattina  era stato svegliato da degli strani rumori in bagno….come se Marguerite stesse aprendo una confezione di qualcosa. Poi aveva sentito più volte scorrere l’acqua ed infine l’aveva udita esclamare: “Mon Dieu”.
Le aveva chiesto che cosa stesse succedendo e Marguerite: “Rien, mi sono macchiata e ora mi devo cambiare di nuovo”.  Ma poi era uscita, l’aveva salutato e non aveva indossato un altro vestito.
 Ormai vivevano insieme e di solito era lui a svegliarla: “Che strano…. avrà avuto fretta stamattina, speriamo che la due cavalli non la lasci di nuovo per strada….meglio che mi alzi, nel caso che mi chiami”.
Trova il bagno un po’ in disordine…: “Marguerite aveva proprio fretta, lei  è così ordinata…”.
  Si accorge che il dentifricio è irrimediabilmente finito, allora inizia a frugare sotto il lavandino , gli pare di afferrare una scatoletta che potrebbe essere un dentifricio nuovo…la tira su…e ha un brivido….sulla confezione c’è scritto: Clearblue- test di gravidanza!
Si siede su uno sgabellino, apre la confezione….sullo stik due striscioline formano una croce.
 Legge sulla confezione…una strisciolina = non incinta…due striscioline = incinta.
INCINTA!
Si veste in fretta e furia e corre fino al fioraio all’angolo. L’uomo sta ancora aprendo il negozio.
Stefano: “ Presto, mi dia un enorme mazzo di margherite…sto per diventare padre!”
Corre fino alla macchina, poi guida canticchiando fino alla scuola di Poggiofiorito, che ospita il centro estivo.
I bambini sono in giardino. Marguerite è di schiena, che sta spiegando le regole di un gioco.
Stefano, porgendole il mazzo di fiori e inginocchiandosi: “ Marguerite, musa della mia vita, vuoi sposarmi? Voglio fare di te una  donna onesta”
Francesca: “Perché è disonesta?”
Stefano: “ E’ disonesta se non mi dice di sì!”
Marguerite: “Sì”
Stefano la bacia e poi girandosi verso i bambini: “Naturalmente voi siete tutti invitati!”
 
Quella stessa mattina Elena si era svegliata con un mal di testa abbastanza forte.
Lorenzo, la sera precedente, le aveva chiesto più volte di avvisarlo nel caso le fosse venuta l’emicrania, ma lei voleva rimanere da sola e se avesse ammesso di non stare bene,  qualcuno della famiglia si sarebbe trattenuto con lei.
 Così, anche quando era finito l’effetto dell’anestesia,  aveva detto di stare benissimo e si era sforzata di essere allegra e scherzare con tutti quelli che l’erano andata a trovare: suo padre, Bobò e Alice, i nonni.
Tommy era rimasto con lei tutto il pomeriggio. Dopo cena erano tornati anche Lorenzo e Sara.
Quest’ultima aveva ancora vivo il ricordo del suo risveglio post- operatorio, in cui c’era stata la dichiarazione di Lorenzo….. ma anche tanta spossatezza, debolezza e necessità di quiete.
Lorenzo: “Ora se vuoi puoi alzarti…sicura di non avere mal di testa? Hai gli occhi un po’ segnati…”
Elena, facendo finta di sdrammatizzare: “ Ci credo, mi hai conficcato dieci centimetri di ago nella schiena….e ora magari me ne vuoi conficcare un altro, per un mal di testa che non ho!”
Lorenzo sorridendo: “ Guarda che esiste anche la terapia orale! Sicura che stai bene?”
Elena: “Sto bene, sto bene, ma ora vorrei dormire un po’”
Sara allora l’aveva accompagnata in bagno, l’aveva aiutata a lavarsi e cambiarsi.
 Elena si  sentiva senza forze e l’avrebbe preoccupata di dover compiere da sola  tutte quelle operazioni come pettinarsi, prendere oggetti, riporli.  
Perciò aveva gradito l’aiuto materiale di Sara molto di più di tutti quei discorsi consolatori, che le avevano fatto durante la giornata.
 Poi la coppia se ne era andata, portando via anche Tommy.
Sentiva l’indolenzimento della rachicentesi salire lungo la colonna vertebrale, fino alla testa ,sempre di più, mano a mano che gli effetti dell’anestesia svanivano.
Era riuscita a dormire poco,  perché ripensava a quello che era successo durante la giornata.
Il discorso di Marguerite l’aveva colpita. Era stata la parola capricci a farle cambiare idea e accettare di sottoporsi ad indagini e terapie.
“Non voglio essere capricciosa con le persone che amo….voglio solo dare spazio al mio dolore.
 Sono tutti così pressanti nel voler trovare le soluzioni, ma io non ho avuto neanche il tempo di rendermi conto di quello che mi sta capitando. Voglio soffrire tranquilla e da sola.
Devo poter incassare il colpo, prima di decidere che non è poi tanto forte.
Marguerite sì, ha dovuto accettare di aver perso una gamba, ma non dovrà vivere nella paura di poter peggiorare…..non c’è cosa peggiore dell’incertezza…potrei vivere un’esistenza quasi normale….o essere completamente dipendente dagli altri”
Poi le era tornato in mente quando, prima della rachicentesi,  era entrato Tommy..….lei era seduta sul lettino, con i capelli biondi e ricci raccolti in una coda morbida su un lato ,buttata sul davanti.
  L’oro dei suoi capelli era l’unica nota allegra di quella situazione. I due ragazzi si erano abbracciati forte.
 Poi Lorenzo aveva detto: “ Sfruttiamo Tommy, visto che c’è: rimani seduta sul lettino abbracciata a lui, chinati in avanti, curvando la schiena più che puoi”.
Tommy l’aveva sorretta , mentre delicatamente le accarezzava la nuca e aveva pensato: “Sarò io un giorno a curarti e ti rimarrò sempre accanto…la sclerosi non potrà mai vincerci….”
Lorenzo, invece, in quel momento avrebbe voluto non essere un chirurgo e soprattutto non essere lì,   per poter lasciare fare a qualcun altro.
Aveva pensato che, negli ultimi due anni, troppo spesso aveva dovuto mettere le mani sulle persone che amava.
Adesso si trovava lì, con quella schiena di ragazzina nuda davanti, che sbucava dal camice dell’ospedale, lasciato aperto dietro.
 “Questi due ragazzi dovrebbero essere in giro per Roma o su un muretto a chiacchierare con i loro amici… e invece…. mi tocca infilare un ago, tra la terza e la quarta vertebra, alla ragazza di mio figlio …”.
 Quando quelle piccole gocce di liquor erano uscite dal piccolo serbatoio, del sottile e lungo ago, Oscar le aveva raccolte in una provetta.
Con loro, era uscita  per sempre,  da quella schiena, un po’ di spensieratezza adolescenziale.
Elena, grazie all’anestesia locale, non aveva sentito dolore, solo un po’ di fastidio e di formicolio alle gambe. Poi si era detta: “Me le devo ricordare tutte queste sensazioni….per poterle scrivere”
Era abituata a reagire alle situazioni scrivendo.
 
…..E adesso si stava svegliando.
Con la coda dell’occhio vedeva che Lorenzo era già lì.
Lorenzo: “Allora, sei riuscita a dormire?”
Elena alla fine lo aveva ammesso: “Non molto….ho mal di testa…sono indolenzita dalla schiena fino alle tempie”
Lorenzo: “ E’ frequente  dopo una rachicentesi…….perché non me l’hai detto?....ti vado a prendere delle gocce di Novalgina”
 Mentre Lorenzo era uscito per reperire il medicinale, Elena sente dei passi lungo il corridoio….dopo qualche istante vede entrare sua madre Alice, che cammina, appoggiandosi ad una stampella:
“Elena, amore mio” dice, commuovendosi e buttandole le braccia al collo
Elena: “Mamma…te l’ha detto papà?”
Alice fa cenno di sì con la testa.
Elena: “Come mai quella stampella? Tu stai bene?”
Alice: “La sclerosi non è ereditaria….ma c’è una predisposizione genetica….quindi , avendo io la malattia….tu avevi più probabilità di svilupparla….”
Elena: “ Perché non l’hai mai detto a nessuno? Neanche a papà….”
Alice: “Quando  mi sono accorta di essere malata ero in viaggio per lavoro….ero ancora sposata con tuo padre e voi eravate piccoli….sono caduta in una terribile depressione, non volevo più nessuno intorno.
Non accettavo la malattia, credevo che vi sarei stata di peso….e questo non potevo accettarlo.
 Ho deciso di scomparire per un po’. Poi il po’ è stato più lungo del…previsto.
Quando ero pronta a ritornare…ormai avevo perso Lele….. certo…. pensava che io l’ avessi abbandonato…. e voi….che nel frattempo eravate cresciuti senza di me.
E poi, le poche volte che ho trovato il coraggio di vedervi …ho potuto costatare che ormai io ero tagliata fuori dalla vostra vita…..mi ero esclusa da sola….perché non ero stata in grado di condividere il mio dolore con  le persone che amavo.
Quando tuo padre mi ha telefonato e mi ha raccontato della tua reazione alla malattia, ho capito che stavi per compiere lo stesso errore che ho fatto io….non farlo Elena…non chiuderti in te stessa…permetti a chi ti vuole bene di rimanerti vicino!”
In pochi minuti Elena aveva potuto rispondere a domande, che si era posta centinaia di volte negli ultimi anni , senza trovare una risposta.
 
L’indomani arrivano i risultati delle analisi. Fortunatamente la sclerosi non è a un livello avanzato, con le cure necessarie, Elena potrà vivere una vita pressoché normale.
Alice ritorna a Monaco, dove ormai si è stabilita. Elena convince Bobò a riallacciare i rapporti con la madre e si dice tra sé e sé che , se non avesse avuto  la sclerosi, non sarebbe mai riuscita a capirla: “Forse era destino che avessi questa sofferenza per poter ritrovare mia madre”.
Anche Lele torna a Parigi.  A fine settimana Elena può fare rientro a casa.
I nonni con Enrica preparano un ricco pranzo per festeggiare la ragazza. Lorenzo, Sara e Tommy vanno a prenderla in clinica.
Grazie alle cure, Elena è di nuovo in forze e dopo le ottime lasagne di nonno Libero, i ragazzi escono per andare in centro con gli amici.
Lorenzo, Sara, le due bambine e Destino decidono di passare il pomeriggio in spiaggia.
Francesca si mette a giocare con Destino e i suoi vecchi amici, Stella è tutta presa da secchiello e paletta e gioca con la sabbia.
Sara: “Ma se prenotassimo in montagna per Marzo….c’è ancora la neve per Marzo?”
Lorenzo: “Ma manca ancora un sacco di tempo a Marzo…perché dovremmo prenotare?”
Sara: “Perché….sai quando la sera stiamo vicini….poi ci baciamo…poi…”
Lorenzo: “Poi facciamo l’amore…e allora…che c’ entra con la montagna?”
Sara: “Pensa che io ero appena riuscita a perdere i chili che avevo preso….eppure”
Lorenzo: “Eppure cosa….non ci capisco più niente!”
Sara: “Perché sai ….. PERSONA….il semaforo rosso, verde o giallo…”
Lorenzo: “Ah sì , quell’aggeggio infernale che usi per non rimanere incinta…che dovrebbe indicarti il periodo fertile….quello che, dopo sei giorni consecutivi di rosso, stavo per buttare dalla finestra…..ma che c’entra con la montagna?”
Sara: “Ma tu quindi in caso di necessità…mi potresti fare un’epidurale?”
Lorenzo, cominciando a capire: “Vorresti dire che, prima di tornare a casa,  sarebbe meglio passare in farmacia a comprare un test di gravidanza?”
Sara: “Ehm sì, devo aver fatto un po’ di confusione con i colori….magari io mi ricordavo che la lucina era verde….ed invece era gialla…o rossa….forse era rossa”
Lorenzo: “Sai una cosa?”
Sara: “Cosa?”
Lorenzo: “Sapevo che avresti fatto confusione con i colori….è per questo che te l’ho fatto usare quel marchingegno…in realtà volevo un altro bambino….poi però… dopo la nascita di  COSO  dobbiamo rivedere la questione controllo delle nascite….non siamo stati un granché fino ad adesso”
Sara: “Okay”
Lorenzo: “Beh….meno male che…”e tirando fuori un mazzo di chiavi dalla tasca aggiunge: “ Meno male che, con il mio magnifico stipendio… equivalente a un decimo, di quello che guadagnavo negli Stati Uniti….  ho contratto un mutuo di vent’anni, per comprare la villetta degli amici di Enrica…. quella attaccata alla casa di Libero……”
Sara: “Avremo una casa tutta nostra…..ma è……….superfantasmagorico!.... Non ti preoccupare per il mutuo….con il mio strepitoso stipendio, equivalente a metà del tuo….. ce la faremo benissimo!”
Lorenzo: “Sai volevo farti una sorpresa e poi saremmo stati troppi a casa dello zio…..Lele e Bianca  e il piccolo, ritorneranno a Roma….mio cugino, vuole seguire Elena più da vicino….”
Sara: “Anche Maria e Marco ritorneranno a breve…..mio fratello è stato trasferito in una redazione qui”
Lorenzo: “Noi Martini…più che una famiglia allargata, siamo un’invasione di cavallette….”
Lorenzo e Sara si baciano
Lorenzo: “Per la montagna però non se ne fa niente…..vorrei provare un’ esperienza nuova….una sensazione mai provata con te…..qualcosa di normale….un parto in sala parto, con ostetrica e ginecologo e io che faccio solo il papà….non ci muoviamo più da Roma finché non nasce COSO”
Sara: “Tanto non ci riuscirai a lasciar fare gli altri, lo so già…ti fidi solo di te stesso….e io mi fido solo di te…”
Lorenzo: “In effetti, quando è nato Tommy, ho mandato via il primario di ginecologia e ho eseguito io il cesareo….beh ci proverò”
In quel momento sentono Stella piangere a squarciagola. La piccola, cercando di salire gli scalini che portano verso le cabine, è caduta e si è fatta un brutto taglio sulla fronte.
Lorenzo prendendola su : “Stellina, stai tranquilla….ci pensa il tuo papà…adesso andiamo in clinica e ti sistemerò questa brutta ferita…”
Sara: “Ma non avevi detto che volevi fare solo il papà?…Lo farà il medico del pronto soccorso….”
Lorenzo: “No, meglio di no….è un taglio difficile da suturare…potrebbe rimanerle una brutta cicatrice, meglio che lo faccia io ….”
La volontà può poco contro il proprio destino….
 
Dopo qualche tempo Stefano e Marguerite si sposano.  La festa si terrà nel parco della villa in campagna di Stefano.
 Oltre alla nonna di Stefano e ai genitori di Marguerite, vi parteciperanno anche i bambini del centro estivo.
Ad allietare gli sposi, i parenti e i giovani ospiti, ci sarà un magnifico spettacolo circense, con pagliacci, acrobati e giocolieri….
 
…..E vissero tutti abbastanza felici…con i problemi della vita quotidiana, ma giorno per giorno e soprattutto insieme!
 
Sono giunta ormai alla fine della mia storia… ringrazio coloro che le hanno dedicato del tempo recensendola, o solamente leggendola. Per me è stato bello scriverla ed è stato un privilegio passare del tempo con voi, anche solo virtualmente…….
CIAO E  A PRESTO!
 
 
 
 
 
   
 
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